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Tuo figlio ha manifestato a roma o altrove? Occhio.....fai causa.....seeee

Alien.

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[SIZE=+1]"[/SIZE]Una pratica disumana"
Secondo la commissione medica coreana "l'uso di gas lacrimogeni contro civili in Corea del Sud è
una pratica disumana e non accettabile dal punto di vista medico". Ed ancora: "Consideriamo l'uso
di gas CS e di altri gas lacrimogeni con effetti clinici comparabili, equivalente ad una operazione di
guerra chimica contro popolazioni civili, e pertanto chiediamo la totale messa al bando dell'uso di
queste sostanze".
I medici raccomandarono poi al governo coreano di rendere immediatamente disponibili al pubblico
ed ai professionisti del settore medico e della salute pubblica dati relativi alla composizione chimica
di tutti i gas lacrimogeni usati, informazioni sulle concentrazioni e varie formule di questi agenti,
precedenti studi tossicologici svolti o disponibili, ed ogni altra informazione tecnica rilevante per
comprenderne le conseguenze mediche e sanitarie. "Il governo, inoltre, dovrà incoraggiare
immediatamente scienziati e ricercatori a svolgere tutti gli studi epidemiologici e clinici necessari per
chiarire gli effetti degli agenti di gas lacrimogeni usati. Una tale ricerca dovrà essere svolta in
maniera indipendente e comprendere gli effetti acuti e subacuti, cronici e di lungo periodo di tali
agenti, in particolare su soggetti a rischio, bambini, neonati, anziani, soggetti con malattie croniche
preesistenti e pazienti in degenza". È accaduto qualcosa del genere in Italia dopo il G8?
Non ricordo di aver letto nulla al riguardo neanche nei documenti delle indagini conoscitive. E il
principio precauzionale? Nel campo dell'industria chimica, spetta a chi vuole iniziare un'attività
provare che non ci siano danni sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Non mi risulta che le forze
dell'ordine o le autorità competenti italiane abbiano mai provato che il CS non sia dannoso.

115.107 articoli sul CS
Lo stesso Parlamento europeo [European Parliament Directorate General for Research Directorate A
The Stoa - Scientific and Technological Options Assessment - Programme] commissionò uno studio
specifico sull'uso di gas lacrimogeni ["Crowd Control Technolgies [An appraisal of technologies for
political control"] del giugno 2000, che ci dice che esiste una pubblicistica sterminata sul CS, almeno
115.107 articoli! Secondo i dati raccolti dallo STOA, ad alti livelli di esposizione, il CS può causare
polmonite ed edema polmonare fatale, disfunzioni respiratorie, oppure gravi gastroenteriti ed ulcere
perforanti.
Il CS è anche irritante , ed alcuni soggetti possono sviluppare dermatite da contatto con conseguente
formazione di vesciche. L'esposizione anche a dosi basse di CS aumenta la pressione del sangue e
sussiste un rischio particolare per tutti coloro di età superiore ai trent'anni sotto stress fisico o con un
aneurisma non riscontrato. Magari lo stress fisico di chi a Genova correva via per sfuggire alle cariche
indiscriminate.


A livelli più alti il CS è stato associato con disfunzioni cardiache, danni al fegato e morte.
Sperimentazioni in vitro hanno dimostrato che il CS è clastogenico , causa cioè la separazione dei
cromosomi, e mutageno, cioè può causare mutamenti genetici ereditabili, mentre in altri casi il CS
aveva dimostrato di poter causare un aumento nel numero di cromosomi abnormi.
Dal punto di vista tossicologico, molte associazioni mediche hanno raccomandato lo svolgimento di
maggiori analisi di laboratorio ed epidemiologiche, per avere un quadro completo delle
conseguenze mediche derivanti dall'esposizione di componenti quali il CS. E il Journal of the
American Medical Association conclude che la "possibilità di conseguenze mediche di lungo termine
quali formazione di tumori, effetti sull'apparato riproduttivo e malattie polmonari è particolarmente
preoccupante, considerando l'esposizione alla quale vengono soggetti dimostranti e non dimostranti
in caso di operazioni di ordine pubblico".
Va anche ricordato, inoltre, che l'Italia ha ratificato nel 1925 il protocollo di Ginevra contro l'uso di
sostanze soffocanti o gas e che nel 1969 almeno ottanta paesi hanno votato per la messa al bando di
gas lacrimogeni in operazioni di guerra. Per quanto riguarda l'Italia: come si giustifica la discrepanza
sul regime di uso di CS, proibito in guerra ma permesso in tempo di pace, considerando che l'Italia è
firmataria ed ha ratificato il protocollo di Ginevra? Secondo alcuni esperti, esisterebbe al riguardo
una grave scappatoia legale nella Convenzione sulle armi chimiche, poiché la Convenzione non
proibisce l'uso di gas tossici in operazioni "pacifiche" come ad esempio quelle di "law enforcement",
il ripristino della legge. Tuttavia, esiste il problema della possibile trasformazione di un gas utilizzato
per scopi di ordine pubblico, in arma da guerra. In tal caso se tale gas venisse originariamente usato
per repressione di tumulti di piazza, allora lo stato dovrà dichiarare la sua composizione chimica al
segretariato della Convenzione.
Resta la domanda: la salute di un soldato in guerra, vale maggior protezione di quella di un civile
che esercita il suo diritto inalienabile all'espressione delle proprie opinioni?


E il carabiniere disse al giornalista:
attento, useremo gas molto speciali

Carta
" ERAVAMO, il mio operatore ed io, sul piazzale davanti alla stazione di Brignole, pronti a
riprendere quello che avrebbe potuto essere uno scontro. La polizia occupava la piazza e dalla
strada laterale arrivava il corteo [quello dei disobbedienti lungo via Tolemaide, ndr]. Ad un certo
punto un funzionario, non se un carabiniere o un poliziotto, ci ha consigliato di allontanarci perché
in quella zona avrebbero sparato dei gas lacrimogeni 'particolarmente efficaci'. Non so se si
preoccupava della nostra sicurezza o se semplicemente non voleva che riprendessimo, da dietro, le
manovre degli agenti. Comunque ci siamo allontanati di qualche metro e in effetti hanno sparato i
lacrimogeni, che erano particolarmente efficaci. Li abbiamo respirati e per qualche giorno abbiamo
avuto entrambi dei problemi gastrointestinali".
È la testimonianza di Roberto Scardova, cronista del

Tg3, che lo racconta oggi, mesi dopo le terribili giornate di Genova.


Oltre al CS, usato anche il CN
Dopo la pubblicazione dell'inchiesta del senatore Francesco Martone sui gas lacrimogeni al CS,
qualcosa si sta faticosamente muovendo, nonostante il compatto silenzio dei principali mezzi di
comunicazione. Qualche altro giornalista ha raccontato dei malesseri post-G8 e anche tra gli agenti
c'è chi comincia a farsi coraggio. Rivelando, ad esempio, che alcuni poliziotti di Genova avevano
espresso le proprie perplessità circa l'uso di questi lacrimogeni. O che un giovane agente sarebbe
stato ricoverato in ospedale e operato alla pelle per le ustioni riportate a causa dell'esposizione ai
gas.
Quali gas? Domanda non retorica, visto che, oltre al famigerato CS, c'era anche un altro tipo di
lacrimogeno che ha lasciato traccia di sé sotto forma di candelotti-souvenir conservati in giro per
l'Italia e che presto saranno a dispozione di chi sta indagando su questa fosca faccenda. Il CN
[Cloroacetofenone],
sviluppato in Germania nel 1870 e usato per la prima volta dai francesi negli

anni '20 per reprimere le proteste nelle colonie, è meno popolare del CS tra le forze di polizia del
mondo. Forse perché può essere un po' più tossico del CS, visto che la dose letale minima media è
minore. O forse perché, come spiega il sito web della Zarc, una ditta produttrice di equipaggiamenti
antisommossa, il CN è considerato un "co-cancerogeno", ovvero una sostanza che non produce
direttamente il cancro, ma ne facilita l'insorgere.

I rischi connessi all'uso del CN [abbandonato da molte polizie, compresa quella italiana, almeno
ufficialmente] sono noti fin dal 1969, anno di un articolo su questo argomento pubblicato sul New
England Journal of Medicine. Dopo le proteste di Seattle, nel 1999, la Toxic coalition,
un'organizzazione statunitense che si occupa dell'uso di prodotti chimici nell'industria, ha presentato
al dipartimento di polizia una richiesta di informazioni sulla composizione chimica del CN. Il risultato
è stato che nella composizione del candelotto di CN c'è circa il 50 per cento di metilene cloride,
presente in molti prodotti di uso domestico [solventi per vernici, ad esempio] considerati tossici dallo
stesso governo statunitense.

Tra gli effetti collaterali attribuiti a questo gas, dice ancora la Zarc, oltre ai "soliti" problemi
respiratori, agli occhi e alla gola, ci sono dermatiti con vesciche e anche ustioni di secondo grado. Da
trattare in ospedale, anche chirurgicamente.
Ce n'è abbastanza, per chiedere un capitolo specifico di indagine nella commissione parlamentare
d'inchiesta, che la maggioranza si ostina a rifiutare. E le dimissioni di Gianni De Gennaro, il capo
della polizia nominato dal centrosinistra, un po' meno saldamente al comando rispetto a qualche
mese fa.




I gas lacrimogeni sono classificati come mezzo di repressione non letale delle masse, in uso alle
polizie di mezzo mondo, da Seattle a Waco, dalla Palestina al Perù.


Anche a Genova nel luglio del 2001 ne è stato fatto abbondante uso, dato che dagli atti della
commissione parlamentare risulta ne siano usati più di 6200 candelotti in soli due giorni.
Due sono le questioni connesse all'uso del gas, ed in particolare del famigerato gas o componente
chimico CS (ortoclorobenzalmalonitrile per gli addetti ai lavori):
è legale? Vi è cioè una valida norma di copertura che ne autorizzi l'uso da parte delle forze
dell'ordine?
è legittimo? In quali condizioni il gas può e deve essere impeigato?

Il quadro che si presenta agli occhi degli osservatori è variegato, ed è tuttora al vaglio del GLF.
E' però certo che il CS entra a far parte dell'armamento standard in dotazione alle forze di pubblica
sicurezza nel 1991, con il DPR 5 ottobre 1991, n. 359 (in Gazz. Uff., 11 novembre, n. 264), rubricato
Regolamento che stabilisce i criteri per la determinazione dell'armamento in dotazione
all'Amministrazione della pubblica sicurezza e al personale della Polizia di Stato che espleta
funzioni di polizia.




CALCIO. USO DI GAS NOCIVI DURANTE IL DERBY Un filo, purtroppo non solo sportivo, collega i campi di calcio di
quasi tutta Italia fino all'ultimo derby romano: I famigerati
lacrimogeni al Cs sparati dalle forze dell'ordine. Un uso eccessivo
fatto senza precauzioni, senza avvertire nessuno (nemmeno gli
stessi poliziotti) delle possibili conseguenze. Da tempo difatti
anche i rappresentanti del sindacato delle forze dell'ordine hanno
ammesso che il Cs non andrebbe usato considerate le
conseguenze sanitarie denunciate da operatori di polizia nell'
immediatezza o nelle ore successive all'uso dei lacrimogeni.
Testimoni, non solo ultras ma genitori e gente tranquilla,
raccontano, intervenendo a radio romane dopo la partita
Lazio-Roma del 21 marzo, quei terribili momenti avendo ancora in
mente il fiato corto, i polmoni e cuore che sembravano arrivare in
gola, le lacrime che bruciavano e quella voglia di vomitare. Sono i
cosiddetti effetti primari di quel gas con effetti genotossici. Sul
caso è intevenuto con una interrogazione parlamentare il senatore
dei verdi Francesco Martone, che da anni si batte contro l'uso di
questi gas denunciandone l' utilizzo già dai fatti del G8 di Genova.
Il parlamentare ricorda che pochi giorni dopo l'11 settembre con l'
attacco alle torri gemelle, il ministero della Salute italiano emana
una circolare "ad alta priorità" per segnalare il pericolo concreto
che i terroristi di Al Qaeda utilizzino armi chimiche "come ad
esempio il Cs" esposti al quale, secondo il dicastero Sirchia, si
rischia l'edema polmonare ossia il soffocamento. Ma il Cs è lo
stesso gas lacrimogeno sparato a
Roma, dalle forze di polizia.

Forse quelli sparati dall'alto dalle famose finestre èrano candelotti speciali?


Se un popolo si ribella è perchè ha subito violenza,e lo Stato lo ringrazia piangendo...........


 
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Alien.

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RICERCA DI LUCA
Molto probabilmente il prodotto contenuto in tali lacrimogeni è il
gas “Cs”, che dopo essere stato usato nel mondo in Perù, Bolivia,
Palestina, Irlanda del Nord ed Ecuador, qualche anno fa è arrivato
anche in Italia e avrebbe effetti dannosi e permanenti sulla salute,
insomma un arma chimica usata contro noi ultras (ed anche durante
alcune manifestazioni) ma rischiosa per tutti, forze dell’ordine
comprese. Ma non è tutto perchè analizzando ancora di più il
problema abbiamo scoperto altre cose: oltre al paradosso di un gas
- temuto se nelle mani di terroristi ma usato contro cittadini inermi -
siamo venuti a conoscenza che, in passato, sono state depositate
denunce da parte di persone che hanno riportato danni ai polmoni,
alla pelle, e c’è anche un tumore alle vie urinarie.
Tutti noi abbiamo ancora in mente il fiato corto, i polmoni e il cuore
che sembravano arrivare in gola, le lacrime che bruciavano attorno
agli occhi, quella voglia di vomitare e il ventre
sconquassato...infatti il gas ha degli effetti genotossici, in altre
parole è cancerogeno!!! Un organismo scientifico del parlamento
Europeo, lo Stoa, qualche anno fa ha dedicato al “CS” un lungo
studio valutando la pericolosità del suo utilizzo
per la gestione dell’ordine pubblico e segnalandone l’alta tossicità
se utilizzato in luoghi stretti, chiusi e privi di vie di fuga. Il gas,
infatti se respirato in queste condizioni ambientali provocherebbe
ustioni, gastroenteriti, dermatiti e asma. Insomma qui c’è
veramente da chiedersi come possa essere legale l’uso di questo
gas, che sparato in grosse quantità potrebbe provocare pericolosi
problemi a noi e a tutte quelle persone che lo respirano o che lo
hanno respirato, donne e bambini compresi!! Il gas è letale, in
apparenza, per via del Dpr 359 del ‘91 che però, all articolo 12,
stabilisce anche che le sostanze utilizzate abbiano “effetti
reversibili”. In ambito internazionale il “Cs” è messo al bando,
come arma da guerra, dalla Convenzione di Ginevra del ‘25, ma
ammesso per le operazioni di ordine pubblico. Tuttavia, una nuova
Convenzione (Parigi ‘93, ratificata dall’Italia nel ‘95 ed entrata in
vigore deu anni dopo) proibisce uso, produzione e stoccaggio di
armi chimiche tra cui uno dei metaboliti del ”Cs”: l’acido cianidrico,
più noto come cianuro. Nessuno sa ancora che cosa ci sia
esattamente in un candelotto lacrimogeno per via del segreto
militare e neppure che cosa produca a lungo termine sugli esseri
umani, una cosa è certa: da un pò di tempo le forze dell’ordine
hanno cambiato modo di eseguire le cariche dopo aver sparato
questi lacrimogeni...anche loro quindi non li vogliono respirare e
così prima di caricare aspettano che questi si siano dissolti in parte
nell’aria (chissà come mai???). I nostri dubbi riguardo l’utilizzo e la
legalità di questi lacrimogeni aumentano sempre di più!!!”



RICORDARI CHE.....agli Ebrei facevano la "doccia"con i gas Fluorati....si con il fluoro che è contenuto nei dentifrici.



lacrimogeni5.jpg

lacrimogeni6.jpg

Il gas "Cs" è una sostanza chimica messa al bando dalla
convenzione di Ginevra che invece viene ammesso per
risolvere problemi di ordine pubblico. L’Unione europea, lo
scorso anno, ha messo a punto un lungo documento nel quale
sottolinea l’inopportunità di usare questo gas proprio perché
può provocare degli effetti collaterali anche irreversibili.

[SIZE=-2]Aggressivi invalidanti - Gli aggressivi chimici possono essere di due tipi: aggressivi letali ed aggressivi invalidanti. I primi si suddividono in aggressivi asfissianti, vescicanti e aggressivi tossici per il sangue come l’idrogeno solforato. I secondi comprendono la famiglia dei cosiddetti gas lacrimogeni e gas [/SIZE]
[SIZE=-2]nervini. [/SIZE]
Sono genericamente indicati come gas lacrimogeni i seguenti gas: clorosolfonato dio-dianisina,
cloroacetone, acroleina, bromuro di benzile, bromoacetato di etile, ioduro di benzile,
dicloroformossina, iodoacetone, bromoacetone, omega-cloroacetofenone, defelilcloroarsina,
defenilicianoarsina, difenilamminoclorairsina, orto-clorobenzalmalononitrile, bromuro di cianogeno,
cloruro di cianogeno, acido cianidrico, più alcuni altri che non sono più prodotti o sono stati prodotti in piccole quantità e mai usati per la repressione civile e militare.
CN, CS - Gli artifici lacrimogeni in dotazione alle forze dell’ordine italiane e usualmente impiegati
anche nei rimanenti cosiddetti Paesi civili della Nato sono caricati con il CN. Il CS e l’adamsite non
vengono ancora usati in Italia a causa dei loro effetti sul sistema nervoso (provocano psicosi
d’angoscia) e per le eventuali lesioni, prolungate anche dopo la gasazione o permanenti, che
potrebbero produrre sui ragazzi, sulle donne, sulle persone anziane e su tutti coloro che fossero, nel
momento dell’attacco repressivo, ammalate alle vie respiratorie o agli occhi o avessero eczemi
cutanei in corso. Riteniamo comunque che se si dovessero verificare nel nord del Paese o nelle città
a forte immigrazione episodi insurrezionali della portata di Reggio Calabria le forze dell’ordine, in
concorso con le Forze Armate, non esiterebbero ad usare anche il CS. Vediamo adesso le
caratteristiche di questi tre gas e di alcuni loro derivati:
CN, omega-cloro-acetofenone: Polvere bianca, studiata come prodotto di guerra chimica per
determinate azioni strategiche sui centri urbani o contro assembramenti di persone. Provoca
soprattutto lacrimazione e irritazione della pelle (vedi tabella).
CNS: Miscela di cloro-acetofenone e cloropicrina sciolti in un solvente molto volatile.
CNL: Miscela di cloro-acetofenone e nitrocellulosa. La nitrocellulosa è un composto chimico ottenuto
per l’azione dell’acido nitrico sulla cellulosa, il composto è esplosivo.
CS. orto-cloro-benzal-malononitrile: Questo composto aggressivo fu studiato dagli inglesi, che ne
realizzarono le prime partite sperimentali intorno al 1949, espressamente per la repressione delle
rivolte proletarie, partendo da alcune ricerche americane condotte intorno al 1929. E’ dotato di
proprietà irritanti maggiori di quelle del CN e leggermente inferiori a quelle dell’adamsite. Il CS
colpisce dapprima gli occhi provocando forme congiuntivitiche di estrema gravità accompagnate da
sensazione di bruciore e di dolore che durano per molto tempo anche dopo che l’esposizione ai gas
è terminata. Accanto a questi effetti il CS provoca anche difficoltà nella respirazione, tosse,
oppressione al petto.
Quando l’esposizione è molto prolungata i soggetti sono colpiti da enfisema polmonare con
emorragia, nausea e conati di vomito. L’azione aggressiva del gas è così repentina e completa che i
soggetti esposti, in genere, vengono assaliti anche da psicosi d’angoscia che li rende incapaci di
difendersi e di reagire alla situazione. Alcuni autorevoli membri del W.H.O. (Organizzazione
Mondiale della Sanità ritengono che il CS abbia capacità cancerogene (vedi tabella).
CS-1: Si ottiene fissando il CS su uno strato di gel di silice. E’ uno dei modi di spargimento del CS.
CS-2: Si ottiene fissando il CS con il silicone che lo libera lentamente. Questa composizione riesce a conservare per settimane la concentrazione efficace. (Le nubi di gas grigiastro che si alzano sinistre
là dove lo scontro fra il proletariato e la repressione è più forte devono la loro colorazione alla
nitrocellulosa o agli elementi fumogeni aggiunti. Questa colorazione da una parte serve a
localizzare la presenza dei gas nell’aria e a favorirne la diffusione, dall’altra a reprimere
psicologicamente le forze di decolonizzazione).
Legittimità dell’uso dei gas - E’ legittimo, anche dal punto di vista della morale borghese, gasare il
proletariato, in nome dell’assurdo pregiudizio della difesa dell’ordine pubblico?.
L’"Internazionale Capitalista" che va sotto il nome di Nazioni Unite per bocca del suo segretario
generale ha recentemente riaffermato nella relazione introduttiva all’anno 1969 quanto segue:
<<invitiamo i membri di questo consesso a proclamare chiaramente che i divieti contenuti nel
Protocollo di Ginevra si riferiscono all’uso in guerra (il corsivo è nostro) di tutti gli agenti chimici,
batteriologici e biologici – inclusi i gas lacrimogeni e altri agenti di disturbo - ora esistenti o che
potranno essere studiati in avvenire>>. Dunque due morali, la morale di guerra che serve quando il
capitale scaglia i proletari l’uno contro l’altro e la morale di pace (sic) quando il proletariato si scaglia
contro l’ideologia dominante. In questa seconda situazione, molto più pericolosa per i padroni, le
belle maniere non contano più. Questo bimoralismo, del resto, era chiaramente affiorato fin dalle
prime riunioni del famoso Sottocomitato insediato dalla Società delle Nazioni nel lontano 1924. Il
testo preparatorio francese del protocollo di Ginevra del 1925 considerato dall’opinione pubblica
come il più categorico e severo diceva testualmente: << Il fatto che per il mantenimento dell’ordine
interno la polizia possa usare occasionalmente contro i trasgressori della legge varie attrezzature che
scaricano gas, non può, secondo l’opinione della delegazione francese, essere addotto in sede di
discussione su questo punto, poiché il Protocollo o Convenzione in questione si riferisce soltanto all’uso di gas tossici o simili in tempo di guerra>>. La miseria della contraddizione fra l’impiego in
tempo di pace di certi gas e il divieto in tempo di guerra fu esplicitata altrettanto bene nel 1932 (8
novembre) dal delegato amerikano durante i lavori della Commissione Generale della Società delle
Nazioni insediata nel giugno dello stesso anno. Il Wilson dichiarò essere << fuori questione l’uso del
gas lacrimogeno in tempo di guerra, tuttavia la delegazione degli Stati Uniti avrebbe trovato qualche
difficoltà ad accettare l’impegno di rinunciare all’uso ed alla fabbricazione di questo gas per le
necessità delle operazioni di polizia interna al Paese >> (il corsivo è nostro). Suggerì anche che
venisse inclusa nella relazione una clausola che autorizzasse l’addestramento delle forze di polizia
all’uso di questi gas a scopi di pubblica sicurezza. Mai uno sporco disegno di repressione era stato più
esplicitamente espresso in tale postribolo! Ma l’impudenza del delegato amerikano non si fermò qui.
Durante la discussione del Comitato Speciale per le armi chimiche, batteriologiche ed incendiarie
che si riunì nei mesi successivi, questo porco dichiarò che il governo degli Stati Uniti era disposto a
rinunciare all’uso di sostanze lacrimogene a scopi militari in tempo di guerra, ma in questo caso
sollecitava i membri del Comitato a dichiarare che l’uso dei gas lacrimogeni da parte della polizia
per proteggere la proprietà privata, doveva essere considerato lecito. (Il corsivo è nostro).
Nelle successive riunioni questo argomento non fu più sollevato in quanto fu tacitamente accettato
da una parte il fatto che il gas lacrimogeno fosse incluso nell’elenco dei gas proibiti in guerra e
dall’altra che ogni Stato era libero di farne l’uso che voleva nelle operazioni di polizia interna.
Il protocollo numero 3 che modifica e completa il trattato di Bruxelles del 1948 riafferma questi
principi morali dicotomici: << Si definiscono armi chimiche qualsiasi attrezzatura o apparecchio
concepito espressamente per l’uso a scopi militari (il corsivo è nostro), di sostanze chimiche asfissianti
, tossiche, irritanti, paralizzanti, eccetera…>>. Dove irritanti sta anche per gas lacrimogeni. Il disegno repressivo che la fabbricazione, il commercio e l’uso di questi gas sottintende non potrebbe essere
più chiaro.

Chi fabbrica i gas lacrimogeni?: Una delle << premiate e rinomate >> fabbriche di altri tempi era la
"Ditta Mortini Camillo" che produceva il "Candelotto Triplo Lacrimogeno sfollagente" per lancio a
mano. Il CN e il CS, invece, sono prodotti dalla "ICI" (Imperial Chemical Industries Ltd.) e dalla
Divisione Chimica Lake Erie della << Smith & Wesson>>. La sede italiana della "ICI" si trova a
Milano in viale Isonzo 25. I prodotti della Smith & Wesson non sono ancora venduti in Italia. Per
quanto riguarda l’approvvigionamento militare la "Bpd_Snia Viscosa" è la più importante fornitrice di
polvere da sparo e munizioni di ogni tipo dell’esercito italiano. Si può stimare che i due terzi del suo
fatturato militare (circa 20 miliardi di lire) sono rappresentati da questa voce.




 
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[FONT=Arial,Helvetica]RICERCA DI LUCA[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Molto probabilmente il prodotto contenuto in tali lacrimogeni è il [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]gas “Cs”, che dopo essere stato usato nel mondo in Perù, Bolivia, [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Palestina, Irlanda del Nord ed Ecuador, qualche anno fa è arrivato[/FONT]
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[FONT=Arial,Helvetica]insomma un arma chimica usata contro noi ultras (ed anche durante[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]alcune manifestazioni) ma rischiosa per tutti, forze dell’ordine [/FONT]
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[FONT=Arial,Helvetica]Tutti noi abbiamo ancora in mente il fiato corto, i polmoni e il cuore [/FONT]
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[FONT=Arial,Helvetica]per la gestione dell’ordine pubblico e segnalandone l’alta tossicità[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]se utilizzato in luoghi stretti, chiusi e privi di vie di fuga. Il gas, [/FONT]
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[FONT=Arial,Helvetica]legalità di questi lacrimogeni aumentano sempre di più!!!”[/FONT]


RICORDARI CHE.....agli Ebrei facevano la "doccia"con i gas Fluorati....si con il fluoro che è contenuto nei dentifrici.



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lacrimogeni6.jpg

[FONT=Arial,Helvetica]Il gas "Cs" è una sostanza chimica messa al bando dalla [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]convenzione di Ginevra che invece viene ammesso per [/FONT]
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[FONT=Arial,Helvetica]Aggressivi invalidanti - Gli aggressivi chimici possono essere di due tipi: aggressivi letali ed aggressivi invalidanti. I primi si suddividono in aggressivi asfissianti, vescicanti e aggressivi tossici per il sangue come l’idrogeno solforato. I secondi comprendono la famiglia dei cosiddetti gas lacrimogeni e gas [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]nervini. [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]Sono genericamente indicati come gas lacrimogeni i seguenti gas: clorosolfonato dio-dianisina, [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]cloroacetone, acroleina, bromuro di benzile, bromoacetato di etile, ioduro di benzile, [/FONT]
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[FONT=Arial,Helvetica]defenilicianoarsina, difenilamminoclorairsina, orto-clorobenzalmalononitrile, bromuro di cianogeno, [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]cloruro di cianogeno, acido cianidrico, più alcuni altri che non sono più prodotti o sono stati prodotti in piccole quantità e mai usati per la repressione civile e militare. [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]CN, CS - Gli artifici lacrimogeni in dotazione alle forze dell’ordine italiane e usualmente impiegati[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]anche nei rimanenti cosiddetti Paesi civili della Nato sono caricati con il CN. Il CS e l’adamsite non[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]vengono ancora usati in Italia a causa dei loro effetti sul sistema nervoso (provocano psicosi [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]d’angoscia) e per le eventuali lesioni, prolungate anche dopo la gasazione o permanenti, che [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]potrebbero produrre sui ragazzi, sulle donne, sulle persone anziane e su tutti coloro che fossero, nel [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]momento dell’attacco repressivo, ammalate alle vie respiratorie o agli occhi o avessero eczemi [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]cutanei in corso. Riteniamo comunque che se si dovessero verificare nel nord del Paese o nelle città[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]a forte immigrazione episodi insurrezionali della portata di Reggio Calabria le forze dell’ordine, in [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]concorso con le Forze Armate, non esiterebbero ad usare anche il CS. Vediamo adesso le [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]caratteristiche di questi tre gas e di alcuni loro derivati: [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]CN, omega-cloro-acetofenone: Polvere bianca, studiata come prodotto di guerra chimica per [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]determinate azioni strategiche sui centri urbani o contro assembramenti di persone. Provoca [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]soprattutto lacrimazione e irritazione della pelle (vedi tabella). [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]CNS: Miscela di cloro-acetofenone e cloropicrina sciolti in un solvente molto volatile. [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]CNL: Miscela di cloro-acetofenone e nitrocellulosa. La nitrocellulosa è un composto chimico ottenuto[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]per l’azione dell’acido nitrico sulla cellulosa, il composto è esplosivo. [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]CS. orto-cloro-benzal-malononitrile: Questo composto aggressivo fu studiato dagli inglesi, che ne [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]realizzarono le prime partite sperimentali intorno al 1949, espressamente per la repressione delle[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]rivolte proletarie, partendo da alcune ricerche americane condotte intorno al 1929. E’ dotato di [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]proprietà irritanti maggiori di quelle del CN e leggermente inferiori a quelle dell’adamsite. Il CS[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]colpisce dapprima gli occhi provocando forme congiuntivitiche di estrema gravità accompagnate da[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]sensazione di bruciore e di dolore che durano per molto tempo anche dopo che l’esposizione ai gas[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]è terminata. Accanto a questi effetti il CS provoca anche difficoltà nella respirazione, tosse, [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]oppressione al petto. [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]Quando l’esposizione è molto prolungata i soggetti sono colpiti da enfisema polmonare con [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]emorragia, nausea e conati di vomito. L’azione aggressiva del gas è così repentina e completa che i[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]soggetti esposti, in genere, vengono assaliti anche da psicosi d’angoscia che li rende incapaci di [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]difendersi e di reagire alla situazione. Alcuni autorevoli membri del W.H.O. (Organizzazione [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Mondiale della Sanità ritengono che il CS abbia capacità cancerogene (vedi tabella). [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]CS-1: Si ottiene fissando il CS su uno strato di gel di silice. E’ uno dei modi di spargimento del CS. [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]CS-2: Si ottiene fissando il CS con il silicone che lo libera lentamente. Questa composizione riesce a conservare per settimane la concentrazione efficace. (Le nubi di gas grigiastro che si alzano sinistre[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]là dove lo scontro fra il proletariato e la repressione è più forte devono la loro colorazione alla [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]nitrocellulosa o agli elementi fumogeni aggiunti. Questa colorazione da una parte serve a [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]localizzare la presenza dei gas nell’aria e a favorirne la diffusione, dall’altra a reprimere [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]psicologicamente le forze di decolonizzazione). [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]Legittimità dell’uso dei gas - E’ legittimo, anche dal punto di vista della morale borghese, gasare il [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]proletariato, in nome dell’assurdo pregiudizio della difesa dell’ordine pubblico?. [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]L’"Internazionale Capitalista" che va sotto il nome di Nazioni Unite per bocca del suo segretario [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]generale ha recentemente riaffermato nella relazione introduttiva all’anno 1969 quanto segue: [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]<<invitiamo i membri di questo consesso a proclamare chiaramente che i divieti contenuti nel [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Protocollo di Ginevra si riferiscono all’uso in guerra (il corsivo è nostro) di tutti gli agenti chimici, [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]batteriologici e biologici – inclusi i gas lacrimogeni e altri agenti di disturbo - ora esistenti o che [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]potranno essere studiati in avvenire>>. Dunque due morali, la morale di guerra che serve quando il [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]capitale scaglia i proletari l’uno contro l’altro e la morale di pace (sic) quando il proletariato si scaglia[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]contro l’ideologia dominante. In questa seconda situazione, molto più pericolosa per i padroni, le [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]belle maniere non contano più. Questo bimoralismo, del resto, era chiaramente affiorato fin dalle [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]prime riunioni del famoso Sottocomitato insediato dalla Società delle Nazioni nel lontano 1924. Il [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]testo preparatorio francese del protocollo di Ginevra del 1925 considerato dall’opinione pubblica[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]come il più categorico e severo diceva testualmente: << Il fatto che per il mantenimento dell’ordine[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]interno la polizia possa usare occasionalmente contro i trasgressori della legge varie attrezzature che[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]scaricano gas, non può, secondo l’opinione della delegazione francese, essere addotto in sede di[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]discussione su questo punto, poiché il Protocollo o Convenzione in questione si riferisce soltanto [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]all’uso di gas tossici o simili in tempo di guerra>>. La miseria della contraddizione fra l’impiego in [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]tempo di pace di certi gas e il divieto in tempo di guerra fu esplicitata altrettanto bene nel 1932 (8 [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]novembre) dal delegato amerikano durante i lavori della Commissione Generale della Società delle[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Nazioni insediata nel giugno dello stesso anno. Il Wilson dichiarò essere << fuori questione l’uso del [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]gas lacrimogeno in tempo di guerra, tuttavia la delegazione degli Stati Uniti avrebbe trovato qualche[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]difficoltà ad accettare l’impegno di rinunciare all’uso ed alla fabbricazione di questo gas per le [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]necessità delle operazioni di polizia interna al Paese >> (il corsivo è nostro). Suggerì anche che [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]venisse inclusa nella relazione una clausola che autorizzasse l’addestramento delle forze di polizia[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]all’uso di questi gas a scopi di pubblica sicurezza. Mai uno sporco disegno di repressione era stato più[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]esplicitamente espresso in tale postribolo! Ma l’impudenza del delegato amerikano non si fermò qui. [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Durante la discussione del Comitato Speciale per le armi chimiche, batteriologiche ed incendiarie [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]che si riunì nei mesi successivi, questo porco dichiarò che il governo degli Stati Uniti era disposto a [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]rinunciare all’uso di sostanze lacrimogene a scopi militari in tempo di guerra, ma in questo caso [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]sollecitava i membri del Comitato a dichiarare che l’uso dei gas lacrimogeni da parte della polizia [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]per proteggere la proprietà privata, doveva essere considerato lecito. (Il corsivo è nostro). [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]Nelle successive riunioni questo argomento non fu più sollevato in quanto fu tacitamente accettato [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]da una parte il fatto che il gas lacrimogeno fosse incluso nell’elenco dei gas proibiti in guerra e [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]dall’altra che ogni Stato era libero di farne l’uso che voleva nelle operazioni di polizia interna.[/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]Il protocollo numero 3 che modifica e completa il trattato di Bruxelles del 1948 riafferma questi [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]principi morali dicotomici: << Si definiscono armi chimiche qualsiasi attrezzatura o apparecchio [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]concepito espressamente per l’uso a scopi militari (il corsivo è nostro), di sostanze chimiche asfissianti[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica], tossiche, irritanti, paralizzanti, eccetera…>>. Dove irritanti sta anche per gas lacrimogeni. Il disegno repressivo che la fabbricazione, il commercio e l’uso di questi gas sottintende non potrebbe essere [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]più chiaro. [/FONT]

[FONT=Arial,Helvetica]Chi fabbrica i gas lacrimogeni?: Una delle << premiate e rinomate >> fabbriche di altri tempi era la [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]"Ditta Mortini Camillo" che produceva il "Candelotto Triplo Lacrimogeno sfollagente" per lancio a [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]mano. Il CN e il CS, invece, sono prodotti dalla "ICI" (Imperial Chemical Industries Ltd.) e dalla [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Divisione Chimica Lake Erie della << Smith & Wesson>>. La sede italiana della "ICI" si trova a [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]Milano in viale Isonzo 25. I prodotti della Smith & Wesson non sono ancora venduti in Italia. Per [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]quanto riguarda l’approvvigionamento militare la "Bpd_Snia Viscosa" è la più importante fornitrice di[/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]polvere da sparo e munizioni di ogni tipo dell’esercito italiano. Si può stimare che i due terzi del suo [/FONT]
[FONT=Arial,Helvetica]fatturato militare (circa 20 miliardi di lire) sono rappresentati da questa voce. [/FONT]

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