Stavo facendo tra me e me un'interessante (credo) riflessione cabalistico-matematica che forse ha eventuali applicazioni pratiche pure sul lotto.
Ecco quanto segue: alcuni mesi fa ho letto in rete un articolo di carattere esoterico che parlava delle basi concettuali della matematica attraverso la Kabala ebraica, che come molti sanno racchiude delle conoscenze spirituali immense, le quali si legano proprio alla natura stessa dei numeri che celano tutta la struttura dell'universo per mezzo dei numeri stessi (damus in questo campo credo avrebbe molto da insegnare a chi saprebbe ascoltarlo a cuore aperto).
Cmq, per Platone il cervello dell'uomo inizialmente (da quando si inizia ad avere l'età della ragione) e' come un vaso vuoto, che pero', una volta riempito e' difficilissimo svuotarlo per inserire nuovamente dei concetti totalmente nuovi, per istinto umano si rifiuterebbero a priori le nuove conoscenze perche' ritenute errate....e quindi il problema alla base di questa caratteristica umana chiamata "imprinting" (impressione, come quella di una foto sulla pellicola) e' l'insieme delle primissime nozioni che il bambino acquisisce.....e se esse sono sbagliate dall'inizio, ormai quando si cresce il danno e' fatto, e quasi mai si torna indietro resettando tutto cio' che fino a quel momento si aveva immagazzinato nella testa.....e lascio perdere il discorso religioso, altrimenti rischio di diventare blasfemo ripensando agli enormi danni che ha creato la fede cieca e i dogmi di qualsiasi credo imposti sia dal Vaticano che dagli apparati musulmani.
Parlando appunto di questi concetti acquisiti in tenera' eta', volevo fare un esempio riportato nell'articolo in questione, che parlava di come la scuola ci abbia insegnato fin da subito dei concetti che per carita', matematicamente non sono sbagliati.....pero' ci hanno tenuto all'oscuro (non so se volutamente o meno) di quella parte esoterica e spirituale della matematica della quale nessuno di noi potrebbe immaginare.
Ecco l'esempio in questione: mettiamo caso io abbia un bastone in mano, ok?
Per la matematica cosiddetta "ufficiale", questa quantita', ovvero 1, e' il primo numero della serie infinita che scorre nel senso naturale (1,2,3,4,ecc.), cioe' e' il numero piu' piccolo (se si esclude lo 0), dal quale poi si procede aumentando di unita' di unita'.
Se poco dopo, invece che un solo bastone ne ho 2, ho raddoppiato la mia quantita' iniziale, e se aggiungo un altro bastone ancora, ne ho 3 in tutto, e quindi ho triplicato la quantita' che avevo in principio. Quindi quantita' e dimensioni totali del legno dei miei bastoni sono 2 valori direttamente proporzionali, all'aumentare di una grandezza aumenta inevitabilmente anche l'altra:
Ecco invece cosa dice la Cabala ebraica: non una versione diversa, ma totalmente opposta, che puo' rivoluzionare il modo di pensare di una persona consentendogli di aprire la mente verso concetti esplorati mai prima:
Il doppio di una quantita' numerica di oggetti (in questo caso il bastone) non dev'essere sviluppato attraverso raddoppiando la quantita materiale, ma dividendola, in questo modo:
Dividendo il bastone in 2 meta' esatte, ho raddoppiato la quantita' numerica (2), ma ho ridotto il bastone iniziale....e cosi' vale lo stesso se divido lo stesso bastone in 3 parti uguali come nell'immagine, sono ancora piu' piccoli delle 2 meta'....quantita' numerica e lunghezza dei singoli bastoni rispetto a quello iniziale diventano in questo modo 2 valori inversamente proporzionali, all'aumentare del primo diminuisce il secondo, e viceversa.
Questo concetto ci puo' solo portare a dedurre una cosa: che se proseguiamo a dividere il bastone in tante piccole parti, sempre piu' piccole, e sapendo inizialmente che i numeri sono infiniti, allora e' possibile ottenere infinite parti di bastone (microcosmo)....ma allora inevitabilmente penso: se un bastone puo' essere diviso in infinite parti, e' il bastone stesso iniziale ad avere una misura infinita, perche' solo dall'infinito si possono ottenere infinite parti., e quindi il bastone e' il macrocosmo?
Quindi: la quantita' "1" che la cultura occidentale ci ha insegnato da sempre a considerare il numero piu' piccolo della serie infinita, i cabalisti ci dicono la cosa opposta: 1 e' il numero piu' grande, e' l'infinito che racchiude in se' tutti gli altri, cioe' una quantita' infinita degli stessi.....un concetto duro da digerire per tanti suppongo, ma sta di fatto che e' cosi'....
E allora mi chiedo: cosa rappresenta il numero 1? Forse Dio che e' infinito, l'unita', cio' che racchiude tutto l'universo.....
Se noi trasliamo questo concetto nel campo del gioco del lotto, abbiamo un numero finito di numeri che e' 90, ma a pensarci bene, la tavola settenaria qualcosa di infinito ce l'ha, ed e' la ciclicita' del fuori 90, che puo' contenere infinite somme comprese tra 1 e 90......quindi dobbiamo partire da un "recinto" finito (nato da una conta col fuori 90 infinito) che e' rappresentata dalla somma dei 5 estratti.
Questa somma (credo) va cercata al centro del suo quadrato, e in quel caso rappresenta l'unita' dell'intera estrazione, proprio come l'1 centrale rappresenta l'intero universo, cioe' l'unita' totale che contiene tutto, e questa somma dei 5 che sta al centro la possiamo ottenere attraverso infinite somme.
Poi secondo me occorre lavorare sugli estratti singoli (ripeto ancora, di 2 estrazioni consecutive, che vanno aperte al centro, rivelando una parte nascosta che esce nell'immediato futuro), ma la base di unita' parte proprio dalla somma dei 5 estratti.
Chiedo scusa se ogni volta mi dilungo piu' del dovuto, ma e' sempre cosi', mi prefiggo ogni volta di scrivere 2-3 righe ed essere piu' coinciso possibile, poi quando mi metto sulla tastiera le frasi si accavallano nella mia testa senza freni e le devo condividere con tutti.
Ci sentiamo presto, un saluto a tutti quanti e ancora grazie a damus per il suo supporto, concordo in pieno con lui su quanto affermato nell suo ultimo post.
Ciao