No Moro, mi riferivo al punto discusso nel topic di Frizzi, non intendevo ridurre l'educazione a un aspetto soltanto.
Vi racconto di un bambino difficile di una scuola che si trova in un quartiere degradato di Palermo. Un bambino di 5 anni che, durante i primi giorni, non mi dava tregua e io, inesperto, cercavo nella mia mente quel consiglio letto in quel libro... ma niente. Il bambino non permetteva ai compagni di disegnare. Allora pensai di fare una cosa. Questi bambini vogliono disegnare, quindi, posso concentrarmi su di lui. Il bambino è felicissimo: "maestro, mma disegni na fimmina nura?" (Maestro, me la disegni una donna nuda?) - E com'è fatta una donna? - gli rispondo - lui ride - dai - lui pensava di avermi imbarazzato - dai, dimmi come la devo disegnare - e lui mi dice come (sapeva tutto), alla fine il bambino ridendo esclama: a fimmina nura, nura! La mamma è così, gli dico - lo so, lo so - tutte le donne sono fatte così - e lui mi risponde che sua sorella non è proprio così, perché è grossa. Insomma, il bambino è preso da queste cose che lui ha conquisito, adattato a se, senza malizia, ma gioca con me, perché vuole farmi arrossire.
Alla fine il bambino e io ci siamo distratti entrambi: lui dall'essere monello con gli altri, io dal fare il maestro in cattedra. Posso dirvi che quel bambino non ha più disturbato in quella maniera. Semplicemente ha trovato un insegnante non sordo.
Certo, ogni momento, ogni essere umano è unico, e le esperienze di una persona possono non servire ad un'altra. La cosa importante, credo, sia non costruirsi scorciatoie, ma prendere di petto il problema, soprattutto rispondere ai segnali. Insomma, non adottare la linea premio-punitiva, ma cercare di responsabilizzarli dando loro fiducia. Dovete pensare che la società non è fatta su misura di bambini. E se noi ci incazziamo per il lavoro, il partito, le tasse, pensate come devono sentirsi loro che come uccelli vorrebbero spiccare il volo, farci vedere come sono belle le loro ali e quanto sono bravi a utilizzarle, ma incontrano solo gabbie!
"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"