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È morto Johnny Hallyday, icona della musica francese
Il primo cantante francese a essere insignito della Legion d’Onore si è spento a 74 anni: era malato da tempo. Fu lui, folgorato da Elvis Presley, a portare il rock a Parigi. Lascia un repertorio di oltre mille canzoni
In Francia, la morte di Johnny Hallyday è un evento enorme, un lutto nazionale che bene o male tocca ogni cittadino, tra edizioni straordinarie di radio e tv e il cordoglio dell’Eliseo. Come per pochi altri momenti nella vita delle persone, i francesi si ricorderanno dall’attimo in cui, al risveglio, hanno saputo che Johnny non c’era più. Fuori della Francia, la notizia è soprattutto l’ondata di emozione che attraversa quel Paese: il nome di Johnny Hallyday dice qualcosa, si sa forse che è stato una star, ma pochi saprebbero citare il titolo di una sua canzone. Per capire quello che sta accadendo in Francia per «Johnny» con l’accento sulla ypsilon - tutti lo chiamano così, come se fosse uno di famiglia -, si possono ricordare forse i giorni della commozione italiana per Alberto Sordi. In tempi di globalizzazione e di consumi culturali talvolta uniformi in tutto il mondo, ogni Paese conserva degli eroi nazionali semi-sconosciuti altrove. Johnny Hallyday, l’Elvis Presley francese, è stato il più grande di questi. La carriera e la vita
Jean-Philippe Léo Smet era nato il 15 giugno 1943 a Parigi. Cresciuto con la zia paterna Hélène Mar, ballerina e attrice del cinema muto, accompagnò poi la cugina Desta e suo marito americano Lee Hallyday nella loro tournée di danza acrobatica, appassionandosi alla vita nel mondo dello spettacolo. Dopo qualche spot pubblicitario e un piccolo ruolo nel film «Les Diaboliques» di Henri-Georges Clouzot nel 1955, Johnny Hallyday ebbe la folgorazione guardando al cinema «Loving You» con Elvis Presley: dal 1957 cominciò a ispirarsi al re del rock’n’ roll cantando nei locali di Parigi e nel 1960 uscì il primo 45 giri, «Laisse les filles» e «T’aimer follement». Il primo successo, tre mesi dopo, con «Souvenirs souvenirs». Johnny comincia a fare impazzire le folle. Nel 1965 il matrimonio con Sylvie Vartan, e l’anno seguente la nascita del figlio David. Negli anni Settanta il successo è continuato con «Que je t’aime», e Johnny Hallyday ha cominciato ad assumere il ruolo di istituzione nazional-popolare, capace vent’anni più tardi di riempire lo stadio Parc des Princes per festeggiare i suoi 50 anni, cantare allo Stade de France nel 1998, l’anno della vittoria della Francia ai Mondiali di calcio, e di esibirsi nel 2000 davanti alla Tour Eiffel e a 400 mila spettatori.