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♣ ♣ INTER 2016-2017 ♣ ♣

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[h=1]Inter vs Crotone[/h] Serie A oggi, 18:00
San Siro

[h=1]Preview Inter-Crotone - Vecchi opta ancora per il 4-4-1-1. Chiavi a J. Mario[/h]
Prima, e anche ultima panchina nerazzurra in campionato per Stefano Vecchi. Dopo il ko in Europa League e la sfida odierna, il tecnico tornerà in Primavera e lascerà il posto all'erede di Frank De Boer. Al di là di ogni discorso collaterale, oggi l'Inter deve fare tre punti in ogni modo, perché la classifica è davvero preoccupante e il calendario pure.

LA TATTICA – Tutto lascia pensare che vecchi riproponga il 4-4-1-1 visto al St. Mary's e che tanto bene aveva fatto per un'ora abbondante. Per cui, Banega dietro Icardi, con Candreva e Perisic sugli esterni. Senza Medel squalificato (ultimo turno di stop), in mezzo al campo da scegliere chi farà coppia con Joao Mario: in lizza Gnoukouri, Felipe Melo, Kondogbia e Brozovic. Fuori causa Ansaldi (fastidio a un ginocchio sinistro), certo di una maglia Miranda. Ballottaggi Murillo-Ranocchia (col colombiano leggermente avanti) e Nagatomo-D'Ambrosio (l'italiano non è al meglio). Ancora out Palacio

GLI AVVERSARI – Davide Nicola, dopo una prima parte di stagione da incubo, sembra aver trovato la giusta alchimia almeno per ben figurare anche nella massima serie. Si spiegano così la vittoria sul Chievo, il pari di Firenze e le imprese sfiorate con Napoli e Sassuolo. Il 4-3-3 compatto e ordinato visto nelle ultime uscite tende a lasciare meno spazi possibili agli avversari e a provare a ripartire in maniera velenosa. Unico assente Stoian, per il resto tutti a disposizione.

DOVE COLPIRE – La difesa dei calabresi può contare su elementi che già hanno giocato in Serie A come Rosi, Ceccherini e Mesbah. Resta, tuttavia, un reparto debole e povero di qualità. Ecco perché sarà importante mettere pressione fin da subito e attaccare con velocità, senza dare il tempo al pacchetto arretrato do compattarsi come - ad esempio - fatto ottimamente nella trasferta di Firenze. La rapidità di esecuzione e la velocità di pensiero sarà determinante per la buona riucita delle azioni d'attacco nerazzurre.

OCCHI PUNTATI SU... – Joao Mario. Dopo il riposo forzato in Europa League, il portoghese torna titolare in mezzo al campo. Lui deve essere l'uomo in più di Vecchi, anche in virtù dell'assenza di Medel e dell'avanzamento di Banega a ridosso di Icardi. Dall'ex Sporting Lisbona ci si aspetta una prova di sostanza ma soprattutto di qualità, perché contro avversari chiusi - come presumibilmente sarà il Crotone - serve soprattutto fosforo e brillantezza in quelle zolle di campo.

PROBABILI FORMAZIONI:

INTER (4-4-1-1): Handanovic; Nagatomo, Miranda, Murillo, Santon; Candreva, Joao Mario, Brozovic, Perisic; Banega; Icardi.
Panchina: Carrizo, Berni, Ranocchia, Andreolli, D'Ambrosio, Felipe Melo, Kondogbia, Gnoukouri, Biabiany, Eder, Jovetic, Gabriel Barbosa.
Allenatore: Vecchi.
Squalificati: Medel (1).
Indisponibili: Palacio, Ansaldi.

CROTONE (4-3-3): Cordaz; Rosi, Ceccherini, Ferrari, Mesbah; Rohden, Capezzi, Barberis; Trotta, Falcinelli, Palladino.
Panchina: Festa, Cojocaru, Claiton, Dussenne, Martella, Sampirisi, Salzano, Crisetig, Fazzi, Tonev, Nalini, Simy.
Allenatore: Nicola.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Stoian.

ARBITRO: Guida.
 
Inter 3 vs Crotone 0

Serie A oggi, 18:00 06 novembre 2016
San Siro


Inter-Crotone 3-0: gol di Perisic e doppio Icardi


I nerazzurri stentano a lungo, poi risolvono nel finale con la rete del croato e la doppietta dell'argentino [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"custom","src":"http:\/\/images2.gazzettaobjects.it\/methode_image\/2016\/11\/06\/Calcio\/Foto%20Calcio%20-%20Trattate\/621443742-234-kW2F-U170751771174dgD-620x349@Gazzetta-Web_articolo.jpg?v=201611062014"}[/IMG2]


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La crisi non è finita. Stefano Vecchi lascia la guida dell'Inter con i tre punti (quasi obbligatori) ottenuti (3-0) a San Siro col modesto Crotone che resiste per più di 83 minuti davanti a un assalto sterile di una squadra contratta, incapace di imporsi e di imporre. Solo la difesa nerazzurra è esente da pecche perché dietro non concede nulla ai calabresi che restano incollati sul fondo della classifica. La vittoria interista giunge tutta nei 7 minuti finali con il gol di Perisic e la doppietta di un Icardi ritrovato e mai in pace con la curva che non lo ama. Ma la curva un po' si scuote perché la vittoria serve a dare fiducia, all'ambiente, alla dirigenza cinese che in 48 ore deve annunciare L nuovo allenatore. "Dovete correre" scrivono con uno striscione i tifosi della Nord ai loro giocatori. Ma ancor più le cantano ai dirigenti con un telone eloquente: "C'è un inglese, un cinese è un indonesiano che vogliono farci tornare a essere la barzelletta d'Italia".

PRIMO TEMPO — Nonostante tutto, l'Inter è accolta dagli applausi all'ingresso in campo. Vecchi vuol chiudere in bellezza e cambia qualcosa rispetto al giovedì nero di Southampton. Ma dietro c'è fiducia per la coppia Ranocchia-Miranda, mentre Nagatomo paga la serataccia inglese lasciando il posto a Santon. Bronzovic e Joao Mario giostrano in mezzo con Banega che fa il trequartista alle spalle di un tridente composto da Candreva, Icardi e Perisic. Il Crotone si copre, vuole un punto come a Firenze e Nicola organizza un 4-4-2 con Trotta e Falcinelli davanti e Palladino che deve più controllare l'asse D'Ambrosio-Candreva che far valere le sue qualità offensive. Il Crotone (che gioca con dieci undicesimi della formazione che ha vinto domenica scorsa la prima partita col Chievo, il cambio è Palladino per Nalini), sgarfa per dirla alla Delneri, tutto quel che può. Si protegge bene, chiude, raddoppia, pressa in mezzo con Rohden e il giovane ('93) Barberis, ma fa fatica a ripartire. Almeno dietro l'Inter è attenta e solo Ranocchia incorre in un errore quando stende Falcinelli e si becca il giallo da Calvarese. Ma sempre Ranocchia dopo soli 19' si deve arrendere e lasciare il posto a Murillo per un infortunio ai flessori. Il Crotone ha una sola occasione in area, quando Trotta si inserisce bene du un traversone di Mesbah, ma calcia malissimo. L'Inter preme, come è ovvio, ma sbaglia anche le cose più semplici. Perisic non crea un problema a Rosi, si gioca a prevalentemente a destra, ma i cross di Candreva sono facili da respingere per Ferrari e Ceccherini e Icardi non ha mezza occasione. Solo palle in mezzo, mai la profondità, solo una volta l'iter fa paura a Cordaz che, però, è bravissimo sul colpo di testa di Miranda. Al 30' i nerazzurri in gol ci vanno con D'Ambrosio che butta dentro da due passi sulla respinta corta di Cordaz sul bolide di Candreva. Ma è fuorigioco. Tutto qui. L'Inter va negli spogliatoi tra i fischi.

SECONDO TEMPO — I fischi scuotono l'Inter che resta contratta ma l'impegno lo mette. Dopo due minuti è Murillo che ha l'occasione ottima su punizione di Banega ma la mira non è precisa. Poi Cordaz arriva dappertutto, bloccando respingendo, aiutandosi come può. Vecchi aggiunge pericolosità, toglie Banega e tuta dentro Eder trasformando in un 4-4-2 che diventa anche 4-2-4 in fase di possesso e spinta. Nicola si copre ancora di più con Crisetig al posto di Trotta. La sua squadra è tutta racchiusa in un 4-5-1 con Falcinelli isolato davanti che non può proprio pungere. Ma si lotta per il pareggio e l'Inter non riesce a scardinare il bunker calabrese. Ma quando il Crotone pensa di aver portato a casa il terzo risultato utile di fila, Icardi inventa un lancio per Perisic che corre sulla destra e fulmina, stavolta con bravura, il bravo Cordaz. Sarà l'ingresso di Jovetic, usato tempo fa come amuleto, ma l'Inter blinda la vittoria col rigore di Icardi che se lo procura pure costringendo al fallo Ferrari. Poi è ancora Maurito a gonfiare la rete con un bel gol da Dentro area nel terzo minuto di recupero. Una punizione eccessiva per la squadra di Nicola. Ma l'Inter respira. E pure i cinesi.

ED ORA PREPARIAMOCI PER IL DERBY
 
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[h=1]UFFICIALE - Pioli all'Inter fino al 2018. Con lui anche quattro membri dello staff[/h]
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L'annuncio era atteso in questi minuti e puntuale è arrivato. Stefano Pioli è il nuovo tecnico dell'Inter. Ecco il comunicato ufficiale del club nerazzurro.

F.C. Internazionale annuncia di aver trovato un accordo con l'allenatore Stefano Pioli. Il tecnico emiliano si leghera ai colori nerazzurri fino al 30 giugno 2018 e sara accompagnato a Milano da alcuni nuovi collaboratori che entreranno a far parte dello staff della prima squadra: Giacomo Murelli (allenatore in seconda), Davide Lucarelli (collaboratore tecnico), Matteo Osti (preparatore atletico) e Francesco Perondi (preparatore atletico).

Nato a Parma il 20 ottobre 1965, Pioli - dopo le prime esperienze da allenatore sulle panchine di Salernitana (2003/04) e Modena (2004/05 e 2005/06) - fa il suo esordio nella massima serie nella stagione 2006/07 proprio nella citta che gli ha dato i natali. La sua carriera prosegue brillantemente in cadetteria, dove ottiene ottimi risultati con Grosseto (2007/08), Piacenza (2008/09) e Sassuolo (2009/10), prima di tornare in Serie A per guidare il Chievo Verona (2010/11).


Dopo una breve parentesi a Palermo, Pioli torna sulla panchina del Bologna a dodici anni di distanza dal suo esordio da allenatore nelle giovanili rossoblu. Il rendimento garantito nelle tre stagioni (2011/12, 2012/13, 2013/14) alla guida dei felsinei permette a Pioli di approdare alla Lazio. E proprio con i biancocelesti che il tecnico emiliano ottiene i risultati migliori, portando subito la squadra al terzo posto in campionato (con conseguente accesso ai preliminari di Champions League) e a disputare la finale di TIM Cup.

La presentazione alla stampa si terra nella giornata di giovedi 10 novembre nella sala conferenze del centro sportivo "Angelo Moratti" (orario da definire).
 
E dopo quindici giorni di riposo......che vinca il migliore.. NOI :cool: scusate la modestia

Milan vs Inter


Serie A
oggi, 20:45
San Siro


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SONO ARRIVATI........
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Milan-Inter 2-2: Suso fa doppietta, Perisic salva Pioli nel recupero

Il croato regala il pari ai nerazzurri al 92', dopo che Montella era stato avanti due volte grazie alla doppietta dello spagnolo. Anche Candreva in gol

Il pareggio nel recupero, la rimessa laterale contestata, lo spagnolo che fa gridare a tutti "Jesus", tre grandi gol. I rossoneri che vedono il secondo posto, l’allenatore esordiente che porta a casa un pareggio all’ultimo respiro. Il primo derby della stagione butta ingredienti nel pentolone a manciate: a volte non sembrano stare bene insieme, a volte sembra un pastrocchio, ma alla fine Milan-Inter è un 2-2 che lascia entrambe le tifoserie con qualcosa da ricordare, e da apprezzare.


SUPERSUSO — L’Inter sembra dominare per 40’, poi si scolla e si allunga sotto i colpi rossoneri. La squadra di Montella sembra avere più birra, più voglia, più convinzione e forse anche più favori divini. E invece nel finale, sull’ultimo corner, incassa un gol da due passi da Perisic, con il giovane Locatelli che lo tiene in gioco. Un recupero che cancella il secondo posto solitario del Milan. Non cancella però la seratona di Suso, primo spagnolo a segnare in un derby da Luis Suarez, a lungo vero mattatore. Dopo i suoi gol lo speaker continua a urlare “Jesus!”. Il pubblico a rispondere “Suso”. E non sai più se è un’esultanza, un’espressione di stupore o un’estasi mistica collettiva. Lo spagnolo folgora San Siro nel derby della Madunina. Aggiungeteci l’incauta promessa (o il voto?) della vigilia ("Se segno due gol vado a casa a piedi") e avrete anche il pellegrinaggio. I due gol non bastano per i tre punti, ma garantiscono un po’ di immortalità nella storia della partita.

I GOL — Anche perché sono parecchio belli: il primo arriva in contropiede, come da spartito rossonero, dopo un doppio capovolgimento di fronte. Donnarumma, balbettante fin lì nei rinvii coi piedi, trova il corridoio giusto con le mani, Bonaventura gode di una certa libertà e se la prende tutta, portando palla fino alla trequarti. Poi scarica per Suso, che dalla sua mattonella inventa un gran sinistro a giro sul secondo palo. Il secondo personale è anche meglio, dopo uno scambio con Bacca e un dribbling nello stretto che fa fuori Miranda (non l’ultimo venuto). In mezzo, c’era stato il pareggio di Candreva. Brutto? Non proprio, una bomba nel sette. Anche se, mentre gli interisti guardano i replay ammirati, i rossoneri si lamentano per una rimessa-assist che forse spettava a loro. Insomma, episodi da moviola, grandi gol, protagonisti, c’è tutto.


MILAN LEICESTER — A livello di tattica il Milan dell’Aeroplanino ormai si muove con un certo agio nei panni di un Leicester nostrano (quello dello scorso anno, eh): squadra raccolta, baricentro basso, iniziativa all’avversario (faccia pure) e poi ripartenze in verticale, possibilmente esplosive. Nel ruolo di Mahrez, quella qualità che aiuta, ecco Jesus Suso. Probabilmente non vincerà la "Premier", questo Milan, però intanto, zitto zitto, sale. Mostra un Bonaventura tuttocampista, una difesa che tiene anche con i metodi spicci di Gustavo Gomez, una costante compattezza fra i reparti e un’idea molto interiorizzata di verticalità.

PIOLI NON MALE — Sull’altro fronte Pioli rischia una punizione oltremodo severa: lo svantaggio del primo tempo è una beffa, l’ex Lazio è tradito da due-tre chiare occasioni mancate da Perisic e nella ripresa la controfigura di Icardi completa l’opera fallendo il pareggio. Il tecnico azzecca le scelte: da quel Medel centrale che esce a ringhiare sui contropiede di Niang, all’assetto 4-2-3-1, che si compatta in fase difensiva e trova sfogo sulla sinistra con Perisic. Persino Kondogbia sembra più attivo del solito. L’infortunio del Pitbull cileno complica i piani, la forma fisica rischia di fare il patatrac, ma la voglia di pareggiare non manca.

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PER CHI NON AVESSE VISTO LA PARTITA........IERI NON SONO RIUSCITO A CARICARLO (preso da you tube)
20/11/2016 Milan-Inter 2-2 dalla Curva Nord (Video Biapri) -HD


[h=1]20/11/2016 (XIII giornata) "PUNTO DI BIAPRI" su Campionato e Inter[/h]
 
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Continuiamo a fare figuracce....ieri sera da 2-0 siamo finiti a 2-3 per il Beer Sheva

Inter, Pioli: "Siamo stati presuntuosi". Icardi: "Testa bassa, zitti e lavorare"
 
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Speriamo domani di approffittarne del "momentaneo di défaillance" della Juve - Non è da sottovalutare anche il NA

Inter vs Fiorentina
Serie A
domani, 21:00
San Siro


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Questi nr hanno fatto il colpaccio, questo è quello che è successo nell'estrazione del 10elotto 5minuti nr. 194 di oggi
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[TR]
[TD="class: nowrap firstcol text-left"]194 - (16:10)[/TD]
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[TD="class: oro"]44.[/TD]
[/TR]
[/TABLE]
 
[h=1]Le probabili formazioni di Inter-Fiorentina - Ranocchia titolare, Vecino fuori[/h]
Si giocano molto del rispettivo futuro l'Inter e la Fiorentina, Stefano Pioli e Paulo Sousa, nel posticipo di lusso del lunedì in Serie A. I due allenatori però possono contare su squadre quasi al completo, eccezion fatta per qualche acciacco nei nerazzurri, che vede costretto fuori ad esempio Medel e Santon, oltre a Palacio. Si preannuncia una sfida molto calda al Meazza, per una partita da sempre ricca di gol e di emozioni.

COME ARRIVA L'INTER - Pioli punta sul suo cavallo di battaglia, il 4-3-3. In porta, dopo gli errori di coppa, ancora Handanovic. In difesa confermato il blocco che vede a destra D'Ambrosio, Miranda e Ranocchia, che all'ultimo minuto dovrebbe soffiare il posto a Murillo, come rimpiazzi di Medel, centrali e Ansaldi a sinistra. Nel centrocampo a tre Mario a fare il play, con Brozovic e Kondogbia mezzali. Davanti il trio Candreva-Icardi-Perisic.

COME ARRIVA LA FIORENTINA - Tatarusanu torna a riprendersi la porta, così come Kalinic l'attacco, nonostante la buona prova di Babacar in coppa. In difesa trova posto Salcedo, accanto ai confermati Gonzalo, Astori e Milic. In mediana torna Borja Valero accanto a Badelj, mentre l'attacco vede dietro il centravanti croato il terzetto con Ilicic trequartista e Bernardeschi e Tello larghi.

Inter (4-3-3): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Ranocchia, Ansaldi; Brozovic, Mario, Kondogbia; Candreva, Icardi, Perisic. Allenatore: Stefano Pioli.

Fiorentina (4-2-3-1): Tatarusanu; Salcedo, Rodriguez, Astori, Milic; Badelj, Valero; Tello, Ilicic, Bernardeschi; Kalinic. Allenatore: Paulo Sousa.
 
[h=1]I PRIMI 45" LI GIOCHIAMO CON LA GRINTA GIUSTA, POI CI ADDORMENTIAMO.....QUESTA VOLTA E' ANDATA BENE MA QUANTA SOFFERENZA

Inter-Fiorentina 4-2: Brozovic, Candreva e doppio Icardi, ma che sofferenza
[/h] [h=2]Nerazzurri a tutta nei primi 20', poi il ritorno della Fiorentina in inferiorità: segna Kalinic e Ilicic (dopo il rosso a Gonzalo Rodriguez). La chiude il capitano nel recupero[/h] L'Inter vince ma ancora non convince. I nerazzurri rischiano di ripetere l'harakiri di Coppa, con l'aggravante che l'uomo in meno stavolta ce l'avevano gli altri, ma vengono a capo di una bella Fiorentina che ha la colpa di essere scesa in campo solo dal 20'. Decidono i gol di Brozovic, Candreva, Icardi (doppietta e aggancio a Dzeko in vetta alla classifica marcatori), Kalinic e Ilicic. Espulso ingiustamente Rodriguez. Una vittoria che per la squadra di Pioli fa classifica ma non troppo morale, rischiando di nuovo di sprecare un vantaggio (stavolta di tre gol) per l'incapacità di gestire i momenti difficili del match.

UN, DUE, TRE — Per l'esordio casalingo sulla panchina dell'Inter, Stefano Pioli lascia fuori un po' a sorpresa Joao Mario - sempre titolare quando disponibile - e disegna un 4-2-3-1 con la novità Ranocchia al fianco di Miranda. Banega fa il trequartista e porta il primo pressing su Badelj, affiancato da Borja Valero in un modulo speculare con Tello, Ilicic e Bernardeschi alle spalle di Kalinic. I nerazzurri partono a mille e passano già al 3', con Brozovic che la mette sotto la traversa di destro sul tocco all'indietro di Icardi. La Fiorentina ci capisce poco e ne prende un altro subito dopo, con Salcedo che perde Perisic, sul cui cross basso un goffo Tatarusanu smanaccia proprio sul sinistro di Candreva, che scarta volentieri il regalo del 2-0. Siamo al 10' e non è finita, perché una Viola impresentabile dietro, dove i giocatori non si parlano, affonda al 19'. Candreva serve sulla corsa Icardi, che da destra fa sedere Rodriguez e per la lentezza di Astori ha il tempo di rimettersi il pallone sul piede preferito e fare 3-0. I toscani vanno anche vicini al gol con Borja e Milic, ma nella loro metà campo soffrono l'interscambiabilità degli avversari, corti e con Brozovic che spesso sale a pressare sulla trequarti, mentre Candreva si abbassa a coprirgli le spalle. La gara si normalizza nella parte centrale del tempo, con reciproche spruzzate di difesa a tre - alti sia Ansaldi sia Milic -, ma l'Inter davvero non può permettersi cali di tensione. Come dimostra - dopo un rigore non dato per fallo di Miranda su Rodriguez - al 37' il gol di Kalinic, libero di ricevere un lancio da centrocampo di Badelj e segnare, complice la molle opposizione di D'Ambrosio, che praticamente gioca a uomo su un buon Bernardeschi. Visto quello che è successo giovedì a Beer Sheva, torna la paura tra i nerazzurri, ora in sofferenza su ogni transizione difensiva. Ma al 46' Icardi punta e salta Rodriguez che lo mette giù col braccio. L'esagerato rosso diretto al difensore lascia la Viola in dieci.

ANARCHIA — Si riprende con Tomovic che prende il posto di Milic e Joao Mario a sostituire Kondogbia. Il secondo tempo è leggero e frizzante, nella misura in cui saltano gli schemi ed entrambe le squadre sono impresentabili in fase difensiva. Retroguardie aperte come il mar Rosso e occasioni da una parte e dall'altra. Al 17' il primo ad approfittarne è Ilicic, liberissimo a sinistra e bravo ad approfittare di un'amnesia di Handanovic. Siamo sul 3-2 e Sousa se la gioca col giovane Chiesa per Bernardeschi. Pioli capisce che l'Inter non ha più filtro in mezzo al campo e toglie Banega per i muscoli di Melo. Malgrado l'uomo in meno, la Fiorentina però ormai ha preso coraggio e campo. Anche perché, a differenza dell'Inter, ha due veri centrocampisti come Badelj e Borja, che sanno dettare i tempi e non perdono mai la calma. Entrano Eder per Candreva e Perez per Tello. In una rara ripartenza in cui non l'Inter perde palla in modo banale, Joao Mario si mangia un gol incredibile, solo davanti al portiere. Cuore in gola dunque fino all'ultimo, quando Icardi la chiude con un tap-in dopo una gran parata di Tatarusanu su Perisic.

 
Napoli vs Inter

Serie A
oggi, 20:45
San Paolo

[h=1]Napoli-Inter, Pandev: "Azzurri fanno fatica, squadra di Pioli grandissima"[/h] [h=2]Da doppio ex il macedone oggi al Genoa gioca in anticipo la super sfida del San Paolo: "Senza Higuain al Napoli manca chi la butta dentro, mentre i nerazzurri restano una grande"[/h] 02 dicembre 2016 - Milano

Provate a chiedere a Goran Pandev chi è più forte in questo momento tra il Napoli di Sarri e l'Inter di Pioli e ricevere una risposta non affatto banale. "Il Napoli sta faticando tanto, dopo la partenza di Higuain le manca chi la butta dentro". E anche a tratti originale: "Per quanto mi riguarda, l'Inter resta una grandissima squadra. Molto forte". Da doppio ex, il macedone prova a "giocare" in anticipo la super sfida del San Paolo. E davanti alle telecamere di Mediaset Premium si ricorda anche che è meglio usare un po' di prudenza. "Per il resto non so chi vincerà".

IMPREVEDIBILE — "In questo momento la classifica dice Napoli - continua Pandev - ma secondo me l'Inter è un grandissima squadra che può far molto meglio di quello che sta facendo". E sottolinea. "Come mai l'Inter è così imprevedibile? L'Inter dal 2012 sta un po' faticando però rimane sempre una grande squadra. Adesso spero che Pioli possa fare bene perché è un bravissimo allenatore".

CERCASI BOMBER — Chiude parlando degli azzurri di Sarri. "Il Napoli fa fatica perché paga l'assenza di Higuain? Non lo so perché fatichi così. Sta giocando un ottimo calcio, crea tantissimo ma in questa stagione non c'è un attaccante come Higuain che l'anno scorso ha fatto un sacco di gol. Forse manca qualcuno che la butti dentro".
[h=2]PROBABILI FORMAZIONI[/h]
Napoli (4-3-3): Reina; Hysai, Albiiol, Koulibaly, Ghoulam, Zielinski, Diawara, Hamsik, Callejon, Gabbiadini, Insigne. All.: Sarri

Squalificati: Mertens (1)

Indisponibili: Milik, Tonelli

Inter (4-2-3-1): Handanovic, D'Ambrosio, Miranda, Ranocchia, Anasaldi, Kondigbia, Brozovic Candreva, Banega, Perisic, Icardi. All.: Pioli

Squalificati: -

Indisponibili: Medel, Santon, Palacio, Radu,Gnoukouri, Miangue
 
QUELLA DI IERI SERA - PARTITA INGUARDABILE
Napoli 3 Inter
o
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Allenamento anche domenica alle 15

Il tecnico sceglie di dare un segnale forte al gruppo e all'ambiente dopo il pesante k.o. del San Paolo: tutti in campo ad Appiano anche domani alle 15

03 dicembre 2016 - Milano

Stefano Pioli mette l'Inter in punizione. Dopo il pesante k.o. di Napoli, che ha fatto ripiombare i nerazzurri ad almeno 7 punti dall'ultima posizione che vale la qualificazione alle prossime coppe europee, il tecnico nerazzurro ha deciso di dare un segnale forte al gruppo, annullando la giornata di riposo prevista per domani. Secondo i programmi stabiliti in settimana, l'Inter domani avrebbe dovuto osservare un giorno di riposo, considerato anche che il prossimo match sarà quello (inutile) di giovedì prossimo in Europa League contro lo Sparta Praga. Invece, il gruppo nerazzurro si ritroverà regolarmente ad Appiano Gentile anche domani pomeriggio, per un allenamento previsto alle 15. D'altronde, dopo la partita contro il Napoli, Stefano Pioli l'aveva detto "Lavoriamo insieme da poco e abbiamo poco tempo a disposizione". Giusto, dunque, non perdere nemmeno una seduta.

Nelle pieghe dei numeri è contenuta un'amara verità per i tifosi nerazzurri: con Stefano Pioli la svolta non c'è stata. Anzi. A giudicare dal primo filotto di partite dopo il cambio dell'allenatore, i numeri certificano che l'Inter correva di più quando in panchina c'era Frank de Boer. Sommando le partite di campionato con quelle di Europa League, la media punti dell'olandese era di 1,21 punti a partita. Con Stefano Pioli la media è crollata a 1 punto per gara.
Per non parlare poi della difesa nerazzurra con 10 gol incassati in 4 gare. E qui siamo nel campo dell'allarme rosso.

NIENTE SCOSSA — Avvertenze per l'uso di questi numeri. Il filotto di Pioli è sicuramente striminzito, poche partite, un solo impegno in Europa League, rispetto al corposo calendario con De Boer in panchina. Eppure, questo inizio può essere indicativo per rappresentare un dato: almeno in questa fase di accensione della gestione Pioli, la scossa che poteva portare il cambio del tecnico non c'è stata. Lo dicono i numeri. E allora, vediamoli.

SPROFONDO NERAZZURRO — De Boer è rimasto in panchina per 14 partite tra campionato e coppa portando a casa 5 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte. Media punti di 1,21 punti a partita. Il curriculum nerazzurro di Pioli parla di 4 partite (3 in campionato e una in coppa). Bottino: una vittoria, due sconfitte e il pari nel derby acciuffato al 92'. La media è di 1 punto a partita. Il trend non è per nulla rassicurante: la nuova Inter targata Pioli deve forse ancora scaldare i motori. Ma intanto ha un ritmo di crociera addirittura più lento di quello di De Boer.
 
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    43
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    52
    Torino
    38
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