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1° MAGGIO/352°a SAGRA DI SANT'EFISIO

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Roby

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Correva l'anno 1652. La Sardegna veniva decimata da una terribile pestilenza: a Cagliari la popolazione si ridusse della metà. Dovunque era morte e disperazione.
La gente, allora, si rivolse ad un santo martire, Efisio di Elia, decapitato nel 303 a Nora, una località della costa cagliaritana, per non avere rinnegato la fede cristiana. Efisio si trovava in Sardegna, a capo di una guarnigione dell'esercito dell'imperatore romano Diocleziano, per reprimere le comunità dei cristiani presenti nell'isola. Ma, durante un trasferimento, ebbe una visione, simile a quella di Paolo sulla via di Damasco: da persecutore Efisio divenne il più fervente seguace di Gesù. Chiamato a rinnegare la fede cristiana, rifiutò e fu condannato a morte. Rinchiuso in un carcere della città (dove oggi sorge la chiesa a lui intitolata) venne trasferito in segreto sul litorale di Cagliari per evitare che la gente potesse opporsi alla sentenza. Sulla spiaggia di Nora fu decapitato da un soldato romano.




Il culto di Sant'Efisio, da allora, si diffuse a Cagliari e in tutta la Sardegna. La cripta del quartiere di Stampace, che fu il suo carcere, divenne ben presto un centro di spiritualità, mentre a Nora, sul luogo del martirio, in epoca successiva, venne eretta una deliziosa chiesetta a navata singola, poco distante dalla cittadina, oggi sepolta sotto le acque del mare.
Ma fu in occasione della peste del 1650, quella che viene descritta dal Manzoni ne "I Promessi Sposi", che Sant'Efisio legò per sempre il suo nome a quello di Cagliari e della Sardegna.
Efisio viene venerato in particolare a Cagliari, nella chiesa Stampacina a lui intitolata, e a Pula, nella chiesetta romanica costruita sulla spiaggia di Nora dove, secondo la tradizione, il santo subì il martirio per decapitazione.

Festeggiamenti in onore di Sant'Efisio si tengono principalmente due volte all'anno: il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa Cattolica ne ha fissato sul calendario la Memoria Liturgica, ed il 1° maggio, la festa grande, quando la statua del santo viene portata in processione per sciogliere un voto fattogli dalla municipalità nel 1656 affinché liberasse Cagliari dalla peste.


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LA STORIA
Sant’Efisio
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Efisio nacque in Elia, città dell’Asia Minore vicino ad Antiochia, da Cristoforo, cristiano segretamente, e Alessandra, pagana. Alla morte del marito Cristoforo, Alessandra insegnò al figlio Efisio l’adorazione agli dei. Venuta a sapere che l’Imperatore Diocleziano si trovava ad Antiochia, Alessandra si presentò a Lui, assieme ad Efisio, chiedendogli di prendere il proprio figlio come soldato delle proprie guardie. L’imperatore, notato il nobile e bell’aspetto di Efisio, lo tenne con se amandolo sino ad affidargli il Comando di gran parte del suo esercito. Lo inviò inoltre in Italia affinché perseguitasse i Cristiani. Efisio si diresse verso Urittania dove gli abitanti lo accolsero con gioia e rispetto. Una notte, un rumore terribile tramortì Efisio e i soldati mentre una voce scese dal Cielo e si rivolse a lui dicendogli: “ Oh Efisio, donde vieni e donde vai?”. Efisio fortemente impaurito rispose: “Vengo dalla città di Antiochia, sono figlio di Alessandra prima dei cittadini di Elia e Diocleziano mi ha concesso piena autorità in Italia contro i Cristiani”. Si udì di nuovo la voce dal cielo: “ Oh Efisio anche tu verrai a me, per mezzo della palma del Martirio”. Dopo aver fatto alcune domande Efisio si sentì rispondere: “Io sono Colui che tu perseguiti Figlio del Dio Vivo”. Improvvisamente una croce splendente gli apparve nel cielo e quella stessa croce si impresse nel palmo della sua mano portando da quel momento Efisio a beatificare il Signore Dio. La notte seguente Efisio entrò a Gaeta e convocò gli artigiani della città chiedendo loro chi fosse disposto a fargli un oggetto che gli era necessario. Gli artigiani, intimoriti non accettarono l’incarico. Efisio chiamò quindi un tale di nome Giovanni e gli comandò di realizzare la croce che aveva impressa nel palmo della mano. Da quel momento Efisio non perseguitò i cristiani ma li difese disobbedendo agli ordini di Diocleziano. L’imperatore incaricò allora il giudice Iulisio di sostituire Efisio ed incarcerarlo. Il giudice Iulisio sentendosi prossimo alla morte, lasciò a Flaviano l’incarico di procedere con il martirio di Efisio che fu condotto a Nora dove venne giustiziato il 15 gennaio del 303 d.c.




La preghiera di Efisio

Da “Passio Sancti Ephisi” dal presbitero Marco.

O Signore Gesù Cristo, generato dal Padre prima dell’inizio del mondo, attraverso l’utero intatto della Vergine Maria, Ti sei degnato di scendere su questa terra e di farti uomo per noi e per la nostra salvezza, e, seguendo la volontà del Tuo Dio Padre, non hai rifiutato di morire per noi; ma sei risuscitato per la nostra gloria e siedi alla destra della potenza di Dio e sei con noi, come hai promesso, fino alla fine dei secoli e darai, dopo il giorno del Giudizio, la beatitudine del corpo e dell’anima. Esaudisci la mia preghiera e accogli le mie lacrime con la benigna Tua pietà e sii me propizio. Concedi, dunque, o Signore, che io conduca a termine felicemente il cammino del mio martirio che per Te accetto volentieri. Mi assista la Tua Misericordia e l’anima mia non trovi alcun ostacolo. Il nemico del genere umano non si avvicini a me e non mi tocchi la sua mano ostile. Ti chiedo anche, o Signore, di difendere questa città del popolo cagliaritano dalle incursioni dei nemici e fa che si allontanino dal culto degli idoli e respingano gli inganni dei diavoli e riconoscano come vero, unico Dio, Gesù Cristo, Nostro Signore. E quanti fra loro soffriranno per qualche malattia, se verranno nel luogo dove sarà posto il mio corpo, per recuperare la salute o se altrimenti si troveranno stretti dai flutti del mare o saranno oppressi da popoli barbari o saranno rovinati da carestie o da pesti, dopo aver pregato me, servo tuo, siano salvi per Te, Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, Luce dalla Luce, e siano liberati dalle loro sofferenze. Tu che con Dio Padre e con lo Spirito Santo nella Trinità, reggi e governi ogni cosa per l’eternità dei secoli. Amen.




L’ArciConfraternita di Sant’Efisio
 
...decapitato ??...penso che il signor _by night abbia di che tremare...
...lo vedo già con la mano sul collo per accertarsi di avere ancora la testa sulle spalle...


« Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero?
E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare?
Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà? »

(Morpheus)
 
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