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Scorie e rifiuti tossici nell'asfalto di 21 comuni della provincia di Bologna
„ [h=1]Scorie e rifiuti tossici nell'asfalto di 21 Comuni del bolognese[/h]
La maxi inchiesta della Dda di Venezia si è allargata fino all'Emilia RomagnaAngela Carusone
28 febbraio 2019 07:33
[h=5]APPROFONDIMENTI[/h]
IL 20 marzo si terrà l’udienza preliminare a Venezia a carico di tre indagati, residenti in provincia di Verona e accusati di reati ambientali in materia di gestione e traffico illecito dei rifiuti, nella quale potranno costituirsi parte civile la Regione Emilia-Romagna, che ha già incaricato l’avvocato Mariano Rossetti, e i Comuni del Bolognese.
Questo perchè le indagini dei carabinieri forestali hanno portato a individuare come parti offese 21 Comuni, completamente all'oscuro di tutto: Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel San Pietro, Castello d’Argile, Crespellano, Crevalcore, Galliera, Granarolo, Imola, Loiano, Molinella, Monghidoro, Monteveglio, Ozzano, Pieve di Cento, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese, Sasso Marconi e Zola Predosa. Alcuni sindaci hano già ricevuto la proposta per costituirsi parte civile, e al momento stanno "cercando di capire come muoversi - spiegano a BolognaToday - e di ricostruire quanto accaduto".
Gli inquirenti, in totale, hanno identificato almeno 71 cantieri in cui sono finite circa 300mila tonnellate di questo conglomerato, utilizzato per la realizzazione del sottofondo stradale, partite da un'azienda veneta del settore. La Procura Antimafia veneziana ritiene che all'interno di questo materiale si siano superate le concentrazioni limite per cloruro, rame, piombo, nichel, cromo esavalente. Sempre secondo le accuse, questo prodotto avrebbe avuto sul mercato una grande fortuna, dal momento che veniva venduto a 17 euro al metrocubo contro i 247 euro dei conglomerati ecologici. In poche parole il materiale sarebbe stato venduto a prezzo concorrenziale senza essere sottoposto alla decontaminazione prevista.
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Potrebbe interessarti: http://www.bolognatoday.it/cronaca/...zl0QIPnlICR2T9yaoLsoW0IkulDxvnKclhps4JAFuLn3E
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poi tutto questo finisce nelle falde acquifere,agricoltura bestiame ecc. che poi mangi,contento. E lo stato fa solo multe agli onesti lavoratori.
qui urge pena di "morte"
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La maxi inchiesta della Dda di Venezia si è allargata fino all'Emilia RomagnaAngela Carusone
28 febbraio 2019 07:33
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http://www.bolognatoday.it/cronaca/strade-veleno-rifiuti-tossici-inchiesta-sindaci.html[h=4]Rifiuti tossici nell'asfalto, i sindaci: 'Inaccettabile'[/h] 28 febbraio 2019
http://www.bolognatoday.it/cronaca/rifiuti-tossici-strade-veleno-hera-inchiesta.html[h=4]Rifiuti tossici nell'asfalto, Hera: "Noi parte lesa"[/h] 28 febbraio 2019
IL 20 marzo si terrà l’udienza preliminare a Venezia a carico di tre indagati, residenti in provincia di Verona e accusati di reati ambientali in materia di gestione e traffico illecito dei rifiuti, nella quale potranno costituirsi parte civile la Regione Emilia-Romagna, che ha già incaricato l’avvocato Mariano Rossetti, e i Comuni del Bolognese.
Questo perchè le indagini dei carabinieri forestali hanno portato a individuare come parti offese 21 Comuni, completamente all'oscuro di tutto: Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel San Pietro, Castello d’Argile, Crespellano, Crevalcore, Galliera, Granarolo, Imola, Loiano, Molinella, Monghidoro, Monteveglio, Ozzano, Pieve di Cento, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese, Sasso Marconi e Zola Predosa. Alcuni sindaci hano già ricevuto la proposta per costituirsi parte civile, e al momento stanno "cercando di capire come muoversi - spiegano a BolognaToday - e di ricostruire quanto accaduto".
Gli inquirenti, in totale, hanno identificato almeno 71 cantieri in cui sono finite circa 300mila tonnellate di questo conglomerato, utilizzato per la realizzazione del sottofondo stradale, partite da un'azienda veneta del settore. La Procura Antimafia veneziana ritiene che all'interno di questo materiale si siano superate le concentrazioni limite per cloruro, rame, piombo, nichel, cromo esavalente. Sempre secondo le accuse, questo prodotto avrebbe avuto sul mercato una grande fortuna, dal momento che veniva venduto a 17 euro al metrocubo contro i 247 euro dei conglomerati ecologici. In poche parole il materiale sarebbe stato venduto a prezzo concorrenziale senza essere sottoposto alla decontaminazione prevista.
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poi tutto questo finisce nelle falde acquifere,agricoltura bestiame ecc. che poi mangi,contento. E lo stato fa solo multe agli onesti lavoratori.
qui urge pena di "morte"