Alien.
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- 11 dicembre 2012 11:45
- Guido Grassadonio
Si tratterebbe infatti di rilanciare, ampliandola, la rete di piste ciclabili all’interno del territorio europeo. In altre parole, fare della bicicletta un mezzo di trasporto serio, su cui l’UE investe e che funge da alternativa ai mezzi locomotori tradizionali. La parola “rilanciare” non è usata a caso: più di metà della rete Eurovelo, in effetti, è già perfettamente fruibile.
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Il prossimo 18 dicembre, dopo una prima discussione avvenuta a fine novembre, la Commissione Trasporti del Parlamento Europeo voterà proprio l’inserimento o meno di Eurovelo all’interno della rete transnazionale di trasporti TEN-T. L’auspicio è che le pressioni delle lobby automobilistiche non siano tali da influenzare la decisione.
Se il piano venisse approvato, verrebbero stanziati i fondi per portare la rete ciclistica dagli attuali 40 mila km fino a 70 mila. La bici, che qualcosa come 100 milioni di europei usa ormai stabilmente come mezzo di trasporto, potrebbe davvero affermarsi non come ripiego minoritario ma come alternativa alla pari. Con il prezzo dei carburanti alle stelle e i problemi di Piciclisti
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