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Acufene, l’incredibile scoperta.

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Acufene, l’incredibile scoperta. La denuncia del luminare: “Ecco da cosa potrebbe dipendere”

  • 7 Giugno 2024
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  • Redazione Business.it
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La vaccinazione contro il Covid potrebbe aver favorito l’insorgere dell’acufene? Una domanda che già in passato alcuni esperti si erano posti, invitando il mondo scientifico a ulteriori approfondimenti, e che è stata rilanciata in questi giorni dal sito inglese di Sky News e da NBC News. Come spiegato da Matteo Lorenzi sulle pagine della Verità, infatti, al momento non esisterebbero prove di una correlazione tra i due eventi, ma tra i ricercatori “stanno emergendo teorie su un possibile collegamento tra l’inoculazione e la comparsa della patologia”.

Cos’è l’acufene


L’acufene provoca la sensazione di un rumore nell’orecchio, un ronzio o un fischio a seconda dell’intensità, che proviene però dall’interno e non dall’esterno. Una patologia non mortale, ma ovviamente molto debilitante per chi ne soffre e che può provocare anche forti depressioni nei pazienti e problemi nel relazionarsi con gli altri.

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A indagare in merito è stato Shaowen Bao, professore associato del dipartimento di fisiologia del College of Medicine dell’università dell’Arizona. Attraverso le testimonianze di alcuni gruppi Facebook, l’esperto si era imbattuto per la prima volta nelle ipotesi di possibile correlazione con il vaccino. Bao, che soffre da tempo di acufene, ha intervistato 398 persone su un totale di circa 4.000 appartenenti a un gruppo social, raccogliendo testimonianze anche drammatiche: “Un uomo ha detto di non riuscire a sentire la radio in macchina per via del rumore. I partecipanti hanno anche riportato sintomi come vertigini, dolore, ansia e depressione”.

Migliaia di segnalazioni di acufene post-vaccino

La teoria del professore è che l’infiammazione persistente possa essere talvolta originata dal vaccino. Secondo Bao, infatti, i farmaci anti-Covid starebbero interagendo con “situazioni di rischio preesistenti”, fattori che potrebbero essere attivati già alla prima inoculazione. Secondo NBC News, fino a oggi negli USA sarebbero state 16.183 le segnalazioni di acufene post-vaccino. Al momento però, secondo l’agenzia, “non è stato trovato alcun dato che suggerisca un collegamento tra le inoculazioni e la patologia”.

La questione resta dunque aperta, con il mondo scientifico che continua a monitorare e indagare su queste segnalazioni. Intanto, per chi soffre di acufene, la speranza è che si faccia luce al più presto su questo mistero, per poter affrontare e gestire al meglio una condizione che può risultare davvero debilitante.



 

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Assorbenti tossici
Diversi metalli(loidi) hanno effetti diversi sul corpo umano. Ma in generale , è noto che la sovraesposizione ai metalli aumenta il rischio di disturbi neurologici come annebbiamento mentale e demenza, così come cancro e infertilità.
Possono anche causare danni gravi e irreversibili a organi vitali come fegato, reni e cervello, oltre a influenzare il sistema endocrino e nervoso.
Il team ha testato 16 diversi metalli (loidi) — arsenico, bario, calcio, cadmio, cobalto, cromo, rame, ferro, mercurio, manganese, nichel, piombo, selenio, stronzio, vanadio e zinco.(STESSI metalli vaporizzati dalle scie si quelle)

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AVANTI CON IL PIANO KALERGI.
 

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“Ecco i motori che cancelleranno le auto elettriche”. Novità dal Giappone, di cosa si tratta.​


La notizia non è di oggi, ma i progressi di Toyota nella costruzione di un motore a zero emissioni che potrebbe mandare in soffitta le auto elettriche stanno attirando l’attenzione del mondo automobilistico. Il progetto parte da una “rivisitazione” del tradizionale motore a combustione interna. Solo che al posto della benzina, questo prodotto tecnologico innovativo utilizzerebbe l’ammoniaca. Poichè questo combustibile è privo di carbonio, la sua combustione non genera C02 e risulta perfettamente in linea con le nuove direttive volute dalle politiche green. La casa automobilistica giapponese, in questi ultimi anni, ha scelto di implementare il suo impegno sia sul versante dei motori elettrici, sia su quello delle auto a idrogeno. (continua dopo la foto)
Leggi anche:
Auto elettriche? Sono spazzatura”. Parla l’esperto

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Il terzo progetto di Toyota, però, potrebbe risultare il più importante in proiezione futura. Anche perché il motore ad ammoniaca avrebbe il pregio di funzionare ad alta densità energetica. E sappiamo che la conservazione dell’energia, che invece rappresenta un punto debole per l’elettrico, è fondamentale per l’efficenza dei sistemi di trasporto, sia pubblici, sia privati. Il funzionamento di questo nuovo motore è possibile grazie alla miscelazione d’aria che viene immessa, con un flusso vorticoso – cioè un movimento a vortice della miscela aria-carburante che entra nel cilindro del motore – nella camera di combustione, in modo da permettere un’accensione efficiente dell’ammoniaca. Visti i progressi di Toyota, che pure non è l’unica casa automobilistica a essersi dedicata allo sviluppo di questo genere di motori, è possibile che non dovremo aspettare molto tempo prima di vederli in commercio. E potrebbero dare il via a una vera e propria rivoluzione.





 

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