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AGGRESSIONE RADIOATTIVA AL MARE DI SARDEGNA PER RAPINARE IDROCARBURI

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[h=3]AGGRESSIONE RADIOATTIVA AL MARE DI SARDEGNA PER RAPINARE IDROCARBURI[/h]

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[TD]mappa allegata al decreto 9 agosto 2013 del ministro Flavio Zanonato[/TD]
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di Gianni Lannes


Non bastavano gli esperimenti di guerra, i maggiordomi telecomandati mandano in onda le rapine neocoloniali. Infatti, il 20 gennaio 2014 una società straniera - Schlumberger Oilfield Services - ha depositato presso il ministero delle Attività produttive un'istanza di permesso di prospezione nel Mar di Sardegna, all'interno della zona marina «E». L’area interessata copre una superficie di 20.922 chilometri quadrati.

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[TD]l'ex ministro del piddì Flavio Zanonato[/TD]
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Non caso e preventivamente, il 9 agosto 2013 il governo italiano - grazie a un apposito decreto del ministro Flavio Zanonato (targato piddì) - ha ampliato le zone da sottoporre a sfruttamento per gas e petrolio. Pura e casuale coincidenza? La terminologia tecnica utilizzata per assicurare senza intralci ecologici l'affare è "rimodulazione".($$$$$$$$$$$)






Per l'acquisizione geofisica nell'area dell'istanza di permesso di prospezione «d 1 E.P.SC» è previsto l'utilizzo della tecnologia air-gun, esclusivamente utilizzata per i rilievi sismici marini: si tratta di cannoni pneumatici che sparano in fondo al mare onde sonore in grado di uccidere i mammiferi.



Un tragico evento già accaduto nel dicembre 2009, quando spiaggiarono sul Gargano ben sette capodogli, deceduti a causa di un’embolia gassosa a livello coronarico, causata dall'uomo.

Schlumberger Italiana spa fa parte di Schlumberger («Schlumberger»), la più grande compagnia al mondo di servizi per le società petrolifere, leader nella fornitura di servizi tecnologici e soluzioni all'industria petrolifera mondiale; le attività di ricerca di idrocarburi prevedono diverse fasi, ognuna delle quali legata ad un particolare impatto ambientale; nei documenti allegati alla richiesta di valutazione di impatto ambientale risulta totalmente omessa la dichiarazione relativa ad incidenti di natura nucleare accaduti in varie parti del mondo alla società richiedente nell'ambito delle fasi di perforazione e gestione di pozzi petroliferi in piattaforma; appare, invece, di rilevante importanza conoscere tutti i fatti o «incidenti» che risultano a conoscenza di diverse agenzie mondiali che si occupano della sicurezza nucleare e radioattiva; dal report della U.S. Nuclear regulatory commission – loss of control of Cesium-137 Well Logging Source Resulting in Radiation Exposures to Members of the Public – Region IV-Arlington, TX 76011-4005.




Il rapporto della U.S. Nuclear Regulatory Commission descrive gli eventi che si sono verificati in un impianto di perforazione nel Montana il 21 maggio 2002, che ha esposto a radiazioni non previste 31 lavoratori. Questi lavoratori non erano «radiationworkers», e sono stati quindi presi in considerazione dalla NRC. L’incidente è stato ritenuto in violazione delle regole della commissione regolazione nucleare: è inclusa nel rapporto una dettagliata descrizione della sequenza degli eventi, la radice e la causa dell'evento, una descrizione dettagliata dei metodi utilizzati per valutare le dosi del lavoratore; il rapporto descrive le attività intraprese dalla US Nuclear Regulatory Commission di (NRC) Augmented squadra Inspection (AIT) in relazione a un incidente che coinvolge l'esposizione della popolazione a dosi di radiazioni che in alcuni casi ha superato il limite di dose di NRC per i civili.




La società individuata come responsabile dell'incidente è proprio Schlumberger Technology Corporation (STC) del gruppo Schlumberger; la società Schlumberger è la stessa società concatenate alla Schlumberger Italiana che ha presentato il progetto per i mari della Sardegna;

Nel dossier che ripercorre l'evento nucleare dove sono rimaste coinvolte decine di persone sono riprodotte anche immagini eloquenti come il mezzo con il quale questa società trasporta materiale radioattivo funzionale alle proprie attività. Non è tutto. Il 28 febbraio del 1999, quattro lavoratori trivellatrice in un giacimento di carbone gas (CSG) sito ben vicino a Tara nel Queensland erano stati esposti a livelli che risulterebbero ancora segreti di radiazioni; hanno gestito un componente apparecchiature radioattivo sinistra al sito da parte dei lavoratori di un'altra compagnia petrolifera e di gas, Schlumberger. Soprattutto, materiale tracciante radioattivo risulta essere utilizzato da società di perforazione per misurare le proprietà di roccia e altri materiali in cui un pozzo viene perforato per determinare la presenza di acqua, gas o olio; secondo il documento di protezione dalle radiazioni e Agenzia per la sicurezza nucleare (ARPANSA) australiano, il direttorio nazionale per la protezione dalle radiazioni, i requisiti per la registrazione foro o logging ben comprendono: la licenza deve richiedere al licenziatario di rispettare il ARPANSA / NOHSC standard per limitare l'esposizione dei lavoratori alle radiazioni ionizzanti RPS1 (2002); la licenza deve richiedere al licenziatario di rispettare il codice di condotta per l'uso sicuro delle sorgenti radioattive sigillate in registrazione da foro (1989); e la licenza deve richiedere al licenziatario di assicurare la supervisione diretta di qualsiasi sito campo, mentre le sorgenti radioattive o apparecchi radiazioni sono in uso, per garantire che persone non autorizzate non entrano nel sito.

Infine, la Schlumberger Oilfield UK plc ProsecutionOn il 6 dicembre 2010, è stata multata, 300 mila dollari a Aberdeen Sheriff Court per una violazione della Sezione 3 della salute e sicurezza sul lavoro a seguito di un incidente che si è verificato durante le operazioni di registrazione off-shore sulla ENSCO 101 perforazione nord-mare il 4 aprile 2008; nel caso richiamato una elevata attività di cesio-137 sorgente radioattiva ha visto quattordici lavoratori di diversi datori di lavoro messi a rischio di esposizione alle radiazioni.

La Schlumberger Oilfield grazie a tre decreti del ministero delle attività produttive a far data dal 16 novembre 2004, gode di autorizzazioni In Italia per utilizzare materiali esplodenti, ma non certo per far uso di sostanze radioattive.
 
E dato che il mare occupa i quattro quinti della superficie terrestre ed è caratterizzato da un ampio volume, gli scienziati hanno “ naturalmente “ pensato al mare come deposito di tali sostanze letali. Lo stronzio 90 contaminerà tutto il mondo ittico . Lo stronzio 90 si concentrerà soltanto nella struttura ossea degli animali. C’è qualcuno che mangia lische o spine? Si, le galline, i suini, i bovini, ecc. dovrebbe sapere, caro lettore, che uno dei sottoprodotti dell’industria del pesce in scatola è che producono appunto un tipo di mangime a base di spine e lische di pesce. Mangeremo uova radioattive e, quel che peggio, le mangeranno i nostri bambini. Da non dimenticare che mentre si scoprivano gli effetti letali del DDT, l’industria produceva un’altra sostanza ancora peggiore, il PCB ( bifenilepoliclorurato ) utilizzato nell’olio di trasformatori, in scambiatori di calore, in isolanti per condensatori elettrici ad alto voltaggio, in cosmetica, nell’inchiostro per stampa, e in altri preparati ancora. Questa sostanza, la cui possibilità di eliminazione in mare è minore di quella del DDT, ha già causato avvelenamenti di massa, come quello del 1968 in Giappone conosciuto con il nomedi : “ kanemi riceoil case “ ( Caso dell’olio di riso di Kanemi,paese del Giappone occidentale): Alcune migliaia di persone furono colpite dalla malattia, molti morirono nel giro di tre anni, e si registrarono molti casi di bambini nati morti o con malformazioni. Per affrontare un discorso complesso come quello dell’inquinamento delle coste, ritengo sia necessario fornire al lettore, prima di tutto, una definizione del concetto di costa. In un modo un pò pedante, forse, ma chiaro, si può dire che le coste sono quel complesso di elementi comprendente, oltre alla zona situata al confine tra la terraferma e il mare nella quale agiscono il moto ondoso e le maree, tutte quelle porzioni di territorio che per qualche carattere oggettivo entrano in rapporto con l’ambiente marino antistante e, viceversa, tutta quella porzione di mare che per analoghe ragioni entra in rapporto con il territorio retrostante. I fattori che possono contribuire a definire la costa possono essere di natura geografica ( complessi orografici, dune, foci di fiumi, stagni, paludi, isole, fondali marini ) e di carattere ambientale ( ambiente naturale, boschi, colture, insediamenti rurali, urbani ). Le coste così definite costituiscono dunque un bene culturale sia nel loro insieme sia negli elementi che le compongono,per il loro oggettivo riferimento alla storia della civiltà oltre che per l’ambiente naturale che costituiscono, ambiente composto da elementi che si trovano gli uni con gli altri in stretto rapporto ecologico, di modo che l’alterazione dell’uno si riflette sugli altri. Le coste, dunque, sono oggi avvelenate. Quali sono le alterazioni che hanno subito? Esse sono di due diversi tipi: alterazioni fisiche e trasformazioni urbanistiche. Le alterazioni fisiche consistono nella distruzione delle difese naturali, nella modificazione dell’equilibrio idrico attraverso la distruzione della vegetazione costiera con demolizione o escavazione delle dune, demolizione o escavazione delle difese geologiche, distruzione della macchia mediterranea, bonifica delle paludi, degli stagni costieri e delle lagune. Un terzo tipo di alterazione fisica delle coste è quello determinato dall’inquinamento marino, soprattutto attraverso lo scarico dei residui della lavorazione dei prodotti petroliferi e del lavaggio delle petroliere in mare aperto e gli scarichi delle fognature nei pressi degli agglomerati urbani con la presenza di detergenti non biodegradabili , cui si aggiunge l’inquinamento di tipo industriale, diverso da quello petrolifero,che avviene in mare attraverso lo sfociare delle acque interne già largamente inquinate. Per quanto riguarda la trasformazione urbanistica, essa consta di svariati interventi, che vanno dalla massiccia presenza degli stabilimenti balneari, alle lottizzazioni edilizie incontrollate, alla costruzione di innumerevoli villaggi per le vacanze, allo sviluppo dei porti turistici. Un altro elemento che ha agito negativamente sulle coste di vari paesi mediterranei è la presenza, proprio sulla duna costiera o nelle sue immediate vicinanze, di infrastrutture stradali o ferroviarie. Ultimo, ma non certo per importanza,l’argomento degli insediamenti industriali: raffinerie, attracchi per petroliere, centrali termoelettriche e nucleari, impianti siderurgici.
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Per evitare la totale distruzione della vita nei mari e la nocività dell’aria dalla quale in definitiva dipende la vita dell’uomo stesso sono necessari interventi urgenti e massicci, sia da parte di ciascuno Stato nell’ambito del proprio territorio, sia in via generale attraverso accordi internazionali.
La spesa sarà enorme ( si calcola che per arrestare e per invertire l’attuale tendenza occorreranno cifre valutabili intorno al 7-8 per cento di tutto il reddito globale mondiale ), ma si tratta del prezzo del riscatto del FAUST degli anni ottanta, un prezzo che non può non essere pagato.
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http://cefaluweb.com/2014/10/08/cera-volta-mediterraneo/


 

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