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Ah si?

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Roby

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Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita.
Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari.
Un giorno come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.
La cosa mandò i genitori su tutte le furie.
La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne potè più di tutte queste insistenze, finì col dire che era stato Hakuin.
I genitori furibondi andarono dal maestro.

"Ah si?" disse lui come tutta risposta.

Quando il bambino nacque lo portarono da Hakuin.
Ormai lui aveva perso tutta la sua reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine.
Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.
Dopo un anno la ragazza madre non resistette più.
Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce.
La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino.
Hakuin non fece obiezioni.
Nel cedere il bambino, tutto quello che disse fu:

"Ah si?"


zen.jpg




"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
Le lezioni del maestro Bankei, non erano frequentate solo dagli studenti di Zen ma anche da persone di ogni ceto e di ogni setta.
Lui non citava i sutra nè si dilungava in dissertazioni dottrinali.
Al contrario le parole gli uscivano direttamente dal cuore e raggiungevano il cuore di chi le ascoltava.
Che lui avesse un pubblico tanto numeroso fece infuriare un prete della setta Nichiren perchè tutti i suoi segiaci lo avevano abbandonato per andare a sentire lo Zen.
L'egocentrico prete Nichiren si recò al tempio, risoluto ad avere un contraddittorio con Bankei.
"Ehi, insegnante di Zen!" gridò "Aspetta un momento. Chi ti rispetta obbedirà a quello che dici, ma un uomo come me non ti rispetta. Puoi obbligarmi ad obbedirti?"
"Vieni qui accanto a me e te ne darò la prova" disse Bankei.
Il prete con aria altera si fece largo in mezzo alla folla e si avvicinò all'insegnante.
Bankei sorrise "Vieni qui alla mia sinistra". Il prete obbedì.
"No" disse Bankei "Vieni da quest'altra parte"
Con aria sprezzante il prete passò dall'altra parte.
"Come vedi," osservò Bankei "tu mi stai obbedendo, e io trovo che sei veramente gentile. Ora siediti e ascolta"


"http://www.youtube.com/v/Dw3ghsvFCZI&hl=it&fs=1"



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
...dalla cucina... alla conduzione del pensiero.....eclettico...caro Belthazor...complimenti!

Una volta, un imperatore sognò di aver perso tutti i denti.
Si svegliò spaventato e fece chiamare un saggio in grado di interpretare il suo sogno.
- Signore, che disgrazia! - esclamò il saggio.
Ciascuno dei denti caduti rappresenta la perdita di un famigliare caro a Vostra Maestà.
- Ma che insolente! - gridò l'imperatore.
Come si permette di dire tale fesseria?
Chiamò le guardie ordinando loro di frustarlo.
Chiese in seguito che cercassero un'altro saggio.
L'altro saggio arrivò e disse:
- Signore, vi attende una grande felicità! Il sogno rivela che lei vivrà più a lungo di tutti i suoi parenti.
Il volto dell'imperatore si illuminò. Chiese che venissero consegnate cento monete d'oro a quel saggio.
Quando costui lasciò il palazzo, un suddito domandò:
- Com'è possibile? L'interpretazione data da lei fu la stessa del suo collega. Tuttavia lui prese delle frustate mentre lei ebbe delle monete d'oro!!!
- Mio amico - rispose il saggio.
Tutto dipende da come si vedono le cose...
Questa è la grande sfida dell'umanità. Da ciò deriva la felicità o l'infelicità, la pace o la guerra.
La verità va sempre detta, non c'è alcun dubbio, ma il modo come la si dice... è quello che fa la differenza.
La verità deve essere comparata ad una pietra preziosa.
Se la rinfacciamo a qualcuno, può ferire, provocando rivolta.
Ma se l'avvolgiamo in una delicata confezione e la offriamo con tenerezza, sarà sicuramente accettata con più felicità

...accompagni la lettura a una buona tazza di the allo zen...zero

2 cucchiaini di tè Assam
½ radice di zenzero
zucchero a piacere

Preparazione:

Portare ad ebollizione l’acqua sufficiente per due tazze di tè e far sobbollire per 5 minuti la mezza radice di zenzero.
Spegnere il fuoco, dopo 2 minuti aggiungere i due cucchiaini di tè e lasciarli infusione per 5 minuti. Filtrare e servire con zucchero a piacere.

"http://www.youtube.com/v/K93aPRE5-jo&hl=en&fs=1"






...Se stiamo guardando la stessa luna, Non Siamo Poi Così Lontani......
sweetdreamsuj3.png
 
Il chiaro di luna sulle colline
si riflette sul mio balcone.
Attraverso il bosco,
dondola la lanterna.
volute di fumo salgono dalla stufa...
...mi accingo a prendere il tè.



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
Due uomini avanzavano nella notte lungo un sentiero che attraversava una foresta oscura su una montagna sperduta.
Uno dei due era cieco: lo guidava il compagno.
Nel buio intrico della vegetazione, d'improvviso un demone si levò dinanzi a loro.
Il cieco non provò spavento alcuno, mentre il compagno ne ebbe un gran terrore.
E allora fu il cieco a guidare l'amico.

ZEN.jpg




"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
C'era una volta un bramino, un sacerdote dell'India, che celebrava cerimonie religiose in luoghi non facilmente raggiungibili. Quel giorno doveva attraversare una foresta per raggiungere un villaggio che c'era al di là. Ad un tratto trovò una gabbia nella quale era stata rinchiusa una bellissima tigre. Il bramino provò pietà per la tigre e decise di liberarla, anche se sapeva che le tigri potevano mangiare gli uomini.

La tigre gli disse: "Ti giuro che non mangerei mai il mio benefattore!"
Il bramino la liberò ed allora l'animale disse: "Come potevi pensare che giurassi il vero? Ho fame!"

Il bramino le chiese: "Prima di mangiarmi, sentiamo cosa ne pensa questo albero!"
L'albero rispose: "Gli uomini sono cattivi. Io offro loro riparo e refrigerio, e loro per tutta ricompensa mi tagliano e mi uccidono. Mangialo pure, per me!"

Il bramino decise di chiedere un altro parere. Poco lontano, in una radura, un asino stava brucando, ma l'asino rispose: "Gli uomini? Creature perfide! Ci sfruttano tutta la vita, e quando siamo vecchi ci abbandonano. Mangialo pure!"

A quel punto lì, videro che stava arrivando una volpe. "Chiediamo anche a lei", disse il bramino, "e se anche lei dirà di mangiarmi, potrai mangiarmi!"
La volpe guardò i due e disse: "Voi mi state prendendo in giro: ma come faceva una tigre così grande a stare in una gabbia così piccola?"
La tigre disse che era la verità, e la volpe continuò: "Sì, e io vi credo! Figuriamoci un po', per me mi state prendendo in giro!"
Arrabbiata, la tigre entrò nella gabbia: a quel punto la volpe la richiuse dentro e poi disse, rivolta al bramino: "Certo che senza un po' d'astuzia tu proprio non te la cavavi!"



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
La grande bontà è simile all'acqua: si adegua a tutto e giova a tutti senza galleggiare con loro.
Dimora negli umili luoghi</u> che tutti disdegnano ed è vicina al Tao.


"http://www.youtube.com/v/sz8MK_xcrgc&hl=it&fs=1"


goccia.gif




"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
davvero dei bellisimi post....io non ho fiabe o massime da raccontare

ma leggerò volentieri le tue e quelle di interagirà con te molto

volentieri...

un saluto:)

forse il gatto è la volpe
 
Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa.
Pioveva ancora a dirotto.
Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta,che non poteva attraversare la strada.
"Vieni, ragazza" disse subito Tanzan.
Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla finchè quella sera non ebbero raggiunto un tempio ove passare la notte. Allora non potè più trattenersi.
"Noi monaci non avviciniamo le donne" disse a Tanzan
"e meno che meno quelle giovani e carine. E' pericoloso, perchè l'hai fatto?"
"Io quella donna l'ho lasciata laggiù" disse Tanzan
"Tu la stai ancora portando con Te?"


Nell'equilibrio dell’anima di una persona sta l’essenza della sua maturità interiore.

Ti ringrazio per la tua gentilezza Il gatto :)



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
Subhuti era discepolo di Buddha. Era capace di capire la potenza del vuoto, il punto di vista che nulla esiste se non nei suoi rapporti di soggettività e di oggettività.
Un giorno Subhuti, in uno stato d’animo di vuoto sublime, era seduto sotto un albero.
Dei fiori cominciarono a cadergli tutt’intorno.
"Ti stiamo lodando per il tuo discorso sul vuoto" gli mormorarono gli dei.
"Ma io non ho parlato del vuoto" disse Subhuti.
"Tu non hai parlato del vuoto, noi non abbiamo udito il vuoto" risposero gli dei.
"Questo è il vero vuoto".
E le gemme cadevano su di lui come una pioggia.


...che meraviglia poter essere così forti da far parlare ciò che desideriamo senza parlarne...



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
Una giovane moglie si ammalò ed era in punto di morte. "
Ti amo tanto"
disse al marito "che non voglio lasciarti. Non tradirmi con nessun'altra donna. Se lo fai, tornerò sotto forma di fantasma e ti darò fastidi a non finire".
Ben presto la moglie morì.
Il marito, per i primi tre mesi, rispettò il suo ultimo desiderio, ma poi incontrò un'altra donna e se ne innamorò.
Così i due si fidanzarono.
Subito dopo il fidanzamento, tutte le notti all'uomo appariva un fantasma che gli rimproverava di non mantenere la sua promessa.
E il fantasma era intelligente.
Gli diceva per filo e per segno tutto quello che era successo tra lui e la sua nuova fidanzata.
Tutte le volte che lui faceva un regalo alla sua promessa sposa, il fantasma lo descriveva in tutti i particolari.
Ripeteva persino i loro discorsi e tormentava l'uomo a tal punto che il poveretto non riusciva a chiudere occhio.
Qualcuno gli consigliò di sottoporre il suo problema a un maestro di Zen che viveva nei pressi del villaggio.
E infine, disperato, il pover'uomo andò a chiedergli aiuto.
"La tua prima moglie è diventata un fantasma e sa tutto quello che fai" spiegò il maestro.
"Qualunque cosa tu faccia o dica, qualunque cosa tu regali alla tua innamorata, il fantasma lo sa. Dev'essere un fantasma molto sagace. Francamente, dovresti ammirare un fantasma del genere. La prossima volta che ti appare, vieni a patti con lei. Dille che è così abile che non puoi nasconderle niente e che se risponderà a una domanda tu le prometterai di rompere il fidanzamento e di restare vedovo".
"Qual è la domanda che devo farle?"
disse l'uomo.
Il maestro rispose: "Prendi una gran manciata di semi di soia e domandale quanti semi hai in mano. Se non è in grado di dirtelo, saprai che è soltanto una immaginazione della tua mente e non ti tormenterà più".
La notte dopo, quando gli apparve il fantasma, l'uomo si mise ad adularla e le disse che lei sapeva tutto.
"Infatti" rispose il fantasma "e so che oggi sei andato a trovare quel maestro di Zen".
"E visto che sei così brava" ribatté l'uomo "dimmi quanti semi ho in questa mano!".
<center>
Non ci fu più nessun fantasma.</center>



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
Nan-in, un maestro giapponese dell'era Meiji [1868-1912], ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. "È ricolma. Non ce n'entra più!".
"Come questa tazza," disse Nan-in "tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".


"http://www.youtube.com/v/YW8IjcOWtlI&hl=it&fs=1"


cerimonia%20te_tm2.jpg



Hi, The cat :)



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
cade la pioggia

su una strada deserta

scrollo le vesti


"http://www.youtube.com/v/tiwSCxmLu-g&hl=it&fs=1"




"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
Venti monaci e una monaca, che si chiamava Eshun, facevano esercizio di meditazione con un certo maestro di Zen.
Nonostante la sua testa rapata e il suo abito dimesso, Eshun era molto carina. Diversi monaci si innamorarono segretamente di lei.
Uno di questi le scrisse una lettera d'amore, insistendo per vederla da sola.
Eshun non rispose.
Il giorno dopo il maestro fece lezione ai suoi discepoli, e alla fine della conferenza Eshun si alzò.
Rivolgendosi a quello che le aveva scritto, disse: «Se veramente mi ami tanto, vieni qui e prendimi subito tra le tue braccia».


simbolo_mod.jpg




"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
La bellissima Shunkai, nota anche col nome di Suzu, fu costretta ancora molto giovane a sposarsi contro la propria volontà. Più tardi, quando questo matrimonio ebbe fine, frequentò l'università, dove seguì gli studi di filosofia.
Vedere Shunkai significava innamorarsene. E per giunta anche lei, dovunque andasse, si innamorava di qualcuno. All'università, l'amore la circondava e più tardi, quando la filosofia non le bastò più e lei andò in un tempio per imparare lo Zen, gli studenti si innamoravano sempre di lei. L'intera vita di Shunkai era impregnata di amore.
Finalmente, a Kyoto, diventò una vera studentessa di Zen. I suoi confratelli del tempio succursale di Kennin decantavano la sua sincerità. Uno di questi scoprì la propria affinità spirituale con lei e la aiutò a capire a fondo lo Zen.
L'abate di Kennin, Mokurai [Tuono Silenzioso] era molto severo. Poiché lui si atteneva alle regole, si aspettava che i suoi preti facessero altrettanto. Nel Giappone di oggi, tutto lo zelo per il Buddhismo che questi preti hanno perso pare l'abbiano acquistato nel prender moglie. Quando Mokurai trovava queste donne in uno dei suoi templi, le cacciava via a colpi di granata, ma più mogli buttava fuori e più ne venivano.
Nel tempio di cui parliamo, la moglie del prete principale si ingelosì del fervore e della bellezza di Shunkai. Sentir decantare dagli studenti la serietà del suo Zen dava a questa moglie delle vere crisi di furore. Finì che costei mise in giro delle chiacchiere su Shunkai e sul giovanotto che le era amico. Col risultato che lui fu espulso e Shunkai fu trasferita altrove.
"Io avrò commesso un peccato d'amore," pensò Shunkai "ma nel tempio non ci resta nemmeno la moglie del prete, se il mio amico deve subire un trattamento così ingiusto".
Quella stessa notte, con un bidone di petrolio, Shunkai diede fuoco al tempio, antico di cinque secoli, e lo distrusse sino alle fondamenta. La mattina dopo la polizia l'arrestò.
Un giovane avvocato s'interessò del suo caso e si prodigò per farle avere una condanna mite. "Non mi aiuti" gli disse lei. "Potrei decidere di fare qualche altra cosa che mi riporterebbe diritta in prigione".
Infine, dopo avere scontato sette anni di carcere, Shunkai lasciò la prigione, dove anche il carceriere sessantenne si era innamorato di lei.
Ma ora tutti la guardavano come un «avanzo di galera». Nessuno voleva avvicinarla. La scansavano perfino gli adepti dello Zen, che dovrebbero credere nell'Illuminazione in questa vita e con questo corpo. Shunkai scoprì che lo Zen e i seguaci dello Zen erano due cose diverse. I suoi parenti non volevano più saperne di lei. Era debole e ammalata e cadde in miseria.
Incontrò un prete Shinshu che le insegnò il nome del Buddha dell'Amore, e in questo Shunkai trovò un po' di sollievo e una certa serenità di spirito. Morì che a malapena aveva trent'anni ed era ancora bellissima.
Nel vano tentativo di guadagnarsi il pane, scrisse la propria vita e ne raccontò alcune vicende a una scrittrice. Così il popolo giapponese conobbe la sua storia. Tutti coloro che avevano respinto Shunkai, tutti coloro che l'avevano calunniata e odiata, ora leggevano la storia della sua vita con lacrime di rimorso.

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Il segreto dello zen consiste nel sedersi, semplicemente, senza scopo ne' spirito di profitto, in una postura di grande concentrazione. Questo fondamento disinteressato e' chiamato za-zen; za significa sedersi, e zen meditazione, concentrazione. La pratica dello za-zen e' di grande efficacia per la salute del corpo e della mente</u>, che essa conduce verso la loro condizione normale. Lo zen non puo' essere racchiuso in un concetto, ne' reso attraverso il pensiero, chiede di essere praticato; e' essenzialmente, un'esperienza. L'intelligenza non e' sottovalutata, soltanto si ricerca una piu' alta dimensione della coscienza non stagnante su una visione unilaterale degli esseri e delle cose. Il soggetto e' nell'oggetto, e il soggetto contiente l'oggetto.</u> Si tratta di realizzare, attraver
 
Chi percorra in America le varie Chinatowns, non mancherà di notare la statua di un uomo vigoroso che porta in spalla un sacco di tela.
I mercanti cinesi lo chiamano il Cinese Felice o il Buddha che ride.
Questo Hotei visse al tempo della dinastia T'ang. Non aveva alcun desiderio di definirsi maestro di Zen né di radunare molti discepoli intorno a sé.
Invece girava per le strade con un grosso sacco di tela pieno di canditi, frutta e frittelle dolci da dare in regalo.
E li distribuiva ai bambini che si raccoglievano intorno a lui per giocare. Aveva istituito un giardino d'infanzia della strada.
Ogni volta che incontrava un devoto di Zen gli tendeva la mano dicendo: "Dammi un centesimo, uno solo".
E se qualcuno lo pregava di tornare in un tempio e di insegnare, lui ripeteva: "Dammi un centesimo".
Una volta, mentre era intento al suo lavoro-gioco, passò un altro maestro di Zen e gli domandò:
"Qual è il significato dello Zen?".
Per tutta risposta, Hotei posò immediatamente il sacco a terra.
"Allora," domandò l'altro "qual è l'attuazione dello Zen?".
Subito il Cinese Felice si rimise il sacco in spalla e continuò per la sua strada.


Zizou, mi rendo conto che quando prendo le sembianze di un demone sono poco zen. :)



"Se muoiono i sogni muoiono le leggende, se muoiono le leggende muore ogni grandezza"
 
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