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Roby
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Non si placa la tensione negli Usa. Il pastore protestante della Florida, Terry Jones, che minacciava di bruciare il Corano nella giornata di domani, in occasione dell'anniversario dell'11 settembre, ha prima fatto credere di essere disposto a fare marcia indietro, poi, in un secondo momento, ci ha ripensato, ribadendo la sua presa di posizione iniziale. E, intanto, da ogni parte del mondo volano le accuse e le condanne. Anche l'Interpol mette in guardia i Governi: forte rischio attentati.
Il pastore Jones aveva annunciato che avrebbe annullato la sua iniziativa, dopo che un imam di Orlando gli aveva assicurato che non sarebbe stata costruita nessuna moschea nei pressi di Ground Zero. Jones aveva quindi comunicato che, domani, anziché bruciare copie del Corano, si sarebbe recato a New York per discutere lo spostamento della moschea in una località più lontana dal luogo dell'attentato dell'11 settembre 2001. L'imprenditore immobiliare di New York, Donald Trump, si era inoltre offerto di riacquistare per 6milioni di dollari il palazzo destinato a ospitare il tempio, il 25% in più del valore dell'edificio. Solo in un secondo momento, i responsabili del centro culturale islamico di New York hanno fatto sapere di non avere raggiunto alcun accordo con il pastore.
Jones, appresa la notizia, si è detto "deluso" e "scioccato", aggiungendo che "Potremmo essere obbligati a rivedere la nostra decisione di rinunciare al rogo del Corano". Anche il segretario alla difesa, Robert Gates, gli aveva telefonato, invitandolo a desistere dal proprio intento.
La provocazione del reverendo Jones aveva suscitato accese critiche, compresa quella del Presidente Obama. "E' un regalo per al Qaeda" aveva sostenuto, fermamente convinto, l'inquilino della Casa Bianca. Il Dipartimento di Stato aveva diffuso inoltre un allerta ai viaggiatori Usa per possibili dimostrazioni violente anti-americane nel mondo. Obama aveva esortato Jones "a ripensarci" dichiarando, in un'intervista, che il suo gesto si sarebbe trasformato in "uno strumento di reclutamento per al Qaeda" che "metterebbe a repentaglio le truppe americane in Iraq e Afghanistan". Obama aveva anche sottolineato che il rogo del Corano "potrebbe avere gravi conseguenze in luoghi come l'Afghanistan o il Pakistan. Potrebbe inoltre favorire il reclutamento di gente disposta a farsi saltare in aria in America o in Europa".
E anche Paesi come India e Indonesia avevano inviato messaggi al Presidente Obama, invitandolo a bloccare l'iniziativa del pastore della Florida. Prima della telefonata di Gates, il reverendo del Dove World Outreach Center, una chiesa situata a Gainesville aveva dichiarato che nessuno dalla Casa Bianca, dal Dipartimento di Stato o dal Pentagono aveva cercato di mettersi in contatto con lui. "Se lo avessero fatto o lo facessero potrei forse essere indotto a riflettere sulla cosa - aveva replicato- Non credo che potrei ignorare una loro richiesta. Siamo preoccupati anche noi per le truppe e per i missionari - ha ribadito Jones -Ma il punto è che dobbiamo smettere di piegarci alla volontà altrui. In certe aree del nostro paese abbiamo perso la spina dorsale. Abbiamo fatto troppe concessioni".(mentre in Italia nessuno ha la spina dorsale siamo solo dei ......
Alcuni hanno accusato Jones di avere lanciato la provocazione del rogo del Corano solo per farsi pubblicità. Ma il pastore ha già respinto l'accusa.
"Non metterei mai la mia vita a repentaglio per una trovata pubblicitaria - ha sottolineato- Ho ricevuto molte minacce di morte. Quando ho lanciato questa iniziativa, non immaginavo certo che avrebbe ricevuto tanta attenzione". Il presidente Obama si era augurato che il pastore comprendesse che "quello che vuole fare è totalmente in contrasto con i nostri valori di americani: questo Paese è stato costruito con la nozione della libertà religiosa e della tolleranza religiosa".
Il sito Internet della chiesa di Jones è sta
Il pastore Jones aveva annunciato che avrebbe annullato la sua iniziativa, dopo che un imam di Orlando gli aveva assicurato che non sarebbe stata costruita nessuna moschea nei pressi di Ground Zero. Jones aveva quindi comunicato che, domani, anziché bruciare copie del Corano, si sarebbe recato a New York per discutere lo spostamento della moschea in una località più lontana dal luogo dell'attentato dell'11 settembre 2001. L'imprenditore immobiliare di New York, Donald Trump, si era inoltre offerto di riacquistare per 6milioni di dollari il palazzo destinato a ospitare il tempio, il 25% in più del valore dell'edificio. Solo in un secondo momento, i responsabili del centro culturale islamico di New York hanno fatto sapere di non avere raggiunto alcun accordo con il pastore.
Jones, appresa la notizia, si è detto "deluso" e "scioccato", aggiungendo che "Potremmo essere obbligati a rivedere la nostra decisione di rinunciare al rogo del Corano". Anche il segretario alla difesa, Robert Gates, gli aveva telefonato, invitandolo a desistere dal proprio intento.
La provocazione del reverendo Jones aveva suscitato accese critiche, compresa quella del Presidente Obama. "E' un regalo per al Qaeda" aveva sostenuto, fermamente convinto, l'inquilino della Casa Bianca. Il Dipartimento di Stato aveva diffuso inoltre un allerta ai viaggiatori Usa per possibili dimostrazioni violente anti-americane nel mondo. Obama aveva esortato Jones "a ripensarci" dichiarando, in un'intervista, che il suo gesto si sarebbe trasformato in "uno strumento di reclutamento per al Qaeda" che "metterebbe a repentaglio le truppe americane in Iraq e Afghanistan". Obama aveva anche sottolineato che il rogo del Corano "potrebbe avere gravi conseguenze in luoghi come l'Afghanistan o il Pakistan. Potrebbe inoltre favorire il reclutamento di gente disposta a farsi saltare in aria in America o in Europa".
E anche Paesi come India e Indonesia avevano inviato messaggi al Presidente Obama, invitandolo a bloccare l'iniziativa del pastore della Florida. Prima della telefonata di Gates, il reverendo del Dove World Outreach Center, una chiesa situata a Gainesville aveva dichiarato che nessuno dalla Casa Bianca, dal Dipartimento di Stato o dal Pentagono aveva cercato di mettersi in contatto con lui. "Se lo avessero fatto o lo facessero potrei forse essere indotto a riflettere sulla cosa - aveva replicato- Non credo che potrei ignorare una loro richiesta. Siamo preoccupati anche noi per le truppe e per i missionari - ha ribadito Jones -Ma il punto è che dobbiamo smettere di piegarci alla volontà altrui. In certe aree del nostro paese abbiamo perso la spina dorsale. Abbiamo fatto troppe concessioni".(mentre in Italia nessuno ha la spina dorsale siamo solo dei ......

Alcuni hanno accusato Jones di avere lanciato la provocazione del rogo del Corano solo per farsi pubblicità. Ma il pastore ha già respinto l'accusa.
"Non metterei mai la mia vita a repentaglio per una trovata pubblicitaria - ha sottolineato- Ho ricevuto molte minacce di morte. Quando ho lanciato questa iniziativa, non immaginavo certo che avrebbe ricevuto tanta attenzione". Il presidente Obama si era augurato che il pastore comprendesse che "quello che vuole fare è totalmente in contrasto con i nostri valori di americani: questo Paese è stato costruito con la nozione della libertà religiosa e della tolleranza religiosa".
Il sito Internet della chiesa di Jones è sta