Novità

ANDIAMO AL MARE ,ANCORA PER POCO.

Alien.

Advanced Premium Member

Italia e acque inquinate: i mari nella classifica dei peggiori


Sophie Melfi
Ancora una volta, l’organizzazione ambientalista Legambiente ha posto l’attenzione sulla situazione delle coste italiane, rivelando un quadro allarmante.
Mare inquinamento
Immondizia (Foto da Canva) – Ecoo.it
Sebbene l’Italia possieda alcuni dei mari più belli e ammirati, soprattutto nelle regioni meridionali, non possiamo permetterci di dare per scontato il loro stato naturale. Se la natura ci ha donato coste e acque spettacolari, è nostro dovere difenderle anziché inquinarle, lavorando per preservarne la bellezza. È giunto il momento di affrontare la realtà dei fatti e di esaminare l’attuale condizione delle nostre coste.
Purtroppo, la situazione appare alquanto preoccupante, con una serie di sfide significative che mettono a repentaglio la salute delle coste italiane. Il rapporto annuale “Mare Nostrum” di Legambiente mette in luce i problemi cruciali legati all’inquinamento, all’abusivismo edilizio, alla mancata depurazione, alla gestione inadeguata dei rifiuti, alla minaccia per la fauna marina e la biodiversità. In effetti, i litorali italiani sono ampiamente compromessi sotto vari aspetti.

I mari più inquinati in Italia: i dati sono allarmanti

Questo report, basato sui dati dell’anno 2022, rivela che lungo le coste italiane sono state registrate ben 13.229 infrazioni, equivalenti a 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa. Tra le infrazioni, si evidenzia un aumento significativo degli illeciti amministrativi, che ammontano a 8.499 (con un incremento del 24,2% rispetto al 2021).
E delle sanzioni amministrative, che raggiungono il totale di 8.935 (con un aumento del 47,7% rispetto all’anno precedente). Al contrario, si è registrato un notevole calo dei reati (4.730, in diminuzione del 32,9% rispetto al 2021), delle persone denunciate o arrestate (4.844, con una diminuzione del 43,6% rispetto al 2021) e dei sequestri (1.623, con una diminuzione del 51,7% rispetto al 2021).
Mare inquinato
Bottiglia di plastica (Foto da Canva) – Ecoo.it
L’analisi si approfondisce anche a livello regionale, evidenziando le regioni con le situazioni più critiche. In cima alla lista si trova la Campania, che rappresenta il 26,3% del totale nazionale di reati registrati, con 1.245 violazioni. Le persone denunciate e arrestate ammontano a 989, mentre i sequestri sono 496, gli illeciti amministrativi raggiungono quota 1.273 (con un incremento del 45,7% rispetto al 2021) e le sanzioni amministrative sono 1.247 (con un incremento del 42,7% rispetto all’anno precedente).

Puglia e Lazio all’ultimo posto

Mare inquinato
Bottiglie (Foto da Canva) – Ecoo.it
Segue la Puglia, che passa dalla quarta alla seconda posizione nella classifica. Con 559 reati, rappresenta l’11,8% del totale nazionale. Il Lazio si posiziona terzo con 539 reati (11,4% del totale), ma si distingue per il numero di persone denunciate o arrestate (673) e per i sequestri (216).
La Calabria, che si colloca al secondo posto per illeciti amministrativi e sanzioni, rispettivamente con 1.018 e 1.062 violazioni, sale al quarto posto nella classifica con 344 reati. Tuttavia, la Sicilia scende di due posizioni rispetto all’anno precedente, registrando 336 reati e piazzandosi al quinto posto. Infine, l’Emilia-Romagna è sesta con 271 reati. Questi dati rivelano la necessità di affrontare con urgenza i problemi di inquinamento e degrado delle coste italiane, al fine di garantire un futuro sostenibile per questi preziosi ecosistemi marini.

Inquinamento marino: l’impatto disastroso sull’ecosistema

L’inquinamento dei mari è un problema complesso e multifattoriale che ha conseguenze devastanti per l’ecosistema marino e per noi esseri umani. Iniziamo parlando degli inquinanti chimici, come i rifiuti industriali e le sostanze tossiche che vengono scaricate nei mari.
Queste sostanze possono accumularsi nei tessuti dei pesci e di altri organismi marini, entrando così nella catena alimentare e raggiungendo infine noi che consumiamo questi prodotti ittici. Ciò comporta seri rischi per la nostra salute, causando malattie e disordini che possono avere ripercussioni a lungo termine.
L’inquinamento plastico è un altro aspetto allarmante. Le tonnellate di plastica che finiscono nei mari causano danni irreparabili agli habitat marini e alla fauna. Gli animali marini rimangono intrappolati nelle reti di plastica, ingeriscono frammenti di plastica scambiandoli per cibo e ne subiscono gravi conseguenze. Questo impatto si ripercuote lungo la catena alimentare marina, minacciando l’equilibrio dell’intero ecosistema.

Acidificazione degli oceani: una minaccia per la fauna marina

Un altro effetto devastante dell’inquinamento marino è rappresentato dall’acidificazione degli oceani. Le emissioni di anidride carbonica vengono assorbite dai mari, alterando il loro equilibrio chimico e minacciando la vita marina, in particolare i coralli e gli organismi che costruiscono gusci calcarei. Questo fenomeno ha serie implicazioni per l’intera catena alimentare e per le comunità che dipendono dagli ecosistemi marini per il loro sostentamento.
Dobbiamo anche considerare l’inquinamento da idrocarburi, causato da sversamenti di petrolio e dalle attività di estrazione offshore. Questi incidenti hanno un impatto immediato sugli organismi marini e sugli habitat costieri, causando morte e danni irreversibili. Le conseguenze economiche e sociali di tali incidenti possono durare per anni, colpendo le attività legate al mare e alle risorse che esso fornisce.

Infine, ma non meno importante, l’inquinamento dei mari influisce sul clima globale. Gli oceani agiscono da regolatori termici del nostro pianeta, assorbendo calore ed energia. Tuttavia, l’accumulo di inquinanti e il cambiamento climatico stanno compromettendo questa funzione, contribuendo al riscaldamento globale e alle sue conseguenze catastrofiche.


ma lo stato se può ,può far tutto ma .................



MA POI.


Report

Le navi dei veleni: più di trenta le navi affondate nei fondali dei nostri mari

Le navi dei veleni: più di trenta le navi affondate nei fondali dei nostri mari

notizie.VIOLAZIONE: scambio email non consentito ! e Nautica Report​

  • 02/05/2020 07:10




Discariche marine di rifiuti tossici e radioattivi. E' un sistema utilizzato nel Mediterraneo da almeno quarant'anni che mette gravemente a repentaglio la nostra salute e l'ecosistema di tutto il bacino

contenitore%20abbandonato.jpg


Contenitore naufragato sulla spiaggia

Cunski e le sue sorelle salpano dalle nostre coste sapendo che non giungeranno mai a destinazione. La loro missione è un'altra: simulare naufragi o remote rottamazioni, inabissarsi e giacere sui fondali del Mediterraneo, con il loro carico di rifiuti tossici.

Dalla fine degli anni '70 sarebbero almeno 30 le navi affondate nel Mediterraneo in circostanze ambigue. Gli inquirenti da tempo sospettano un nutrito traffico di rifiuti pericolosi dal Nord Europa vs la costa del basso Tirreno.

navi_veleni7.jpg


Mappa dell nevi affondate nei nostri mari

Si chiamano genericamente "Navi a perdere" ma i nomi di battesimo dei relitti maggiormente sospettati di affondamenti pilotati sono: Rigel, Jolly Rosso (arenatasi nella spiaggia di Amantea), Yvonne A, Voriais Sparadis, Mikigan, Marylijoan, Aouxum, Monika e Cunsky.

Proprio quest'ultima è oggetto delle cronache di questi giorni e pare ormai certo che il relitto identificato al largo di Cetraro (Cs) corrisponda a quello del mercantile "fantasma". La Cunski, infatti, figura misteriosamente demolita in India, ma secondo le rivelazioni del pentito Francesco Fonti è stato affondato ad arte dalla 'ndrangheta nel 1993 e dovrebbe contenere nella stiva 120 bidoni di scorie radioattive di origine norvegese.

nave7.jpg


Una nave "a perdere"

Lo stesso collaboratore di giustizia ha dichiarato che lui ha fatto affondare 5 navi, oltre a quella al largo di Cetraro, anche una nei pressi di Tropea, una a Melito Porto Salvo, una nei pressi di Crotone, poi anche a Cirò e persino due in Basilicata, a largo di Maratea e nel mare di Metaponto. «Incassavamo miliardi – rivela – che venivano depositati in banche di Malta, Cipro e della Svizzera».

Il nostro mare si sta trasformando in una discarica di rifiuti radioattivi? Non è una novità e non è solo il Mediterraneo a essere in pericolo.

nave8.jpg


Navi a perdere

Il ritrovamento della nave a largo delle coste calabresi è solo un piccolo spaccato di quel traffico illegale su cui indaga la magistratura, con l'aiuto dalle varie commissioni d’inchiesta, dei dossier di Legambiente, delle denunce del Wwf.

Le aree dove giacciono i relitti dei veleni si stendono ben oltre la Calabria e la costa ionica. Nel mondo le coste dell'Africa orientale, tra cui la Somalia, e quella occidentale come la Sierra Leone, la Guinea e disegnano una mappa criminale su scala intrernazionale, dove il ruolo della criminalità organizzata nella gestione del traffico illecito di rifiuti radioattivi si intreccia al traffico d’armi.


UN GIORNO CI MANGEREMO I "MILIARDI" CON UN BUON DIGESTIVO ?

MA GIUSTO PORGIAMO SEMPRE L'ALTRA GUANCIA.


CREDO CHE SIAMO MOLTO INFERIORI AI "PRIMATI"




th


Primati sono un ordine di mammiferi placentati i cui rappresentanti più diffusi sono i tarsi, i lemuri e le scimmie, tra cui l'essere umano moderno. Escludendo l'uomo, che è una specie cosmopolita, oggi sono diffusi in America meridionale e centrale, Africa, Europa e Asia.

 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    venerdì 09 agosto 2024
    Bari
    69
    15
    66
    61
    33
    Cagliari
    42
    34
    14
    51
    58
    Firenze
    45
    36
    89
    20
    90
    Genova
    28
    66
    11
    05
    73
    Milano
    41
    65
    75
    09
    33
    Napoli
    37
    26
    31
    90
    28
    Palermo
    16
    65
    84
    76
    21
    Roma
    57
    48
    11
    80
    86
    Torino
    41
    04
    63
    45
    89
    Venezia
    05
    78
    12
    36
    07
    Nazionale
    14
    59
    35
    56
    48
    Estrazione Simbolotto
    Nazionale
    35
    45
    36
    01
    32
Alto