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Butirrofilina del Latte e Sclerosi Multipla

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[h=1]Butirrofilina del Latte e Sclerosi Multipla[/h] settembre 25, 2017da Dottor Liborio Quinto Clicca e Condividi

Nel seguente Post Mi limito a riassumere tre ricerche scientifiche che parlano della relazione tra consumo di latte e rischio di sclerosi Multipla. I riferimenti bibliografici sono sotto l’articolo.



Esiste una correlazione statistica tra Nazioni consumatici di latte e formaggi e numero di malati di sclerosi multipla. Proprio nei paesi in cui si fa largo uso di latte e derivati, si riscontra un maggior numero di casi di sclerosi multipla.

I formaggi però sembrano essere innocui; a essere sotto accusa sono il latte, i latticini e le materie grasse del latte (panna e burro).

Osservate le due Mappe: la mappa sul consumo pro-capite di latte e la mappa della sclerosi multipla;

Fateci caso! Proprio nei paesi ad alto consumo di latte e derivati ce un alta incidenza di casi di sclerosi multipla.

Mappa mondiale del consumo di Latte

consumo-latte.png


Mappa Mondiale della diffusione della Scoerosi Multipla

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Diversi ricercatori sospettano che la causa della sclerosi multipla dovuta al consumo di latte sia da attribuire ad una proteina chiamata Butirrofilina. La butirrofilina è presente nei globuli di grasso del latte ed è molto simile allaMOG che è una proteina presente sulle guaine mieliniche che rivestono i nervi.

Si sospetta che chi si sensibilizza alla Butirrofilina del latte, può produrre anticorpi che attaccano sia la butirrofilina e sia la MOG delle guaine mieliniche, scatenando la sclerosi multipla.

La MOG è anche nota come Glicoproteina Oligodentrocitica della Mielina, si trova sopra le guaine mieliniche dei nervi ed è simile alla Butirrofilina del latte.

Per sapere di più sulla butirrofilina

Il latte di mucca è un alimento molto complesso; Una delle componenti del latte sono i globuli di grasso.

I globuli di grasso del latte sono delle goccioline lipidiche avvolte da una membrana fosfolipidica identica a quella delle membrane biologiche che avvolgono le cellule. I globuli di grasso del latte possiamo quasi considerarli delle cellule non viventi perhé avvolte da una membrana biologica.

La membrana biologica del grasso del latte è costituita da fosfolipidi e glicoproteine.

Le principali glicoproteine contenute nel latte sono le seguenti: la Butirrofilina (BTN), la Xantino Ossidasi (COR) e l’adipofilina (ADPH); tutti e tre rappresentano il 70% di tutte le glicoproteine presenti nelle membrane che avvolgono i globuli di grasso.

La Butirrofilina (BTN) è sospettata di essere uno dei fattori scatenanti la sclerosi multipla, in quanto è molto simile alla proteina MOG presente sulle guaine mieliniche che avvolgono i nervi del sistema nervoso centrale.

Data questa somiglianza, alcuni ricercatori sospettano che l’assunzione di latte ricco di butirrofilina, possa favorire la comparsa della sclerosi multipla in soggetti predisposti immunologicamente e/o con permeabilità intestinale.

In pratica si sospetta che la butirrofilina assunta con il latte e panna, possa sensibilizzare le cellule immunitarie di alcuni soggetti e provocare reazione autoimmune contro la MOG presente sulle guaine mieliniche, favorendo la comparsa della sclerosi multipla.

Questa ipotesi è avvalorata anche dal fatto che molte ricerche epidemiologiche hanno riscontrato una elevata incidenza di sclerosi multipla proprio nei paesi e nelle popolazioni in cui c è un alto consumo di latte, latticini e formaggi.

Inoltre uno studio epidemiologico (vedi i riferimenti bibliografici sotto), ha evidenziato che a causare nella popolazione un maggior rischio di sclerosi multipla è il consumo di latte, seguito dal burro e panna; I formaggi invece sembrano essere innocui.

Riferimenti Bibliografici
  1. Antibody Cross-reactivity Between Myelin Olygodendrocyte Glycoprotein and the milk protein butyrophylin in multiple sclerosis- Joannes Guggenmos, et al 2004.http://www.jimmunol.org/content/172/1/661
  2. Correlation Between milk and dairy product consumption and multiple sclerosis prevalence: a worldwide study. – Malosso D. et al 1992 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1291895?access_num=1291895&link_type=MED&dopt=Abstract
  3. Dieta e Sclerosi Multiplahttp://www.neurology.org/content/49/2_Suppl_2/S55
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[h=1]La Furosina: Meglio la Pasta Fresca o Secca?[/h] febbraio 9, 2017da Dottor Liborio Quinto Clicca e Condividi

La Furosina: Meglio la Pasta Fresca o Secca?

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La pasta è il tipico alimento Italiano ed è prodotta con 2 ingredienti semplici: la semola (farina di grano duro di colore giallo ambra) e l’acqua.

La pasta in commercio è di due tipi: fresca e secca.

Tra le due la migliore dal punto di vista nutrizionale è quella fresca perché contiene meno furosina di quella secca.

La furosina è una glicotossina dannosa per l’intestino ed i vasi sanguigni, e si forma durante i processi di essiccazione ad alte temperature della pasta.

Più le temperature utilizzate per essiccare la pasta sono alte, maggiore sarà il contenuto di furosina, e più sarà dannosa per intestino e vasi sanguigni.

La pasta fresca non viene sottoposta a processi di essiccazione e quindi si forma poca furosina.

Le paste secche invece subiscono processi di essiccamento a medie ed alte temperature. Più è alta la temperatura di essiccazione, maggiore sarà la formazione di furosina.

Le paste secche moderne vengono in genere essiccati con il sistema T.H.T.che significa essiccamento ad altissime temperature.

Le temperature di essiccazione raggiunte con il metodo moderno è di 130°C x 1 – 2 ore a seconda della pezzatura della pasta. Con questa temperatura, la quantità di furosina che si può formare è notevole (400 – 700 mg/100g di sostanze proteiche),

La pasta Secca di un tempo non conteneva quantità rilevanti di furosina; Gli antichi pastifici utilizzavano metodi di essiccamento naturali, tipo l’essiccamento al sole per un lasso di tempo di 8 -10 giorni in estate e 20 – 30 giorni in inverno. La pasta secca prodotta in questo modo formava poca furosina e quindi era più salutare per l’intestino ed i vasi sanguigni.

Ma perché si forma la Furosina nelle paste secche moderne?

La furosina si forma nella pasta durante l’essiccazione perché l’aminoacido Lisina in presenza di acqua ed alte temperature reagisce con il glucosio dell’impasto. Facendo reagire lisina e glucosio si forma una sostanza brunastra chiamata Furosina.

Secondo il medico – Immunologo Seignalet, la furosina viene assorbita dall’intestino al 30%, ed una volta entrata nel circolo sanguigno, si lega ai recettori RAGE dell’endotelio vascolare provocando l’infiammazione e l’arteriosclerosi.

L’ideale è quindi consumare pasta fresca oppure pasta secca essiccata con temperature inferiori agli 80°C.
 

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