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[h=1]Vescovi, associazioni e star: Berlino finanzia l'invasione[/h] [h=2][/h]
Dal cardinale Marx, capo della Cei tedesca, 50mila euro. E Sea Eye ammette: "Senza di lui non saremmo partiti"

Fausto Biloslavo - Sab, 03/08/2019 - 19:37
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Chi finanzia i talebani dell’accoglienza tedesca di Sea Eye? Le chiese cominciando dal cardinale cattolico Reinhard Marx con 50mila euro di obolo. Senza la sua donazione “non saremmo riusciti a partire” ha ammesso Gorden Isler, portavoce della Ong tedesca.
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Il presidente del Consiglio EKD Heinrich Bedford-Strohm, lo sceicco Omar Awadallah Kiswani e il presidente della Conferenza episcopale tedesca il cardinale Reinhard Marx sul Monte del Tempio


Il resto è arrivato dalle chiese protestanti e luterane: 190mila euro, solo da gennaio, nelle casse di Sea Eye, che con la nave Alan Kurdi punta sempre su Lampedusa per sbarcare i migranti recuperati al largo della Libia. L’Ong tedesca, che ha bisogno di mezzo milione di euro l’anno riceve anche una parte dei proventi dagli acquisti di grande catene come Amazon. Oppure donazioni in natura come radar, droni, binocoli, giubbotti di salvataggio da società, attività commerciali e fondi dai sindacati. Oltre al sostegno di scrittori, volti tv, rapper e cuochi stellati come testimonial.

L’inchiesta del Giornale sui finanziamenti a Sea-Eye inizia con i 50mila euro donati all’inizio dell’anno dal cardinale Marx,
che non li ha tirati fuori di tasca sua, ma dalla trattenute fiscali a favore dalla chiesa cattolica. In un’intervista al settimanale Spiegel in aprile il portavoce di Sea eye dichiarava: "Se il cardinale Marx non ci avesse donato di recente 50.000 euro, non saremmo riusciti a partire”. Le donazioni private erano crollate dopo le accuse alle Ong di essere dei taxi del mare e l’alto prelato è giunto in soccorso. Marx è a capo della Conferenza dei vescovi tedeschi e si è sempre scagliato contro l’Europa, che non apre le porte a tutti. L’arcivescovo Jan Paul Lenga lo ha bollato così: “C’era Karl Marx. E Marx (il cardinale nda) che dice cose simili. Non c’è una reale differenza”.

L’alto esponente della chiesa cattolica tedesca ha stretto un patto d’acciaio con il presidente degli evangelici, Heinrich Bedford-Strohm, ex tesserato del partito Social democratico.
Nel 2016 i due, in visita in Israele, hanno sollevato una valanga di critiche per avere deciso di levarsi la croce attorno al collo sulla spianata della moschea al Aqsa a Gerusalemme e davanti al Muro del pianto per non urtare musulmani ed ebrei.

Il sodalizio è continuato in sostegno alle Ong. Marx e Strohm sono i testimonial di punta della raccolta fondi delle chiese tedesche per le organizzazioni estremiste Sea Watch, della capitana Carola, e Sea-Eye. Sul portale ad hoc i talebani dell’accoglienza “ringraziano le chiese per la promozione del salvataggio in mare”. Sotto la foto del cardinale spicca la sua dichiarazione: “Finché ci sono persone che nella loro angoscia e disperazione si fanno strada attraverso il Mediterraneo, la nostra missione è la misericordia”. E subito dopo puoi donare qualsiasi cifra così suddivisa: 10% ad Alarm phone, il centralino dei migranti che vuole sostituirsi ai centri di soccorso degli Stati, 40% a Sea-Eye e Sea Watch e il rimanente 10% a Solidarity at sea, che sostiene legalmente gli equipaggi delle Ong “minacciati da un processo” per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Sul sito di Sea-Eye una pagina è dedicata allo shopping solidale.
Se ti abboni ad una determinata compagnia telefonica aiuti la Ong. “Acquista qui! Sea-Eye riceve parte dei proventi delle vendite. Senza costi aggiuntivi per l’acquirente!” si legge accanto al simbolo di Amazon smile. Il designer di gioielli André Ribeiro ha lanciato una collezione dei suoi pezzi a favore di Sea-Eye.

Sotto un enorme striscione sulla nave dell’Ong con la frase “Vergognati Europa” vengono ringraziati i principali donatori. “La società Globe Flight di Barbing per la donazione di un drone Phantom 4”, una compagnia di crociere sul Danubio “per 700 giubbotti di salvataggio” e altre ditte specializzate per avere regalato dei binocoli. Una ditta di Hagen ha consegnato “una termocamera” per individuare i migranti di notte. Un hotel a Berlino ha messo a disposizione la location per le riprese dello spot di Sea-Eye. Un’iniziativa benefica della città di Amburgo ha portato nelle casse della Ong “un generoso sostegno”. Un grazie anche alla squadra dello “chef stellato Johannes King, per la raccolta fondi che ci ha portato un nuovo generatore!” Pure i sindacati di Regensburg hanno versato una “generosa donazione”. L’organizzazione caritatevole dei mennoniti, una chiesa che non battezza subito i figli, viene ringraziata “per un nuovo sistema radar”.

Per ottenere ulteriori fondi i talebani dell’accoglienza tedesca possono contare su una schiera di testimonial con tanto di video appelli. La presentatrice del Grande fratello tedesco e di Supertalent, Ruth Moschner, il rapper bavarese Liquid, il musicista reggae Patrice Bart-Williams oppure la band dei “Leoni” bavaresi. L’attore Hans-Werner Meyer ha interpretato “un video commovente” per sostenere la Ong. E non mancano l’esploratore polare Arved Fuchs e il lupo di mare ottantenne Jürgen Schwandt. Nel 2017 la leader dei Verdi di Amburgo, Anna Gallina, ha pure partecipato a una missione davanti alla Libia per soetenere i talebani dell’accoglienza.

Non solo: la Ong gemella, Sea Watch, ha deciso di dividere con Sea-Eye
il milione e 400mila euro raccolti per la difesa legale della comandante Carola Rackete, che ha forzato il divieto e schiacciato una motovedetta della Guardia di Finanza per sbarcare i migranti in Italia.


E ANCORA VANNO ,IN CHIESA A FARE ELEMOSINE ,8X1000,LASCITI DI DENARO ABITAZIONI ECC. PER FARCI INVADERE E DISTRUGGERE LA NOSTRA "CASA PATRIA" E DOPO I 60 MILIONI DI ESSERI UMANI MESSI AL ROGO IN SPECIAL MODO LE DONNE COSI DETTE "STREGHE" MA IL POPOLO HA LA MENTE CORTA.?
 
[h=1]Altro che lezioni di accoglienza: adesso Berlino blinda i confini[/h] [h=2][/h]
I controlli di polizia alla frontiera con la Svizzera promessi da Seehofer hanno suscitato critiche da parte di un fronte politico trasversale

Gerry Freda - Sab, 03/08/2019 - 09:09

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Il governo Merkel ha da poco manifestato la volontà di “chiudere” il confine tra Germania e Svizzera.

A promuovere tale decisione in seno all’esecutivo federale è stato il ministro dell’Interno Horst Seehofer, presentandola come uno strumento per salvaguardare il Paese dall’“immigrazione selvaggia” proveniente dalla repubblica alpina.
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L’introduzione di “severi” controlli di polizia alla frontiera tra i due Stati, lunga 347 chilometri, è stata quindi giustificata dal titolare del dicastero in questione facendo riferimento, durante un’intervista al settimanale di Amburgo Der Spiegel, a recenti fatti di cronaca nera.

In particolare, Seehofer ha additato l’episodio avvenuto lo scorso lunedì alla stazione di Francoforte, dove un cittadino eritreo proveniente proprio dalla Svizzera ha buttato sotto a un treno, causandone la morte, un ragazzino, come una “tragica” dimostrazione del “lassismo” osservato finora da Berna in ambito migratorio.

Il varo di rigidi controlli di frontiera da parte di Berlino non sarebbe altro che una reazione al “pressoché inesistente” monitoraggio, da parte delle autorità elvetiche, dei flussi di migranti dal territorio della nazione alpina verso quello teutonico. La linea dura del governo tedesco contro i “pericoli” provenienti dalla vicina Confederazione si concretizzerà quindi principalmente nell’istituzione di posti di blocco lungo le autostrade che collegano i due Paesi, nonché presso gli aeroporti e gli snodi ferroviari.

Sempre nell’intervista a Der Spiegel, Seehofer ha ammesso che l’introduzione di controlli di polizia al confine in questione costituisce una violazione dell’Accordo di Schengen, di cui Berlino e Berna sono membri e che impone l’assenza di qualsiasi impedimento alla libera circolazione delle persone attraverso le nazioni parti, ma ha contestualmente precisato che “ragioni di sicurezza interna” possono sempre giustificare sospensioni di tale trattato. La situazione che starebbe vivendo oggi la Germania, costretta a fronteggiare ogni anno circa “50mila arrivi di migranti partiti dalla Svizzera”, costituirebbe, ad avviso del ministro, proprio un’“emergenza in materia di ordine pubblico”, presupposto adeguato a interrompere l’applicazione delle norme Schengen.

La decisione dell’esecutivo Merkel di “blindare” la frontiera tra la nazione teutonica e quella alpina ha infiammato il dibattito parlamentare in Germania, con i partiti di opposizione che, per ragioni diverse, hanno attaccato la linea dura di Berlino sul fronte-migranti. In primo luogo, il partito Fdp, di ispirazione liberale, ha condannato l’iniziativa di Seehofer evidenziando i “danni ai commerci tra i due Paesi” derivanti dalla sospensione della libera circolazione di persone e merci, mentre gli esponenti della sinistra hanno invece denunciato la“natura fascista” della mossa del titolare dell’Interno.

Konstantin von Notz, capogruppo de I Verdi al Bundestag, e Ulla Jelpke, deputata della formazione post-comunista Die Linke, hanno appunto rinfacciato al ministro di avere promosso una svolta “degna dell’estrema destra”. Tuttavia, anche i nazionalisti di AfD, paradossalmente, hanno lanciato feroci critiche all’indirizzo delle autorità federali.

Le accuse avanzate dal partito sovranista tramite la sua leader parlamentare Alice Weidel si concentrano infatti sulla “carenza di fondi e di personale” che attualmente starebbe scontando la polizia teutonica e che, di conseguenza, renderebbe “inattuabili” i controlli di frontiera annunciati da Seehofer. L’iniziativa di quest’ultimo, apparentemente non supportata da adeguate risorse finanziarie e umane, è stata quindi etichettata dalla Weidel come “un grande bluff”.

A favore di un rafforzamento del monitoraggio dei flussi migratori si è, al contrario, subito schierato Thomas Ströbl, responsabile della Sicurezza nel governo del Baden-Württemberg, Land tedesco in cui si trova la principale porzione del confine tra Germania e Svizzera. Egli ha elogiato con queste parole la linea dura di Seehofer: “Centinaia di clandestini sfruttano ogni giorno la libera circolazione garantita dalla Convenzione Schengen per passare dal territorio elvetico al nostro e portare così da noi caos e pericoli per la sicurezza nazionale.
Ègiunto il momento di ristabilire l'ordine e di difenderci dalle infiltrazioni illegali”.


PER NOI FANNO RACCOLTE DI SOLDI PER FARCI INVADERE E LORO BLINDANO I CONFINI.


CON LE CHIACCHIERE NON SI FA IL PANE
 

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