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Chiude il ladro in casa: denunciato per sequestro di persona ....HHAHAAHHAHAH

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[h=1]Chiude il ladro in casa: denunciato per sequestro di persona[/h] [h=2][/h] Il commerciante di Rimini: "Ho solo seguito le indicazioni della polizia. Io denunciato e il ladro libero di minacciare mia moglie"



Claudio Cartaldo - Mar, 17/11/2015 - 13:02









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Anche chi non usa le armi per difendersi, finisce male. Dopo i fatti - tristemente noti - delle rapine in casa finite nel sangue per legittima difesa, ora dall'Emilia Romagna arriva una vicenda talmente assurda da sembrare fasulla.
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Ma è tutto vero: documenti alla mano. O forse dovremmo dire "denuncia alla mano". Perché si tratta di questo: un uomo ha chiuso nel suo negozio un ladro tunisino che lo ricattava e miacciava, andando a chiamare nel frattempo le forze dell'ordine. E per ringraziamento per aver sventato un crimine è stato denunciato.
Il commerciante, Rogih Roumani 28enne di origine egiziana, ha raccontato la sua storia - avvenuta a Rimini nella giornata di domenica - al Resto del Carlino: "Ho avuto solo il torto di aver seguito alla lettera le indicazioni che mi erano state dai carabinieri al momento della denuncia – ha detto – Non mi sono fatto giustizia da solo, non ho alzato un dito su quell’uomo, ho chiamato la Polizia per essere dalla parte della legge. E come è finita? Sono stato denunciato. Per sequestro di persona. Sono senza parole. Intanto il soggetto che mi ha minacciato e ricattato per ridarmi la bicicletta che mi era stata rubata, è libero e tranquillo, mentre io devo affidarmi ad un avvocato per difendermi da questa accusa pazzesca"
La brutta vicenda inizia domenica scorsa nel tardo pomeriggio: "Dopo aver visto in tv Roma-Lazio, ero sceso a portare fuori il cane- spiega al Carlino – quando ho notato che era sparita la mia bici da 1300 euro, frutto di grandi sacrifici. Ho così sparso la voce tra amici e conoscenti e sono andato a sporgere regolarmente denuncia dai carabinieri. Sono stati proprio loro a dirmi di chiarmarli nel caso qualcuno si fosse fatto vivo per rivendermi la mia bici e di bloccarli, in attesa del loro arrivo. E così ho fatto".
Ma la "pistola" li si è rivolta contro. Mercoledì in negozio si sono presentati tre persone per ricattarlo e chiedergli 70 euro in cambio della bicicletta. Oltre alle minacce di morte, uno di loro era anche armato con una siringa. "I miei vicini mi avevano già avvertito che dei loschi individui avevano chiesto di me. Quando li ho visti, da lontano, ho capito subito che avevano a che fare con la mia bici. Uno è entrato e, con una siringa in mano, ha iniziato a dirmi che lui non mi aveva rubato la bici, ma che se la rivolevo indietro, dovevo dargli 70 euro. Ha iniziato ad inveire contro di me in arabo. Gli altri due stavano per entrare nel locale ed io ho chiuso la porta e fatto segno ai miei vicini dalla finestra, di chiamare le forze dell’ordine. Il ragazzo tunisino è rimasto dentro ed ha continuato a minacciare me e la mia famiglia. Quando è arrivata la Polizia, ha interrogato tutti, sentito i testimoni. Poi mi hanno consegnato un foglio dove c’è scritto che io sono denunciato per sequestro di persona. Il tunisino, invece, è libero di minacciare mia moglie. Mi sento tradito da questo Stato, io che ho sempre seguito alla lettera la legge".
 
[h=1]Sedie fuori dal negozio per rinfrescarsi un po': maxi multa di 180 euro[/h] [h=2][/h] I titiolari di una profumeria a Lagomaggio: "Pagheremo, ma perché nessuno multa i vu cumprà?"



Sergio Rame - Gio, 16/07/2015 - 18:23




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Martedì sera i vigili gli hanno staccato una multa da 180 euro di multa per essersi seduti su due sedie pieghevoli fuori dal negozio.
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È successo a Lagomaggio, come riporta oggi Il Resto del Carlino. "Pagheremo la multa – attaccano Patrizio Giavoli e Ifigenia Montevecchi – ma è una vergogna che nessuno intervenga sul serio verso una situazione di dilagante abusivismo".
Patrizio e Ifigenia sono sposati e sono i proprietari di una profumeria, Desideri, che si trova in via Regina Elena a Lagomaggio. Quando la vigilessa gli ha staccato la maxi multa, l'hanno invitata ad andare a fare una contravvenzione agli innumerevoli abusivi che bazzicano il lungomare. Basta farsi un giro tra viale Vespucci e via Regina Elena per avvistare gli abusivi che vendono la merce contraffatta per strada. L'agente, però, li ha invitati a chiamare un’altra pattuglia. "Siamo qui da sedici anni – racconta Patrizio al Resto del Carlino – lavoriamo da oltre 30, io ho 65 anni, mia moglie 60, chiediamo solo di poter lavorare. Avremo anche sbagliato per le due sedie pieghevoli aperte, solo per sederci qualche minuto perché il negozio è piccolo, e pagheremo la multa. Ma quelle seggiole le lasciamo usare anche a clienti e turisti, visto che in zona non c’è uno straccio di panchina".
I due proprietari della profumeria sono stati multati perché qualcuno ha chiamato la municipale. "Ma anche io ho chiamato l’agente per i vu’ cumprà, perché non li fermano? – insiste Ifigenia – la verità è che siamo abbandonati, nessuno ci aiuta". "Io pago la tassa di occupazione del suolo pubblico – conclude Patrizio – proprio ieri ho versato 500 euro di bolletta elettrica a causa dell’aria condizionata sempre accesa; per installare l’insegna mi hanno fatto vedere i sorci verdi, prima bocciata per il colore, poi per le dimensioni, poi la collocazione troppo all’esterno. Adesso una maxi multa, non se ne può più".
 

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