Alien.
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FRIULI VENEZIA GIULIA
Commercio di latte tossico dal Friuli
in tutta Italia: arrestato il leader del Cospalat
Era destinato ai caseifici o venduto fresco sugli scaffali
Latte tossico distribuito dal Friuli, dove veniva prodotto, fino a Veneto, Toscana, e poi, ancora più a Sud, Umbria, Campania e Puglia. È questa la mappa geografica dei luoghi dove veniva distribuito e venduto il latte con marchio Cospalat destinato ai caseifici, per produrre formaggio, e ai punti vendita dove veniva posto sugli scaffali come latte fresco.
Il latte veniva ritirato da imprenditori agricoli associati al Consorzio di allevatori Cospalat della provincia di Udine, per essere poi miscelato e trasportato ai caseifici di Selva del Montello (Treviso), Sacile (Pordenone) e Feletto Umberto (Udine), dove veniva destinato alla produzione del formaggio Montasio doc. Questo, nonostante si trattasse di latte proveniente anche da caseifici non certificati per la produzione dello stesso Montasio doc, violando così il disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico fisico e organolettiche del prodotto.
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del Nas di Udine, comandati dal capitano Antonio Pisapia, il latte destinato al Montasio non avrebbe contenuto la aflatossina, la muffa cancerogena. Il latte destinato ad altri caseifici che producono altri formaggi, conteneva la sostanza pericolosa; esso veniva diluito con prodotto non contaminato per renderlo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti. Negli oltre sei mesi di indagini condotte da maggio a dicembre 2012, i carabinieri del Nas di Udine hanno sequestrato 1.063 forme di formaggio prodotto con latte contaminato, e scoperto che partite di latte vendute come contenente Omega3, era in realtà latte diluito con semplice acqua. «Abbiamo verificato che c'erano strani passaggi del latte - ha spiegato il comandante dei Nas di Udine, capitano Antonio Pisapia - che ad esempio partiva da Udine, arrivata fino a Brindisi per poi tornare indietro fino ad Arezzo».
Per questo è stato arrestato il leader del Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa. Oltre a lui, sono state eseguite quattro misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Per tutti l'ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute.
Secondo gli accertamenti degli investigatori, coordinati dalla Procura di Udine, sarebbe stato messo in commercio volutamente latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini. In alcuni casi è stata certificata anche la presenza di antibiotici. Le analisi sul latte sarebbero state falsificate con il ricorso a un laboratorio compiacente, «allungando» il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per produrre abusivamente formaggio Montasio Dop. In tutto gli indagati sono 24, di cui 17 allevatori accusati di essere consapevoli di immettere in commercio latte contaminato, su un centinaio circa di aderenti ai Cospalat.
Anche il settimo indagato è stato rintracciato e posto agli arresti domiciliari. Si tratta di un cittadino serbo, di 30 anni, residente a Tavagnacco (Udine) e responsabile degli autisti del consorzio degli allevatori Cospalat. Nei suoi confronti sono ipotizzati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, all'adulterazione di sostanze alimentari e al commercio di alimenti potenzialmente nocivi. A suo carico anche l'accusa di furto a danno del consorzio di quintali di latte, in concorso con un cinquantadenne di Arezzo, sottoposto a obbligo di dimora. 20 giugno 2013 | 16:11
QUESTI SONO CRIMINALI...MA DOPO UN PO DI ANNI ..SE....VANNO IN GALERA......SONO FUORI.............
UN CONSIGLIO.....DIVENTA VEGETARIANO BIO...RISPARMI E STAI. MOLTO MEGLIO
Commercio di latte tossico dal Friuli
in tutta Italia: arrestato il leader del Cospalat
Era destinato ai caseifici o venduto fresco sugli scaffali

Latte tossico distribuito dal Friuli, dove veniva prodotto, fino a Veneto, Toscana, e poi, ancora più a Sud, Umbria, Campania e Puglia. È questa la mappa geografica dei luoghi dove veniva distribuito e venduto il latte con marchio Cospalat destinato ai caseifici, per produrre formaggio, e ai punti vendita dove veniva posto sugli scaffali come latte fresco.
Il latte veniva ritirato da imprenditori agricoli associati al Consorzio di allevatori Cospalat della provincia di Udine, per essere poi miscelato e trasportato ai caseifici di Selva del Montello (Treviso), Sacile (Pordenone) e Feletto Umberto (Udine), dove veniva destinato alla produzione del formaggio Montasio doc. Questo, nonostante si trattasse di latte proveniente anche da caseifici non certificati per la produzione dello stesso Montasio doc, violando così il disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico fisico e organolettiche del prodotto.
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del Nas di Udine, comandati dal capitano Antonio Pisapia, il latte destinato al Montasio non avrebbe contenuto la aflatossina, la muffa cancerogena. Il latte destinato ad altri caseifici che producono altri formaggi, conteneva la sostanza pericolosa; esso veniva diluito con prodotto non contaminato per renderlo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti. Negli oltre sei mesi di indagini condotte da maggio a dicembre 2012, i carabinieri del Nas di Udine hanno sequestrato 1.063 forme di formaggio prodotto con latte contaminato, e scoperto che partite di latte vendute come contenente Omega3, era in realtà latte diluito con semplice acqua. «Abbiamo verificato che c'erano strani passaggi del latte - ha spiegato il comandante dei Nas di Udine, capitano Antonio Pisapia - che ad esempio partiva da Udine, arrivata fino a Brindisi per poi tornare indietro fino ad Arezzo».
Per questo è stato arrestato il leader del Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa. Oltre a lui, sono state eseguite quattro misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Per tutti l'ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute.
Secondo gli accertamenti degli investigatori, coordinati dalla Procura di Udine, sarebbe stato messo in commercio volutamente latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini. In alcuni casi è stata certificata anche la presenza di antibiotici. Le analisi sul latte sarebbero state falsificate con il ricorso a un laboratorio compiacente, «allungando» il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per produrre abusivamente formaggio Montasio Dop. In tutto gli indagati sono 24, di cui 17 allevatori accusati di essere consapevoli di immettere in commercio latte contaminato, su un centinaio circa di aderenti ai Cospalat.
Anche il settimo indagato è stato rintracciato e posto agli arresti domiciliari. Si tratta di un cittadino serbo, di 30 anni, residente a Tavagnacco (Udine) e responsabile degli autisti del consorzio degli allevatori Cospalat. Nei suoi confronti sono ipotizzati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, all'adulterazione di sostanze alimentari e al commercio di alimenti potenzialmente nocivi. A suo carico anche l'accusa di furto a danno del consorzio di quintali di latte, in concorso con un cinquantadenne di Arezzo, sottoposto a obbligo di dimora. 20 giugno 2013 | 16:11
QUESTI SONO CRIMINALI...MA DOPO UN PO DI ANNI ..SE....VANNO IN GALERA......SONO FUORI.............
UN CONSIGLIO.....DIVENTA VEGETARIANO BIO...RISPARMI E STAI. MOLTO MEGLIO
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