TARANTO - Mentre si trovava nei pressi di Taranto, in volo notturno sul circuito Lecce-Grottaglie-Brindisi-Lecce, per assistere all'esercitazione di un gruppo di allievi piloti della Scuola Aeronautica di Lecce, il col. Salvatore Marcelletti, nei pressi di Taranto, fu investito da una luce bianca molto intensa. Mentre tentava di individuare il luogo da cui proveniva la luce, questa iniziò a cambiare colore: prima rossa, poi arancione, gialla ed infine verde. A quel punto, alzando lo sguardo, poté notare una "cosa" enorme (valutata intorno ai 100 metri di diametro!), di cui vedeva il netto contorno circolare, che sovrastava il suo aereo e che volava alla sua stessa velocità.
Trascorsi circa venti secondi, l'oggetto accelerò in maniera vertiginosa, scomparendo in direzione di Gioia del Colle.
Dopo essersi messo in contatto con la base radar di Otranto per sapere se avessero notato qualcosa di particolare sui loro monitor, ed avutone risposta negativa, terminò l'esercitazione. Al suo rientro alla base di Lecce non riferì ad alcuno dell'avvistamento, anche se molte persone gli domandarono il perché della sua faccia stravolta.
Molto tempo dopo, il col. Marcelletti venne a sapere che quella sera qualcun altro avvistò l'oggetto perché dei caccia intercettori si erano levati in volo per identificare "quel coso sfuggito ai radar".
(Ufo in Italia Vol. 3° - Il Secolo XIX 06/05/1984 - Epoca 18/05/1984 - Il Tempo 27/10/1986)
"Lo scemo crede tutto quel che si dice, ma l'uomo prudente bada ai suoi passi"
ERASMO