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[h=1]Cristiani sgozzati dagli estremisti islamici: strage in Centrafrica[/h] [h=2][/h]
Strage di cristiani in un villaggio del Centrafrica. Tra le vittime anche sei volontari della Croce Rossa

Chiara Sarra - Gio, 10/08/2017 - 10:03
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Una cinquantina di cristiani sono stati sgozzati brutalmente dai terroristi islamici.


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onne, uomini, bambini e anziani massacrati per vendicarsi di un'incursione di combattenti non musulmani nel territorio controllato dai miliziani islamici Seleka. Tra le vittime anche sei volontari della Croce rossa.

È l'ennesima strage di cristiani, stavolta in un villaggio del Centrafrica. A raccontarla a l'Avvenire è monsignor Juan Josè Aguirre, secondo cui già la scorsa settimana molti civili erano rimasti uccisi dalla reazione del contingente Onu all'irruzione dei militanti (non musulmani) di alcuni gruppi di autodifesa del territorio nel villaggio.

Ieri la controffensiva dei Seleka che hanno assaltato l'ospedale della Croce rossa nel villaggio, massacrando i ricoverati, i loro parenti e anche i volontari che stavano lavorando. Tutti in gran parte cristiani, come ha confermato Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana.

Una strage che, dice monsignor Aguirre, ha "profondamente addolorato papa Francesco, che ha ricordato l'episodio nella sua Udienza del mercoledì rivolgendo il suo appello affinché questi crimini finiscano".


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CORSIE PREFERENZIALI Italia, prima gli immigrati: a Merano gli regalano un ristorante, a Bolzano un lavoro solo per loro


10 Agosto 2017
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Opportunità di lavoro ad hoc per richiedenti asilo e fondi pubblici per aprire un ristorante africano da affidare ai migranti. Sono notizie che rimbalzano da Bolzano e Merano. Partiamo col primo caso. Il direttore della Ripartizione lavoro della Provincia, Helmuth Sinn, vuole utilizzare i richiedenti asilo per raccogliere lafrutta: «Rappresenta un’opportunità sia per i datori di lavoro che per i lavoratori». Chi ha partorito la proposta, sostiene che «in particolare per i richiedenti asilo il lavoro nell’ambito della raccolta della frutta può offrire l’opportunità di conoscere meglio l’Alto Adige ed i suoi abitanti, di migliorare le loro conoscenze linguistiche e naturalmente di avere per alcuni mesi un’occupazione e quindi un reddito da lavoro. Analogamente per i datori di lavoro si tratta di un’occasione per conoscere da vicino queste persone provenienti da altri Paesi e fuggite da situazioni di povertà o dalla guerra». Insomma, per Sinn «l’utilizzo di persone richiedenti asilo nel campo della raccolta della frutta può essere senz’altro considerata un’utile misura di integrazione». Tutto è stato studiato a puntino: in concreto, potranno aderire all’iniziativa sia i migranti iscritti nelle liste di disoccupazione provinciali (che al momento sono circa 350) che quelli che non ne fanno parte. Cambierà il metodo di pagamento: come lavoratori a giornata o con i voucher.

Ma non è finita: un’altra notizia, come anticipato, è quella che giunge da Merano. Lo Stato ha stanziato a favore del Comune 57.000 euro, un premio per chi ospita richiedenti asilo. La somma - sostengono dal municipio - verrà utilizzata per sostenere progetti di integrazione. Uno di questi sarà l’apertura di un ristorante di cucina africana. Attenzione: il locale verrà gestito dalla cooperativa sociale Spirit con il sostegno della Federazione cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige. «Fa bene far del bene» ha esultato con i quotidiani locali il vicesindaco Andrea Rossi, dopo che da Roma erano piovute le rassicurazioni ufficiali in merito allo stanziamento per gli enti locali «virtuosi in tema di accoglienza dei profughi». In particolare, dal 24 ottobre al 24 dicembre 2016 i profughi accolti in riva al Passirio sono stati 140.

«La cifra di 57mila euro è importante» ha sottolineato Rossi « e servirà a impostare progetti e strategie efficaci intorno ai temi dell’immigrazione e dell’integrazione. Il primo di questi sarà l’apertura di un ristorante di cucina africana. Il locale verrà gestito dalla cooperativa sociale Spirit con il sostegno della Federazione cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige e darà lavoro a personale di origine africana consentendo di impiegare, a rotazione e con percorsi formativi, molti dei richiedenti asilo ospitati nella struttura presso la stazione ferroviaria».



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QUESTO PERCHE' SIAMO DEI CATTOLICI CHE PORGONO SEMPRE L'ALTRA GUANCIA POI....
 
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