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Diabete, stop al farmaco Avandia
in Italia 3,5 milioni di malati
Da Viareggio l'allarme per una malattia che fra dieci anni colpirà 400 milioni di persone nel mondo. Intanto, Ema e Aifa bloccano la vendita dei medicinali a base di rosiglitazone. Chi lo assume deve concordare col proprio medico una terapia alternativa



ROMA - Tre milioni e mezzo. Tanti sono in Italia i malati di diabete: il 6% della popolazione. Il dato, in realtà, è condizionato al ribasso dal fatto che un diabetico su tre non sa ancora di esserlo. In prospettiva, inoltre, il diabete va assumendo le caratteristiche di una pandemia: 10 anni fa i malati nel mondo erano 120 milioni, oggi sono 270 milioni e di questo passo nel 2020 saranno 400 milioni; in pratica, ci sono due nuovi casi ogni 10 secondi.

Sono le cifre dell'allarme lanciato al Festival della salute, in corso a Viareggio, da Federico serra, vicepresidente nazionale della Public affairs association. L'Italia, secondo Serra, è tra paesi più a rischio a causa dell'aumento dell'obesità che spesso precorre il diabete di tipo 2. "La situazione - afferma Serra - è ancora più drammatica se si osservano i dati dell'obesità infantile: nel nostro paese un bambino su tre è obeso e parliamo di soggetti che rischiano di sviluppare il diabete in età adolescenziale e di rischiare l'infarto già a 20 anni".

L'Agenzia per il controllo dei farmaci europea (Ema), intanto, ha deciso di sospendere dal mercato il farmaco antidiabete Avandia - prodotto dalla britannica GlaxoSmithKline (Gsk) - , in quanto secondo recenti studi inglesi e americani avrebbe effetti collaterali di rischio sul piano cardiovascolare (ictus e infarto su tutti). La decisione, già da tempo sollecitata 1 da singole autorità sanitarie nazionali, è in linea con quella adottata negli Usa dalla Food and drug administration (Fda) ed è stata subito recepita dall'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

L'Ema ha disposto il divieto di commercializzazione per tutti i farmaci a base di rosiglitazone e l'Aifa ha decretato lo stop su tutto il territorio nazionale per Avandia, Avandamet e Avaglim. "Il Comitato per i medicinali per uso umano (chmp) dell'Ema - spiega la nota dell'Aifa - ha concluso che, al momento, i benefici di rosiglitazone non superano i suoi rischi, e che l'autorizzazione all'immissione in commercio dei medicinali contenenti rosiglitazone deve essere sospesa in tutta l'Unione europea".

In Italia, la molecola sotto accusa è usata da una percentuale ridotta di malati di diabete (si va dal 9% allo 0,3%, a seconda delle fonti), mentre è diffusissima sul mercato americano. In ogni caso, tanto l'Ema che l'Aifa e le associazioni dei medici e dei malati avvertono: chi si cura con questi medicinali non deve interrompere di colpo la terapia, ma di concordare subito col proprio medico il passaggio alla cura alternativa. L'Ema inoltre invita i medici a sospendere le prescrizioni di medicinali contenenti rosiglitazone e a visitare "tempestivamente" i pazienti in terapia con questi trattamenti, per modificare al più presto la cura.

"Bisogna precisare - dice Gabriele Riccardi, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid) - che non c'è alcuna prova definitiva di questi gravi effetti collaterali". Le decisioni della Fda e dell'Ema si sono basate su studi britannici e americani che indicano un aumento del rischio di eventi cardiovascolari legato all'assunzione del rosiglitazone. La Sid, invece, ha avviato un proprio studio (finanziato dall'Aifa) su un campione di mille pazienti per valutare gli eventuali effetti benefici sul cuore delle tre molecole più utilizzate contro il diabete. "Vogliamo accertare - precisa Riccardi - se le terapie basate sulla metformina, le sulfaniluree e il pioglitazone, oltre ad essere efficaci nell'abbassare la glicemia, riducono gli eventi cardiovascolari".


(25 settembre 2010)
 
Danni da vaccino: soprattutto il diabete nei giovani

Dott. G. Paolo Vanoli


COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della Associazione UNIVERSO BAMBINO (sede a Bari, tel. e fax 080/504.2326 - posta elettronica: montinari.m@VIOLAZIONE: scambio email non consentito !), dott. Massimo Montinari (medico chirurgo del reparto di Pediatria del Policlinico di Bari, con la Sua équipe di ricercatori), (medico, Dirigente del dell’Ufficio Sanitario – Distaccamento di Taranto del IX Reparto Mobile – Polizia di Stato, con la un’équipe di ricercatori del reparto di Pediatria del Policlinico di Bari), ha effettuato nel 1996 delle precise ed accurate ricerche Clinico/Sanitarie (auto sovvenzionate) che DIMOSTRANO con certezza l'estrema pericolosità dei vaccini obbligatori e non, pubblicando lo studio su Med. J. of Surgery.
Lo studio lo potete trovare anche su: http://www.mednat.org
Egli ha accertato e dimostrato che tutti i vaccini creano MUTAZIONI GENETICHE, invalidando ed alterando i geni del braccio corto del Cromosoma 6, (quello che controlla ed organizza il Sistema Immunitario) creando quindi gravi patologie handicappanti.
Sono state informate, appena avuti gli esiti delle ricerche, TUTTE le autorità competenti Italiane: Ministro e Ministero della Sanità, Istituto Sup. Sanità, Università, Ricercatori molto noti, Trib. dei Minori, Ospedali, Associazioni dei malati, Giornali, Radio, TV, malgrado ciò, pur essendo la “scoperta del Secolo” NESSUNO ha mosso un dito per informare i cittadini di questi gravissimi danni.
E’ stata effettuata anche una interrogazione Parlamentare, alla quale i vari ministri della salute fino ad oggi, NON hanno MAI risposto ! vedi: http://www.mednat.org/vaccini/interrogazione_parl.htm
Anche l'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri è stato a suo tempo informato di tutte le ricerche, ma a tutt'oggi non si è ancora fatto sentire, quasi a voler nascondere questi fatti.
Quale fiducia possiamo porre in questi personaggi INDOTTRINATI ideologicamente a questo sistema Sanitario, che purtroppo in Italia ha instaurato da decenni la Dittatura Sanitaria Vaccinale.
BASTA CON QUESTE NEFANDEZZE, basta con questa SANITÀ, che se ne frega, della Salute dei cittadini, (anzi crea il mercato dei malati), della Costituzione It. (art.32) e delle Leggi stesse.
Ultimissime ricerche, della stessa équipe, non solo hanno confermato le precedenti scoperte, ma anche permesso di trovare persino i marcatori delle patologie più invalidanti !!
Ormai nel mondo vi sono pubblicati oltre 1.000 studi medico scientifici che dimostrano i danni dei Vaccini…ma pare che i vari ordini dei medici facciano finta di niente…… Aiutiamo al contrario i VERI MEDICI, che effettuano la loro “Arte” con “passione civile”, denunciando le malefatte di coloro che conniventi, tacciono e fanno passare sotto silenzio, queste eccezionali scoperte.
Vi chiediamo di intervenire levando anche la Vs. VOCE per contrastare e denunciare queste prassi abominevoli contro i Vostri e nostri figli !
Cosa intendete fare per far conoscere a tutti la gravità delle profilassi vaccinali ?

A vs. disposizione per ulteriori informazioni: e.mail: info@mednat.org - www.mednat.org

Vedete di contattarci per poter informare l'opinione pubblica e quella medico scientifica, tenute all'oscuro di queste importanti scoperte !
L'ultima ricerca di questa equipe di medici dello scorso mese, dimostra come le sostanze contenute nei vaccini, quali essi siano, DISTRUGGONO delle particolari molecole, nelle cellule del corpo, preposte ad attivare il Sistema Immunitario e quindi gli anticorpi solo verso gli aggressori.
Quando gli anticorpi non riescono a riconoscere gli aggressori, essi diventano aggressivi verso il sistema immunitario stesso distruggendolo e generando le cosidette “malattie autoimmuni”, aids compreso.
Occorre aiutare questo medico, visto che cercano di immetterlo nella “congiura del silenzio”, ad informare la popolazione mondiale su queste VERITA': i vaccini distruggono il sistema immunitario ed immettono nel DNA umano e
 
LA PRIMA CONFERENZA
Italiani, un popolo di malati cronici
in 25 milioni tra mal di testa e diabete
Il 45,6% della popolazione soffre di forme patologiche stabili che si aggravano nell'età adulta, ma che interessano anche 2 milioni di giovani fra i 6 e i 24 anni. In testa alla classifica ci sono artrosi/artrite, ipertensione ed allergie. Più colpite le donne


Italiani, un popolo di malati cronici in 25 milioni tra mal di testa e diabete Un malato di diabete con l'apparecchiatura per l'insulina

ROMA - Oltre 25 milioni di italiani sono affetti da una malattia cronica e per 7,6 milioni di persone questa patologie si manifestano in modo grave. Si va dal mal di testa all'artrosi, dalle allergie all'ipertensione e a soffrirne di più sono le donne. Il quadro aggiornato della situazione è stato illustrato nel corso della prima Conferenza italiana sull'accesso alle cure nelle malattie croniche, promossa a Roma dalla onlus Nps Italiana con il sostegno di istituzioni ed enti pubblici.

Dal convegno è emerso che malgrado il potenziamento dei servizi domiciliari e sul territorio, il problema dell'accesso alle strutture del servizio sanitario nazionale è ancora molto sentito e tra un'area geografica e l'altra presenta grandi disparità in termini di adeguatezza e qualità delle prestazioni. Considerando l'Assistenza domiciliare integrata (Adi) a ultra 65enni, ad esempio, nel 2007 solo 3,27 pazienti su 100 hanno beneficiato di cure a casa, con percentuali territoriali che passano dal 7,3% del Friuli a circa l'1% di Sicilia e Sardegna.

Tornando alle cifre generali, secondo gli ultimi dati Istat, il 45,6% della popolazione al di sopra dei 6 anni è affetto da almeno una malattia cronica. Degli oltre 25 milioni di malati, 8,1 milioni soffrono contemporaneamente di tre o più mali "stabili". In ciò sono svantaggiate le donne che, per tutte le classi di età, presentano tassi di multicronicità molto più alti (17,2%) rispetto agli uomini (10,3%), anche se nell'età avanzata sono meno colpite degli uomini da patologie croniche gravi (38,9% contro 45,5%). Se si guarda alle classi di età, cade poi il luogo comune che individua la cronicità come una caratteristica della Terza età. Ne soffrono infatti 7,6 milioni di italiani tra i 6 e i 44 anni e, tra questi, 2 milioni tra i 6 e i 24 anni.

Ovviamente, con l'età crescono le patologie croniche gravi e la multicronicità, forme che interessano oltre il 60% degli ultra65enni. Fanno però eccezione la cefalea, l'emicrania ricorrente e soprattutto le allergie che risultano più frequenti in età giovanile. Per quanto riguarda invece il tipo di malattia, le più diffuse in assoluto sono l'artrosi/artrite (che colpisce il 18,3% degli italiani con più di 6 anni di età'), l'ipertensione arteriosa (13,6%) e le malattie allergiche (10,7%). Quelle a netta prevalenza femminile sono l'artrosi/artrite (21,8% contro 14,6%), l'osteoporosi (9,2% contro l'1,1%) e la cefalea (10,5% contro il 4,7%). Quelle a prevalenza maschile sono invece la bronchite cronica/enfisema (4,8% contro 4,2%) e l'infarto (2,4% contro 1,1%).

Il 13% della popolazione, infine, soffre di una delle malattie croniche più gravi: di queste fanno parte diabete, infarto del miocardio, angina pectoris o altre malattie del cuore, ictus, emorragia cerebrale, bronchite cronica, enfisema, cirrosi epatica, tumore maligno inclusi linfoma/leucemia, parkinsonismo, Alzheimer, demenze senili.

(21 settembre 2010)



QUIZ: DA DOVE VERRANNO TUTTE QUESTE MALATTIE?
 
BRAVISSIMO WALTER....................


SE HAI UN FIGLIO"BAMBOCCIONE"CHE NON HA VOGLIA DI FAR NULLA E FUGGE DA TUTTO E DA TUTTI...NON STUDIA E NON LAVORA..SVOGLIATO.PIGRO.DEPRESSO ECCO PERCHE'.............(OVVIO è riferito a chiunque)


Il collegamento vaccinazioni-autismo
(o perché la popolazione Amish americana non ha l’autismo)
Washington Times 18-19 aprile 2005
Tratto da http://www.communicationagents.com/rinaldo_lampis

L’autismo è un disordine infantile difficile da ignorare.
E’ caratterizzato da una mancanza d’interesse nelle relazioni sociali e nella comunicazione, e da un ristretto numero di attività da parte del bambino autistico.</u>
Mentre gli studiosi dichiarano che l’autismo è esistito da millenni con la stessa percentuale nella popolazione, al presente la prevalenza negli Stati Uniti è quella di un bambino autistico ogni 166 nati.
Con queste devastanti statistiche in mano, un reporter del Washington Times ha deciso di analizzare la percentuale di autismo tra la popolazione Amish della Pennsylvania (USA), una comunità religiosa di origine olandese che, da centinaia di anni, ha scelto di vivere culturalmente separata dagli altri cittadini americani.

Perché gli Amish non hanno bambini autistici?
Il suo intento era quello di appurare se, studiando i bambini autistici tra gli Amish, si potevano ottenere risposte alle cause dell’epidemia di autismo che sta attraversando il mondo.

La risposta è arrivata.
Il probabile colpevole? Le vaccinazioni, che gli Amish non permettono siano fatte ai propri bambini.
Viaggiando nella comunità munito delle statistiche nazionali, il reporter avrebbe dovuto trovare circa 200 bambini autistici.
Ne ha trovati invece solo tre:

- la prima era una bambina adottata dalla Cina ( la Cina , l’India e l’Indonesia da anni hanno adottato programmi di vaccinazione di massa),

- il secondo bambino era diventato autistico subito dopo una vaccinazione,

- il reporter non è riuscito a stabilire se il terzo bambino fosse stato vaccinato o meno.

Gli effetti collaterali del thimerosal
Nei vaccini si usano dei conservanti a base di mercurio (il thimerosal) che proteggono il liquido nei contenitori da possibili contaminazioni causate dalla ripetuta inserzione degli aghi della siringa. Dopo che gli ufficiali sanitari obiettarono alle quantità di mercurio che gl’infanti assorbivano attraverso il thimerosal, la tossina fu messa al bando dal 1999.
Ma una modifica nella dichiarazione dei componenti presenti nel vaccino ha permesso al thimerosal di non essere menzionato.
Washington Times April 18, 2005 - Washington Times April 19, 2005

Il commento del dottor Mercola:
C’è qualcuno che vuole più evidenza di questa?
Anche se quanto descritto non è uno studio scientifico, è un’analisi basata su fatti che indicano un legame irrefutabile tra vaccinazioni e autismo.
Non devi essere un medico, o avere una laurea in epidemiologia, o essere un laureato in scienze astronautiche per capire il collegamento.
Come può essere più ovvio?
Anche lo studio fatto nel 2004, con dati forniti dal CDC di Atlanta (Center for Disease Control, children who receive thimerosal-containing vaccinations), ha concluso che i bambini che sono stati vaccinati hanno 27 volte in più la possibilità di sviluppare l’autismo. I numeri non mentono.

Il peggio deve ancora arrivare con il nuovo vaccino per l’epatite B
A causa delle loro credenze religiose, la comunità Amish ha scelto di non far vaccinare i loro bambini. E’ comprensibile se molti di voi non vogliono scegliere un approccio così radicale.
Ma se volete concentrarvi su un solo vaccino, v’incoraggio ad informarvi sulla controversia che circonda il vaccino dell’epatite B.
La versione multi-dose di questo vaccino, che è somministrato a tutti i nascituri prima di lasciare l’ospedale, contiene ancora il thimerosal.
Questo è una biasimevole, i
 
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