Novità

DOBBIAMO FARLO

Alien.

Advanced Premium Member

Prodi ospite di Fazio: “Riarmo dell’Europa necessario, dobbiamo farlo anche senza unanimità come con l’Euro


1741854712583.png


Durante la puntata di Che Tempo Che Fa andata in onda domenica 9 marzo sul Nove, Romano Prodi ha espresso la sua posizione sulla necessità di una difesa comune europea. L’ex presidente del Consiglio ha ribadito che l’Unione Europea deve dotarsi di un proprio esercito per evitare di dipendere dagli Stati Uniti.


Il riarmo è necessario”

“Sono anni che predico la difesa comune”, ha dichiarato Prodi, sottolineando come il riarmo sia ormai un passo inevitabile. “Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, ho pensato: ‘Ecco, se avessimo avuto un esercito europeo, Putin non avrebbe attaccato. Invece lo ha fatto perché ci credeva divisi. Poi a unirci ci ha pensato l’America“.


Leggi anche: Prodi vuole l’esercito europeo, la risposta di Marco Rizzo: “Fatelo giocare a soldatini in una Rsa”

L’ex premier ha quindi rilanciato l’urgenza di un intervento immediato: “Dobbiamo fare subito l’esercito europeo. Creiamo l’armamento e poi andiamo avanti”.(avanti dove?)


“L’unanimità è antidemocratica”

Prodi ha poi richiamato l’esempio della nascita dell’euro, sottolineando come inizialmente fosse stato adottato da 12 paesi, per poi allargarsi a 19. “L’unanimità è antidemocratica, perché non lascia spazio alle diverse opinioni. Deve decidere la maggioranza. Dobbiamo puntare sulle maggioranze qualificate“.

"Quando c'è stata l'unità per fare l'Euro, non c'era mica l'unanimità. L'hanno fatto 12 paesi e poi sono diventati 19. Proprio perché c'era il senso di una grande sfida che ci avrebbe messo assieme. Dobbiamo fare la stessa cosa. L'unanimità è antidemocratica, perché non lascia la variabilità, non lascia la diversa opinione e deve decidere la maggioranza. Dobbiamo andare verso le maggioranze qualificate."Romano Prodi a #CTCF
1741855022779.png



questa è la Democrazia:?
Quando c'è stata l'unità per fare l'Euro, non c'era mica l'unanimità

Brutta cosa cadere dalle scale da piccolo.
L'unanimità è antidemocratica,(Giusto serve la dittatura vero ?)

questo....SIGNORE...........ci ha decurtato il 50% dello stipendio e pensione.
oggi con 800 € ci paghi solo l'affitto con la lira erano 1 milione e 600 mila lire ti avanzavano.....

COME DIRE ARMIAMOCI E ...PARTITE

Ma dato che l'essere "umano" non ha predatori ,No errato ne ha uno molto potente "SE STESSO".Che strano "animale".
 
Ultima modifica:
1741873104299.png


Ma è il colmo vai al lavoro in un posto dove sai che puoi morire se vi è una ingiusta GUERRA?(da abolire ma ci sono le fabbriche di Armi)Questo è quando hai un "PASTORE".
 

Prodi umiliato dal leader politico: “Fatelo giocare a soldatini in una Rsa”. Cosa succede

  • 11 Marzo 2025
  • Politica
  • Redazione Business.it
    Redazione Business.it
Progetto-senza-titolo-30-98.jpg

Durante la trasmissione “Che Tempo Che Fa” del 9 marzo sul Nove, l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha ribadito la necessità per l’Unione Europea di dotarsi di una difesa comune. Secondo Prodi, la creazione di un esercito europeo è fondamentale per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti. Ha sottolineato che, se tale forza fosse esistita prima, probabilmente la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina, percependo un’Europa più unita. Ha inoltre evidenziato come sia stata l’America a intervenire per unire l’Europa in risposta all’aggressione russa.

Prodi ha enfatizzato l’urgenza di procedere rapidamente verso la costituzione di un esercito europeo, suggerendo di iniziare con la creazione degli armamenti necessari per poi progredire ulteriormente. Ha richiamato l’esperienza dell’introduzione dell’euro, inizialmente adottato da 12 paesi e successivamente esteso a 19, per sottolineare che l’unanimità nelle decisioni può risultare antidemocratica poiché non tiene conto delle diverse opinioni. Pertanto, ha proposto di affidarsi a maggioranze qualificate per avanzare in questo ambito.

La proposta di Prodi ha suscitato numerose reazioni sui social media, tra cui quella di
Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare. Rizzo ha commentato in modo critico, suggerendo sarcasticamente di “farlo giocare a soldatini in una Rsa”, alludendo all’età avanzata di Prodi e mettendo in dubbio la lucidità delle sue proposte. Questo commento riflette una visione scettica sulla realizzabilità e sull’opportunità di un esercito europeo, sollevando interrogativi sulla capacità dell’Unione Europea di gestire una forza militare unificata.

La discussione sulla creazione di un esercito europeo non è nuova e si inserisce in un dibattito più ampio sulla politica di sicurezza e difesa comune dell’UE. Attualmente, esistono forze multinazionali come l’Eurocorps, nato nel 1992 e composto da reparti di diversi paesi europei, tra cui Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Spagna. Tuttavia, l’idea di un esercito europeo unificato solleva questioni complesse riguardanti la sovranità nazionale, il finanziamento e il comando delle forze armate, rendendo il dibattito attuale particolarmente acceso e divisivo.

PERCHÉ QUANDO CI HA FATTO ENTRARE NELL'EUROPA ERA "LUCIDO?"

Ma quale Grecia, fu Prodi a truccare i bilanci



Prodi3AMNESIE
Due giorni fa, in un convegno pubblico, l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi ha “rivelato” che la Grecia truccò i conti per entrare nell’euro.
In molti hanno sottolineato come sia stupefacente che Prodi sveli questa verità solo di fronte al fallimento dell’euro e ad una crisi generata dagli errori di allora.
Eppure nessuno ha fatto notare una cosa ancora più stupefacente: e cioè che Prodi accusa la Grecia di ciò di cui, in Europa, accusano lui.

L’OPERAZIONE AUTOINGANNO
Nel 2011, il settimanale tedesco “Der Spiegel” pubblicò una lunga inchiesta giornalistica sulla cosiddetta “Operazione autoinganno”, quella con la quale il governo tedesco e l’Europa chiusero gli occhi di fronte ai trucchi contabili dell’Italia messi in atto per riuscire a rientrare nei parametri di Maastricht necessari ad aderire alla moneta comune.
E chi fu a truccare i conti italiani per far entrare il nostro Paese nell’euro? Un nome a caso: Romano Prodi.

L’inchiesta, basata sullo studio di numerosi documenti del governo di Berlino, relativi agli anni 1996-1998,
; e che solo ragioni politiche lo spinsero a non tenere conto degli avvertimenti dei suoi economisti.
Già nel febbraio del 1997, i funzionari della Cancelleria tedesca rimasero sorpresi quando a seguito di un vertice italo-tedesco il governo Prodi presentò dati del deficit di bilancio fin troppo diminuiti rispetto alla stime previste anche da FMI e OCSE. La sensazione fu che si fosse attivato un italianissimo gioco delle tre carte sui conti pubblici italiani.
Qualche mese dopo, Jürgen Stark, importante economista tedesco che diventerà capo della Bundesbank, denunciò le pressioni del governo italiano sulla Bce affinché non “prendesse una posizione critica” nei confronti dell’eccessivo debito dell’Italia.
Nel marzo del 1998, l’allora capo dei negoziatori tedeschi a Maastricht, Horst Köhler (che poi diventerà direttore del FMI e in seguito Presidente della Germania) scrisse direttamente a Kohl che l’Italia rappresentava “un rischio particolare per l’euro” perché non aveva operato alcuna “riduzione permanente e sostenibile di deficit e debito”.

IL TECNOCRATE, IL BANCHIERE E I COMUNISTI
Nell’inchiesta, Der Spiegel spiegò che Romano Prodi ed il suo ministro del Tesoro, il banchiere Carlo Azeglio Ciampi (definito un “giocoliere finanziario creativo”), adottarono un mix di trucchi contabili (la” tassa per l’Europa” e la vendita delle nostre riserve auree), che si sommarono alla circostanza favorevole di “tassi storicamente bassi”.
In questa maniera il tecnocrate a capo di un governo di neo-comunisti e banchieri ottenne il risultato di far apparire i conti italiani a posto, promettendo all’amico Kohl che poi li avrebbe consolditati in seguito.
In Europa erano consapevoli di questo inganno ma il Cancelliere fu inamovibile; vi erano considerazioni politiche che imponevano che l’Italia entrassse nell’euro a tutti i costi: non si poteva tenere fuori un paese fondatore dell’Europa.

La situazione era talmente pericolosa che il Primo Ministro olandese in un incontro riservato con Kohl spiegò che “l’ingresso dell’Italia era inaccettabile” in assenza di prove aggiuntive che facessero vedere un consolidamento di bilancio “credibile”.

Der Spiegel concludeva in maniera netta che l’aver accettato che l’Italia entrasse nell’eurozona ha creato il precedente per un errore ancora più grande: l’ingresso due anni dopo della Grecia”.

Oggi noi paghiamo l’imbroglio di allora costruito sulla pelle degli italiani e della nostra economia.
Forse Prodi dovrebbe regalarci un po’ di silenzio.
1741874667158.png
 
È DEL 2021 OGGI E TUTTO ANCORA PIU CARO


UNA PIZZA? QUADRUPLICATA - Tranne rarissime eccezioni i prezzi al consumo nell'ultimo ventennio sono cresciuti in maniera abnorme. Qualcuno di voi riesce a ricordare quanto costava un caffè al bar nel 2001? Si pagava 900 lire (ossia 46 centesimi di euro), mentre oggi costa, mediamente, 1,10 euro. Il costo di una tazzina di caffè al bancone è quasi triplicato (+124%). E visto il recente aumento delle miscele, non ci sarebbe da stupirsi se quest' anno si arriverà a pagare un caffè 1,50 euro: un lusso che non tutti a quel punto potranno concedersi. E quanto è cresciuto il prezzo di un cono gelato? Se prima dell'euro si spendevano 1.500 lire per due gusti (ossia 77 centesimi di euro), oggi siamo arrivati a 3 euro. Il prezzo in 20 anni è quadruplicato. E una pizza prima della moneta unica quanto costava? Anche in questo caso il prezzo di una pizza e una bibita ha registrato una variazione importante: +75,7%. Se nel 2001 spendevamo in media 5,50 euro, nel 2020 siamo passati a un prezzo medio di 9,66 euro. In questi ultimi 20 anni, stando a un'analisi realizzata da Altroconsumo, i prezzi sono cresciuti complessivamente del 33,4%, a fronte di un tasso di inflazione annuo che - stando agli ultimi dati Istat - si attesta al 3,8 per cento. Una crescita che è stata decisamente meno marcata negli ultimi anni, considerando che tra il 2019 e il 2020 abbiamo assistito a una contrazione dei prezzi dello 0,1% e se consideriamo il biennio 2019-2021 la crescita di attesta allo 0,27 per cento.

IL BOOM DEI TRASPORTI - Se nell'alimentare, al di là di qualche eccezione come il pane fresco (+82%), non ci sono stati grossi aumenti nell'ultimo ventennio, lo stesso non si può dire per il trasporto pubblico locale che, nel periodo, ha registrato rincari significativi. Nel 2001 il biglietto poteva essere ancora acquistato in lire e costava dappertutto 1.500 lire (0,77 euro). E oggi? Nelle città prese in considerazione (Bologna, Genova, Milano, Roma e Torino, ndr), un biglietto costa 1,50 euro, a eccezione di Milano, dove si spendono 2 euro. Insomma, in 20 anni la crescita dei prezzi è stata del 94% in tutte le città, e del 158% sotto la Madonnina. E che dire dell'evoluzione dei prezzi dei beni durevoli? Gli aumenti dei telefoni cellulari sono stati del 40,91%, ancora più cari i prezzi delle fotocamere (+71,1%). in controtendenza restando in ambito hi-tech, spicca invece il calo del 48,06% del prezzo medio dei notebook. Per gli elettrodomestici di casa si spende meno per acquistare lavatrici (-30,7%), lavastoviglie (-13,3%) e forni a microonde (-51,3%), mentre sono notevolmente cresciuti i costi per un frigorifero (+64,1%). Insomma l'euro ha portato vantaggi ed è davvero convenuto alle nostre tasche?


 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    giovedì 13 marzo 2025
    Bari
    22
    40
    83
    72
    86
    Cagliari
    02
    29
    20
    90
    16
    Firenze
    84
    37
    86
    12
    71
    Genova
    70
    76
    20
    65
    25
    Milano
    10
    90
    86
    63
    70
    Napoli
    12
    23
    89
    49
    54
    Palermo
    40
    11
    35
    61
    66
    Roma
    17
    36
    61
    08
    65
    Torino
    54
    49
    64
    61
    25
    Venezia
    77
    63
    06
    29
    18
    Nazionale
    48
    56
    90
    14
    23
    Estrazione Simbolotto
    Firenze
    11
    21
    43
    22
    39

Ultimi Messaggi

Indietro
Alto