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Dpcm 3 novembre: le nuove misure su coprifuoco

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Dpcm 3 novembre: le nuove misure su coprifuoco, spostamenti, trasporti e scuola

Ecco il nuovo Dpcm per mettere un freno alla diffusione del Covid. Il premier Conte ha firmato nella notte il Dpcm 3 novembre


3 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento 4 Novembre 2020
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Ecco il nuovo Dpcm per mettere un freno alla diffusione del Covid. Il Governo ha anticipato le misure nella giornata di martedì, e dopo un lungo tira e molla con le Regioni, soprattutto sul tema del coprifuoco, è arrivata la firma del premier Conte.
Le disposizioni del nuovo decreto si applicano da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre 2020, in sostituzione di quelle del Dpcm 24 ottobre.

Lockdown “light”

L’obiettivo è non bloccare il Paese: non sarà quindi un lockdown rigido come a marzo, ma “light”, più simile al modello tedesco, ha spiegato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. “È abbastanza complicato – ha spiegato – cercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il Paese”.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, con frequenza almeno settimanale, verificherà comunque il permanere per Regioni o parti di esse la collazione in uno scenario di tipo 3 e con un livello di rischio alto, e provvederà con ordinanza all’aggiornamento.
Le ordinanze emanate sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del decreto. Eccole dunque le misure (per quelle relative alle attività commerciali e allo sport invece vi rimandiamo qui).

Coprifuoco

A differenza di quanto ipotizzato inizialmente, il coprifuoco nazionale non scatterà alle 21 ma un’ora dopo.
Il coprifuoco scatta dalle 22.00, e fino alle 5.00: in questa fascia oraria sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.

>>> Scarica qui la bozza del nuovo Dpcm <<<

Spostamenti

Nuovamente vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori ad alto rischio Covid, quelli di colore arancione e rosso, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute (qui abbiamo riassunto come viene divisa l’Italia e quali Regioni sono gialle, arancioni o rosse).
È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.
Le aree ad alto rischio sono quelle che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss, quelle caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità. Il divieto può però riguardare intere Regioni oppure solo parti di esse.
La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.
Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. E’ comunque sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Trasporti

La capienza dei mezzi pubblici viene ridotta al 50% per evitare assembramenti e situazioni che favorirebbero i contagi.
A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale è quindi consentito un coefficiente di riempimento non superiore alla metà, con esclusione tuttavia del “trasporto scolastico dedicato”.

Scuola

Le scuole secondarie di secondo grado, cioè le scuole superiori, e le terze medie adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività sia svolta tramite il ricorso alla Didattica digitale integrata.
Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori o sia necessaria in ragione della situazione di disabilità dei soggetti coinvolti e in caso di disturbi specifici di apprendimento e di altri bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in Didattica digitale integrata, in modo che sia garantita una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione.
L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione, per scuole elementari e fino alla seconda media compresa, e per i servizi educativi per l’infanzia continua invece a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
Solo nelle zone rosse con scenario 4 resteranno chiuse anche le classi seconde delle scuole medie, mentre le prime continueranno la didattica in presenza.
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Nuovo Dpcm: le Regioni in zona gialla, arancione e rossa e le misure

Il nuovo Dpcm emanato dal premier Conte divide l'Italia in tre macro-aree, distinte a seconda della gravità della situazione sanitaria Covid​


3 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento 4 Novembre 2020
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Il nuovo Dpcm firmato dal premier Conte nella notte, poco dopo la mezzanotte, divide l’Italia in tre macro-aree, distinte a seconda della gravità della situazione sanitaria Covid e dell’indice di contagiosità Rt.
Le zone sono gialle (rischio moderato), arancioni (rischio medio-alto) e rosse (rischio alto). Ecco nel dettaglio quali Regioni, ad oggi, dovrebbero rientrare in ciascuna di esse e quali dovrebbero essere le nuove misure anti-Covid per le differenti categorie, in attesa di conferma.

Rischio moderato: zone gialle

In base al monitoraggio dell’Iss e del ministero della Salute in questo momento in Italia non ci sono zone che si possano considerare a “rischio basso”.
Sono invece 11 le Regioni che si collocano in un’area gialla di “rischio moderato”, con un Rt che non supera per ora la soglia di allerta di 1,5, comunque più bassa della media nazionale che ora si attesta su 1,7.

Ad oggi sono zone gialle:
  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Emilia Romagna
  • Friuli Venezia Giulia
  • Lazio
  • Marche
  • Molise
  • Provincia autonoma di Trento
  • Sardegna
  • Toscana
  • Umbria.
In queste Regioni le regole applicate saranno in vigore da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre. E cioè:
  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi;
  • centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, cioè per le scuole superiori, che oggi, almeno al 25%, seguivano in presenza, e per tutte le terze medie;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi;
  • consentiti invece gli spostamenti anche fuori Regione, purché le Regioni accanto siano nella stessa zona rischio moderato.

>>> Scarica qui la bozza del nuovo Dpcm <<<

Rischio medio-alto: zone arancioni

Nella fascia con rischio medio-alto di colore arancione dovrebbero rientrare 5 Regioni:
  • Campania
  • Liguria
  • Puglia
  • Sicilia
  • Veneto.
Queste le regole per la seconda fascia con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario 3, per le quali, ha anticipato il premier Conte, saranno applicate misure “lievemente restrittive”. Le misure, anche qui in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre, sono:
  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
  • centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali
  • mercati chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.

Rischio alto: zone rosse

Per le Regioni messe peggio dal punto di vista della curva epidemiologica e dell’indice di contagiosità Rt scatta invece il lockdown “light” alla tedesca. E cioè per:
  • Lombardia
  • Piemonte
  • Valle d’Aosta
  • Calabria
  • Bolzano e 10 Comuni della Provincia autonoma (Vadena, Braies, Velturno, Villabassa, Meltina, Vipiteno, Egna, Nova Levante, Ponte Gardena e Nalles).
Queste le nuove restrizioni che interessano queste aree, ma che saranno in vigore per ora solo per due settimane, da giovedì 5 a giovedì 19 novembre, e non un mese:
  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni e anche tra Comuni e Province della stessa Regione, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
  • parrucchieri, barbieri ed estetisti resteranno invece aperti, a differenza della prima bozza;
  • centri commerciali chiusi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali
  • mercati chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per le seconde e le terze medie;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
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ACC.......................QUI CAMBIA TUTTO ZONA VERDE ?


Regioni in zona rossa, arancione e verde: quali sono, cosa cambia​

Il nuovo Dpcm, in vigore dal 5 novembre, introduce misure diverse in base alla gravità della situazione epidemiologica. Ecco cosa cambia e dove​


Approvato Dpcm novembre: tutte le misure previste
Approvato il nuovo decreto, con data 3 novembre. Le disposizioni si applicano da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre 2020, in sostituzione del Dpcm 24 ottobre.


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Prevista la didattica a distanza a partire dalla seconda media. Chiusi bar e ristoranti, ma resta consentita la consegna a domicilio. Chiuse tutte le attività non essenziali, ma resteranno aperti barbieri e parrucchieri. Aperti anche supermercati e farmacie, nonché le aree di ristoro lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

Le regole nelle zone arancioni

Nelle zone arancioni, sarà vietato ogni spostamento al di fuori della propria regione e comune di residenza, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità. Rimarranno chiusi bar e ristoranti, che potranno però effettuare consegne a domicilio. Sarà valido, naturalmente, il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Le regole delle zone verdi

Nelle zone verdi le misure si fanno meno stringenti: è valido il coprifuoco dalle 22 alle 5, durante il quale non ci si potrà spostare se non per comprovate esigenze lavorative e situazioni di emergenza. Chiusi i musei, ma restano aperti bar e ristoranti fino alle 18, dopodiché potranno fare solo consegne a domicilio. Sui mezzi pubblici è ammessa una capienza del 50%, la didattica a distanza sarà obbligatoria per le scuole superiori.
L’autocertificazione dovrà essere compilata quando si esce di casa dopo le 22, e forse potrebbe essere necessaria anche nelle regioni in zona rossa.
 

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