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E I 5 MILIONI DI POVERI D' ITALIANI BUTTIAMOLI A MARE ?

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[h=1]L'Osservatore Romano: "In caso di povertà non esistono acque territoriali"[/h] [h=2][/h] L'Osservatore Romano, giornale edito dalla Santa Sede, ha definito i negoziati sui migranti uno "spettacolo umiliante". Critiche dirette anche alla Ue

Giuseppe Aloisi - Sab, 06/07/2019 - 17:25
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L'Osservatore Romano, il quotidiano edito dalla Santa Sede, ha preso una posizione nitida sulla gestione dei fenomeni migratori, che è peraltro in linea con la pastorale sui migranti e sulle periferie economico-esitenziali di papa Francesco: "Quando si tratta della povertà e della disuguaglianza non vale il limite delle acque territoriali o della zona Sar di competenza", si legge in un articolo odierno, com'è stato riportato pure dall'agenzia Adnkronos.


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Insomma, le politiche del rigore, che prevedono forti restrizioni in materia d'accoglienza non sembrano trovare troppa condivisione sull'altra sponda del Tevere, dove si continua a predicare in favore dell'inclusione, del multiculturalismo e dei porti aperti. Ma forse questa verrà interpretata come una semplificazione.

Proseguendo nella lettura, infatti, viene specificato come il "porre le domande sbagliate" non costituisca un atteggiamento utile "neppure per distinguere posizioni e orientamenti, soprattutto quando viene costruita una polarizzazione che si vorrebbe risolutiva perché immediatamente sovrapponibile a uno scontato giudizio morale". Lo scontro, in parole povere, sembra contribuire a spostare l'attenzione dal focus più urgente, che per L'Osservatore Romano, il "quotidiano del Vaticano" che da dicembre scorso è diretto dal professor Andrea Monda, riguarda invece la domanda di speranza di coloro che cercano un futuro migliore sulle nostre coste.

Viene segnalato, tuttavia, come il ruolo esercitato dall'Unione europea non abbia prodotto risultati efficaci: "Non si tratta, con tutta evidenza, di decidere cosa fare quando un mezzo improvvisato si trova in mezzo al mare stipato di uomini, donne e bambini", viene premesso. Poi arriva la critica sul mancato intervento risolutivo degli enti sovranazionali: "Questo è diventato un problema prima di tutto per colpa dell'Unione europea, incapace di dimostrarsi all'altezza dei valori sui quali è stata fondata e di modificare norme che lasciano nelle mani di pochi il cerino di questa responsabilità". Il caso di Sea Watch 3 non viene rimarcato in modo diretto, ma i "negoziati" che ne sono seguiti, anche temporalmente, sì: trattasi, per il pezzo in questione, di uno "spettacolo umiliante".

Le istanze sovraniste troverebbero terreno fertile proprio in questi aspetti procedurali. Bisognerebbe dunque dare vita a meccanismi in grado di occuparsi di "regolamentazione", "controlli" ed "eventualmente soglie". Questo, viene premesso, nel caso in cui le posizioni dei cosiddetti populisti trovassero in fin dei conti corrispondenza politica. Pure perché "gli sbarchi continueranno". La parte finale della riflessione, del resto, è stata riservata anche al futuro statistico delle migrazioni: "Perché non dovrebbero partire?", ci si domanda.

Viene evidenziato inoltre come i migranti non optino per la "via della violenza". La sintesi del ragionamento presentato da L'Osservatore Romano sembra questa: districare i nodi attorno alla gestione dei fenomeni migratori spetta all'Europa. Chi si imbarca sta solo tentando "di entrare nel mondo dei ricchi".



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CHI è IL CRIMINALE ?

ITALIA IL PAESE SESSO FREE
[h=1]Marocchino accusato di stupro: toga lo condanna solo per furto[/h] [h=2][/h]
Lo straniero era stato accusato di avere commesso violenza sessuale nei confronti di una 17enne nel 2017. Il giudice ha deciso di assolverlo durante il primo grado di giudizio, condannandolo solo per il furto del cellulare della giovane

Federico Garau - Sab, 06/07/2019 - 14:53
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È stato assolto in primo grado dal tribunale di Bologna il marocchino di 26 anni accusato di avere abusato sessualmente di una minorenne nell'autunno del 2017.
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Lo straniero, dichiarato colpevole per il solo reato di furto, ha ricevuto una pena di 4 mesi a cui si aggiunge una multa da 120 euro.

Alla fine, la tesi sostenuta dall'accusa non ha persuaso il giudice. Stando alla ricostruzione fornita dalla procura, la sera del 3 novembre di due anni fa il magrebino aveva incontrato la ragazza, allora 17enne, in piazza Aldrovandi (Bologna). Entrambi erano in compagnia di amici. Ad un certo punto lo straniero era riuscito ad impossessarsi del cellulare della giovane, facendole poi credere che a sottrarglielo fosse stato uno dei suoi amici. Promettendole di aiutarla a ritrovare l'oggetto, il nordafricano avrebbe quindi fatto scattare la trappola. Con la mente offuscata dall'alcol e dal consumo di alcune droghe, la minore si sarebbe fatta convincere dalle parole del 26enne, che l'aveva quindi accompagnata alla stazione ferroviaria. Qui l'avrebbe condotta all'interno di un vagone abbandonato, dove sarebbe avvenuto lo stupro. La ragazza, sempre stando al racconto, si sarebbe svegliata la mattina dopo svestita ed in preda alla confusione.


Assolto marocchino accusato di stupro: vince la difesa
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Diversa la versione fornita dal legale del marocchino, l'avvocato Alessandro Cristofori, secondo cui il soggetto, proveniente da “un humus culturale scadente”, avrebbe “pensato di trovarsi davanti una ragazza 'facile', visto l'atteggiamento della giovane”. Questa la tesi della difesa, riportata da “BolognaToday”, che continua:“(A. Dhabi) era talmente alterato da alcol e droghe che, come lui stesso ha detto, non era in grado di avere un rapporto sessuale”.

Il giudice Valentina Tecilla ed i membri del collegio del tribunale hanno quindi respinto la richiesta del pubblico ministero Roberto Ceroni, che aveva domandato una pena pari a 6 anni di reclusione per il 26enne.

A. Dhabi è stato assolto con formula dubitativa dall'accusa di violenza sessuale e condannato per il solo furto del cellulare della ragazza.
 
[h=1]Milano, tentato stupro nella metropolitana a Lambrate[/h] [h=2][/h]
La donna era con il figlio di sette mesi quando le si è avvicinato un uomo nudo. E’ scappato salendo al volo su un convoglio

Valentina Dardari - Sab, 06/07/2019 - 08:46
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Brutta avventura a Milano per una donna che, insieme al figlio di sette mesi, si trovava sulla banchina della metropolitana alla stazione di Lambrate.
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In pieno giorno, erano circa le 12,40, ha subito una tentata violenza sessuale, un uomo ha cercato di abusare di lei. Fortunatamente la reazione della vittima ha preso in contropiede l’aggressore che è salito su un convoglio guadagnando la via di fuga. La tentata violenza ha avuto luogo venerdì 5 luglio poco dopo mezzogiorno e mezzo sulla banchina della metro a Milano, stazione di Lambrate.

La donna, una 33enne italiana, stava aspettando il treno insieme al proprio figlio, un bambino di sette mesi, che stava riposando nel passeggino accanto alla mamma. Improvvisamente un uomo le si è avvicinato alle spalle, l’ha spinta con violenza contro il muro e ha iniziato a tirarle su il vestito, toccandola. Da quanto raccontato da Milano Today, l’aggressore si sarebbe anche calato i pantaloni, restando seminudo. Ottima la reazione della vittima che istintivamente ha cominciato a urlare e a chiedere aiuto. La 33enne è anche riuscita a divincolarsi dal suo assalitore e a scappare in direzione dell’uscita di piazza Bottini.

Due addetti Atm alla vigilanza in metropolitana l’hanno subito soccorsa e hanno chiamato le Forze dell’ordine e un’ambulanza del 118. La donna è stata visitata e accompagnata per accertamenti alla clinica Mangiagalli di Milano, in codice giallo. Da quanto descritto la vittima era solo lievemente ferita ma, ovviamente, sotto choc per quanto appena accadutole. I carabinieri del Radiomobile si sono immediatamente messi sulle tracce dell’uomo che era riuscito a salire al volo su un treno appena la sua vittima si era messa a urlare. Appena possibile verrà ascoltata la donna, sperando che riesca a fornire una descrizione del suo assalitore. Al vaglio degli inquirenti anche i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in metropolitana.
 
"Lasciato solo". Salvini furioso con i ministri: "Io non mollo"


6 Luglio 2019
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"Ogni tanto mi sento politicamente solo. Chiederò al ministro della Difesa e dell'Economia di aiutarci in questa battaglia di civiltà, di legalità". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini, in diretta Facebook, parlando della difesa dei confini di mare. "È un pessimo precedente aver liberato il capitano di una nave privata che ha ignorato i divieti e ha rischiato di uccidere i nostri finanzieri. E' un precedente preoccupante. A questo punto chiunque può sentirsi legittimato a invadere un territorio".

Salvini è duro: "E' chiaro che è in corso un attacco al governo e al ministero dell'interno. Si sono resi conto che il popolo italiano è con noi". "Se qualcuno pensa di farmi mollare ha sbagliato a capire", aggiunge il ministro degli Interni, "Noi non riapriamo niente. Sono sconcertato per le complicità che paiono emergere dietro questo traffico palesemente organizzato di esseri umani. Sono recuperi scelti in data e luogo preciso. Ci sono a bordo parlamentari di sinistra, giornalisti di sinistra.
Non fate un dispetto a Salvini infrangendo le leggi, è un affronto al popolo italiano". Lo dice il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in diretta Facebook.


SPERO CHE LA GIUSTIZIA DIVINA VI ABBIA PRESTO FRA LE SUE BRACCIA.
 
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