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ECCO PERCHE DEVI SMETTERE DI FUMARE..

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Roby

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La Guardia di Finanza, durante l'operazione di sequestro di circa 40 tonellate di sigarette cinesi, con marchio Marlboro contraffatto, stipate in tre container provenienti dalla Cina e approdati al porto di Ancona l'8 Novembre 2007
Non ci sono più i contrabbandieri brindisini che trasportano con potenti motoscafi le sigarette prodotte in Montenegro in Italia per poi rivenderle a basso costo nei banchetti abusivi delle città del sud. Oggi il contrabbando di tabacchi è una multinazionale che fa affari da un continente all’altro e trasporta la merce su navi container. Il problema è che ancora una volta è merce contraffatta e pericolosa.

Arrivavano dalla Cina le casse sequestrate nel porto di Ancona destinate alle tabaccherie del centro e nord Italia per essere vendute al normale prezzo di mercato. Quaranta tonnellate di sigarette contraffatte con tanto di marchio Malboro, ma con percentuali elevatissime di catrame, nicotina e monossido di carbonio sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza nel porto marchigiano. Nascoste in tre container provenienti dalla Repubblica popolare Cinese dietro a capi di abbigliamento, le confezioni di sigarette erano già pronte per essere commercializzate. L’organizzazione cinese aveva riprodotto abilmente non solo le confezioni delle Malboro con la scritta in italiano, prevista dalla legge “Il fumo nuoce gravemente alla salute”, ma soprattutto il contrassegno fiscale dei Monopoli di Stato Italiano. Proprio il contrassegno applicato su ogni singolo pacchetto avrebbe permesso all’organizzazione criminale di immettere le sigarette sul mercato legale e venderle nelle tabaccherie, assieme alle stecche originali, ricavando oltre 9 milioni di euro.
Il colonnello Fabrizio Cuneo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ancona
Il maxi sequestro avvenuto nelle scorse ore nelle Marche è tra i più ingenti effettuati dalle fiamme gialle, ma giunge poche ore di distanza da quello portato a segno nel porto di Taranto e rivela un business molto più ampio. “Il fenomeno del contrabbando dei tabacchi lavorati esteri, particolarmente forte negli anni novanta - spiega il colonnello Fabrizio Cuneo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ancona- sta violentemente lasciando spazio alla contraffazione molto più redditizia per le organizzazioni criminali ma molto più pericolosa per la salute dei consumatori.”

I tabacchi contraffatti, essendo fuori dal controllo di qualità delle multinazionali produttrici , sono prodotti con materie prime di bassissima qualità. Nelle analisi che i finanzieri hanno condotto sulle sigarette poste sotto sequestro sono state rilevate altissime percentuali di nicotina e catrame ma anche la presenza di sabbia e materiali di imballaggio come piccoli pezzi di plastica.
Secondo un’analisi del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) della Guardia di Finanza giungono in Italia tabacchi contraffatti prodotti nell’Europa dell’Est (in particolare in Polonia, Ucraina e Romania) ma anche in Egitto, Emigrati Arabi , Grecia e ovviamente Cina.

In particolare, le bionde contraffatte provenienti dalla Cina, che hanno come destinazione finale i mercati del centro e nord Europa, vengono per lo più stoccate nel porto di Dubai. Dalla ricchissima città che si affaccia sul Golfo Persico, i tabacchi vengono poi smistati e trasportati via mare, all’interno di containers nei porti di Genova da dove, con furgoni e autoarticolati raggiungono il Belgio, in quello di Gioia Tauro e Taranto per essere commercializzati anche in Croazia, e quello di Trieste per raggiungere il mercato austriaco.
Nel biennio 2005/06 i principali paesi di provenienza di tabacchi contraffatti erano proprio la Cina, Egitto e gli Emigrati Arabi Ma nello scorso anno i finanzieri hanno individuato e sequestrato anche tabacchi lavorati esteri provenienti dalla Malesia (8.000kg) e nel 2005 anche dall’Indonesia(4.500 kg).
 
REDAZIONE BARLETTALIFE
Martedì 29 Giugno 2010
Dieci tonnellate di sigarette di contrabbando con marchio «Walton» e circa 30.000 calzature da mare, col marchio «Crocs» abilmente contraffatto sono stati sequestrati dai militari della guardia di finanza, in collaborazione con funzionari della Dogana, nel porto del capoluogo jonico. In particolare, le Fiamme gialle hanno accertato che la merce sequestrata era stata illecitamente introdotta nel territorio dello Stato nascosta in tre container provenienti dalla Turchia e dalla Cina. L'attività operativa eseguita rientra in un'operazione globale europea, che ha interessato le forze di polizia, le dogane e le autorità di frontiera degli stati membri, nell'ambito del «Comitato permanente per la sicurezza interna».

A quanto si è appreso, il carico di sigarette, che secondo gli investigatori avrebbe un valore di un milione di euro, si trovava in un container sbarcato a Taranto dalla motonave «Ever United» proveniente da Singapore e con destinazione finale Pireo (Grecia). Dopo aver riscontrato sui registri di bordo due cambi di destinazione, i finanzieri hanno eseguito controlli specifici a conclusione dei quali è emerso che l'esportatore, una società araba di Dubai, ha tentato di dirottare il carico in Turchia per sottrarlo ad eventuali successivi controlli in Grecia. «L'importazione e la commercializzazione di sigarette di marca Walton - ha precisato il colonnello Nicola Altiero, comandante provinciale della Guardia di finanza di Taranto - non sono autorizzate nè in Grecia nè in Italia dalle autorità competenti. Nessuno peraltro ha inteso rivendicare la proprietà della merce durante tutte le fasi della vicenda». Le sigarette sono state sequestrate per violazione delle Leggi doganali e per commercio di sostanze nocive alla salute. In altri due container sono stati rinvenuti 1611 cartoni di ciabatte marca «Crocs», provenienti dalla Turchia e destinati ad una società di capitali avente sede in Barletta, in cui titolare è stato denunciato per contraffazione. Una perizia ha accertato la falsità del marchio riportato sulle scarpe, in materiale sintetico.

In particolare le ciabatte da mare, distribuite in due containers, provenivano da Mersin (Turchia) ed erano destinati a Barletta. Dalle immagini dello scanner e dalla osservazione dal vivo e' emerso qualche dubbio sulla loro originalita'. Successivamente e' stata accertata la contraffazione che interessava il marchio, il design e il materiale sintetico utilizzato.
 
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