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Eleggere il nuovo presidente...

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ogni popolo si merita quello che a...a voi la scelta...
 
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Dagospia: 'Anna Finocchiaro sarà eletta presidente della Repubblica'


Roberto D'Agostino rompe gli indugi e, come d'abitudine, anticipa tutti. Il sito Dagospia lancia la bomba e scrive:

"Riassumiamo: Forza Italia è entrata in maggioranza (alfano terrorizzato si è subito ributtato nelle braccia del cav), i pd sono diventati due (Bersani e D'alema possono contare su almeno 150 parlamentari), Grillo e Salvini se la pigliano in quel posto, venerdì 30 gennaio Anna Finocchiaro sarà presidente della Repubblica.

2. La senatrice catanese, come questo sito scrive da oltre due mesi, è il candidato numero uno del patto del nazareno perché è donna, è piddina, non fa ombra a Renzi e per lei, agli occhi del cav, garantisce Gianni Letta che la conosce bene e la stima - 3. E quale sarà il premio di berlusconi per tanto "saggio supporto" al governo? E' facile da immaginare: la grazia dal nuovo presidente o quella norma "salva-silvio" che Renzi ha solo sospeso e che a fine febbraio attende l'ex sultano di Arcore come un premio. Un premio che il capo di forza italia si sta meritando fino in fondo".

Roberto D'Agostino non è uno stupido, tutt'altro. Le sue argomentazioni sono aggettivamente valide. Il nome della Finocchiaro circola da tempo. Potrebbe davvero essere lei la prossima presidente della Repubblica, la prima donna nella storia.




andra proprio cosi...???
 
Maurizio Belpietro: "Ci toccherà bere l'amaro Giuliano"

Sarà Amato, anche se non è proprio amatissimo. Lo so, fare le previsioni è sempre azzardato perché si rischia di sbagliarle, ma dopo ciò che è successo ieri al Senato mi sembra che l’attuale giudice costituzionale Giuliano Amato abbia la strada spianata per il Quirinale e nessun altro candidato sia in grado di competere con lui.
 
Secondo il conduttore de La Gabbia Gianluigi Paragone la possibilità di vedere Giuliano Amato al Quirinale si sta rafforzando in quanto gli avvenimenti europei come il "bazooka" di Draghi e l'imminente voto greco influenzeranno anche l'elezione del nostro Presidente della Repubblica:

"Che volto avrà l'Europa dopo il bazooka di Draghi e dopo il voto greco di domenica? Renzi e la Merkel ci anticipano che andremo avanti sulla strada delle riforme, e se le riforme vanno bene alla Merkel è un po' difficile che possano andare bene a noi cittadini. Infatti da Atene Tsipras lo dice chiaramente: Non rispetterò patti basati sul'austerity. E sulla Merkel parla chiaro: non vale più degli altri leader europei... Ovviamente la partita europea influenzerà molto anche la scelta del sostituto di Giorgio Napolitano. Ecco perché la candidatura di Amato (ahi..noi) si rafforza. Almeno sulla carta".
 
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AMATO, TROPPO AMATO - IL DOTTOR SOTTILE DEVE SENTIRE PUZZA DI BRUCIATO: IL SUO È L’UNICO NOME CHE NESSUNO DICE MA TUTTI SCRIVONO. ANDREBBE BENE A RENZI, BERLUSCONI, BERSANI, OBAMA. MANCANO SOLO GLI ITALIANI E POI SIAMO A POSTO..
 
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IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA? SARA’ ELETTO DA UNA CATERVA DI DELINQUENTI! SOLO DALLA REGIONI SONO STATI “NOMINATI” I PIU’ GRANDI FARABUTTI DELLA CASTA PARASSITA. LEGGI CHI CI SARA’


Grandi elettori: Regioni senza pudore. Il nuovo Presidente della Repubblica eletto da un manipolo di indagati

Che siano “grandi” lo dice il nome. Che siano inquisiti, lo dicono i fatti. Sono gli elettori (“grandi elettori”, appunto) nominati dalle varie Regioni italiane per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica a partire dal 29 gennaio. Tra i 55 delegati infatti (sono tre per ogni Regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne nomina uno e dell’Emilia Romagna che li eleggerà il 27) sono una marea gli impresentabili tra indagati e imputati. È proprio notizia di ieri, ad esempio, che in Liguria il GovernatoreClaudio Burlando (scelto dall’assise come uno dei grandi elettori) è indagato per concorso in disastro ambientale per la vicenda Tirreno Power.

PRESIDENTI NEL MIRINO
Ma, d’altronde, Burlando non è l’unico Governatore e delegato che colleziona grane giudiziarie. Il 29 gennaio a Montecitorio a fargli compagnia, infatti, ci saranno ancheNichi Vendola, indagato per concussione al maxiprocesso per disastro ambientale all’Ilva di Taranto, e Roberto Maroni, indagato per contratti irregolari con Expo. Ma non basta. Presente sarà anche il Governatore della Basilicata, Marcello Pittella (fratello dell’europarlamentare Gianni), rinviato a giudizio per peculato dopo l’inchiesta sulla rimborsopoli regionale. E ancora: tra i delegati anche il Presidente abruzzese Luciano D’Alfonso, a giudizio anche lui per truffa e falso per una questione relativa ad una strada fantasma; e il toscano Enrico Rossi, indagato per il buco dell’Asl di Massa Carrara (“domani – dice il Governatore all’assessore alla sanità in un’intercettazione – questi signori (i dg delle asl, ndr) devono tornare a lavoro e la prima cosa che si mettono a fare, vedere anche i tempi di pagamento. Perché per noi ci stanano su questo punto”).

SPESE FOLLI
Sono state, però, soprattutto le inchieste sulle spese pazze dei gruppi consiliari a mietere indagati e imputati. E così a votare il successore di Napolitano, ci saranno anche Luigi Morgillo, indagato in Liguria, il calabrese Nazzareno Salerno, indagato per peculato, Franco Mollica, imputato anche lui ma in Basilicata. Senza dimenticare, ancora, Giovanni Ardizzone, oggi presidente dell’assise siciliana. Ma c’è anche chi riesce a fare di meglio: nelle Marche continuano le indagini su rimborspoli, indagini che toccano tutti i tre delegati, il Presidente Gian Mario Spacca, il vicepresidente dell’assemblea Giacomo Bugaro e il capogruppo del Pd Mirco Ricci.

DI TUTTO UN PO’
Ma, ovviamente, non finisce qui. E così dalla Calabria partirà anche il Dem Antonio Scalzo, rinviato a giudizio in merito ad un’inchiesta sull’Arpacal (l’agenzia regionale ambientale) su cui graverebbero irregolarità nell’attribuzione di incarichi e nell’erogazione di fondi. Al lungo elenco non manca la Sardegna. L’ex sindaco di Sassari e oggi presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau è rinviato a giudizio per una storia relativa al Piano Urbanistico comunale. Infine, il Molise. Tra i delegati ci sarà anche l’ex Governatore Michele Iorio. Dopo essere stato condannato in primo e secondo grado per abuso d’ufficio (cosa che gli costò la sospensione per un anno dal consiglio), è stato graziato dalla prescrizione. Non assolto. Ci mancherebbe



ma i grandi elettori nn dovrebbero essere il popolo a decidere le sorti del nuovo presidente...
come sempre il popolo nn conta un c......
 
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Servizio Pubblico, Vittorio Sgarbi: “Abbiamo un parlamento di c…”

Michele Santoro si affida a Vittorio Sgarbi per far salire lo share di Servizio Pubblico. E così il critico d’arte ce la mette tutta per regalare al teletribuno uno dei suoi “show”. Sgarbi mette subito nel mirino Brunetta e Verdini: “Non possiamo affidarci a parlametari che non hanno un’idea, una passione o un pensiero”, commenta dopo aver visto un servizio su i dissidi interni di Forza Italia sull’Italicum. Poi si scatena contro la casta: “Abbiamo un parlamento di c… è una cosa inaccettabile. Uno come Razzi è stato lanciato in politica da Antonio Di Pietro che reputo il male peggiore”. Poi Sgarbi parla del toto-Colle: “Amato piace troppo a Berlusconi per essere eletto. La Finocchiaro ha il problema dell’Ikea, e Casini lo dice il nome stesso…”. Infine fa la sua proposta: “Vederei bene Muti o te, caro Santoro. Voi avreste il coraggio di fronteggiare la Merkel. Casini no…”.


 
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Vittorio Feltri: "Io al Quirinale? La politica sta raschiando il fondo del barile"

La Lega Nord, per il Quirinale, ha fatto il nome di Vittorio Feltri. Un'ipotesi rilanciata anche dal leader, Matteo Salvini. Il fondatore di Libero, intervistato da Il Tempo, dice la sua sull'ipotesi quirinalizia. A modo suo, senza peli sulla lingua: "Vede, fa piacere essere citato, scelto da qualcuno, anche per il Quirinale. E' sempre meglio che farsi dare della testa di ca.. pubblicamente...". Dunque si chiede a Feltri se, per caso, non avrà da ridire anche su se stesso. Il direttore risponde: "Non si tratta di questo bensì di una constatazione diversa. Ed abbastanza evidente. Il fatto che sia uscito il mio nome dimostra a che punto siamo arrivati nel decadimento della nostra classe politica. Se mi rottamo da solo? Macché. Voglio dire che ormai si è arrivati a raschiare il fondo del barile".


gia e come dice Feltri abbiamo toccato il fondo del barile ...
 
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Quirinale, il Pd: “Si parte e si arriva con Mattarella”. Berlusconi: “Amato o Casini”


Matteo Renzi vuole piegare il veto di Silvio Berlusconi su Sergio Mattarella. Berlusconi gli ha risposto facendo i nomi di Pierferdinando Casini e Giuliano Amato, anche per conto di Angelino Alfano (che dietro ha i 75 voti di Ndc e Udc). Nel mazzo con il quale gioca il presidente del Consiglio ci sono anche Anna Finocchiaro e Walter Veltroni, ma non si capisce al momento con quali speranze. Ma per la prima volta il Pd fa ufficialmente il nome del proprio candidato: Sergio Mattarella. Anche se una cosa è quasi certa: la prima votazione dei 1009 grandi elettori finirà senza un risultato perché il Pd e Forza Italia confermeranno l’indicazione di votare scheda bianca.

Se Renzi dice di non avere ancora in tasca il nome, Lega Nord e Fratelli d’Italia-An hanno lanciato la candidatura di Vittorio Feltri: “Spirito libero, indipendente, un po’ anarchico. Non mi piace la scheda bianca, non ci piace chi decide di non decidere” dice il segretario Matteo Salvini. Quindi ecco “un segnale di speranza, un segnale di ricostruzione, di un’alternativa seria a Renzi, un segnale a chi vive fuori dal palazzo”, perché “c’è vita anche oltre Renzi, anche dopo Renzi sorgerà e tramonterà il sole”.
 
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Purtroppo, non ci possiamo fare nulla: dei criminali incalliti voteranno il loro lasciapassare.
Non ci sono persone oneste in questo parlamento fuori da ogni regola democratica, e il peggiore degli italiani,
Giorgio Napoletano, invece di indire le elezioni, ha fatto tre Governi comunisti come lui.
Questa è sempre stata la 'democrazia' comunista: o con me o senza di te, si farà sempre quello che dico 'io'.
Poveri noi, saremo costretti ad espatriare se non combattiamo con le armi questi delinquenti.
 
condivido antonino ma adesso tra inciuci e altro vedrai alla fine piazzeranno il loro presidente e nn il nostro presidente perche nn e stato deciso dal popolo...ma bensi dal parlamento ...
vedi hanno rotto il patto di nazareno ... e quale patto riservava a berlusconi...
forse per salvare le sue aziende di certo nn per salvare il popolo italiano...
basta vedere come sta messo il paese ..si commenta da solo...
 
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"Silvio, Renzi ti ha fregato e tu..." che fai adesso...

Silvio Berlusconi è furioso. La mossa di Matteo Renzi di imporrre un candidato come Sergio Mattarella ha spiazzato Forza Italia e soprattutto il Cavaliere. "Il patto del Nazareno non c'è più", ha detto Berlusconi incontrando i grandi elettori azzurri. L'ira del Cav ha dato fiato ai ribelli azzurri che con Fitto hanno attaccato il patto del Nazareno e le scelte di Berlusconi. Fitto va giù duro sul suo blog: "ri. “Se vogliamo fare una commedia, possiamo dire che va tutto bene in Forza Italia. Se invece vogliamo fare una cosa seria, occorre l’azzeramento totale nel partito e nei gruppi parlamentari”. La delusione tra i forzisti si fa sentire. E il Cav secondo alcune indiscrezioni avrrebbe detto: "Abbiamo ceduto su tutto – ripete l’ex premier - su legge elettorale, riforme, tutto o ora non incassiamo niente?". Anche Denis Verdini sarebbe rimasto colpito dalla mossa di Renzi.Una fonte di palazzo Grazioli, come racconta l'Huffingtonpost, spiega così la cruda verità: “Il Nazareno prevedeva al Colle uno scelto anche da Berlusconi. Ora Renzi lo mette lui. E con questa mossa Renzi dice a Berlusconi. Io ti tengo per le p…e, sono io che decido sulla salva Silvio e su quello che ti riguarda, quindi se vuoi il patto lo fai con me, non con uno al Colle. Altrimenti arrangiati”.

Le critiche - E ad attaccare le scelte del Nazareno è anche Giorgia Meloni: "Berlusconi è stato sedotto ed abbandonato", ironizza la leader di Fdi. Poi la Meloni ha confessato che "ci spiace che Renzi lo abbia tradito nel momento più importante, dopo avergli svaligiato la cassaforte.Ora - dice ancora la presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale - sia lui che Forza Italia dovrebbero prendere atto di avere sbagliato tutto e ascoltare di più voci libere, come quella di Fratelli d’Italia e di qualcuno dei suoi.Noicontinuiamo all’opposizione di questo governo di incapaci e ci auguriamo di avere nuovi alleati nel farlo".

 
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Quirinale, fumata nera alla prima votazione..

Dopo la chiusura da parte di Forza Italia e il pressing del Pd per portare al Colle Sergio Mattarella, il Parlamento in seduta comune ha votato per il primo scrutinio per l'elezione del Capo dello Stato. Il Pd ha votato scheda bianca come ha fatto pure Forza Italia. La fumata è stata nera. Non è stato raggiunto il quorum per l'elezione. Scenario che molto probabilmente si ripeterà al secondo e al terzo scrutinio. Ma c'era attesa per vedere quali nomi sono stati scelti da deputati e senatori che hanno rifiutato la scheda bianca indicati dentro l'urna. Le sorprese come sempre non sono mancate. Oltre alle schede bianche, bisogna registrare i 120 voti espressi per Ferdinando Imposimato, candidato vincente delle quirinarie online del Movimento Cinque Stelle. La vera rivelazione però è Vittorio Feltri candidato della Lega e di Fratelli d'Italia che ha raccolto 49 voti.

I risultati - Subito dietro a Feltri c'è Luciana Castellina che ha raccolto 37 preferenze. Poi c'è Stefano Rodotà, candidato degli ex grillini, che raccoglie 24 preferenze. Emma Bonino raccoglie invece 24 voti. Sono 6 invece le preferenze per Romano Prodi, e 5 per Pier Luigi Bersani. Inoltre sono stati votati altri 142 candidati. Tra i nomi citati dalla presidente della Camera Laura Boldrini durante lo spoglio delle schede ci sono Massimo Giletti, Antonio Razzi, Sabrina Ferilli, Paolo Mieli, Mauro Morelli e anche Giuliano Ferrara. Insomma come sempre nell'elezione del capo dello Stato la fantasia non manca ai nostri senatori e deputati. Ma da sabato mattina si comincerà a far sul serio: ci sarà poco spazio per gli scherzi nella cabina elettorale.


 
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