L’Africa è il mondo del tempo, il ritmo è scandito dai colori del cielo, ci si sveglia al sorgere del sole, ci si addormenta al calare della notte, il giorno inizia sul sentiero di sempre, scorre al suono regolare della zappa, e volge al termine al peso di fagotti e grossi sacchi portati sulla testa verso casa. L’Africa possiede il tempo, il tempo di fermarsi al tramonto per godere il sapore della birra di banana o di sorgo, quello per raccontarsi una storia dinnanzi al fuoco, per riposarsi all’ombra di un mango, l’unica fretta, a volte, è quella di arrivare a casa prima che cada la pioggia o prima del calar del sole.
L’Africa è il mondo delle origini in cui si trova l’essenziale, una bevanda calda e polenta di mais o manioca, un abito giusto per coprire il pudore e la bellezza della nudità, un giaciglio su cui adagiarsi ed una finestra per ascoltare il ritmo della natura, protagonisti dei più meravigliosi e incontaminati spettacoli della vita sulla terra.
L’Africa è il mondo in cui non si è mai soli, nel bel mezzo del deserto, di una foresta, di un’isola distesa in un lago immenso, ci sono occhi che scrutano, voci che s’interrogano, mani che si cercano. L’Africa lascia sempre spazio ad ogni nuovo arrivo, in Africa c’è sempre posto, posto per una sedia in più, una bocca in più, una mano in più, un giaciglio in più.
Ma l’Africa è anche il continente in guerra, quello di sangue, diamanti e bambini soldato, quello di ventri gonfi e occhi incrostati di lacrime, dilaniato dalla fame e dai limiti della follia umana, divorato da grandi metropoli invivibili e contraddittorie, dallo scontro con la modernità e la globalizzazione, dall’individualismo e l’avidità, da quel fatalismo che sconfina nella rassegnazione e nell’irresponsabilità, è il continente della corruzione e delle divisioni, del razzismo e di due sole categorie sociali, della perdita delle conquiste dell’uomo in termini di libertà di scelta e dignità, quello di ricchezze inimmaginabili che meritano prese di coscienza. E’ l’Africa dei grandi drammi e delle tragedie inascoltate, dei giri di affari milionari sulle pelle di cittadini di seconda mano, il sogno infranto ma ancora vivo dell’unità e della rivalsa.
L’Africa ha tante immagini e rappresentazioni, ognuna non è meno vera delle altre............... chiedevi...?forse mi sono perso la domanda oppure no....apprezzo comunque il tuo modo di leggere e di scrivere al di là delle righe fa rima con sofferenza.forse la chiamerei irrequietezza sensibilmente-creativa... si ci inabissa fra le pieghe dell'anima mentre da lontano.. le profondità non rimangono mai..uguali..ciao piccola principessa...
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