Novità

Episodio gravissimo

Tor Sapienza: i problemi non si spostano. Si affrontano!
venerdì, 14, novembre, 2014

Un male tutto italiano quello di concentrare pensieri e risorse (umane e economiche) sui problemi anziché sulle soluzioni. L’idea di trasferire gli immigrati di Tor Sapienza da un quartiere all’altro, non solo non risolve il problema, ma non fa altro che ampliarlo, fomentando e allargando a macchia d’olio ulteriori proteste.

Se questi parassiti che sono abusivamente al governo non prendono atto che le politiche immigrazioniste in atto, favoriscono un atteggiamento discriminatorio, e questo, non perché vengono negati i diritti e le libertà ma, al contrario, perché sono politiche che elargiscono a piene mani diritti e libertà a chiunque mette piede sul nostro suolo, senza chiedere in cambio l’ottemperanza dei doveri, il rispetto delle nostre regole e leggi, l’esplosione del razzismo, sarà soltanto il preludio a una guerra civile.

Se questi inadeguati e incapaci che sono al governo abusivamente, non prendono atto che la cultura dei soli diritti e delle sole libertà, (ideologia del multiculturalismo), si è risolta in un fallimento del modello socio-culturale, che la ‘ghettizzazione’, produce la conflittualità sociale, che a sua volta, smembra l’integrità territoriale, verrà a mancare così il collante valoriale, identitario e di regole poste alla base della civile convivenza.

Se i cosiddetti buonisti e multiculturalisti non assumono la consapevolezza che bisogna affermare e diffondere la cultura dei diritti parimenti alla cultura dei doveri, come la cultura delle libertà e delle regole, poste a garanzia per il conseguimento del bene comune e dell’interesse generale, questo Paese sarà, tra pochissimo, territorio di scontro, di violenza e di morte.

Se questi ladri e corrotti che sono al governo abusivamente non sono in grado di assicurare che tutti, senza alcuna discriminazione, possano godere dei diritti, ma allo stesso tempo ottemperare ai doveri prescritti dal nostro Stato di Diritto, così come tutti devono essere tenuti al rispetto e alla condivisione dei valori non negoziabili, valori che sostanziano l’essenza della nostra umanità, valori che appartengono alla nostra civiltà, saranno davvero guai, grossi guai e per tutti.

Se questi indagati, imputati e condannati che siedono abusivamente sugli scranni del Parlamento non riescono a fare riforme e leggi per garantire il rispetto di una piattaforma di valori condivisi e regole certe che siano tali per tutti, in modo che il bene comune e l’interesse generale siano davvero un patrimonio collettivo, senza alcuna eccezione nel nome di qualsivoglia specificità religiosa, ideologica e culturale, questo Paese è destinato prima a fallire e poi a morire.
@Armando Manocchia
 
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8 agenti della municipale feriti, aggrediti da abusivi extracomunitari
venerdì, 14, novembre, 2014

Rimini – La rissa di San Martino, otto agenti della Municipale aggrediti dai venditori abusivi
Il putiferio si è scatenato nel tardo pomeriggio di martedì quando il personale della polizia Municipale di Santarcangelo, in servizio alla Fiera dei Becchi, ha fermato un cittadino extracomunitario che vendeva la sua mercanzia sotto i portici del Comune. Un’attenzione non particolarmente gradita dallo straniero che, per evitare il sequestro della merce, non ha esitato a reagire e a scagliarsi contro le divise che, a loro volta, sono state costrette ad immobilizzare a terra il venditore abusivo.

Ne è nato un vero e proprio parapiglia e, alle urla di aiuto del vu cumprà, sono arrivati in suo soccorso altri extracomunitari che hanno attaccato il personale della Municipale. Ne è nata una violenta rissa, davanti alle centinaia di persone, bambini compresi, che si godevano la giornata di festa.
Nel corso del parapiglia, i venditori abusivi ne hanno approfittato per far sparire parte della loro mercanzia per evitare il sequestro da parte delle forze dell’ordine e a fuggire facendo perdere le loro tracce. A terra, feriti in modo lieve, sono rimasti otto agenti della polizia Municipale e un cittadino senegalese che è stato trattenuto dalle forze dell’ordine per ulteriori accertamenti.“
riminitoday.it
 
Roma: rapina e minacce di morte ai poliziotti, 5 stranieri arrestati
venerdì, 14, novembre, 2014

E’ stato accerchiato da quattro persone che volevano rapinarlo del cellulare e del portafogli. Un tentativo che la vittima ha provato ad evitare, per sua fortuna, proprio quando stava per soccombere alle violenze dei suoi aggressori è stato salvato dall’equipaggio di una pattuglia del Commissariato Viminale che proprio in quel momento stava transitando nella via. E’ accaduto alle prime ore del mattino in via Giolitti, a due passi dalla Stazione Termini all’Esquilino.
CONTROLLI A TERMINI – Gli agenti agli ordini del dottor Antonio Pignataro che ormai da tempo, secondo le disposizioni impartite dalla Questura, hanno intensificato i servizi di prevenzione nella zona adiacente la stazione ferroviaria capitolina, sono intervenuti bloccando le cinque persone in disputa.
LA VITTIMA – Ascoltata la parte lesa, un cittadino straniero di 20 anni, gli agenti hanno ricostruito l’accaduto e dopo aver identificato tutti i protagonisti dellaì vicenda li hanno accompagnati in ufficio, dove, a seguito della denuncia sporta dalla parte lesa, sono state arrestate quattro persone. Per loro, 3 egiziani ed un tunisino, di 17, 18, 27 e 23 anni, al termine degli accertamenti sono scattate le manette per il reato di rapina aggravata.
OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE – Nella serata invece, a finire in manette un cittadino tunisino di 29 anni. Fermato per un controllo all’interno del parco del Colle Oppio dagli agenti del Commissariato Viminale, il giovane si è ribellato violentemente oltraggiando i poliziotti. Dopo averli apostrofati con parolacce e insulti, minacciandoli anche di morte nel caso non lo avessero lasciato andare, l’uomo si è scagliato contro di loro con calci e pugni.
IN MANETTE – Bloccato e identificato l’uomo, con diversi precedenti di polizia, è stato accompagnato in ufficio dove, al termine degli accertamenti è stato arrestato per il reato di minacce, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale.
romatoday.it
 
Marcello Orrù: Sardegna paralizzata, uscire dall’euro prima che sia troppo tardi
venerdì, 14, novembre, 2014

Le dichiarazioni dell’Assessore Paci riguardo la difficile situazione che sta vivendo la nostra regione hanno dell’incredibile. Si continua a rievocare presunti errori e inerzia della giunta precedente che invece aveva innescato un confronto molto duro con il governo nazionale sulla vertenza entrate, sul fronte trasporti, sull’obiettivo di trasformare l’isola in una zona franca. Battaglie importanti che oggi fanno emergere in pieno la differenza tra la giunta precedente e quella attuale: la verità è che ci troviamo di fronte ad una giunta che fino ad ora è stata veramente poco incisiva.
Se volessi simboleggiare con un’immagine l’attuale giunta regionale mi verrebbe da pensare ad un gruppetto di marmotte con la differenza che la giunta Pigliaru dal mese di febbraio in cui è stata eletta non si è mai svegliata dal letargo. La nostra Regione è paralizzata, le imprese chiudono e chi resiste lo fa tra mille difficoltà: addirittura in certe zone industriali e aree pip manca l’acqua e l’adsl, servizi basilari per poter fare impresa.E’ vergognoso.La macchina regionale è lentissima, i problemi non vengono risolti.
In questi giorni diverse amministrazioni provinciali e locali, molte a guida Pd, stanno protestando per i tagli delle risorse agli enti locali da parte del governo. Una protesta sacrosanta perchè si stanno tagliando i servizi basilari destinati ai cittadini che d’altra parte tra tasse sulla casa, la vergognosa tassa di Abbanoa sull’acqua e altri balzelli, sono sempre più in difficoltà. Ma questi amministratori, verso cui sono pienamente solidale, non dovrebbero omettere che i principali responsabili di questa situazione sono due: il governo Renzi che si conferma nemico della nostra terra e che ha tagliato in maniera indecorosa le risorse per la Sardegna e la giunta lumaca di Pigliaru. Una constatazione semplice: il governo e la regione sono guidati dal Partito Democratico che negli ultimi tre governi è stato il principale artecifice di una totale sottomissione del nostro Paese ai burocrati di Bruxelles, a quell’Europa che è lontana anni luci dal sogno dei suoi padri fondatori e che invece si conferma oggi il principale nemico delle famiglie e delle imprese italiane.
La verità è che anche nel Pd diversi settori stanno iniziando ad ammettere che l’ingresso dell’Italia nell’Euro voluta da Prodi e dai suoi amici di Bruxelles, è stata per il nostro Paese una scelta scellerata che oggi si ripercuote in maniera gravissima sull’economia delle regioni e dei territori. Ecco perchè dai territori dovrebbe partire la battaglia politica più importante: quella dell’uscita dell’Italia dall’Euro, prima che sia troppo tardi.
Marcello Orrù – consigliere regionale

purtroppo e gia tardi
 
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Immigrati, Marino in visita al centro per rifugiati di Tor Sapienza
venerdì, 14, novembre, 2014

Vai via buffone”, “vergognati”. Cosi’ alcuni residenti del quartiere romano di Tor Sapienza hanno contestato oggi pomeriggio il sindaco della capitale, Ignazio Marino, che si e’ recato in visita nella zona dopo gli scontri degli ultimi giorni nei pressi del centro per rifugiati. “Fatti un giro e guarda in che degrado viviamo”, hanno urlato alcuni cittadini al sindaco che, scortato dalle forze dell’ordine, prima si e’ fermato in un bar per parlare con i comitati di residenti e poi ha svolto un tour nel quartiere.
Marino è stato quindi scortato dalle forze dell’ordine in un tour a piedi nei dintorni del centro di prima accoglienza per gli immigrati oggetto della protesta anche violenta dei giorni scorsi. “Ho parlato con i cittadini che ringrazio e ho fatto loro la proposta di ospitare nel centro non più immigrati ma donne e bimbi in difficoltà“, ha detto il sindaco Marino. “L’accoglienza è una cosa, la violenza e il disagio un’altra. Ci concentreremo su problemi questo quartiere senza venire meno all’accoglienza”.
Marino e’ entrato nel centro per rifugiati di Tor Sapienza, nei giorni scorsi al centro di proteste e scontri alimentati dai residenti del quartiere. Dopo la ressa e le contestazioni registrate al suo arrivo, il clima sembra essere piu’ calmo, ma qualcuno dalla folla esprime ancora il suo disappunto nei confronti di Marino: “paga le multe”, ha urlato qualcuno, mentre un’altra persona ha aggiunto: “applica la legge, la polizia non deve difendere i clandestini che rubano“.
Il sindaco da parte sua ha assicurato che “Concentreremo i nostri sforzi sul decoro e sulla sicurezza di questo quartiere, non venendo meno allo spirito della nostra citta’ rappresentato dall’accoglienza”. “Abbiamo individuato sei punti per la riqualificazione del quartiere insieme ai cittadini”, ha aggiunto Marino assicurando di essere “venuto qui perche’ i media hanno chiamato i residenti razzisti ma queste persone sono come noi: sono famiglie del quartiere che cercano la felicita’”. agi
 
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FRANCIA, ROM ESPULSI E RIMPATRIATI: “SONO TROPPO DIVERSI E RUBANO”
14/11/2014

PARIGI – La Francia dice ‘Stop’ ai campi nomadi sul proprio territorio nazionale: l’annuncio viene direttamente dal ministro dell’Interno francese Manuel Valls.
”Gli accampamenti illegali in Francia verranno smantellati e gli zingari romeni e bulgari verranno espulsi nei loro paesi d’origine. Hanno la vocazione di tornare in Romania o in Bulgaria”, commenta il ministro durante un’intervista alla radio francese ‘France Inter’ -Queste popolazioni hanno uno stile di vita estremamente diverso dal nostro: l’unica soluzione è la loro espulsione.

Il Ministro Valls ha ordinato, nel mese scorso, lo smantellamento del campo nomadi di Lille, nella Francia del nord: si trattava di uno dei più grandi campi nomadi illegali di Francia.
 
FRANCIA: VIETATO L’INGRESSO AI MIGRANTI DAL COMPORTAMENTO PERICOLOSO

Immigrati, pugno duro della Francia: vuole vietare l’ingresso agli «indesiderabili»

Ai migranti provenienti dall’Unione europea potrebbe essere rifiutato l’ingresso in Francia se il loro comportamento venisse considerato una minaccia “per la sicurezza o l’ordine pubblico”.

E’ quanto prevede un nuovo disegno di legge proposto dal governo socialista di Manuel Valls. Il provvedimento secondo alcuni avrebbe come obiettivo non solo quello di tenere fuori dai confini nazionali quegli individui con la fedina penale sporca ma anche quegli “indesiderabili” che non hanno nessuna voglia di integrarsi.

Il provvedimento fa seguito all’avvertimento del presidente Ue Jose Manuel Barroso secondo il quale il tetto della Gran Bretagna ai migranti dell’Unione sarebbe illegale.

Le nuove misure dell’Esagono in materia di immigrazione e anti-terrorismo sono finalizzate a ‘«qualsiasi cittadino di uno stato membro dell’Ue o a qualsiasi membro della famiglia di un tale individuo che rischia di causare problemi». Nonostante il principio comunitario della libera circolazione, il primo ministro Manuel Valls ha messo in chiaro l’intenzione di mantenere fuori gli indesiderabili.

Secondo alcuni critici le misure avrebbero come obiettivo quello di tenere fuori nuovi arrivi di appartenenti alle comunità rom di Romania e Bulgaria. Il provvedimento è parte di un disegno di legge anti-terrorismo passato in Senato la scorsa settimana.

L’esecutivo Ue non ha ancora commentato la legge ma diversi gruppi per i diritti umani hanno protestato. «Siamo particolarmente preoccupati per il possibile uso di questa misura nei confronti dei Rom da Romania e Bulgaria. L’uso di termini come ”minaccia per la sicurezza” e ”comportamento personale” potrebbero essere usati come pretesto per negare l’ingresso a diverse persone che ne avrebbero diritto», si legge in un documento del gruppo francese “Immigrants Information and Support Group”. Un portavoce del ministero dell’Interno di Parigi ha risposto sottolineando il fatto che che ogni caso sarebbe considerato personalmente e senza nessun riferimento a eventuali “gruppi di appartenenza”.
 
IL DAILY MAIL ACCUSA: I ROM IN EUROPA RUBANO CENTINAIA DI BAMBINI

Dopo il recente ritrovamento di una bambina dalle evidente fattezze nordiche ed il cui dna non coincideva con quelli che asserivano essere i suoi genitori, in un campo rom della Grecia, il quotidiano britannico sferra l’attacco, con un rapporto choc. Secondo quest’ultimo, organizzazioni di zingari gestiscono un traffico paneuropeo di centinaia di bambini da e verso paesi tra cui l’Italia, per poi utilizzarli come mendicanti e ladri come parte di una ‘rete criminale internazionale’.

Solo una gang smantellata lo scorso anno, gestiva circa 200 bambini, con gran parte del reddito ‘esentasse’ da loro guadagnato per le strade che viene contrabbandato in Romania per acquistare immobili. Dal rapporto emergono dettagli della rete della sinistra ‘famiglia’ , che sono emersi anche durante un processo, lo scorso anno a Parigi, contro Remus Stoian, e la sua condanna a 5 anni di carcere. E ‘stato trovato colpevole insieme a Palos Costantino, un connazionale di organizzare una ‘rete criminale internazionale che mira a portare minori in Francia per commettere furti.’ Il problema è: dove prendono questi bambini.

Il pericolo può essere ovunque: ai giardini pubblici, fuori dalle case: insomma ogni volta che un genitore può avere un attimo di distrazione. Entrambi gli uomini facevano base con il loro ‘clan esteso’ in un campo rom illegale nel sobborgo di St Denis di Parigi, e regolarmente trafficavano ‘figli’ tra la Francia, la Romania, l’Inghilterra e l’Italia. Ed anche il caso della bimba trovata in Grecia, a cui i mass media britannici stanno dando molto rilievo, non è altro che un ramo di quell’albero malefico che gestisce il traffico paneuropeo ad opera dei rom.
 
DELIRIO BOLDRINI: “I ROM VANNO VALORIZZATI, DIRE CHE RUBANO È COME DIRE CHE TUTTI GLI ITALIANI SONO MAFIOSI”
15/11/2014

“La politica latita e pagano i più deboli, gli immigrati e le periferie”. Laura Boldrini, in una intervista a La Stampa, interviene dopo il caso delle proteste a Roma dei residenti di Tor Sapienza esausti per il vicino centro di accoglienza. Inutile dire da che parte sta la presidente della Camera: “I ragazzi spostati da Tor Sapienza non hanno avuto alcun ruolo nell’episodio di tentata violenza che ha scatenato la rivolta. Li hanno fatti diventare capri espiatori di una situazione difficile”.

Ma oltre agli immigrati la Boldrini pensa ai rom, e al caso Salvini. “Ciascuno ha la propria agenda politica”, spiega, “io mi limito a constatare che dei 140mila rom presenti da noi, la metà sono italiani. Ma se anche fossero rumeni cosa si dovrebbe fare? Chiudere le frontiere?”. Poi il delirio. Sembra che la Boldrini viva in un mondo incantato: “Conoscete il caso dell’Andalusia? Centinaia di migliaia di gitani. Che rappresentano la musica, la danza e gli antichi mestieri andalusi. Loro li hanno valorizzati”. Obiezione: ma in Italia rubano e scippano. Risposta: “E’ come dire che tutti gli italiani sono mafiosi”.
 
GLI RUBANO IL CAMPER, MA ANCHE SE È STATO RITROVATO LO DEVE LASCIARE AGLI ZINGARI
12/11/2014

Gli zingari rubano il camper a un italiano, che dopo alcune ricerche lo ha ritrovato in un campo rom. Ma la polizia ordina: “Non puoi riprendertelo, ormai è di loro proprietà”.

Incredibile episodio a Porto Recanati. Gli zingari hanno infatti rubato il camper a Giorgio Capitanelli, un italiano operaio del Comune. Il quale, dopo la regolare denuncia e varie ricerche, affidandosi anche ai suoi amici camperisti sui social network, è riuscito a ritrovare il suo camper in un campo rom di Bologna.

Ma nonostante gli accertamenti, con la polizia che conferma che si tratta davvero della vettura di Capitanelli, le autorità ordinano: “Quel camper ormai è degli zingari, che non hanno una casa e deve quindi essere garantito un alloggio per loro”. In pratica, gli zingari sono autorizzati a rubare!

Indignata la vittima, che al Corriere Adriatico dichiara: “E’ davvero una vicenda ridicola. Non è pensabile che in un paese civile possa accadere una cosa simile. Il camper è stato un acquisto frutto di molti sacrifici. Poi si chiedono perché i cittadini perdano la fiducia nelle istituzioni…”
 
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UCCISE IL LADRO CHE STAVA PER ENTRARE NELLA CAMERA DELLE FIGLIE,CONDANNATO A 10 ANNI!
12/11/2014

Gioia Sannitica – Doveva lasciarsi stuprare le figlie. Questa la folle idea che sottende l’altrettanto folle sentenza emessa dal giudice nei confronti di Giovanni Capuozzo, carpentiere, che il sei luglio del 2012 uccise con un colpo di fucile un albanese che si era introdotto, di notte, nella camera da letto delle sue due figlie, in località Fossalagno, a Gioia Sannitica.

Omicidio volontario, e dieci anni di carcere, proprio la richiesta del pm della procura, tal Silvio Marco Guarriello.

Il carpentiere dovrà anche pagare i familiari del delinquente trasformato in vittima: 50 mila euro di danni, per la morte del criminale albanese, ma si tratta di una cifra che potrebbe essere, la moglie, infatti, consapevole della correità della magistratura italiana, si era costituita parte civile nel procedimento.

Sia detto chiaramente: noi siamo con il padre di Fossalagno. Ha ucciso, e ha fatto bene. Quanto a tal Guarriello e al giudice, stendiamo un velo pietoso.

Purtroppo, quello che insegnano queste assurde sentenze, è che lo Stato è contro di noi. E che il cittadino che si comporta correttamente, sbaglia. Il prossimo, sicuramente, non chiamerà gli agenti, farà sparire il cadavere. Come dargli torto?
 
Roma, corteo contro il degrado “Ora basta. Marino vattene”
sabato, 15, novembre, 2014

“Ora basta. Marino vattene”. E’ lo striscione che ha aperto la ‘Marcia delle periferie’, la manifestazione voluta da una settantina tra comitati di zona e associazioni di quartiere per protestare “contro l’abbandono, i campi rom, il dilagare dei pusher, la mancanza di servizi”.
Nata come reazione collettiva (e apolitica: bandite le bandiere di partito) al degrado della citta’ e della sua ‘cintura’, il corteo si e’ risolto di fatto in una sorta di referendum contro il primo cittadino, invitato a piu’ riprese – con slogan e cartelli – a dimettersi. La manifestazione, partita da piazza dell’Esquilino, si e’ snodata pacifica lungo via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali e piazza Venezia (dove all’ennesima esecuzione dell’Inno di Mameli si e’ visto anche qualche saluto romano) fino alla tappa finale di piazza Santi Apostoli in un continuo sventolio di tricolori. Da Portuense a Torpignattara, dalla Rustica a Corcolle, passando per Ponte di Nona, Lunghezza, Settecamini e Torre Angela, sono numerosi i cittadini che hanno risposto all’appello lanciato dai promotori anche attraverso il sito Orabasta.roma.it.
“E’ sulla pista sbagliata – attacca Brian Carelli, del neonato Coordinamento delle periferie – chi parla di razzismo e di xenofobia: qui in piazza ci sono solo cittadini che chiedono dei servizi all’altezza delle tasse che sono chiamati a pagare e che vorrebbero essere liberi di circolare per le strade e vivere la citta’ senza paura“.

Tra i partecipanti anche l’ex sindaco, Gianni Alemanno. “Sono qui – spiega – per solidarizzare con questi cittadini che stanno facendo qualcosa di molto importante, dando uno sbocco pacifico e costruttivo alla protesta e intercettando il disagio di periferie che non vogliono essere ridotte ad altrettanti ghetti. Gli slogan contro Marino? Il disagio in citta’ e’ forte, persino la sinistra gli chiede di farsi da parte e lui farebbe bene a farlo. Ma e’ bene ricordare che non e’ tutta colpa sua – conclude Alemanno – ma di una immigrazione senza regole e ormai fuori controllo e di una cultura buonista, tipica della sinistra, che impedisce di affrontare con la giusta energia il problema dei campi rom e della clandestinita‘”. Prossimo appuntamento del Coordinamento il 21 novembre all’Eur con una manifestazione “contro prostituzione e illegalita”.
 
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Roma: Tassista accoltellato, rintracciato l’aggressore. E’ un romeno
sabato, 15, novembre, 2014

E’ stato rintracciato dalla Polizia il presunto aggressore che a fine ottobre feri’ un tassista con un coltello a Roma. Il fatto risale al 31 ottobre, quando all’ospedale Sandro Pertini giunse un uomo con una ferita d’arma da taglio alla coscia ed alla regione toracico-addominale. La vittima, un tassista, fu sottoposto a un intervento chirurgico e rimase per diverso tempo in ospedale.

Quando gli investigatori si recarono sul posto raccolsero sommariamente la sua testimonianza e in particolare la descrizione dell’autore dell’aggressione. In quella circostanza, fu proprio una pattuglia del Reparto Volanti che, durante una battuta effettuata in zona, individuo’ un uomo corrispondente alla descrizione fornita. Il fermato fu trovato in evidente stato di ebbrezza e senza documenti mentre camminava su via Tiburtina. Malgrado il rinvenimento di un coltello e la visione da parte degli investigatori delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza della zona, i poliziotti non ebbero la prova certa che fosse lui l’autore dell’aggressione. Quindi, dopo il suo fotosegnalamento da parte della Polizia Scientifica, l’uomo, un romeno di 39 anni, fu rilasciato.

Quando la vittima e’ stata in grado di ricostruire con maggiori particolari l’aggressione subita, ha raccontato della lite nata per futili motivi, complice con ogni probabilita’ lo stato di ebbrezza dell’aggressore, sfociata poi nell’accoltellamento. Invitato quindi a effettuare una individuazione fotografica, l uomo ha riconosciuto il suo aggressore proprio nello straniero fermato qualche giorno prima dalla Polizia. Da quel momento sono scattate le ricerche degli investigatori per rintracciare l’accoltellatore, che nel frattempo si era reso irreperibile. Dopo pochi giorni gli agenti sono riusciti a rintracciarlo proprio in viale Palmiro Togliatti, non lontano quindi dal luogo dove era avvenuta l’aggressione. Quando ha visto gli agenti ha cercato di fuggire, ma dopo un breve inseguimento e’ stato bloccato e accompagnato negli uffici del Commissariato San Basilio. Dovra’ rispondere davanti all’autorita’ giudiziaria di tentato omicidio e porto di coltello di genere proibito. (AGI)
 
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La risposta nn la data solo a me ma a milioni di italiani ...compreso te

ACC......MA CAVOLACCI MA SE LA FOTO LO INSERITA "IO" credi che l'abbia messa tanto per fare"scena" opppure perchè sapevo.....cosa voleva dire ?
guarda che ti porto una camomilla doppia è ..............:p
 
Il campo nomadi del blitz di Salvini era un centro di smistamento della droga
sabato, 15, novembre, 2014

In quel campo Matteo Salvini se l’è vista brutta. I centri sociali hanno assaltato e danneggiato la vettura sulla quale viaggiava il leader della Lega Nord.
Ma il campo nomadi di villa Erbosa a Bologna fa parlare di sé per un altro fatto. Nel luglio 2013 è stato oggetto di una maxi operazione antidroga. Come racconta repubblica con tanto di video, più di 170 carabinieri hanno arrestato 19 persone per spaccio in concorso di sostanze stupefacenti; 9 in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare; 4 in flagranza e altri 6 nei mesi precedenti all’intervento. Nel campo sono stati sequestrati: mezzo chilo di cocaina, una dozzina di piante di marijuana, una pistola e 11mila euro in contanti, oltre a oggetti d’oro risultati rubati.
Insomma, il campo nomadi era un vero e proprio centro di smistamento della droga, che poi da lì veniva immessa sul mercato bolognese e della Romagna.

Se interroghi lo Stato ti risponde ma io nn sapevo nulla
 
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Le periferie in piazza al grido "Marino, vattene!"
Centinaia di persone da tutte le periferie romane sfilano in piazza Venezia, a poche decine di metri dal Campidoglio. "Marino calamità naturale"

Emanuela Fontana - Sab, 15/11/2014 - 14:37
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Alcune centinaia di persone da tutte le periferie romane stanno sfilando ora in piazza Venezia, a poche decine di metri dal Campidoglio, al grido : "Marino vattene".

In piazza una rappresentanza di cittadini di Tor Sapienza, il cuore della protesta contro i centri immigrati, ma anche l'Esquilino, dove si trova la China Town romana, molte zone di Roma est e il quartiere Portuense, Sfilano anche alcuni pensionati dell'associazione "Roma nel cuore".

L'inno nazionale scandisce a più riprese il corteo, che ora si sta dirigendo verso piazza Santi Apostoli. "Non siamo razzisti, chiediamo più sicurezza piu legalità e più considerazione per le periferie", spiegano tutti i manifestanti. In marcia c'è anche l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Marino viene mostrato in uno striscione con il naso da Pinocchio e deriso in più occasioni per la questione della sua automobile in sosta vietata: "Paga le multe-Marino paga le multe", è uno dei cori più ricorrenti a piazza Venezia.

È la Roma lontana dal centro che per la prima volta si riunisce unita, anche se con numeri non elevati, per chiedere meno abbandono e degrado.

"Marino fai la fine di Schettino", grida un manifestante di Tor Pignattara, "Marino calamità naturale", si legge su un grande lenzuolo, mentre il camioncino di testa, dotato di altoparlante da cui viene intonato l'inno nazionale, guida il corteo tappezzato di adesivi con la scritta: "Basta Marino Vattene".
 
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Marino, schiaffi pure in borgata «Dimettiti, hai rovinato Roma»
Il sindaco fa visita a Tor Sapienza ma riceve solo insulti: «Buffone, vai a casa» E lui riesce nell'impresa di collezionare gaffe sulla Panda rossa anche all'estero

Redazione - Sab, 15/11/2014 - 07:00
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È pomeriggio. A Tor Sapienza, nel Far East di Roma, si avvicina una Panda rossa. Uno dei pasdaràn di via Morandi, il più ingenuo o forse il più spiritoso, grida minaccioso: «Ecco il sindaco!».

Qualcuno ci crede. Il tizio alla guida, nel dubbio, dà gas e si allontana.

La storia, si sa, ogni tanto si manifesta in forma di aneddoto. E questo fatterello insegna molte cose: quanto fosse atteso il sindaco di Roma nel quartiere simbolo della periferia barricadera, quella della lotta stracciona tra residenti e immigrati. Quanto sia iconica la sua utilitaria, ormai soggetto di allucinatorie leggende metropolitane. Quanto il personaggio viva sospeso tra barzellette e contumelie. Uno che, da Londra, dice: «Se qui o a Parigi avessero la Metro C, direbbero di avere la metropolitana più bella del mondo». E: «A Roma dobbiamo veramente cambiare l'uso delle macchine private», mentre per un'auto privata lui sta giocandosi la pelle. Uno così, non può che essere un esploratore di nuove frontiere dell'eterno binomio politica-comicità.

Che poi Marino a Tor Sapienza ieri ci va davvero. Finalmente. A ora di pranzo. Senza Panda rossa, ovviamente. Con il vicesindaco Luigi Nieri al seguito. Ci va e scuote Tor Sapienza da quel torpore all'idrogeno che sono i suoi pomeriggi trascorsi a metabolizzare serate di rabbia e fuochi. Marino va al centro accoglienza per rifugiati e prende insulti a secchiate. Va nel bar che rifiutò di servire un caffè a due immigrati per sentirsi dire: «Dimettiti!» e «Vergogna!» e «Buffone!» e «Vattene via!». E pure: «Hai rovinato Roma!».

questo sindaco (PD) ha fatto incazzare i romani e quanto si incazzano i romani sono c@zzi amari per tutti
 
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