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La Grecia alla fame

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"Cinque anni di crisi economica e sei di recessione in Grecia stanno avendo i loro tragici effetti anche sulla popolazione scolastica: gli studenti di quasi 1.000 scuole greche, a circa 145.000 tra bambini e ragazzi, infatti sono malnutriti. L'allarmante dato è riferito dal sito GreekReporter che cita una recente statistica dell'Istituto Statistico ellenico (Elstat) secondo cui numerore fra le 975 scuole colpite dal fenomeno hanno richiesto assistenza alimentare allo Stato.

Questa cifra è il triplo dei circa 50.000 scolari che il "Programma di aiuto alimentare e promozione di un'alimentazione sana" portato avanti dall'Istituto di Medicina preventiva e di salute ambientale e del lavoro "Prolepsis" di Atene. Il fenomeno degli scolari affamati continua ad estendersi nelle scuole greche mentre le domande di assistenza alimentare da parte degli istituti scolastici sono raddoppiate, passando a quasi 1.000 dalle 500 del primo anno del programma." Ansa


-ma come e possibile tutto questo hanno fatto l europa solo per l euro ma il popolo nn vive nel benessere ce qualcosa che nn va in questa europa
 
Sopravvivere in Grecia ai tempi della Troika

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"Come nel dopoguerra ci si riscalda con la legna. Nella capitale greca otto condomini su dieci non comprano più il gasolio. I cittadini per riscaldarsi ricorrono all’uso smodato di camini e stufe a legna, metodi di riscaldamento del dopoguerra che comportano anche molti incidenti: morti da ossido di carbonio o incendi di case. C’è anche chi non ha più l'energia elettrica. Grazie al provvedimento del governo, chi non ha pagato la tassa sulla casa è stato privato della fornitura elettrica. Sono almeno 300mila le famiglie senza luce e ad Atene, come in altre città, non è strano vedere i commensali che cenano a lume di candela.

Migliaia di genitori, dopo aver perduto il posto di lavoro l'assistenza sanitaria, sono stati costretti a non sottoporre più i loro bambini alle vaccinazioni di base. Secondo Nikitas Kanakis, rappresentante greco dell'associazione internazionale Doctors in The World: "I bambini privi di assicurazione sanitaria e non vaccinati stanno correndo un grave pericolo oltre al fatto che non possono più andare a scuola perché la frequenza è subordinata alla esibizione dei certificati di vaccinazione".

Poco prima di Capodanno migliaia di automobilisti si sono messi in fila davanti agli sportelli della motorizzazione o del fisco per riconsegnare le targhe dei loro veicoli ed evitare così di pagare la costosa tassa di circolazione per l'anno prossimo. Solo nel 2013 sono state riconsegnate le targhe di ben 70mila veicoli." fonte
 
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L'Europa, la Grecia e il cibo scaduto

Scritto da M5S Camera News pubblicato il 02.12.13 15:47
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L'Europa doveva essere come una "mamma", doveva unire i Paesi aderenti, doveva alimentare la solidarietà tra i popoli, doveva aiutare i più deboli attingendo risorse dai più forti, doveva tutelare la salute dei cittadini, il diritto al lavoro, la qualità della vita. Doveva. Perché poi dai buoni propositi sociali si è passati alle fredde norme contabili: Maastricht, Fiscal Compact, Two Pack.

Il tutto sotto il ferreo controllo dei burocrati della cosiddetta Troika (Commissione Europea, BCE e FMI) non eletti da nessuno, ma padroni del destino dei popoli dell'Unione Europea.

Il risultato di queste cieche scelte politiche è la Grecia: prima nazione che ha perso ogni briciola di sovranità, finita sotto il controllo della Troika e costretta ad elemosinarne l'aiuto in cambio della distruzione dello stato sociale. E in questi ultimi mesi in Grecia è in atto la tanto temuta deflazione: originata dalla crisi e accentuata dall'azione della Troika.

I più importanti operatori commerciali chiudono per mancanza di prospettive di sviluppo. La disoccupazione è arrivata a livelli insostenibili: il 28% delle persone non lavora, quasi uno su tre. Per i giovani trovare lavoro è un'utopia: il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 60%. Davanti alle motorizzazioni si assiste a file interminabili di persone che consegnano la targa della propria automobile poiché impossibilitate a pagare il bollo. Le medicine scarseggiano perché lo Stato non è un pagatore sicuro. Di conseguenza ammalarsi è un rischio sempre più elevato. I cittadini Greci non comprano più nulla: la deflazione spinge a rinviare gli investimenti e gli acquisti in attesa di cali sempre più consistenti dei prezzi alimentando così la spirale recessiva. E calano anche gli stipendi poiché la Grecia deve recuperare competitività e non può ricorrere a una svalutazione della (non) sua moneta.
 
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Le famiglie italiane alla canna del gas

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"Ormai sono alla canna del gas... Tasse, acconti, tasse arretrate che non sono riuscito a pagare l'anno scorso. Ed ora l'obbligo di autocertificazione per i pagamenti dei contributi ed iva, che se non riesci a pagarli i clienti sono obbligati a bloccarti i pagamenti delle fatture. Ma anche loro tardano a pagare e quindi le date per i pagamenti saltano. Un circolo senza fine. Possibile che non capiscono che se fanno bloccare i pagamenti noi non possiamo piu metterci in regola? Non ne posso più. Non so più come far mangiare la mia famiglia."
 
Gli italiani senza i soldi per curarsi

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"La crisi morde il portafoglio e i cittadini si mostrano sempre più propensi a non curarsi. Il 57% degli italiani ha infatti dichiarato di aver rinunciato od essere pronta a rinunciare a diverse prestazioni mediche, dal dietologo all’oculista, passando per pediatra e fisiatra, a causa dei costi. È quanto emerge dall’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio Sanità di UniSalute. In particolare confermano questo fenomeno le cure odontoiatriche che, dopo quelle farmaceutiche, sono la principale fonte di spesa in servizi sanitari. Il 13% degli intervistati è pronta a rinunciare al dentista a causa dei costi. Un dato che conferma una tendenza già rilevata dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) secondo cui mezzo milione di famiglie italiane, dal 2007 al 2012, ha rinunciato al dentista, anche in presenza di serie patologie, per colpa della crisi.

Gli italiani sembrano quindi destinati a dover scegliere tra fare crescenti sacrifici per potersi curare e rinunciare ad almeno parte delle prestazioni desiderate o alla tempestività delle cure." Quotidiano Sanità
 

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