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FALSO MA PUò CAPITARE A CHIUNQUE

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PROCURATORE ANTIMAFIA: “IMMIGRAZIONE E CRIMINALITÀ IN AUMENTO ESPONENZIALE”
4 Gen 2020 stopcensura Immigrazione Lascia un commento


“Non siamo sorpresi dalle dichiarazioni del sostituto procuratore della direzione nazionale antimafia Cesare Cirignano, sull’aumento esponenziale della criminalità straniera in Toscana: anche per Forza Nuova il «fenomeno immigrazione è strettamente collegato a quello della criminalità» come dichiarato dal sostituto procuratore in questi giorni”.

“Il triangolo Prato-Firenze-Osmannoro è ostaggio oltre che della ‘ndrangheta, in trasferta già da tempo in Toscana, anche della mafia albanese, nigeriana e cinese dedita al traffico di stupefacenti, tratta di esseri umani e riciclaggio di denaro, distruggendo il tessuto sociale e culturale delle nostre città”.

“In special modo a Prato, nonostante il sindaco sia occupato a dare un’immagine rassicurante della realtà, vi è una infiltrazione criminale silenziosa ma costante nella comunità cinese, dedita al riciclaggio di denaro, con attività commerciali acquistate da orientali che nascondono spesso traffici illeciti; un fenomeno quello della criminalità straniera che si muove spesso senza sparare, ma che investe denaro sporco in attività commerciali, alleandosi anche con la criminalità italiana”.

“Non è pensabile continuare a far arrivare migliaia di stranieri nelle nostre città senza arte né parte ed essere al sicuro nelle periferie come nei centri storici; Forza Nuova sarà presto nelle strade delle città toscane per presidiare il territorio oramai terra di nessuno, per far sentire la voce del popolo stanco del degrado e dei cittadini sempre più soli in città come Prato tristemente tra le peggiori in Italia per furti, estorsioni ed omicidi”.


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in trasferta già da tempo in Toscana, anche della mafia albanese, nigeriana e cinese dedita al traffico di stupefacenti


PER GLI ONESTI NON VI E PACE TUTTI GLI SONO CONTRO.
 
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CARO GAD LERNER: È BOOM DI DETENUTI STRANIERI A MILANO E DINTORNI
4 Gen 2020 stopcensura Immigrazione Lascia un commento
DETENUTI STRANIERI A MILANO E DINTORNI – Quella vecchia volpe di Gad Lerner, ovviamente, ha avuto la furbizia di citare soltanto cinesi e filippini che hanno modesti tassi di delinquenza. Ma si è clamorosamente dimenticato dei detenuti di tutte le altre nazionalità. Nella fattispecie, nelle prigioni lombarde vi sono: 928 marocchini, 586 albanesi, 309 rumeni, 272 tunisini, 176 egiziani, 125 peruviani, 122 nigeriani. Per un totale di 3.675 carcerati stranieri. Ma non è finita qui.
Nel carcere di Milano, come scrive su Twitter James The Bond, su un totale di 1.067 detenuti, 614 sono stranieri, il 58%. Cioè più della metà. In tutta la provincia di Milano, su 4.419 carcerati, 1.675 sono stranieri, il 38%. Di cui 176 egiziani e 125 peruviani. Gad Lerner dice però che Milano è tra le città più tranquille d’Italia proprio perché ci sono molti stranieri. I dati però, come al solito, sbugiardano la propaganda immigrazionista.




per un totale di 3.675 carcerati stranieri. CI COSTANO 137 € AL GIORNO = 503475,00 € CIRCA 138 MILIONI ALL'ANNO



MA TU CHI CREDI CHE LI MANTENGA ? SI VERO LO STATO MA VI DIMENTICATE CHE LO STATO SIAMO NOI.
 
Sono 9.400 i minori scomparsi in Italia nel 2018. Più della metà non sono stati trovati
sabato 25 maggio 17:00 - di Redazione
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Nel 2018, in Italia, le Forze dell’ordine hanno avviato oltre 9.400 segnalazioni di ricerca di minori scomparsi. Di queste segnalazioni, il 48% si è risolto entro l’anno, con percentuali che oscillano dall’81% di ritrovamenti per i minori italiani al 35% per gli stranieri. La motivazione di scomparsa è quasi sempre la fuga volontaria, da casa o dagli istituti di accoglienza. È quanto emerge dai dati elaborati dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato (Dac) in occasione della Giornata internazionale per i bambini scomparsi, che si celebra oggi. Secondo Telefono Azzurro, in Europa scompare ogni anno 1 milione di bambini. In Italia scompare in media un bambino ogni sette giorni, e solo il 18 per cento di questi viene ritrovato.


MA.COME FANNO A SPARIRE SE LO STATO VUOLE TROVA UN AGO IN FONDO ALL'OCEANO.?

PEDOFILI-RITI SATANICI-OMICIDI -CANNIBALISMO-FALSE RELAZIONI-SETTE-ASSOCIAZIONE POTENTISSIMA MAGISTRATI-UOMINI DELLE FORSE DELL'ORDINE-QUINDI INNUTILE DENUNCIARE RISCHIO DI RITORSIONI-
 
In Italia scompare un bimbo ogni 48 ore: 4 su 5 non vengono ritrovati
In Italia scompare un bimbo ogni 48 ore: 4 su 5 non vengono ritrovati
Lo rivelano i dati pubblicati da SOS Il Telefono Azzurro Onlus in occasione della “Giornata internazionale per i bambini scomparsi”

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Redazione
25 maggio 2018 12:58

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Un bambino guarda un poster che invita i genitori a controllare i loro figli con attenzione, dopo la scomparsa di due bambini nella zona. (FOTO ANSA)
APPROFONDIMENTI

Ogni due giorni in Italia sparisce un bambino e purtroppo, quattro su cinque non fanno più ritorno a casa dalle loro famiglie, facendo perdere le loro tracce per sempre. Secondo i dati pubblicati da SOS Il Telefono Azzurro Onlus, in occasione della “Giornata internazionale per i bambini scomparsi”, su 177 casi gestiti nel 2017, soltanto il 16,9% si risolve in maniera positiva. Un dato che tradotto in parole povere ha un significato drammatico: circa 147 minori nell'ultimo anno sono morti o sono stati rapiti, per finire, spesso e volentieri, nei circuiti dello sfruttamento sessuale e del lavoro minorile. Un numero che potrebbe essere ancora più grande se si tiene conto dei casi che non vengono in alcun modo segnalati alle autorità.
Sono 8 milioni i bambini che scompaiono ogni anno, vale a dire 22.000 bambini al giorno in tutto il mondo. Sono i dati diffusi da Telefono Azzurro in occasione dell'odierna Giornata Internazionale dei bambini scomparsi, che dal 25 maggio 2009 gestisce in collaborazione con il Ministero dell'Interno e le Forze dell'Ordine il numero unico europeo 116.000, attivo 24 su 24.
I bambini scomparsi in Italia
Attraverso il servizio 116.000 l'associazione si è occupata, nell'ultimo decennio, di 1125 casi di bambini spariti perché fuggiti di casa o da un istituto, o perché rapiti o sottratti da un genitore. Il 2017 è stato uno degli anni più drammatici dall'attivazione del servizio, con 3,5 denunce a settimana. Il 64,5% delle segnalazioni riguardano la scomparsa di minori non accompagnati, giunti in Italia per sfuggire a povertà, guerra e situazioni d'emergenza. La fuga da casa, ovvero i casi di minori e adolescenti fuggiti da contesti familiari caratterizzati da abuso e violenza, ha un'incidenza del 12,4% e rappresenta la seconda causa di sparizione. A livello territoriale il Lazio è la Regione più problematica: da sola raggiunge quasi un quarto del totale dei casi (23,3%), seguita dalla Lombardia con il 22,7%. La situazione sembra essere più controllata al Sud e nelle isole, che registrano complessivamente solo il 24,4%.
Le sparizioni in Europa
Il fenomeno è monitorato a livello europeo da Missing Children Europe, network che riunisce 31 organizzazioni non governative in 27 Paesi Europei. Dal 2011 sono state 1,2 milioni le chiamate ricevute per i bambini scomparsi in tutta Europa. La situazione peggiore si registra in Romania, da cui arriva 1 denuncia su 5 e, più in generale, nell'Europa dell'Est, che raccoglie quasi il 50% dei casi trattati. Delle 190 mila chiamate, i bambini o gli adolescenti fuggiti o allontanati da casa rappresentano la casistica più numerosa (57,2%), seguita dai minori rapiti da un genitore (23,2%). Circa 1 minore scomparso su 4 è stato coinvolto in situazioni di abuso, sfruttamento o abbandono.
I minori stranieri
In base ai dati forniti da Europol, ogni anno almeno 10mila minori stranieri non accompagnati scompaiono in Europa a poche ore dal loro arrivo, di questi pochissimi vengono ritrovati. Da maggio 2017 Missing Children Europe ha attivato il progetto triennale AMINA per contrastare il fenomeno della scomparsa di minori migranti provenienti da paesi extra europei. AMINA comprende la gestione di Miniila, un'app gestita in Italia da SOS Il Telefono Azzurro Onlus, che fornisce ai minori stranieri non residenti nel territorio europeo tutte le principali informazioni riguardanti i loro diritti, oltre ad un elenco puntuale e dettagliato dei servizi a loro disposizione attraverso strumenti anonimi di geolocalizzazione.



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COSA SI DICEVA? MAGISTRATI FORSE DELL'ORDINE -SETTE SATANICHE ECC......MA NO SONO FALSITA'



E ALLORA DOVE VANNO?

TENETE D'OCCHI I VOSTRI FIGLI O NIPOTI........................
 
Neonati venduti: 30 bimbi dati in adozione in Italia. Le mamme ingannate da medici e infermieri
ITALIA > PRIMO PIANO
Sabato 28 Dicembre 2019 di Franca Giansoldati
Neonati venduti, porta in Italia l'inchiesta su 30 piccoli armeni



  • 5,4 mila
La feroce scelta avveniva immediatamente fuori dalla sala parto. «Signora, il suo bambino è nato con una gravissima malformazione e necessita di cure costose e continue». È così che una trentina di donne armene sono state costrette - attraverso la menzogna e il raggiro - ad abbandonare in ospedale il proprio figlio per darlo in adozione. Medici e infermieri compiacenti, anelli di collegamento di una rete internazionale molto ampia che porta fino in Italia, certificavano alle mamme disperate che il loro piccolo era nato malformato, con gravi patologie invalidanti.
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LA SCOPERTA
Il Servizio Nazionale di Sicurezza armeno ha aperto a Yerevan, la capitale della Repubblica Armena, una inchiesta articolata (della quale è stato avvertito anche il governo italiano) che ha portato alla devastante scoperta di una rete che facilitava l'adozione internazionale di bambini. Un orribile traffico di neonati provenienti dal paese caucasico e diretti in Italia. Almeno trenta i piccoli che finora sarebbero stati sottratti alle famiglie di origine con l'inganno.
IL RAGGIRO
In pratica alle mamme e ai papà, in genere nuclei familiari estremamente poveri e socialmente deboli, veniva diagnosticata la grave malformazione al neonato. Di fatto la comunicazione di avere partorito un bambino handicappato incentivava le coppie disperate a darlo in adozione. Le pressioni psicologiche venivano esercitate con la complicità di diverse figure tra personale medico e infermieristico. Nel frattempo c'era chi provvedeva a spianare la strada per i passaggi burocratici successivi, in totale violazione alle leggi in vigore che in Armenia sono piuttosto restrittive. Alcuni giorni fa la polizia armena ha diffuso un comunicato in cui non solo confermava l'esistenza di un traffico di bambini ma lasciava aperti inquietanti interrogativi sulle ragioni di questo orrendo commercio.
«Lo scopo per cui i bambini sono stati adottati o sono caduti nelle mani di trafficanti di organi non è ancora chiaro. Per questo caso è stata già attivata una Commissione apposita e incaricata di ulteriori investigazioni». Il primo caso accertato risale al gennaio di quest'anno. La polizia ha confermato che finora sono finiti agli arresti due cittadini armeni che usavano i loro contatti in ambito ospedaliero e sociale: erano loro che favorivano l'ingresso dei neonati negli orfanotrofi da dove poi si organizzavano le adozioni legali «da parte di cittadini della Repubblica Italiana che di fatto prendevano in custodia i piccoli».
LE PRESSIONI
L'inchiesta appena aperta sta facendo affiorare uno spaccato fatto di povertà estrema e di pressioni psicologiche sulle mamme che si persuadevano a non essere in grado di provvedere materialmente al loro bambino. Ad alcune ragazze, subito dopo il parto, è stato detto che il loro piccolo era segnato per tutta la vita, malato senza speranza, affetto da patologie invalidanti. Le condizioni economiche delle famiglie determinavano una scelta quasi obbligata e le mamme hanno finito per abbandonare il figlio e firmare subito i documenti necessari per l'adozione. A questo punto entrava in funzione una rete ben collaudata di complici dei medici e delle infermiere. Un sentiero che porta all'Italia.


BIBBIANO ?


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Bibbiano si scaglia contro il presidente Bonaccini

Le famiglie del caso affidi pronte per il flash-mob di protesta davanti al municipio, ma Bonaccini annulla l'incontro in paese

Costanza Tosi - Sab, 04/01/2020 - 15:37





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Bibbiano si scaglia contro il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Mamme e papà organizzano un flash-mob per protestare contro il Pd emiliano dopo gli scandali sugli affidi illeciti.

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Bonaccini sarebbe dovuto essere a Bibbiano per un incontro “a porte chiuse”. Assieme ai volontari che hanno organizzato il “Festivald' Enza”. Niente di fatto. Dopo che la notizia dell’incontro ha iniziato a circolare, famiglie di tutta Italia hanno aderito alla proposta di organizzare un flash-mob davanti al municipio proprio in concomitanza dell’incontro fissato dal presidente del Pd, che ha poi deciso di annullare il confronto.
Tutto era partito da un messaggio whatsapp, rimbalzato sui cellulari di gran parte degli abitanti del paese, nel quale il segretario locale del Pd avvertiva militanti e simpatizzanti. “Ciao ragazzi, - scriveva Stefano Marazzi - domenica al parco Manara ci farà visita il nostro presidente della Regione nonché nostro candidato Stefano Bonaccini. Vista la delicatezza della ormai prossima scadenza elettorale, vi preghiamo di non mancare... Non faremo una divulgazione pubblica per evitare il sorgere di speculazioni politiche di cui non abbiamo bisogno... Vi chiedo pertanto di fare un passa parola via telefono o via mail a tutti coloro che, iscritti, elettori, simpatizzanti o volontari, ritenete possano essere interessati a questo evento... Vi aspettiamo!!!”. Eppure, nonostante l’espressa volontà di tenere “semi-segreto” l’incontro tra gli uomini della sinistra, per scappare da contestazioni o critiche, la notizia è arrivata a molti. Tra questi, anche alcune presunte vittime del caso affidi che, ancora una volta, hanno deciso di rispondere all’invito con una dimostrazione pacifica volta a ribadire la loro richiesta di giustizia.

Bibbiano scarica il Pd











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I genitori si sono messi in contatto con il comitato “Famiglia e Vita” di San Felice sul Panaro. Che, ormai da mesi, aiuta e supporta le famiglie in difficoltà. Il gruppo di militanti e genitori hanno organizzato il flash-mob davanti alla sede del comune di Bibbiano, esattamente lo stesso giorno e alla stessa ora in cui sarebbe dovuto avvenire l’incontro tra Bonaccini e i suoi. Il presidente del comitato, Franco Rebecchi, ha fatto partire il passa parola. Nel messaggio, inoltrato via whatsapp, si dava appuntamento per tutti coloro che volessero partecipare, domenica 5 gennaio alle 16. “Tutti con un giocattolo per i bambini che, secondo le indagini, sono stati tolti ingiustamente alle famiglie d’origine. Questo mentre Bonaccini sarà a Bibbiano tra gli elettori del Pd, probabilmente ad affermare che, proprio là, a Bibbiano, non è successo nulla.” Dopo tutto, per il Pd emiliano, questa volta non era facile scappare. Difficile non trovare il filo conduttore tra i fatti di Bibbiano e la presenza del presidente Bonaccini nel paese finito al centro degli scandali sui bambini. Proprio lui, che ha istituito la commissione d'indagine regionale sugli affidi dalla quale è emerso che, i fatti di "Angeli e Demoni”, sono stati solo un raffreddore all’interno di un sistema che, in realtà, funziona bene. Parole che hanno lasciato un segno indelebile nella mente di tutte quelle famiglie che hanno dovuto vedere il loro dolore minimizzato da chi prometteva giustizia e ha alla verità ha preferito, ancora una volta, il silenzio.
E così, dopo l’annuncio della dimostrazione delle famiglie, Bonaccini ha deciso di annullare l' incontro. “Chiaro che vogliamo evitare di far alzare i toni ancora una volta sul tema affidi”, ha commentato l' onorevole reggiano Andrea Rossi, coordinatore del comitato elettorale di Bonaccini. Rapida la risposta di Rebecchi, del comitato “Famiglia e Vita”, che non usa mezzi termini e si scaglia contro gli esponenti del Pd. “È vergognoso quanto sia impavido Bonaccini. Ha avuto paura di essere a 1 km di distanza da noi. Il Pd di Bibbiano sapeva che noi facevamo un presidio davanti al comune di Bibbiano e non saremmo andati ad incontrare Bonaccini nella sede locale del Pd. Bonaccini, che all'apparenza sembra molto sicuro di sé si è dimostrato più pauroso di un coniglio. A quanto mi risulta nessun esponente politico del Pd locale, provinciale, regionale, nazionale e uomini di governo del PD hanno incontrato almeno una famiglia a cui hanno rubato i figli, per conoscere i fatti e condividere il suo dolore poi vogliono parlare che il ‘sistema affidi va tutto bene’”
 

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