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FEBBRAIO....E' INIZIATO MALE

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Ciao Terry, da esperta quale sei, che ti sembra Sanremo? Ieri sera non mi è piaciuta tanto
 
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[h=1]Addio al papà della moka
Muore a 93 anni Renato Bialetti[/h] [h=2]Vissuto a Omegna e cresciuto nell’azienda di famiglia fondata dal padre Alfonso,
Bialetti nel 1986 aveva ceduto l’azienda che porta il suo nome alla Faema[/h]
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C’è un aneddoto che a Renato Bialetti piaceva raccontare, legato ai primi tempi in cui si era trovato, per volere del padre, a tenere le redini della società di famiglia. Erano gli anni del secondo Dopoguerra e un giovane Bialetti stava cercando di spiegare, in un albergo, il funzionamento della «sua» moka a un gruppo di francesi piuttosto scettici. In quel momento passa Aristotele Onassis. Bialetti si avvicina, tenta il tutto per tutto: «Sono un giovane imprenditore. Potrebbe darmi una mano a convincere questi clienti della bontà del mio prodotto? Basterebbe dire che lei conosce e utilizza la moka Bialetti». Secondo la leggenda, Onassis accetta: «Sai che non ho mai bevuto un caffè buono come quello che esce dalle tue caffettiere, Renato?» dice l’armatore greco davanti ai francesi. Parole preziose che non solo convincono quei primi clienti, ma che lanciano un giovane Bialetti nel mondo imprenditoriale internazionale. Quella di Renato Bialetti però, che si è spento ieri notte ad Ascona (Canton Ticino) a 93 anni, è una storia tutta italiana che comincia a Omegna, in Piemonte, dove il padre Alfonso fonda nel 1919 un’officina per la fusione e lavorazione dell’alluminio. La svolta arriva nel 1933 quando, come dice la tradizione, «osservando le donne di Omegna che facevano il bucato sulle rive del lago d’Orta», Alfonso Bialetti ha l’intuizione che lo porta a progettare e realizzare la moka Bialetti che rivoluzionerà il modo di preparare il caffè a casa. La sua produzione viene avviata in quello stesso anno, e fino al Dopoguerra rimane a carattere artigianale con 70 mila pezzi prodotti ogni anno. Il vero cambio di passo che permetterà all’azienda di fare il salto necessario per imporsi in breve tempo tra i principali produttori italiani di caffettiere e, in seguito, a consolidare la notorietà del marchio, sarà impresso dal passaggio di testimone dal padre al figlio alla guida della società. Per Renato Bialetti, benedetto anche da Onassis, la missione sarà quella di rendere la caffettiera di famiglia famosa in tutto il mondo.
 
[h=1]«Il ragazzo della via Gluck»
di Celentano compie 50 anni:
petizione per salvare la strada[/h] L’associazione «Amici della Martesana Greco» lancia una petizione e chiede al Comune la riqualificazione della strada, oggi in stato di abbandono e degrado

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Chi intona: «Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso in via Gluck», non canta soltanto una delle ballate più belle di Adriano Celentano, ma lancia un grido (di dolore) contro la cementificazione. Il 13 febbraio del 1966 «Il ragazzo della via Gluck» fu presentata al Festival di Sanremo. Il Molleggiato venne scartato alla prima serata ma ebbe un enorme successo radiofonico e smosse (per la prima volta) le coscienze ambientaliste ed ecologiste.

[h=5]La rinascita

Sabato l’«autobigrafia» canora di Celentano compie 50 anni e per festeggiarla l’associazione «Amici della Martesana Greco» coglie l’occasione per lanciare una petizione promossa anche da Legambiente: «Chiediamo al sindaco e agli assessori ai Lavori pubblici e alla Mobilità e all’Ambiente la riqualificazione di via Gluck, già inserita dall’amministrazione comunale tra i beni paesaggistico-culturali ma ora in una situazione di forte degrado». La canzone racconta la storia (vera) di un ragazzo nato a Greco al tempo in cui si correva tra i campi verdi e si respirava aria pulita e continua con la denuncia della scomparsa, sotto una valanga di catrame e cemento, di quel mondo. «Un grido di dolore — spiegano i sostenitori dell’associazione — contro un’insensata identificazione del progresso con la costruzione incontrollata, un messaggio ancora attuale, un simbolo vivo, un invito al rispetto della natura che è passato di generazione in generazione. Quel tratto di via Gluck è abbandonato. Vogliamo che rinasca liberandola dal parcheggio selvaggio, rifacendo una nuova sede stradale, una più adeguata illuminazione e, laddove possibile, inserire alberi e aiuole». Così, dalle 15 alle 17 di sabato, davanti alla casa natale di Adriano Celentano (al numero civico 14), c’è la possibilità di firmare la petizione che supporta la riqualificazione della mitica via, meta ancora oggi di turisti e curiosi. [/h]
 
Roberto57;n1958256 ha scritto:
Buongiorno Terry, tutto ok per quella cosa.......

Da esperta quale sei, che ti sembra Sanremo? Ieri sera non mi è piaciuta tanto


Ciao Roberto....io esperta!!!!!:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes: ma grazie....:D
c'e' ne sarebbe da dire...:eek: dico solo vinca il migliore... io ho apprezzato Gli Stadio, all'inizio non li avevo considerati poi mi hanno sorpreso..mentre Patty Pravo e Neffa hanno stonato piu' volte pero' tutto sommato le canzoni sono gradevoli:) a giudicare dalle reazioni della platea ogni volta che viene nominato,secondo me questo festival lo vince Vessicchio;)
 
TerryTerry;n1958431 ha scritto:
Ciao Roberto....io esperta!!!!!:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes: ma grazie....:D
c'e' ne sarebbe da dire...:eek: dico solo vinca il migliore... io ho apprezzato Gli Stadio, all'inizio non li avevo considerati poi mi hanno sorpreso..mentre Patty Pravo e Neffa hanno stonato piu' volte pero' tutto sommato le canzoni sono gradevoli:) a giudicare dalle reazioni della platea ogni volta che viene nominato,secondo me questo festival lo vince Vessicchio;)

anche a me piacciono gli Stadio e spero che vincano loro, anche Scanu ha stonato, su Vessicchio hai ragione è anche l'unico che non ha snobbato il dopo festival :)....non ho ancora capito chi faceva la voce di Maurizio Costanzo (che poi non è mai arrivato) .......c'è posta
 
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