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“La posizione del Prefetto è estremamente grave – attacca Max Bastoni, consigliere regionale e comunale della Lega – Ed è ancor più grave che chieda ad Aler di dotarsi di un sistema di vigilanza privata. Abdica al suo ruolo di garante della sicurezza. Una condotta confermata dall’episodio di ieri in via Selinunte dove, chiamate dagli ispettori Aler due pattuglie della polizia di stato si sono rifiutate di allontanare degli occupanti abusivi per una pretestuosa emergenza sanitaria. Ci credo che MM abbia la meglio nel confronto con Aler disponendo di pattuglie della Polizia locale preposte agli sgomberi. Peccato che il protocollo in corso preveda che i vigili debbano intervenire ovunque non solo nelle case popolari gestite dal Comune di Milano”. Bastoni lancia allora una provocazione: “Se questa è la posizione del Ministero degli Interni, sarebbe veramente il caso di rivolgerci ai privati, a partire dalla funzioni fin qui esercitate da Saccone. Da cui, beninteso, ci aspettiamo immediate scuse”.A scriverlo è stato il prefetto di Milano, Renato Saccone, in una comunicazione del 27 marzo in merito alle “numerose segnalazioni di nuove occupazioni” degli alloggi gestiti dall’Azienda lombarda per l’edilizia popolare (Aler). In caso di malviventi beccati in flagranza, spiega il prefetto, sul piano sanzionatorio “non potranno configurarsi le fattispecie configurate, da ultimo, dal Decreto legge 25 marzo 2020, n. 19”. Il motivo? “Appare evidente che di spostamento e di assembramento è corretto parlare soltanto in caso di accertamenti eseguiti in luoghi pubblici o aperti al pubblico”. Dunque le sanzioni non valgono per chi si è spostato per trovare un appartamento libero e vi si è “assembrato”, sfondando la porta e rendendolo suo.
Restano ovviamente le “pene” previste per l’occupazione in sé, ma non hanno mai spaventato né zingari né immigrati.
La querelle si inserisce in un contesto piuttosto caldo per gli alloggi popolari lombardi, cui questa mattina è stata dedicata una riunione in prefettura. Nel solo mese di marzo, Aler ha dovuto far fronte a 102 interventi in flagranza, recuperando 57 case mentre altre 45 risultano occupate. A preoccupare sono sopratutto gruppo organizzati di rom, che – come raccontato dal Giornale – approfittano del coprifuoco per sfondare le porte degli appartamenti. Nello stesso periodo dell’anno scorso, infatti, gli interventi erano stati molti meno: solo 70.
L’Azienda lombarda potrebbe chiedere l’intervento della polizia, che però in questi giorni è impegnata “in via assolutamente prioritaria” nelle attività di contenimento del’epidemia. Gli agenti, assicura il prefetto, “mantengono costante l’attenzione al fenomeno e continueranno ad intervenire su tutte le situazioni di flagranza segnalate da Aler”.