Novità

Frate Indovino

Mercoledì 9 Giugno

S. Efrem dottore
S. Riccardo vescovo
B. Anna Maria Taigi

SANT’EFREM dottore
Efrem nacque nel 306 a Nisibi, città della Mesopotamia, quando era governata da Roma con la forza. Ricevette il battesimo a diciotto anni. All’epoca, la Chiesa orientale era una comunità cristiana costretta a vivere tra l’Impero di Roma, che prima perseguitò i cristiani e poi formalmente si convertì, e l’eterno nemico: la Persia. Efrem era diacono e, attraverso i suoi scritti, ha tramandato l’immagine di una Chiesa viva e attenta alla liturgia e alla figura di Maria. Fu predicatore e comprese l’importanza della musica e della poesia come strumenti per difendere la fede cristiana. Fu autore prolifico: le sue opere, in prosa o in poesia, si trattasse di omelie o di inni, divennero parte della liturgia stessa. Ci sono testimonianze che dichiarano che in alcune chiese, dopo la lettura della Bibbia, si leggevano pubblicamente le sue opere. Egli si distinse sempre per il servizio che fece alla Chiesa, sia in campo liturgico, sia in campo teologico. È oggi ricordato come Dottore della Chiesa.
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Ciao Mihael io ho un
calendario di Frate Indovino me lo ha dato dove vado a comperare le damigiane di vino per sapere quando c'è la luna calante/crescente /piena per poter imbottigliare il vino.
 
Venerdì 11 Giugno

Sacro Cuore di Gesù
S. Barnaba apostolo
B. Jolanda badessa francescana

SACRO CUORE DI GESÙ

Il culto del Sacro Cuore di Gesù fu propagato nel XVII sec. da santa Margherita Maria Alacoque, alla quale Gesù apparve più volte, mostrandole il Cuore ardente come una fornace. Egli la scelse come sua messaggera. Gesù, nella prima apparizione, spiegò a santa Margherita: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda.” In seguito, Gesù lamentò l’ingratitudine degli uomini, le irriverenze e il disinteresse verso il bene che ricevevano da Lui. Chiese agli uomini, come devozione, la Comunione il primo venerdì di ogni mese e l’ora di santa adorazione. Inoltre, chiese che il giorno in cui si onora il suo Cuore (cioè oggi) con la Comunione, si offra riparazione alle offese da Lui ricevute. Egli si preoccupa in modo particolare delle pecore smarrite e non si risparmia pur di avere la gioia di ritrovarle.
Rivolgiamo il nostro pensiero, la nostra supplica al suo Cuore ardente d’amore per noi e, con preghiere di richieste, di perdono e di ringraziamento, restiamo uniti al nostro Salvatore!
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Sabato 12 Giugno

Cuore Immacolato di Maria
B. Florida Cevoli vergine francescana

SACRO CUORE DI MARIA
Il Sacro Cuore di Maria era una devozione già esistente nella Chiesa, quando Papa Pio XII la estese liturgicamente nel 1944, in ricordo della Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria da lui fatta nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale. A Fatima, il 13 giugno 1917, la Madonna apparve ai tre pastorelli e disse che Gesù voleva servirsi di loro per farla conoscere ed amare, cioè Egli voleva stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. In una apparizione di alcuni anni dopo, la Madonna fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per le bestemmie, le ingratitudini e i peccati dei figli. Per questo è venuta in soccorso di questi figli facendo una Promessa: tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confessano, ricevono la santa Comunione, recitano il Rosario facendole compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrire riparazioni, saranno assistiti nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza. È per mezzo del Cuore Im¬macolato di Maria che Dio concede le sue grazie e per questo il Cuore Gesù vuole che sia venerato il Cuore Immacolato di Maria.
Oggi, domandiamo al Cuore Immacolato di Maria soprattutto la Pace, perché il Signore l'ha incoronata Regina della Pace!

Il Sacro Cuore di Maria era una devozione già esistente nella Chiesa, quando Papa Pio XII la estese liturgicamente nel 1944, in ricordo della Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria da lui voluta nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale. A Fatima, il 13 giugno 1917, la Madonna apparve ai tre pastorelli e disse che Gesù voleva servirsi di loro per farla conoscere ed amare, cioè Egli voleva stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. In una apparizione di alcuni anni dopo, la Madonna fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per le bestemmie, le ingratitudini e i peccati dei figli. Per questo è venuta in soccorso di questi figli facendo una Promessa: tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confessano, ricevono la santa Comunione, recitano il Rosario facendole compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrire riparazioni, saranno assistiti nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza. È per mezzo del Cuore Im¬macolato di Maria che Dio concede le sue grazie e per questo il Cuore di Gesù vuole che sia venerato il Cuore Immacolato di Maria.FB_IMG_1623492681133.jpg
 
Domenica 13 Giugno

11ª p.a. S. ANTONIO di Padova dottore francescano

Sant’Antonio (1195-1231) nacque a Lisbona da nobile famiglia. Ancora molto giovane, intraprese la strada religiosa, con ferma vocazione. Sconvolto dalla vista dei corpi di cinque frati decapitati che venivano riportati dal Marocco, dove avevano predicato agli infedeli, decise di passare al nuovo Ordine dei Minori per seguire le loro orme e ottenere di partire per quella terra. Ma, le cose andarono diversamente: si ammalò e dovette tornare indietro e, nel frattempo, dovette partire per l’Italia per partecipare al Capitolo Generale, dove ascoltò Francesco tenere i discorsi ai fratelli. Il suo talento più grande fu l’eloquenza unita a una grande capacità espressiva. I suoi Sermoni trattano delle virtù, dell’amore di Dio, della pietà verso i poveri, dell’umiltà e condannano l’orgoglio, la lussuria, l’avarizia. Fu un predicatore infaticabile e per mezzo di lui si compirono celebri miracoli, come ad esempio la predica ai pesci. Morì a Padova.FB_IMG_1623574485400.jpg
 
Martedì 15 Giugno

S. Vito martire
S. Benilde martire
B. Luigi Maria Palazzolo sacerdote

SAN VITO adolescente martire
È conosciuto anche come san Vito di Lucania, ma la tradizione dice che i suoi natali sono in Sicilia. Il padre era pagano e lo fece arrestare, ancora adolescente, perché professava la fede cristiana. Fu imprigionato, ma venne liberato da un angelo. Si spostò in Lucania, dove fece opera di apostolato. Per la sua dote di taumaturgo, fu chiamato da Diocleziano, a Roma, perché scacciasse il demonio da suo figlio. Dopo aver ottenuto il miracolo, Diocleziano arrestò Vito e lo fece uccidere con i suoi compagni. Di Vito si raccontano molti miracoli, tra cui questo: egli seppe che dei cani avevano dilaniato un bambino. Allora richiamò i cani facendosi ridare i resti del corpicino e restituì la vita al bambino.FB_IMG_1623745294003.jpg
 
Giovedì 17 Giugno

S. Raniero di Pisa
Ss. Isauro e Compagni martir
S. Teresa regina

SAN RANIERI DI PISA povero e pellegrino
Ranieri nacque nell'anno 1118 da famiglia benestante. Era molto portato per la musica, suonava la lira e cantava anche bene, così visse la sua giovinezza nei divertimenti, trascurando la volontà dei genitori e gli studi. Un giorno, a diciannove anni, incontrò un eremita, Alberto, che lo aiutò nella conversione e ad abbracciare la fede cristiana per mettersi al servizio di Dio. Fu un cambiamento radicale di vita. Presto partì per la Terra Santa. A ventitré anni decise di vivere in totale povertà e donò tutte le sue ricchezze ai poveri. Da allora, Ranieri visse imitando il suo maestro, Gesù Cristo. Salì sul Monte Calvario e nella cappella del Golgota, si spogliò degli abiti e mise una 'pilurica', una rozza veste penitenziale. Passava le giornate a pregare presso il Santo Sepolcro. Per combattere l’orgoglio che poteva nascere dalla fama che già aveva presso i fedeli, per i miracoli che compiva, praticava lunghi digiuni penitenziali e mangiava solo acqua e pane. Ranieri ritornò a Pisa, dove continuò a operare miracoli, amato e stimato dai suoi concittadini. Era chiamato da questi “Ranieri dall’Acqua”, per la sua abitudine di donare acqua e pane benedetti a chi chiedeva i suoi consigli.FB_IMG_1623915017186.jpg
 
Venerdì 18 Giugno

S. Calogero eremita
B. Osanna Andreasi vergine

SAN CALOGERO eremita
Il nome Calogero viene dal greco “di bella vecchiaia”. Le notizie sulla sua vita sono giunte confuse. Probabilmente viene dal Bosforo. In seguito a una visione angelica comprese che il suo compito era di evangelizzare la Sicilia. Con l’autorizzazione del Papa si fermò nell’isola a predicare e ad aiutare gli abitanti su come utilizzare le acque termali per i loro malanni, acque vaporose esistenti sui monti su cui si era ritirato a vivere da eremita nelle grotte naturali.
Si racconta che, negli ultimi suoi giorni, essendo ormai ultranovantenne, egli non riuscisse più a cibarsi, per cui Dio gli mandò una cerva, che con il suo delicato latte lo alimentava; un giorno il cacciatore Siero, scorgendo l’animale, lo trafisse con una freccia. La cerva riuscì a trascinarsi all’interno della grotta di Calogero e morì fra le sue braccia. Il cacciatore pentito, riconobbe nell’eremita colui che l’aveva battezzato anni prima, gli chiese perdono e Calogero lo portò nella vicina grotta vaporosa, dandogli istruzioni per le proprietà curative di quel vapore e delle acque che sgorgavano da quel monte. Il cacciatore Siero, divenuto suo discepolo, salì spesso sul monte a visitarlo, ma 40 giorni dopo l’uccisione della cerva, trovò il vecchio eremita morto, ancora in ginocchio davanti all’altare.FB_IMG_1624010604635.jpg
 
Lunedì 21 Giugno

S. Luigi Gonzaga
S. Rodolfo vescovo
B. Tommaso

SAN LUIGI GONZAGA religioso
Nacque a Castiglione delle Stiviere (Mantova) nel 1568, figlio primogenito del marchese Ferrante I Gonzaga di Castiglione. Visse la sua infanzia a Firenze alla corte dei Medici, fu poi paggio dell’Infante di Spagna Don Diego all’Escorial. Da bambino il padre lo educò alle armi, la madre alla carità. A 10 anni, Luigi sentì che la sua strada era quella che, attraverso l'umiltà, il voto di castità e una vita dedicata al prossimo, l'avrebbe condotto a Dio. Sentiva forte l’attrazione di entrare nella Compagnia di Gesù, ma il padre opponeva grosse difficoltà. Alla fine, libero di seguire Cristo, rinunciò al titolo e all'eredità ed entrò nel Collegio Romano dei Gesuiti, nella pace e nella gioia. Si dedicò agli umili e agli ammalati. Quando un’epidemia di peste colpì Roma, nel 1590, egli si offrì volontario per l’assistenza dei bisognosi e trasportando sulle spalle un moribondo, rimase contagiato e morì. Aveva solo 23 anni.FB_IMG_1624267062055.jpg
 
Martedì 22 Giugno

S. Paolino vescovo

SAN TOMMASO MORO martire
Tommaso Moro (in inglese Thomas More) nacque a Londra nel 1478, figlio di un magistrato, possedeva una vasta e raffinata cultura classica. Svolse diversi incarichi pubblici e gli furono anche affidati importanti compiti diplomatici all’estero. Nel 1529, venne eletto Lord Cancelliere del Regno. Il sovrano Enrico VIII Tudor era stato proclamato da Papa Leone X “difensore della fede”, per aver difeso la dottrina cattolica di fronte alle accuse di Lutero contro Roma. Ma, Enrico si innamorò di Anna Bolena e, desideroso di sposarla, voleva divorziare dalla moglie Caterina d’Aragona. Entrato in disaccordo con la Chiesa per ottenere il consenso al divorzio, il re staccò l’Inghilterra dalla Chiesa Cattolica. Tommaso non accettò la decisione e non firmò l’Atto di Supremazia con cui Enrico VIII si proclamava unico capo della Chiesa Anglicana. La fede vietava a Thomas di accettare quel divorzio e la supremazia del re nelle cose religiose. Lo dichiarò allo stesso sovrano, dicendogli con sincerità e lealtà che stava smembrando la Chiesa per un suo capriccio, anteponendo il proprio piacere al dovere. Il Cancelliere venne arrestato, rinchiuso nella Torre di Londra e condannato (alla pena capitale per) alla decapitazione. Tommaso era una persona con un grande attaccamento verso la famiglia, dedito all’educazione religiosa, morale e intellettuale dei quattro figli, basata sull’importanza della preghiera in famiglia. Era di carattere aperto e gioviale, dotato delle virtù dell’umorismo e dell’integrità morale. Ci ha lasciato la sua famosa opera “L’Utopia” (dalla quale è venuto il termine di utopia) in cui disegnò una società ideale, governata dalla giustizia e dalla libertàFB_IMG_1624363898315.jpg
 

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