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Frate Indovino

SAN GIOVANNI DI DIO religioso
Giovanni nacque in Portogallo, nel 1495, a Montemor-o-Novo, una località ad un centinaio di Km ad Est di Lisbona. A 8 anni, per motivi non chiari, si allontanò da casa. Si spostò in molti luoghi, fece molti lavori: pastore, contadino, venditore ambulante, militare. Infine, si stabilì a Granada e vi aprì una libreria. Ma, dopo aver ascoltato una predica del trascinante san Giovanni d’Avila, sentì in lui risvegliare la vocazione. Abbandonò ogni cosa e distribuì i suoi beni ai poveri, ma il suo eccessivo entusiasmo lo fece passare per pazzo e venne rinchiuso in manicomio. Era in un luogo di sofferenza, tra i malati, tra gli abbandonati dalle famiglie, vittime della solitudine e dell’ignoranza delle cure mediche e di una assistenza inadeguata. Insieme a dei compagni che si aggiunsero a lui, vestiti un saio segnato da una croce, e trovò un modo nuovo di assistere e rapportarsi ai malati, ponendo le basi della moderna attività infermieristica. La sua idea era che la cura dello spirito era la premessa per una buona cura del corpo. Giovanni di Dio raccolse i suoi compagni in una grande famiglia religiosa, l'Ordine dei Fratelli Ospedalieri, conosciuti come Fatebenefratelli. Fondò un ospedale, in cui si operava e si viveva per il sofferente, i cui sistemi di assistenza e la spiritualità si sono diffusi in diversi Paesi. La Chiesa cattolica lo venera come santo. È il santo patrono degli ospedali, degli ammalati e degli infermieri, dei librai e dei tipografi, nonché della città di Granada – in Spagna – ove si spense a soli 55 anni l’8 marzo 1550.FB_IMG_1741418235789.jpg
 
SANTA FRANCESCA ROMANA religiosa
Francesca, nata a Roma nel 1384, da famiglia nobile e ricca, ricevette una buona educazione cristiana. Suo desiderio era di consacrarsi vergine al Signore, ma per obbedienza al padre, sposò il nobile Lorenzo de’ Ponziani, considerando ciò volontà di Dio. Con devozione si dedicò alla cura del matrimonio e all’educazione dei tre figli, di cui due morirono fanciulli. Grande attenzione ebbe anche per le ancelle e i servi, che considerava veri fratelli. Con umiltà e carità si occupò dei poveri e dei malati. Nella sua grande casa sfamò gli affamati e consolò gli afflitti. La sua condotta e il suo esempio le fecero guadagnare riguardo, benevolenza e affetto da parte di tutti. Per i parenti, ella fu il faro, la guida, la consigliera nelle cose dello spirito e nelle questioni pratiche. Compassionevole verso una città in guerra, organizzò una rete di assistenza fisica e dell’anima. Francesca serviva i bisognosi come se servisse Cristo stesso, calmando rancori e vendette e riconciliando. La dura, ennesima prova della morte del terzo figlio e del marito fatto prigioniero in guerra non la fermarono nel prodigarsi e risparmiarsi. Rimasta vedova, entrò nel convento dove si costituì l'ordine delle Oblate di Santa Francesca Romana, ed è ancora esistente e attivo in Via del Teatro di Marcello. Ella morì il 9 marzo 1440 a Roma, nella casa di Trastevere. Francesca era modello di carità amorevole, che camminava nella Chiesa e nel mondo col desiderio di far sperimentare a tutti la misericordia di Dio.FB_IMG_1741509690189.jpg
 
SAN COSTANTINO Re martire
Costantino nacque nell’attuale Cornovaglia, verso il 520. Il padre era il re Cado e alla morte di costui, Costantino ereditò la corona. Nella sua vita, egli non fu modello di virtù né di pietà: aveva costumi piuttosto dissoluti, tanto che arrivò a ripudiare la moglie, figlia del re della Bretagna Armoricana, per sentirsi libero. Alla morte della moglie, Costantino fu colto da una profonda trasformazione spirituale, quindi abdicò in favore del figlio Bledric per dedicarsi alla vita religiosa. Si ritirò nel silenzio di un monastero, per alcuni anni, praticando l’ascesi e studiando le Sacre Scritture. Successivamente, divenne discepolo di san Columba di Iona. Si spinse verso nord, dove si prodigò nell’opera di evangelizzazione dei Pitti, popolazione indigena dell’odierna Scozia. Il risultato del suo apostolato fu la conversione del paese al cristianesimo. Certamente, queste non erano terre sicure, un giorno i barbari si ribellarono e trucidarono tutti i cristiani, tra cui Costantino, “il tredicesimo apostolo”.FB_IMG_1741676722824.jpg
 
SAN LUIGI ORIONE fondatore
Luigi nacque vicino Tortona, nel 1872, e frequentò per alcuni anni l’oratorio diretto da don Bosco, esperienza importante per il suo animo e che costituì la base per le sue attività in campo giovanile. Infatti, mentre frequentava il seminario, si occupava di un gruppo di ragazzi che cresceva sempre più, così inaugurò il primo Oratorio in onore di san Luigi Gonzaga. Nel 1895, fu ordinato sacerdote e le sue attività si moltiplicarono: visitava i poveri e gli ammalati, lottava contro la massoneria, diffondeva buona stampa, predicava e, soprattutto, aveva cura dei ragazzi. Si adoperò per raccogliere aiuti materiali per le sue opere, in giro per l’Italia. Alcuni religiosi sposarono il suo ideale di carità e lo seguirono nelle diverse attività. Più tardi, Luigi fonderà la Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza. Fu anche missionario in America Latina, dove costruì scuole, parrocchie e orfanotrofi, conosciuti col nome di “Piccolo Cottolengo”. Conduceva una vita poverissima e di penitenza, non si risparmiò organizzando missioni popolari, pellegrinaggi e altro, perché predicava che la fede deve permeare tutti gli aspetti della vita.FB_IMG_1741762755282.jpg
 
SANTA MATILDE DI GERMANIA regina
Matilde nacque in Sassonia da famiglia principesca. I genitori erano cristiani e affidarono la fanciulla all’abadessa di Erfurt, perché la educasse all’amore e al perseguimento delle virtù cristiane. Matilde rispettosamente obbedì ai genitori e alle cure dell’educatrice e tornò in famiglia solo quando capì che quella era la volontà di Dio. Andò in sposa al principe Arrigo, figlio di Enrico duca di Sassonia, che dopo la morte di Corrado, re di Germania, divenne imperatore. Attiravano di lei, a chi le era vicino, la modestia, l’umiltà, l’innocenza e le virtù dell’anima più che la sua regalità. Matilde, benché sovrana, spesso faceva visita agli ammalati e ai poveri. Non potendo impegnarsi nelle pratiche di pietà come avrebbe desiderato, nel cuore della notte, mentre nella reggia scendeva il silenzio, andava in chiesa e passava il tempo in unione con Dio nella preghiera e nella contemplazione. Il marito Arrigo, cattolico anche lui, venne a mancare improvvisamente. Grande fu il dolore di Matilde, rimasta con tre figli: Ottone, Enrico e Brunone. Ottone era stato designato dal padre come suo successore, ma siccome l’impero di Germania era elettivo, Enrico insorse contro il potere del fratello. In effetti, Matilde appoggiò Enrico, così i due fratelli finirono per farsi la guerra. Ma, accadde che i due si alleassero contro la madre: le tolsero ogni potere, tutte le sue ricchezze e la costrinsero a ritirarsi in un monastero. Dispiaceri, umiliazioni e sofferenze le furono compagne dopo questi avvenimenti, che sopportò con spirito di penitenza. La virtù della regina madre diede i suoi frutti: i suoi figli si riconciliarono tra di loro e con lei; Ottone la richiamò a partecipare agli affari di stato; Enrico continuò a essere per lei fonte di dispiacere. Alla fine della sua vita si ritirò in uno dei monasteri da lei fondato, vivendo nella preghiera e nell’attività delle opere di carità. Si ammalò gravemente e, dopo aver vissuto una vita in santità, spirò.FB_IMG_1741932455462.jpg
 
SAN ZACCARIA papa
La famiglia di Zaccaria era di origine greca, si spostò in Calabria, e qui egli nacque verso il 700. Zaccaria fu eletto papa nel 741, un periodo piuttosto difficile per la Chiesa: i Longobardi, comandati dal re Liutprando, bramavano il possesso di Roma; l’esarca di Ravenna non strinse un buon rapporto con il papa; si diffondeva l’iconoclastia. Come prima cosa, Zaccaria cercò di portare un po’ di pace nella penisola e decise di incontrare Liutprando. Con la sua bravura diplomatica, ottenne la restituzione delle città occupate e anche altri territori che i Longobardi avevano preso da 30 anni. Infine stipulò con il re una tregua ventennale. Importante fu il gesto di legittimazione della nuova dinastia carolingia in Francia, con la consacrazione, da parte sua, di Pipino il Breve come re dei Franchi. Questa sua valutazione decretò la fine dell’incapace dinastia merovingia. Fu anche la prima volta che un sovrano veniva investito da un papa. Dura fu la battaglia che dovette combattere contro l’Impero d’Oriente, fautore dell’iconoclastia; ma anche in questa situazione seppe destreggiarsi e riuscì a fare amicizia con l’imperatore. Governò saggiamente la Chiesa e i territori che le appartenevano e le terre venivano coltivate mediante colonie agricole ben organizzate. Ultimo papa greco, il suo pontificato durò dieci anni.FB_IMG_1742023731188.jpg
 

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