Novità

Frate Indovino

VENERDI’ SANTO – PASSIONE DEL SIGNORE
Oggi, si celebra la “Passione” di Gesù, cioè tutta la vicenda che racconta l’insieme dei fatti umani e storici dolorosi che il Signore visse, fino alla morte in croce. I Vangeli raccontano come Egli si consegnò mite e benevole nelle mani di uomini che fecero di lui quello che volevano: l’”Agnello di Dio” ha preso su di sé il peccato del mondo. Nel susseguirsi degli eventi che Egli visse, il male e il peccato gli si scatenarono contro, portandolo fino alla morte, finché con la Resurrezione la vittoria finale sulla morte fu la sua. La “Passione” è caratterizzata da grande drammaticità: il tradimento di Giuda, che lo consegnò ai sommi sacerdoti con un bacio, dopo che Gesù, avendo avuto la visione della sua prossima fine, sudò sangue, ma accettò la volontà del Padre; l’arresto dei soldati; l’interrogatorio di Anna, ex sommo sacerdote ; il giudizio del Sinedrio; l’incontro col governatore romano Ponzio Pilato, perché accusato di essersi proclamato re dei Giudei, comportamento di lesa maestà verso l’imperatore romano; la condanna a morte per crocifissione; la flagellazione; l’essere schernito con una corona di spine, infine il patibolo sul Golgota. Una straziante via Crucis che si concluse con la morte di Nostro Signore e la deposizione seguita dalla sepoltura del suo corpo mortale in una tomba, avvolto in un candido lenzuolo. Poi, la tomba scavata nella roccia venne chiusa con una grossa pietra. Gesù, con la sofferenza e la sua morte, ha voluto prendere su di sé ogni genere di dolori dell’intera umanità. Ha voluto indicare che la sofferenza è un male necessario, perché è già nella storia di ogni singolo uomo, come lo è la morte del corpo, come conseguenza del peccato, ma essa può essere trasformata in una luce di speranza, di compartecipazione con le sofferenze degli altri nostri fratelli, che condividono con noi, ognuno nella sua breve o lunga vita terrena, il cammino verso la patria celeste.FB_IMG_1744957261350.jpg
 
SABATO SANTO
Il Sabato Santo è il giorno del silenzio, del raccoglimento, della meditazione per Gesù che giace nel sepolcro; solo dopo verrà la gioia della Domenica di Pasqua con la sua Resurrezione, ma il sabato vi è il silenzio del riposo della morte. Anche i Vangeli tacciono: il racconto della Passione di Gesù si ferma alla sera del venerdì, all’apparire delle prime luci del sabato e riprende il terzo giorno. Il Sabato Santo è l’unico giorno senza celebrazione eucaristica: tacciono le campane, nessuna candela accesa nelle chiese spoglie, nessun canto. Anche la preghiera si fa silenziosa ed è carica di attesa: attesa di ciò che cambierà ogni cosa, ogni storia. Il Signore è morto nella carne ed è disceso nel Regno degli Inferi e con la sua morte ha distrutto la morte stessa in un mirabile combattimento. Così il Sabato Santo è un tempo capace di germinare la vita, cioè è un crescere del tempo verso il trionfo della vita nuova: il suo silenzio è un tempo carico di energie e di vita. Il Sabato Santo, Dio sembra assente, il dolore appare senza senso e Lui, dov’è? Sabato Santo è anche per chi nel suo cammino di fede incontra le tenebre, vede vacillare la propria fede, non riesce a nutrire speranza. Appare giorno privo di sensibilità, in cui la fiducia svanisce… ma, è bene vederlo come un tempo in cui il disfacimento del nostro essere esteriore fa spazio alla crescita del nostro uomo interiore… allora, ognuno potrà dire del suo Sabato Santo: “Dio veramente era qui accanto a me, ma io non lo sapevo!” (Gen 28,16). L’aurora della Pasqua segue sempre il Sabato Santo!

Ispirato a un testo di E. BianchiFB_IMG_1745045883987.jpg
 
PASQUA DI RISURREZIONE DEL SIGNORE
La Chiesa, al suono festante delle campane, proclama l’annuncio pasquale: Cristo è risorto, Egli vive al di là della morte, è il Signore dei vivi e dei morti. In quella che risulta essere, nella storia, la “notte più chiara del giorno”, la Parola onnipotente di Dio, Creatore di cieli e terra, che ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, chiama a una vita immortale l”’uomo nuovo”, Gesù di Nazareth. Pasqua è annuncio della risurrezione, della vita che non sarà distrutta. Gli Apostoli hanno il compito di testimoniare che Cristo è vivo e la Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, lo testimonia a ogni generazione. Questa vita nuova è tutta da costruire nell’oggi in modo nuovo: Pasqua è oggi, è ogni giorno dell’esistenza umana e cristiana. E’ compito dei cristiani testimoniare che la vita può essere più ricca, più gioiosa, più piena, se vissuta come insegnato dal mistero pasquale, cioè che essa passa attraverso la morte soltanto per risorgere. Ogni volta che il male è vinto, ogni volta che un gesto di amicizia rivela a un fratello l’amore del Padre, ogni volta che compiamo un sacrificio per il fratello, ogni volta che aiutiamo gli altri a vivere una gioia, realizziamo la Pasqua. Si afferma quel “mondo nuovo” nel quale la “gloria della risurrezione” sarà pienamente realizzata. Il Signore ci invita a uscire dalle ricchezze e dagli egoismi personali; a uscire dal peccato che avvelena il cuore; a uscire e ad allargare la cerchia degli interessi, facendo della nostra vita un servizio d’amore. Il Signore ci invita ad andare verso la novità del Cristo, a seguire la strada del Vangelo, seminando gioia, annunciando che Cristo è vivo e risorto. La vita sarà, allora, un canto di “Alleluia!”.

Ispirato a un testo di M. MagrassiFB_IMG_1745130780352.jpg
 
IL LUNEDI’ DELL’ANGELO
Il Lunedì dell’Angelo, comunemente chiamato lunedì di Pasquetta, segue la domenica di Pasqua ed è il giorno in cui i cristiani ricordano l’incontro dell’Angelo con le tre donne, giunte al sepolcro, dove Gesù era stato seppellito il giorno della sua Crocifissione. Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salomè andarono al sepolcro, con degli olî aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù. Trovarono che la grande pietra che lo chiudeva era stata rimossa; le tre donne erano smarrite e preoccupate e mentre cercavano di capire cosa fosse successo, apparve un angelo che disse loro: "So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto" (Mc 16,1-7). E le invitò a dare l’annuncio agli Apostoli. La tradizione ha spostato questo evento dalla mattina di Pasqua al giorno successivo, il lunedì, forse perché i Vangeli parlano de "il giorno dopo la Pasqua", anche se quella a cui si allude è la Pasqua ebraica, che cadeva di sabato. Il lunedì dell’Angelo, in Italia, è un giorno di festa che si trascorre insieme a parenti e amici facendo la tradizionale gita o scampagnata. Una interpretazione di questa consuetudine, potrebbe essere che si vogliano ricordare i discepoli diretti a Emmaus, a pochi chilometri da Gerusalemme, ai quali Gesù apparve lo stesso giorno della Resurrezione. Così, per ricordare quel viaggio, si trascorre la Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata all’aperto.FB_IMG_1745215713179.jpg
 
SAN GIORGIO martire
Giorgio fu venerato, fin dall’antichità, sia in Oriente, sia in Occidente e la sua fama fu tanto vasta che non esiste paragone tra i martiri dell’epoca. Non si hanno, però, notizie certe sulla sua vita. La leggenda narra di un dragone che usciva dalle acque del lago e si avvicinava alle mura della città, portandovi morte. Per tenerlo lontano, gli abitanti sorteggiavano dei giovani da dare in pasto alla bestia. Un giorno, toccò in sorte alla figlia del re. Ma, Giorgio ingaggiò col drago un furioso combattimento e lo uccise, salvando la principessa da sicura morte e la città dall’asservimento. In cambio della liberazione raggiunta, Giorgio chiese al popolo della città di credere in Cristo e di farsi battezzare. In tempi di persecuzioni, il santo sposò la missione di difendere i cristiani condannati al martirio. Ma, egli stesso fu arrestato, condannato, subì lunghe torture e, infine, fu decapitato. Il culto del santo acquisì popolarità enorme tanto che si diffuse in molti Paesi fino ad arrivare in Inghilterra, dove fu proclamato patrono e dove, ancora oggi, la croce rossa di san Giorgio in campo bianco è tra i simboli della bandiera inglese. Inoltre, gli anglicani conservano la celebrazione della ricorrenza del santo nel loro calendario.FB_IMG_1745388425292.jpg
 

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