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Frate Indovino

SAN GUIDO MARIA CONFORTI fondatore
Guido nacque nel 1865, in provincia di Parma. Era ottavo di dieci figli, ma dopo essere riuscito a vincere le perplessità del padre, non troppo felice per la sua scelta, entrò in seminario. La sua vocazione era legata a un episodio che spesso raccontava: nella chiesa della Pace in Borgo delle Colonne, sulla strada che percorreva per andare a scuola, c’era un Crocifisso davanti al quale si fermava spesso a pregare: “Io lo guardavo e lui guardava me e mi pareva che dicesse tante cose”, assicurando che la sua vocazione sacerdotale era nata lì. Quando comparvero i primi sintomi di una malattia (epilessia), che avrebbe potuto non facilitare la sua attività sacerdotale, il sostegno del suo maestro lo rincuorò e lo guidò. In seminario, il giovane Guido lesse una biografia di san Francesco Saverio e rimase affascinato dallo spirito delle sue imprese missionarie, tanto da essere acceso dal sogno di proseguire il cammino. Scelse così di fare il missionario, ma a causa della malattia di cui soffriva, nessun istituto missionario era disposto ad accoglierlo. Ma Guido non si arrese e fondò egli stesso un istituto, ufficialmente riconosciuto come “Congregazione di san Francesco Saverio per le Missioni estere” e presto, consegnò la croce ai primi due missionari Saveriani in partenza per la Cina. Infine, il momento più bello per la vita di Guido Maria fu quando, nel 1928, potè andare in Cina per visitare i suoi Saveriani. Potè constatare quanto il suo sogno fosse diventato realtà: conosce i nuovi cristiani, la giovane Chiesa cresciuta tra dure difficoltà, come era riuscito a realizzare gli ideali di Francesco Saverio. E, mentre era proiettato verso terre lontane e bisognose, egli si mostrò pastore energico della sua diocesi nativa, dove oltre al lavoro di rievangelizzazione, aveva realizzato l’opera di assistenza alle famiglie durante la prima guerra mondiale. Ritornato dalla Cina, però, il fisico cedette sotto l’aggravarsi della malattia e presto si addormentò nel Signore.1000005257.jpg
 
SAN LEONARDO eremita
Nato in Gallia nel 496 da nobile famiglia, amica del re Clodoveo, non volle intraprendere la carriera militare e si pose al seguito di san Remigio, arcivescovo di Reims e come lui chiese e ottenne la facoltà di liberare i prigionieri che avesse incontrato, atto di carità che praticò a lungo, liberando tante vittime infelici delle guerre del tempo. Pare che durante un viaggio verso Limoges, in una foresta, soccorse con la sua preghiera, la regina sorpresa durante una battuta di caccia dalle doglie del parto. Per questo, il re gli concesse il terreno su cui erigere un convento, il cui pozzo si riempiva miracolosamente di acqua.
Il santo eremita edificò anche un Oratorio in onore della Madonna e un altare al suo maestro san Remigio, morto nel frattempo. Nelle regioni già cristiane di Germania, Aquitania, Inghilterra, giunse la fama di santità che circondava l'eremita, e a lui accorrevano i malati e i prigionieri, i quali, invocandolo, riacquistavano immediatamente la libertà. San Leonardo morì il 6 novembre, nella metà del VI secolo. È raffigurato nell’arte e nell’iconografia popolare con le catene, simbolo dei prigionieri, ed è patrono dei fabbricanti di catene, di fermagli, di fibbie, ecc., dei parti difficili e dei bambini malati. Viene invocato anche contro la grandine e l’obesità.1000005284.jpg
 
DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE
Fin dall’antichità si era soliti consacrare a Dio, con particolare solennità, i luoghi destinati al culto divino e anche la Chiesa di Cristo ebbe luoghi comuni consacrati in cui riunirsi per celebrare la Parola di Dio e i sacri Misteri. Inizialmente, per la predicazione apostolica, i fedeli si incontravano in semplici stanze, in case private, anche perché la Chiesa non godeva ancora di alcun riconoscimento. Quando poi, i fedeli cominciarono ad aver bisogno di luoghi in cui riunirsi per pregare, furono costruite vere chiese. Nel 313, l’imperatore Costantino il Grande, dopo aver ottenuto la vittoria su Massenzio, concesse piena libertà ai seguaci di Cristo, di esercitare la propria religione e costoro non risparmiarono fatiche e spese per edificare al Signore chiese sontuose. Numerose furono le chiese costruite in quei tempi. L’imperatore Costantino, egli stesso, fece costruire, sul monte Celio a Roma, accanto al Palazzo Lateranense, una magnifica basilica, che fece dedicare al Santissimo Salvatore. Al suo interno fu alzata una cappella dedicata a san Giovanni Battista, il battistero. Per questo, la basilica viene chiamata col nome di San Giovanni in Laterano. Il Pontefice san Silvestro la consacrò solennemente il giorno 9 novembre. Il Palazzo Lateranense era la residenza degli imperatori romani, divenne poi la residenza dei Pontefici. Sorgeva così la “madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe”, distrutta e ricostruita molte volte, simbolo della fede cristiana. Fu stabilito da Papa Benedetto XIII che questa festa fosse estesa a tutto il mondo cristiano.1000005508.jpg
 

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