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Gdf: "Finto download gratuito, non pagate"
Indagine dopo le denunce di molti internauti
Il caso della Programmi.net, la società che prometteva il download gratuito di software ma poi pretendeva circa un centinaio di euro per un presunto abbonamento a servizi telematici sottoscritto inconsapevolmente
Roma, 29 marzo 2012 - Non versare alcuna somma e segnalare la richiesta alla polizia. E’ l’invito che i cyber-007 del Gat (il Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di finanza) rivolgono alle migliaia di cittadini che, ancora in questi giorni, vengono bersagliati da solleciti di pagamento spediti via email o per lettera da Italia-Programmi.net, la società che prometteva il download gratuito di software ma poi pretendeva circa un centinaio di euro per un presunto abbonamento a servizi telematici sottoscritto inconsapevolmente dagli utenti.
"Italia-Programmi.net - spiegano le Fiamme Gialle - già sanzionata dal Garante Antitrust e nel mirino di numerose procure, sta continuando ad inviare messaggi dal tono minaccioso prima richiedendo il pagamento, poi comunicando di aver intrapreso le vie legali, dopo ancora informando dell’esistenza di un procedimento civile presso un tanto fantasiosissimo quanto non meglio identificato ‘tribunale regionale giudiziario’ e segnalando di aver affidato la pratica ad una struttura specializzata nel recupero dei crediti".
Le indagini della procura presso il Tribunale di Roma, dirette dal procuratore aggiunto Nello Rossi, coordinate dal pubblico ministero Nicola Maiorano, affidate al Gat, hanno visto confluire circa 500 denunce e ricevuto numerosi spunti investigativi. "Un intreccio di società (di cui la misteriosa Estesa Ltd. con sede nelle Seychelles, è forse la principale entità) e l’indirizzamento del flusso di denaro indebitamente riscosso verso un conto corrente cipriota - sottolineano gli investigatori - sono contorni già ben definiti, così come è ben chiaro il ruolo di un 65enne ungherese che apparentemente avrebbe il ruolo di ‘regista' della gigantesca truffa".
Le indagini hanno innescato una serie di collaborazioni con le autorità giudiziarie e le forze di polizia all’estero, avviando una sorta di staffetta che vede in campo Austria, Germania, Grecia, Cipro, Usa e Seychelles.
La vicenda ha origine nell’offerta via Internet di software gratuito: gli utenti a caccia di free-software trovano sui motori di ricerca il sito "Italia-programmi.net" come contenitore di informazioni utili per scaricare senza spese le applicazioni di proprio interesse. Una volta raggiunto il sito web e individuato quel che si vuole scaricare, Italia-Programmi.net chiede di compilare una scheda dove solo da poco tempo si parla della sottoscrizione di un abbonamento biennale del costo di 8 euro (scritta ben evidenziata) e con il pagamento anticipato di 96 euro per il primo anno (circostanza scritta a caratteri minuscoli). L’indicazione è visibile solo negli orari diurni (durante i quali le autorità possono effettuare controlli) mentre in altri periodi della giornata - in assenza di "avvisi" - l’utente rischia di inciampare nell’illusione della totale gratuità.
Gdf: "Finto download gratuito, non pagate"
Indagine dopo le denunce di molti internauti
Il caso della Programmi.net, la società che prometteva il download gratuito di software ma poi pretendeva circa un centinaio di euro per un presunto abbonamento a servizi telematici sottoscritto inconsapevolmente
Roma, 29 marzo 2012 - Non versare alcuna somma e segnalare la richiesta alla polizia. E’ l’invito che i cyber-007 del Gat (il Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di finanza) rivolgono alle migliaia di cittadini che, ancora in questi giorni, vengono bersagliati da solleciti di pagamento spediti via email o per lettera da Italia-Programmi.net, la società che prometteva il download gratuito di software ma poi pretendeva circa un centinaio di euro per un presunto abbonamento a servizi telematici sottoscritto inconsapevolmente dagli utenti.
"Italia-Programmi.net - spiegano le Fiamme Gialle - già sanzionata dal Garante Antitrust e nel mirino di numerose procure, sta continuando ad inviare messaggi dal tono minaccioso prima richiedendo il pagamento, poi comunicando di aver intrapreso le vie legali, dopo ancora informando dell’esistenza di un procedimento civile presso un tanto fantasiosissimo quanto non meglio identificato ‘tribunale regionale giudiziario’ e segnalando di aver affidato la pratica ad una struttura specializzata nel recupero dei crediti".
Le indagini della procura presso il Tribunale di Roma, dirette dal procuratore aggiunto Nello Rossi, coordinate dal pubblico ministero Nicola Maiorano, affidate al Gat, hanno visto confluire circa 500 denunce e ricevuto numerosi spunti investigativi. "Un intreccio di società (di cui la misteriosa Estesa Ltd. con sede nelle Seychelles, è forse la principale entità) e l’indirizzamento del flusso di denaro indebitamente riscosso verso un conto corrente cipriota - sottolineano gli investigatori - sono contorni già ben definiti, così come è ben chiaro il ruolo di un 65enne ungherese che apparentemente avrebbe il ruolo di ‘regista' della gigantesca truffa".
Le indagini hanno innescato una serie di collaborazioni con le autorità giudiziarie e le forze di polizia all’estero, avviando una sorta di staffetta che vede in campo Austria, Germania, Grecia, Cipro, Usa e Seychelles.
La vicenda ha origine nell’offerta via Internet di software gratuito: gli utenti a caccia di free-software trovano sui motori di ricerca il sito "Italia-programmi.net" come contenitore di informazioni utili per scaricare senza spese le applicazioni di proprio interesse. Una volta raggiunto il sito web e individuato quel che si vuole scaricare, Italia-Programmi.net chiede di compilare una scheda dove solo da poco tempo si parla della sottoscrizione di un abbonamento biennale del costo di 8 euro (scritta ben evidenziata) e con il pagamento anticipato di 96 euro per il primo anno (circostanza scritta a caratteri minuscoli). L’indicazione è visibile solo negli orari diurni (durante i quali le autorità possono effettuare controlli) mentre in altri periodi della giornata - in assenza di "avvisi" - l’utente rischia di inciampare nell’illusione della totale gratuità.