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GRAZIE D'ALEMA...............GNA. CI HA FATTO TUTTI PIU POVERI.

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[h=1]L' ITALIA APPROVA MAASTRICHT[/h]
ROMA - Quinto tra i paesi europei ieri l' Italia ha ratificato il trattato di Maastricht sull' Unione europea. Il risultato finale del voto alla Camera (403 voti favorevoli, 46 contrari e 18 astenuti) è stato giudicato "incoraggiante" dal ministro degli esteri Emilio Colombo, anche se l' esito positivo era ampiamente scontato, dopo che anche la Lega si era pronunciata a favore dell' Europa. Ma molto meno incoraggiante è stato il modo di approvazione del trattato e il clima che si respirava a Montecitorio. Anche prima che la notizia bomba del ' caso De Lorenzo' facesse irruzione tra i deputati, ieri i parlamentari nei loro capannelli parlavano di tutt' altro.
Chi della direzione del proprio partito, (quella Pds del giorno avanti, quella socialista che si tiene oggi, quella democristiana che avrebbe potuto essere e non è stata) chi delle nomine bancarie, chi della Rai da commissariare.

La parola ' Maastricht' , era difficile da captare nell' aria, mentre è stato possibile cogliere al volo un "ma che si vota oggi?". E se ieri il voto ha richiamato in Parlamento un numero notevole di deputati, non si può nascondere che nei giorni scorsi, durante il dibattito di merito a qualche deputato è capitato di parlare all' aula deserta.

E sì che, dopo la decisione di partecipare alla guerra nel Golfo, questa è la più importante scelta di politica estera presa dall' Italia negli ultimi anni e impegnerà il futuro del paese per almeno il prossimo decennio. Alla fine lo stesso Colombo, come il pidiessino Claudio Petruccioli, sono arrivati alla conclusione che sarebbe meglio riformare la procedura che regola i dibattiti parlamentari.

E ancora ieri, durante l' intervento di Colombo, il presidente della Camera Giorgio Napolitano hadovuto richiamare più volte gli onorevoli per permettere al ministro di proseguire: "Colleghi, vi prego, riducete il vostro brusio". Molti possono essere i motivi dell' indifferenza dei parlamentari.

Il senso di una decisione già presa altrove, i dubbi sulla effettiva praticabilità dell' Unione monetaria dopo la tempesta monetaria del mese scorso, l' europeismo sempre proclamato dai politici italiani. Ieri il ministro Colombo nel suo intervento ha voluto comunque ripetere che "il trattato di Maastricht, con tutti i suoi limiti, rappresenta comunque un considerevole passo in avanti verso il nostro ideale d' Europa".

E ha spiegato il rifiuto del governo alla proposta di Marco Pannella, sospendere cioè l' approvazione del trattato fino al vertice di Edimburgo del 10 dicembre, con la necessità di tener fede all' impegno preso dai 12 a New York dopo il referendum francese: "Approvare Maastricht nei tempi stabiliti e senza modifiche o rinegoziazioni di sorta".

Il governo ha respinto anche tutti gli ordini del giorno che comportavano emendamenti o "riserve" sul trattato che va "approvato o respinto così com' è" come ha spiegato anche il presidente della Camera Giorgio Napolitano. Sono stati invece accolti come "raccomandazioni" ordini del giorno presentati dall' opposizione, come quello del Pds firmato da Massimo D' Alema o quello dei Verdi di Francesco Rutelli. I Verdi si sono poi astenuti nel voto finale (altrettanto ha fatto la Rete) perché chiedono un maggiore impegno sulla democratizzazione della Comunità.


Contrario il Msi: "Il trattato è un mostriciattolo giuridico e costituzionale che non salvaguarda gli interessi nazionali", ha detto Mirko Tremaglia. E anche Rifondazionecomunista: "Nasce un' Europa autoritaria decisa dalle banche centrali e dalle stutture militari". Il gruppo di Marco Pannella, in nome di Altiero Spinelli, non se l' è sentita di votare contro né di astenersi.

Ma ha lasciato in aula un solo deputato a votare a favore. Infine i deputati ' pacifisti' del Pds che hanno parecchie riserve sul trattato, si sono riconosciuti nella "sofferta decisione" di approvare annunciata dal capogruppo D' Alema. Ora che il trattato è approvato, l' Italia si è assunta un impegno tutt' altro che leggero.

C' è il sentiero del risanamento finanziario, obbligatorio per rispettare i criteri previsti dall' Unione monetaria, stretto, ripido e molto faticoso, soprattutto per quello che riguarda il deficit pubblico. E c' è poi la modifica costituzionale da compiere, non subito ma in tempi piuttosto brevi, per accogliere il diritto di cittadinanza come stabilito a Maastricht. Per concedere il diritto di voto, attivo e passivo, nelle elezioni locali a cittadini di altri paesi Cee residenti in Italia, il governo presenterà al Parlamento un disegno di legge di modifica costituzionale.
di LEOPOLDO FABIANI

30 ottobre 1992sez.



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