La polemica dell’assessore di Varese:
“No a riscatto a spese nostre per due sprovvedute” – Mentre la Farnesina lavora per rintracciare la due ragazze rapite, è l’assessore alla tutela ambientale del Comune di Varese Stefano Clerici (Pdl) a sollevare la polemica su un eventuale riscatto a spese dei contribuenti per riportare a casa Vanessa a Greta, che lui definisce “due sprovvedute” (leggi). Sempre su facebook, nel 2012 Clerici – che nella foto del profilo ha la bandiera siriana – si era espresso a favore del dittatore Bashar al-Assad, postando una sua immagine con lo status “Tieni duro presidente”. Nel 2011, tra l’altro, da assessore aveva inaugurato i giardini a Varese dedicati al teorico del fascismo Giovanni Gentile. “Ora mi chiedo – scrive Clerici commentando il rapimento delle cooperanti ad Aleppo – per le due sprovvedute (sarò diplomatico) partite per farsi i selfie tra i ribelli siriani è giusto che si mobiliti la diplomazia internazionale? Si, per carità. Ma che addirittura si ipotizzi il pagamento di un riscatto a spese nostre? Io lo farei eventualmente pagare ai loro ancor più sprovveduti genitori”.
Poi aggiunge: “Umanamente mi dispiace, per carità, ma con la guerra non si scherza e da bambine è bene che non si giochi alle ‘piccole umanitarie’, ma con le barbie. Perché se parti con l’incosciente presunzione di risolvere un problema e poi, paradossalmente, il problema diventi tu, non può essere la collettività a pagarne il prezzo. Ora speriamo solo che tornino sane e salve a casa, che imparino la lezione e che tacciano, perché l’idea che due ragazzine siano in mano a dei terroristi islamici senza alcuno scrupolo mi fa gelare il sangue nelle vene”. Parole accompagnate dal link a un articolo dal titolo “Le stronzette di Aleppo” (leggi). Il pezzo è tratto dalla rivista online Effedieffe, stesso nome della casa editrice diretta da Maurizio Blondet che firma l’articolo. Si definisce di “orientamento cattolico, senza cedimenti o concessioni alle derive vaticanosecondiste“.
Nell’articolo Blondet scrive che le due ragazze – “sempre teneramente abbracciate (inseparabili, lacrimano i giornali), forse per fare intendere di essere un po’ lesbiche (è di moda)” – “nella loro ultima telefonata chiedevano altri fondi. Pericolo per le loro faccine angeliche, o le loro tenerissime vagine? No, erano sicure: avevano capito una volta per tutte che i cattivi erano quelli di Assad, e loro stavano coi buoni, i ribelli. E i buoni garantivano per loro. Si sentivano protette. Nell’ultima telefonata hanno detto che avevano l’intenzione di restare lì”. E prosegue: “Un Paese serio le abbandonerebbe ai buoni, visto che l’hanno voluto impicciandosi di una guerra non loro di cui non capiscono niente […] Invece la Farnesina s’è subito attivata, il che significa una cosa: a noi contribuenti toccherà pagare il riscatto che i loro amici, tagliagole e criminali, ossia buoni, chiederanno. E siccome le sciagure non vengono mai sole, queste due torneranno vegete, saranno ricevute al Quirinale, i media verseranno fiumi di tenerezza, e pontificheranno da ogni video su interventi umanitari, politiche di assistenza, Siria e buoni e cattivi di cui hanno capito tutto una volta per tutte. Insomma, avremmo due altre Boldrini“.
di RQuotidiano | 9 agosto 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2014/08/blondet-aleppo-cooperanti.jpg