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Greta e Vanessa libere...

Zetrix

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Greta e Vanessa sono state liberate per loro e stato pagato il riscatto di 12 milioni di dollari quasi 10milioni di euro

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono libere. Incassato con sollievo l'annuncio di Palazzo Chigi, con le due giovani cooperanti italiane rapite in Siria lo scorso 31 luglio e già di ritorno in Italia, il mondo politico e non solo già si divide, perché in ballo ci sono 12 milioni di dollari. Quelli che secondo i ribelli siriani sarebbero stati pagati per la liberazione delle italiane, notizia che i nostri servizi hanno smentito seccamente. "Se veramente per liberare le due amiche dei siriani il governo avesse pagato un riscatto di 12 milioni, sarebbe uno schifo!", ha incalzato il segretario della Lega Nord Matteo Salvini.

proviamo ad indovinare scommettiamo che il riscatto la pagato renzi..(pero nn di tasca sua)
 
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Greta e Vanessa liberate in Siria, il retroscena sulla trattativa: i banditi, Al Nusra, e il riscatto milionario

La trattativa per liberare e riportare in Italia Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le giovani cooperanti lombarde rapite in Siria lo scorso 31 luglio e atterrate nella notte tra giovedì e venerdì a Ciampino, accolte dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Nonostante la smentita dell'intelligence italiana, tutte le ricostruzioni non escludono l'ipotesi di un riscatto di 12 milioni di dollari pagato dalle nostre autorità ai rapitori, anzi.

"Banditi, non islamisti" - Innanzitutto, però, occorre fare chiarezza su chi siano i "rapitori". "Banditi verniciati da islamisti": così li avrebbero etichettati i servizi italiani che hanno lavorato al caso di Greta e Vanessa. Di sicuro, non erano né dello Stato islamico né della fazione jihadista rivale, Al Nusra. A dare supporto logistico a questa banda più o meno improvvisata sarebbero stati i ribelli anti-Assad del Syrian Free Party, l'esercito libero siriano. Attraverso mediatori vicini ai ribelli "buoni" siriani Farnesina e intelligence hanno cercato per mesi un canale per risolvere positivamente la vicenda. A dicembre, però, improvvisamente si complica tutto. Tra 23 e 31, riporta Repubblica, a inizio mese secondo il Corriere della Sera, vengono meno i contatti. Poi, la sera di Capodanno, spunta in rete il video delle due italiane vestite di nero dal covo dei rapitori. Sarebbe stato un segnale al governo italiano: per liberare Greta e Vanessa servono soldi, più di quanti ipotizzati. La posta, insomma, si è alzata e il perché si scopre presto: sarebbero cambiati i mediatori.

La mano di Al Nusra - I rapitori si sarebbero infatti avvicinati ad Al Nusra, i "rivali" dell'Is che qualcuno, in maniera molto ottimistica, definisce "meno feroci" dei tagliagole del Califfato. L'unica differenza in realtà è che se questi ultimi i prigionieri li sgozzano in diretta video, i primi preferiscono venderli per fare soldi, molti soldi. Che servono ad acquistare armi, addestrare milizie (anche kamikaze), corrompere governi ed eserciti. Insomma, alimentare l'industria del terrore. Al Nusra fa pubblicare quel video, la notte del 31 dicembre, contro la volontà dei servizi italiani. Seguono giorni frenetici, fino agli attentati di Parigi che emotivamente potrebbero portare il governo di Roma a pagare ancora di più per non avere sulla coscienza la morte atroce di due ragazze. I jihadisti lo sanno, e alzano la posta. L'Italia chiede un'altra prova che le rapite siano vive e gli uomini di Al Nusra girano un secondo video, questa volta riservato e non pubblicato sul web. E' il segnale: Greta e Vanessa stanno bene e si possono liberare. A che prezzo, forse non lo si scoprirà mai.

ne salvi due (cretine) e chissa poi quanti ne moriranno.. a Parigi ne hanno fatto gia 12 morti..e nn e finita qui..

riporto un commento di questo episodio che quoto e condivido...
siamo il popolo dei cojons, ma siccome non voglio farvi parte, mi dissocio completamente da ciò che il governicchio sta facendo e reclamo la parte dei soldi di mia proprietà, dati dai cretini che ci governano ai rapitori di queste due schifezze di donne, andate a sostenere i rivoltosi assassini e terroristi.Che i nostri soldi vadano a finanziare il terrorismo, non mi va' giù.VERGOGNATEVI
 
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"Pagato riscatto da 12 milioni"
Quante armi compreranno?


Giallo sui soldi, un tweet dei rapitori fa scoppiare la polemica ..
Dal 2004 a oggi abbiamo versato già 61 milioni ai terroristi


Non possiamo che gioire per la liberazione di Vanessa Marzullo e di Greta Ramelli, le quali, dopo essere state quasi sei mesi nelle mani dei tagliagole jihadisti, potranno oggi finalmente riabbracciare le loro famiglie.

Fatta questa doverosa premessa, non possiamo esimerci dall'esprimere un senso di vergogna e di disapprovazione per le modalità con cui il governo ha risolto la questione. È vero che siamo da anni abituati a pagare riscatti a talebani, pirati e terroristi per riportare a casa chi si avventura in zone altamente pericolose, ma averlo fatto consapevoli di foraggiare l'industria dei sequestri è perlomeno riprovevole.

«Dodici milioni di dollari» proclamano i rapitori del Fronte Al Nusra, cioè circa dieci milioni di euro per riempire le casse del gruppo qaedista siriano, che fa dei sequestri una delle sue principali fonti di finanziamento per procurarsi armi e reclutare combattenti. C'è poco da scherzare o da sorridere. Secondo una stima fatta dal New York Times , Al Qaeda e i gruppi affiliati avrebbero incassato negli ultimi cinque anni almeno 125 milioni di dollari, versato in gran parte dai governi europei. I riscatti pagati dalla sola Italia dal 2004 a oggi a vari gruppi combattenti, ammontano a 61 milioni di euro. Un'industria fiorente, con un fatturato considerevole, alimentato proprio dai quei Paesi disposti e abituati a sborsare denaro per soddisfare le richieste dei terroristi. Quali clienti migliori per i piccoli eredi di Osama bin Laden. E l'Italia è un obiettivo «privilegiato». E pensare che Amedy Coulibaly, il terrorista islamico protagonista della strage nel supermercato ebraico di Parigi, aveva chiesto un mutuo di poco più di 30mila euro per finanziare la sua azione e quella dei fratelli Kouachi nella redazione di Charlie Hebdo. Fate un semplice calcolo di quanti Coulibaly si potrebbero mettere in pista con i dieci milioni di euro pagati dal nostro governo…

Inevitabili quindi, le proteste e le polemiche scaturite subito dopo l'annuncio del pagamento di un riscatto per liberare Vanessa e Greta. Lega, Fdi e Forza Italia hanno subito chiesto chiarimenti in Parlamento. «La liberazione delle due ragazze mi riempie di gioia - ha detto il leader Matteo Salvini -. Ma l'eventuale pagamento di un riscatto, che permetterebbe ai terroristi di uccidere ancora, sarebbe una vergogna per l'Italia». La Lega presenterà un'interrogazione al ministro degli Esteri proprio «per appurare se sia stato pagato un solo euro per le due signorine». «Un fatto assai grave - gli ha fatto eco il deputato leghista Molteni -. Il primo pensiero va alle famiglie. Va detto però che noi non abbiamo mai condiviso né giustificato le motivazioni della loro missione pseudomondialista». Chiede chiarezza anche Mariastella Gelmini, vicecapogruppo alla Camera di Forza Italia. «Quando si riconquista la libertà e la vita, ogni persona ragionevole non può che esultare - ha affermato - Adesso, con altrettanta ragionevolezza, il governo e il ministro degli Esteri devono riferire sulle modalità di questa liberazione».






 
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Greta e Vanessa libere, le due italiane rientrate in Italia: incubo finito

È atterrato alle 4 di stamani all'aeroporto romano di Ciampino l'aereo che ha riportato in Italia Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due volontarie italiane di 20 e 21 anni sequestrate nel nord della Siria alla fine di luglio. Il governo italiano, come d'uso, nega di avere pagato un riscatto. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ieri ha parlato di un versamento di 12 milioni di dollari.


potrebbe darsi che si sono liberate da sole ..
 
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Greta e Vanessa libere ritornano in Italia
“Riscatto di 12 milioni”. Servizi smentiscono


Vanessa Marzullo e Greta Ramelli sono libere. Il governo ha confermato l’annuncio fatto da fonti dell’opposizione siriana, secondo cui le trattative per la liberazione sarebbero giunte ad un punto di svolta. Le due ragazze, dopo un rapimento durato sei mesi, sono atterrate alle 4 a Ciampino, accolte dal ministro degli Esteri Gentiloni. Scontro sul possibile pagamento di un riscatto. I ribelli siriani sostengono siano stati pagati 12 milioni di dollari. I servizi segreti smentiscono. Non commenta il governo..
 
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Libero attacca a tutta prima: “Greta e Vanessa libere: ci sono costate 12 milioni.

Dopo cinque mesi di prigionia, rilasciate le due volontarie finite in mano ai tagliagole durante un’avventata spedizione in zona di guerra. Salvini: ‘Se abbiamo pagato è uno schifo’. Forza Italia: ‘Il governo spieghi’”. Dentro, un calcolo amaro: “Prendi 2 paghi 12. Abbiamo regalato all’Isis 12mila nuovi kalashnikov. Con la cifra versata dal nostro governo i terroristi possono finanziare altre duemila cellule jihadiste uguali a quella di ‘Charlie Hebdo”

la matematica e questa ..12 milioni / 12mila = 1000 euro a kalashnikov..
 
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Condivido tutto la mia unica speranza che i loro genitori possano togliere loro il passaporto: ci sono in Italia moltisssssimi ammalati che hanno bisogno di assistenza .........
 
E un paradosso che si paga il riscatto milionario quando in italia ci sono molti disoccupati ..disperati..e ammalati che hanno bisogno assistenza
purtroppo l italia e diventata il bancomat dei terroristi ma il governo e i servizi segreti nn ve lo diranno mai ...fatto sta che il debito pubblico e altissimo a molti zeri.. e questo debito pubblico ricade su tutti gli italiani..compresi i riscatti ...e qualcuno direbbe e come si fa a risollevare il paese con tutti sti debiti ...la domanda si deve girare su renzi forse una risposta la trova o forse no..
 
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L'Italia E diventata il "bancomat dei terroristi"
Barbara Palombelli: "Italia bancomat dei terroristi"


Un "bancomat" per i terroristi islamici. I quali rapiscono e incassano. E poi colpiscono, come hanno fatto oggi nel cuore di Parigi. Lo scrive su Il Foglio di oggi Barbara Palombelli. In un articolo scritto prima della strage a "Charlie Hebdo", ma che è ora più di attualità che mai. La vicenda che dà lo spunto è quella di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti da mesi nelle mani dei rapitori in Siria. "Lo stato e i servizi segreti pagheranno, finanzieranno morti e attentati, produrranno vittime su vittime, in nome di un preteso spirito caritatevole. Se non pagheranno, la sorte delle due sarà segnata" scrive la Palombelli sul quotidiano di Giuliano Ferrara. "Nel mondo intero e nell’Italia di una volta, la cosiddetta patria non cedeva ai ricatti criminali. (...) Oggi, nell’ambiguità e nella certezza che comunque l’Italia tratterà e alla fine pagherà, siamo diventati un bersaglio-bancomat. Forse, dopo avere rimpatriato i prigionieri italiani sparsi nel mondo, dovremmo dire una parola chiara. Definitiva".

una domanda viene spontanea ..chi sono i veri terroristi quelli che uccidono o quelli che finanziano il terrorismo...

riporto su il mess....la Barbara Palombelli nn si era sbagliata.....
 
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Ma così siamo il bancomat dei terroristi

Sono libere. Sono vive. È una buona notizia e, ora più che mai, ne abbiamo bisogno. Ma ci sono tanti “ma”. E non si possono tacere. Il primo è che se loro stanno bene, in compenso, il nostro stato non gode di altrettanta buona salute. Il governo infatti avrebbe pagato dodici milioni di euro di riscatto per Greta e Vanessa. Un conto salatissimo in un Paese che, per legge, congela i beni dei parenti di chi è stato sequestrato. Ma qui i parenti, si fa per dire, sono lo Stato, siamo noi. Ed è noto che per lo Stato non valgono le leggi dello Stato.

Bene, dunque dobbiamo farci una domanda: è giusto pagare i terroristi? Perché è chiaro che se noi – gli italiani, gli occidentali -, paghiamo il riscatto per ogni nostro concittadino, ogni nostro concittadino – italiano, occidentale -, diventa un salvadanaio deambulante per qualsiasi tagliagola. Una slot machine facile da sbancare. Ma così ci trasformiamo nel bancomat dei terroristi. Ed è abbastanza stupido. Dodici milioni sono tanti, abbastanza per armare un plotone di jihadisti (nel deep web con 1500 euro si compra un kalashnikov). Non possiamo dare la paghetta, e che paghetta!, a chi ci vuole sbudellare.

Parliamoci chiaro: possiamo farci carico di tutti gli sprovveduti che pensano di farsi una “vacanza intelligente” in una zona di guerra, di fare il buon samaritano a spese nostre? No. Non lo dico solamente perché le due ragazze pensavano che Assad fosse il babau e i suoi nemici dei chierichetti vessilliferi della libertà più specchiata (questo lo pensava – erroneamente o con complicità – anche buona parte della stampa internazionale). Lo dico perché lo Stato italiano non può fare da badante a qualunque suo cittadino, che si tratti del più stupido o del più intelligente, si cacci nei guai nell’ultimo pertugio del mondo. Specialmente in un periodo in cui non riesce a garantire la minima sussistenza anche a chi se ne sta comodamente seduto sul divano di casa sua.

Ma avanza un’altra domanda: perché lo Stato che non ha trattato (giustamente) con le Br tratta con gli jihadisti? Trattare significa arrendersi. E in questo momento è l’ultima cosa da fare.


Francesco Maria Del Vigo
 
Che sia l’ultima volta

Vorrei aggiungere alcune osservazioni al blog del collega Del Vigo, che pour compiacendosi -come tutti – della liberazione di Greta e Vanessa, conclude giustamente che non possiamo diventare il bancomat dei terroristi. Sono d’accordo con lui. Ma, siccome è molto probabile che, vista la inclinazione di certi nostri giovani ad andarsi a cacciare nei guai per ragioni più o meno ideali (sembra appurato che le due ragazze non siano andate in Siria solo per ragioni carutatevoli, ma anche in omaggio alle loro opinioni politiche), tra non molto ci troveremo alle prese con altre vicende simili, non basta stigmatizzare, è necessario prendere dei provvedimenti.

1) Il governo deve stabilire, con apposita legge, che nessuno che si sia recato volontariamente in zone di guerra e sia caduto nelle mani dei terroristi verrà più riscattato con soldi pubblici, che siano due o dodici milioni e poi rispettare questo impegno anche di fronte a pressioni contrarie della opinione pubblica. La cosa migliore sarebbe di vietare addirittura queste spedizioni, ma poiché la cosa non è tecnicamente possibile, avvertiamo almeno chi vuole lanciarsi in avventure spericolate che lo fa a suo rischio e pericolo. Sarebbe, a mio avviso, un deterrente sufficiente per buona parte degli aspiranti “volontari”, che credono che basti fondare una ONG per diventare protagonisti della storia. Si debbono, naturalmente, fare delle eccezioni per coloro che partono con un incarico ufficiale, cioè comandati dallo Stato stesso on da riconosciuti organismi internazionali.

2) Sarebbe quanto mai opportuno che gli Stati occidentali, di fronte a una minaccia che riguarda tutti, uniformassero i criteri da seguire in caso di rapimenti da parte di organizzazioni terroristiche. Oggi si va dall’estremo dell’Italia, che si adopera per riscattare tutti, a quello dell’America, che vieta ( o almeno finge di vietare) perfino alle famiglie di trattare. Non possiamo permetterci di essre il ventre molle dell’Europa. Ci vuole un deterrente perché casi come quello di Greta e Vanessa, certo animate da buone intenzioni, ma del tutto sprovvedute, si moltiplichino; e l’unico modo è di fare sapere ai terroristi che il bancomat non funziona più.

Insomma, facciamo pure un brindisi per il ritorno delle due ragazze, e un augurio che mettano la testa a posto, ma cerchiamo di fare in modo che sia l’ultima volta.


Livio Caputo
 
La polemica dell’assessore di Varese:
“No a riscatto a spese nostre per due sprovvedute” – Mentre la Farnesina lavora per rintracciare la due ragazze rapite, è l’assessore alla tutela ambientale del Comune di Varese Stefano Clerici (Pdl) a sollevare la polemica su un eventuale riscatto a spese dei contribuenti per riportare a casa Vanessa a Greta, che lui definisce “due sprovvedute” (leggi). Sempre su facebook, nel 2012 Clerici – che nella foto del profilo ha la bandiera siriana – si era espresso a favore del dittatore Bashar al-Assad, postando una sua immagine con lo status “Tieni duro presidente”. Nel 2011, tra l’altro, da assessore aveva inaugurato i giardini a Varese dedicati al teorico del fascismo Giovanni Gentile. “Ora mi chiedo – scrive Clerici commentando il rapimento delle cooperanti ad Aleppo – per le due sprovvedute (sarò diplomatico) partite per farsi i selfie tra i ribelli siriani è giusto che si mobiliti la diplomazia internazionale? Si, per carità. Ma che addirittura si ipotizzi il pagamento di un riscatto a spese nostre? Io lo farei eventualmente pagare ai loro ancor più sprovveduti genitori”.

Poi aggiunge: “Umanamente mi dispiace, per carità, ma con la guerra non si scherza e da bambine è bene che non si giochi alle ‘piccole umanitarie’, ma con le barbie. Perché se parti con l’incosciente presunzione di risolvere un problema e poi, paradossalmente, il problema diventi tu, non può essere la collettività a pagarne il prezzo. Ora speriamo solo che tornino sane e salve a casa, che imparino la lezione e che tacciano, perché l’idea che due ragazzine siano in mano a dei terroristi islamici senza alcuno scrupolo mi fa gelare il sangue nelle vene”. Parole accompagnate dal link a un articolo dal titolo “Le stronzette di Aleppo” (leggi). Il pezzo è tratto dalla rivista online Effedieffe, stesso nome della casa editrice diretta da Maurizio Blondet che firma l’articolo. Si definisce di “orientamento cattolico, senza cedimenti o concessioni alle derive vaticanosecondiste“.

Nell’articolo Blondet scrive che le due ragazze – “sempre teneramente abbracciate (inseparabili, lacrimano i giornali), forse per fare intendere di essere un po’ lesbiche (è di moda)” – “nella loro ultima telefonata chiedevano altri fondi. Pericolo per le loro faccine angeliche, o le loro tenerissime vagine? No, erano sicure: avevano capito una volta per tutte che i cattivi erano quelli di Assad, e loro stavano coi buoni, i ribelli. E i buoni garantivano per loro. Si sentivano protette. Nell’ultima telefonata hanno detto che avevano l’intenzione di restare lì”. E prosegue: “Un Paese serio le abbandonerebbe ai buoni, visto che l’hanno voluto impicciandosi di una guerra non loro di cui non capiscono niente […] Invece la Farnesina s’è subito attivata, il che significa una cosa: a noi contribuenti toccherà pagare il riscatto che i loro amici, tagliagole e criminali, ossia buoni, chiederanno. E siccome le sciagure non vengono mai sole, queste due torneranno vegete, saranno ricevute al Quirinale, i media verseranno fiumi di tenerezza, e pontificheranno da ogni video su interventi umanitari, politiche di assistenza, Siria e buoni e cattivi di cui hanno capito tutto una volta per tutte. Insomma, avremmo due altre Boldrini“.
di RQuotidiano | 9 agosto 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2014/08/blondet-aleppo-cooperanti.jpg
 
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CIAO,VEDO CHE SEI MOLTO CURIOSO............... :p ...un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.........ASPETTO IL TERZO.........................
 
ACC................in effetti le ho viste quando sono scese dall'aereo"abbracciate" dato l'evento l'ho trovato quasi normale ma :::Nell’articolo Blondet scrive che le due ragazze – “sempre teneramente abbracciate (inseparabili, lacrimano i giornali), forse per fare intendere di essere un po’ lesbiche (è di moda)”.
Poi..........Pericolo per le loro faccine angeliche, o le loro tenerissime vagine?.E io che credevo di essere stato un po cattivello ma qua ci sono andati di brutto..........anche perchè............................................ .................................................. .................................................. .................................................. ..................................................
 
ecco il terzo.......................indizio..quindi è una prova ?



Renzi fugge da Greta e Vanessa: pioggia di insulti sul web
16 gennaio 2015

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Renzi fugge da Greta e Vanessa: pioggia di insulti sul web
Dopo la liberazione di Greta e Vanessa è l'ora delle polemiche. Sotto accusa è finito il governo che avrebbe pagato un riscatto da 12 milioni di euro ai jihadisti di Al Nusra. L'ipotesi del pagamento di un riscatto era stata lanciata da fonti siriane. La trattativa sul riscatto è stata poi smentita dal governo, dal ministro degli Esteri Gentiloni. Ma i dubbi restano. E in pochi credono ad una liberazione "gratis" delle due ragazze. Un altro indizio che porta in questa direzione è l'assenza del premier Matteo Renzi durante le fasi dell'accoglienza delle due ragazze nel loro rientro in Italia. Renzi ha preferito un basso profilo evitando di passare alla "cassa" mediatica. Forse ha qualcosa da nascondere? O qualcosa di cui vergognarsi? Intanto la notizia della liberazione di Greta e Vanessa e il probabile pagamento di un riscatto non è stata accolta bene da buona parte dell'opinione pubblica che sul web sfoga la propria rabbia.

Le lettere - Il sito Dagospia.com ha raccolto alcune lettere di diversi lettori che hanno protestato e insultato le due ragazze. Va detto che gli insulti in ogni caso vanno condannati, soprattutto in casi come questi. "Greta e Vanessa: potremmo sapere, una volta per tutte, quanto guadagnano al mese? Un piccolo reato di finanaziamento "esterno" al terrorismo non si potrebbe introdurre?", scrive uno dei lettori a Dagospia. E ancora: "In nome della vita, salvate ragazze rapite (sicuro?). Greta e vanessa atterrano a roma gentiloni le accoglie, Scontati incontri con Boldrini, eventuali candidature, trasmissioni in RAI (tre), ecc.. Pagato riscatto (anche se legge italiana vieta pagamenti riscatti). Stato italiano finanziatore azioni terroristiche di morte (e la vita?, vabbé, sottigliezze). Signor DIO, esisti? E allora fatti sentire, da bravo. APPALESATI, e che cazzo!!!", scrive Sandro Michetti. "Caro Dago, per liberare Vanessa e Greta "grande lavoro di squadra"; col cazzo, grande lavoro di portafoglio! Ma perché non hanno usato quei 12 mln per riportare a casa i marò?", scrive invece Ran. Infine qualcuno avanza anche qualche dubbio: "Evviva, altre due vispeterese liberate ( coi nostri soldi !). Cara Magistratura La prego di indagare, oltre a chi abbiamo finanziato, anche se per caso non si siano divise il malloppo tra loro ed eventuali complici".



http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11745044/Renzi-fugge-da-Greta-e-Vanessa.html
 
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