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Greta e Vanessa libere...

Greta e Vanessa – Pini: “diteci se avete pagato il riscatto o andiamo in procura”

“Ci aspettavamo che il ministro Gentiloni ci dicesse che non e’ stato pagato alcun riscatto. Non ce lo ha detto ma la questione e’ dirimente per il futuro. Lo ha detto nell’Aula della Camera Gianluca Pini della Lega dopo la informativa del ministro degli Esteri.
“Chi ha pagato un riscatto – ha ammonito Pini – ha compiuto un reato. Ed e’ una balla che si sia andati nel solco di quello che e’ avvenuto da parte del nostro Paese e degli altri Paesi. Se questa questione non e’ chiarita presenteremo un esposto in Procura per capire chi ha pagato e sulla base di quale autorizzazione.
Qui siamo come se lo Stato pagasse il pizzo per difendere i commercianti dalla mafia o dalla camorra… Se e’ stato pagato il riscatto e’ folle: si mettono a rischio tutti gli italiani: se passa il concetto che l’Italia paga allora il livello di attenzione nei confronti dei nostri cittadini si innalza nei criminali. Si convinceranno che rapire un italiano rende”.


si convinceranno che l'italia e diventata un bancomat ....
 
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CIAO,VEDO CHE SEI MOLTO CURIOSO............... :p ...un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.........ASPETTO IL TERZO.........................

Ciao Alien, ebbene si, sono molto curioso, il mio dubbio deriva da tanti fattori, primo di tutti è quando sono scesi dall'aereo hanno tenute entrambe la testa bassa come se si fossero convertite, secondo poi la bionda si è trasformata in mora, ancora, prima del sequestro in un video decantavano il popolo siriano come amici che uscivono la sera a divertirsi è dopo.................scomparsi.....bho!!!!!!!
 
“GRETA E VANESSA? DUE IMBECILLI, DUE POVERETTE” - MAURIZIO BIANCONI (FORZA ITALIA): “RESTITUISCANO I SOLDI, PRENDIAMO UN QUINTO DEGLI STIPENDI” - “NON ABBIAMO SALVATO MORO E ABBIAMO SALVATO QUESTE CRETINE”

“Abbiamo venduto i marò all’India per soldi e invece abbiamo comprato le due sciocchine, due cretinette che abbiamo cavato dai guai e che mettevano le bandiere che non sono le nostre per fare le cretine in posti dove non dovevano andare’’…

“Questo è un Paese di dissociati. Non abbiamo trattato per salvare Aldo Moro e invece abbiamo pagato per salvare la vita a queste due, due imbecilli, due poverette”. Lo dice Maurizio Bianconi, deputato di Forza Italia, a La Zanzara su Radio 24.

“Abbiamo venduto i marò all’India per soldi – prosegue Bianconi – e invece abbiamo comprato le due sciocchine, due cretinette che abbiamo cavato dai guai e che mettevano le bandiere che non sono le nostre per fare le cretine in posti dove non dovevano andare. Per fare del bene vadano a Napoli o in altri posti in Italia. Spero sia l’ultima volta, da oggi non si paga più nessuno”.

“Però è grave – prosegue Bianconi – che si debba pagare noi per queste due stupide che hanno messo in difficoltà una nazione e le loro famiglie. Alla fine con quei soldi si possono comprare 15mila kalashnikov”. “Adesso – dice ancora il deputato di Forza Italia – devono risarcire allo Stato questi soldi con un quinto dello stipendio. E non solo loro, i figli, i nipoti, i cugini. Devono restituire tutto, tutti i soldi possibili”.

ed io aggiungo ..nn solo di dissociati ma un paese allo scatafascio....ma se un giorno dovesse succedere
qualcosa i primi a scappare sono renzino e alfetta....:)






 
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Vanessa e Greta, non solo il riscatto: Is e Al Qaeda fanno soldi pure col pizzo delle Onlus

Dicono che a vent'anni è giusto inseguire ideali, anche lontano da casa, anche mettendosi in pericolo. Dicono che per la solidarietà e la carità cristiana si va anche a rischiare la vita. Come no. Ma almeno che si sappia per che cosa la si va a rischiare. A chi si fa veramente del bene. E la realtà, purtroppo, è che i cooperanti che dall'Europa o dagli Usa vanno in Siria e in Iraq (ma anche in altri Paesi) fanno prima di tutto il bene dello Stato islamico e di al Qaeda. Per spiegare come, basta raccontare questa vicenda.

Nel dicembre 2013, il think tank britannico Overseas Development Insitute ha svelato che alcune associazioni umanitarie che operavano in Somalia nel 2011 hanno pagato i combattenti di al-Shabab, gruppo jihadista affiliato ad Al Qaeda. A quanto pare, il gruppo chiedeva alle associazioni umanitarie una sorta di tassa di registrazione di 10mila dollari. Non solo: al-Shabab insisteva per monopolizzare la distribuzione di aiuti, ovviamente tenendone per sé una buona parte.

Insomma, gli occidentali giunti sul posto finanziavano i terroristi già solo con la loro presenza. Una inchiesta condotta da Jamie Dettmer del DailyBeast ha dimostrato che cose del genere accadono anche nello Stato islamico. In Siria continuano ad arrivare aiuti umanitari, per lo più cibo e medicinali, che ovviamente sono diretti alla popolazione civile. Nel 2013 ci furono casi di polio nella zona di Deirez-Zor in Siria. La World Health Organization ha fatto sapere che le vaccinazioni sono state condotte da operatori sanitari locali del territorio governato dallo Stato islamico. Questo significa che, grazie agli aiuti e ai volontari internazionali, gli uomini del Califfo possono dimostrare alla popolazione locale di occuparsi del loro benessere, per poi vantarsene nelle loro pubblicazioni di propaganda. Alcuni operatori umanitari hanno raccontato che l’Is impone a tutte le Ong di includere nel proprio staff persone approvate dal Califfato. "C'è sempre qualcuno dell'Is sul libro paga", ha spiegato un operatore al Daily Beast. "E quando viene preparato un convoglio, bisogna negoziare con loro su come questo deve procedere. Loro contattano gli emiri e stabiliscono un prezzo". E le Ong pagano. Racconta un altro operatore umanitario: "Qualche mese fa abbiamo consegnato una clinica mobile a una Ong finanziata dall'Agenzia per lo sviluppo americana. (...) La clinica era destinata a trattare civili, ma sappiamo tutti che anche i combattenti feriti dell'Is potevano tranquillamente farsi curare». In pratica, gli Usa bombardano lo Stato islamico e i suoi combattenti. Poi mandano aiuti per curare i feriti.

Il think thank britannico Quilliam, nell'ottobre 2014, ha spiegato che metà delle donazioni alle piccole associazioni umanitarie che operano in Siria finiscono nelle mani dello Stato islamico. La Charities Commission inglese ha aperto un’inchiesta sulle Ong Children in Deen e al-Fatiha Global. Quest’ultima ha aiutato a organizzare il convoglio con cui viaggiava Alan Henning, il britannico catturato e poi decapitato dall’Is. Entrambe le associazioni hanno negato risolutamente di avere legami con il Califfato. Però ci sono indizi che non depongono a loro favore. Per esempio la foto, uscita nel marzo scorso, che ritrae il Ceo di al-Fatiha, Adeed Ali, abbracciato a due guerriglieri incappucciati e armati di mitra. Un convoglio di Children in Deen, invece, è stato utilizzato da un attentatore suicida di nome Abdul Waheed Majeed per farsi esplodere in Siria.

Al “pizzo” richiesto alle Ong, si aggiungono i sequestri. Il traffico di esseri umani è una delle principali fonti di sostentamento per i gruppi islamisti. Per il Califfato, ma anche per la miriade di altri gruppuscoli che operano in tutto il globo, dal Mali alle Filippine, dalla Siria all’Iraq. Rukmini Callimachi ha pubblicato una corposa inchiesta sul New York Times raccontando nei dettagli questo giro d’affari. Quel che è emerso è che dal 2008 a al 2014 al Qaeda e i suoi affiliati hanno guadagnato dai rapimenti almeno 125 milioni di dollari. 66 nel solo 2013. Anche il Califfato si arricchisce così. Secondo Newsweek, "i riscatti per i sequestri di persona ammontano al 20 per cento delle entrate del gruppo (…). Secondo le stime del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, nel 2014 lo Stato islamico ha incassato 20 milioni di dollari con i riscatti. Se si paga la cifra richiesta, il prigioniero viene liberato, altrimenti muore". Ma anche i morti o moribondi hanno un valore. Per la salma senza testa del povero James Foley è stato chiesto un milione di euro. Per liberarlo, il Califfato chiese 100 milioni di dollari. Una cifra assurda. Volevano solo uccidere Foley e utilizzarlo per i video di propaganda. Anche la decapitazione in diretta, dopo tutto, è una forma di guadagno. Forse, prima di partire, i giovani europei dovrebbero pensare anche a questo.

di Francesco Borgonovo


 
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Ciao Alien, ebbene si, sono molto curioso, il mio dubbio deriva da tanti fattori, primo di tutti è quando sono scesi dall'aereo hanno tenute entrambe la testa bassa come se si fossero convertite, secondo poi la bionda si è trasformata in mora, ancora, prima del sequestro in un video decantavano il popolo siriano come amici che uscivono la sera a divertirsi è dopo.................scomparsi.....bho!!!!!!!


Ciao curioso,guarda che io volevo solo essere un po ironico riguardo al tuo nik...tutto qua...ma son contento che tu sia un bel po incas......per le due pennute..... sai che in Italia ci sono 6 milioni di giovani e non che non hanno e non cercano lavoro ? Si potrebbe ipotizzare un bel partito di nome LUX......cosa ne dici ?

vale anche per Zetrix & c.
 
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un piccolo consiglio .....se non usciamo dall'euro..............dite addio ..alla "razza" ITALIANO.
 
Video.. Gruber a Gentiloni: “abbiamo pagato il riscatto?” Il Ministro va in tilt!!

Abbiamo pagato il riscatto? Chiede la Gruber durante la puntata di Otto e mezzo. Il ministro Gentiloni è imbarazzatissimo, tenta di sviare il discorso, di eludere la domanda forse non volendo o non potendo dire la verità, poi si smarca facendo una figura poco elegante. Da vedere. La Gruber incalza: “Sì o no?”. E lui: “Un momento….”.

Gentiloni ed il riscatto per Greta e Vanessa: ascolta come balbetta - Video Dailymotion

il ministro gentiloni dice che il governo nn paga i riscatti..e la gruber incalza ma allora per cosa si e negoziati ..
ma insomma il riscatto lo avete pagato si o no... :eek:
 
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Vanessa e Greta,... la Boldrini "Uno slancio da apprezzare"

Salvini: "Poveretta vai in Siria"


Il presidente della Camera: "Le due ragazze si sono mosse sulla scia della generosità e della solidarietà". E bacchetta: "Apprezzate il loro slancio" ..come no


"Vanessa e Greta hanno fatto
sesso coi guerriglieri siriani?"

È bufera sul tweet di Gasparri
 
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Vanessa e Greta, cosa non torna nella loro storia: le quattro accuse di Belpietro

Il governo si è dato da fare per smentire di aver pagato un riscatto in cambio della liberazione di Vanessa e Greta. «Solo illazioni» ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il quale subito dopo ha però aggiunto che nel caso delle due cooperanti italiane l’esecutivo si è comportato come i precedenti (che infatti pagavano), precisando che per Palazzo Chigi e dintorni dà la priorità al salvataggio di vite umane (tradotto: pazienza se ci sono costate 12 milioni, tanto sono soldi dei contribuenti). Con il rientro delle due ragazze e le rassicurazioni del ministro si vorrebbe così chiudere la faccenda, mettendo una pietra sopra l’imbarazzante trattativa con i terroristi.

Si dà il caso che però la vicenda sia tutt’altro che archiviabile ma necessiti di ulteriori approfondimenti, soprattutto dopo la rivelazione di una serie di antefatti. Ieri in un articolo del Fatto quotidiano si dava conto dell’esistenza di una informativa dei Ros sulla missione siriana di Vanessa e Greta. Non un rapporto compilato dopo la sparizione delle due ragazze, ma una nota predisposta prima della partenza. Quanto prima? Leggendo l’articolo non è dato sapere, ma si capisce che la relazione del reparto operativo dei carabinieri risale al periodo in cui le due giovani lombarde stavano organizzando il viaggio. Vi state chiedendo perché l’Arma si occupasse di due esponenti di un’organizzazione non governativa intenzionate a partire per la Siria? Perché le due entrano in contatto con un pizzaiolo emiliano che i Cc tengono d’occhio ritenendolo un militante islamico. Così, per caso, intercettano Vanessa e Greta che si mettono d’accordo con il tipo e a lui raccontano nel seguente ordine due cose: di voler partire per la Siria per consegnare kit di pronto soccorso alla popolazione civile ma anche ai combattenti islamici, così che gli oppositori al regime di Assad possano curarsi in caso di ferite. Secondo, Greta in una conversazione spiega di godere di una specie di lasciapassare, in quanto sostenitrice della rivoluzione e protetta dall’Esercito Libero. La ragazza non dice al telefono di essere in contatto con gente dello stato islamico, anzi, assicura che quelli dell’Esercito Libero non impongono neppure il velo alle donne. Come è finita si sa, con un sequestro che le ha consegnate nelle mani di una banda vicina ad Al Qaeda, cioè l’organizzazione che poi l’avrebbe rapita. Nell’articolo si fa cenno anche a un universitario in collegamento con i ribelli ed anche ad un medico.

Risultato: leggendo il Fatto si apprendono le seguenti informazioni. La prima, forse scontata ma fino a ieri non molto documentata, è che sul territorio italiano operano dei militanti che inviano denaro e aiuti ai combattenti islamici. Due: Vanessa e Greta non sono partite per la Siria per andare ad aiutare i bambini, per lo meno non solo: in Siria sono andate per consegnare kit di pronto soccorso ai miliziani, che se non è un aiuto a chi combatte poco ci manca. Tre: le giovani appoggiavano la rivoluzione e consegnando i medicinali volevano contribuire materialmente a sostenerla. Quattro: se sono finite nelle mani di tagliagole che le hanno rapite e segregate per più di cinque mesi, liberandole solo in cambio di un riscatto multimilionario, è perché qualcuno dei loro amici le ha tradite. Ne consegue che i carabinieri sapevano tutto, del viaggio e anche dei contatti con i militanti islamici, ma nessuno ha fatto niente, lasciando partire le ragazze e dunque facendole finire nelle mani dei rapitori. Non solo: qualcuno in Italia si dà addirittura da fare per agevolare la partenza e poi forse per agevolare anche il sequestro, così che la fiorente industria dei rapimenti ad opera dei militanti islamici possa prosperare e soprattutto finanziare la guerriglia e il terrorismo. Infine, come spiegava ieri il nostro Francesco Borgonovo, risulta evidente da questo rapporto che molte delle organizzazioni non governative in apparenza dicono di voler aiutare chi soffre, ma nella sostanza hanno rapporti poco trasparenti con chi combatte. Altro che ragazzine finite in un gioco più grande di loro. Greta e Vanessa pensavano di fare la rivoluzione e invece sono finite in una prigione dalle parti di Aleppo, perché la rivoluzione non è un pranzo di gala e se poi è islamica si va a pranzo con il boia.

Risultato: la faccenda è tutt’altro che chiusa e il governo non può pensare di cavarsela con l’intervento reticente del ministro Gentiloni. Essendoci di mezzo la sicurezza nazionale (la gente che aiuta i combattenti l’abbiamo in casa) e soprattutto i soldi dei contribuenti vorremmo andare fino in fondo. E state sicuri che per quanto ci riguarda faremo di tutto per farlo.

di Maurizio Belpietro



Maurizio Belpietro ..subito presidente ...:)

il governicchio(renzi-alfetta) ha deciso di aumentare le sigarette ..per ora... saranno in arrivo altre stangatine ...come si dice ogni popolo si merita quello che a...
 
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Video.. Gruber a Gentiloni: “abbiamo pagato il riscatto?” Il Ministro va in tilt!!

Abbiamo pagato il riscatto? Chiede la Gruber durante la puntata di Otto e mezzo. Il ministro Gentiloni è imbarazzatissimo, tenta di sviare il discorso, di eludere la domanda forse non volendo o non potendo dire la verità, poi si smarca facendo una figura poco elegante. Da vedere. La Gruber incalza: “Sì o no?”. E lui: “Un momento….”.

Gentiloni ed il riscatto per Greta e Vanessa: ascolta come balbetta - Video Dailymotion

il ministro gentiloni dice che il governo nn paga i riscatti..e la gruber incalza ma allora per cosa si e negoziati ..
ma insomma il riscatto lo avete pagato si o no... :eek:

invito a riguardare di nuovo il video sull intervista della gruber... il ministro ad un certo punto nn sa che dire balbetta e si mette a ridere ..
come si dice a Roma ma si buttiamola a caciara ...
 
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Il Codacons e l'esposto sulla liberazione di Greta e Vanessa

I consumatori chiedono chiarezza sulla vicenda delle due cooperanti Greta e Vanessa. Il Codacons ha presentato l’annunciato esposto alla Corte dei Conti, l'associazione manifesta grande
e legittima soddisfazione per l’avvenuta liberazione delle due ragazze italiane - si legge nel testo - ma "ritiene al contempo necessario e doveroso che venga accertato se una qualunque fonte di finanziamento pubblico sia stato investito per riportare le due ragazze a casa e in caso affermativo di che importo trattasi". L’associazione critica poi duramente Laura Boldrini per le affermazioni rilasciate sulla liberazione delle due cooperanti. "Si tratta di mero populismo, una demagogia senza fine che riteniamo inaccettabile per un Presidente della Camera" afferma il Codacons.

Accertamento dei fatti - "Non si può non evidenziare - sottolinea il Codacons - come, di fondo, le stesse Greta e Vanessa, nonché l’associazione onlus Rose di Damasco per cui lavoravano le due operatrici lombarde, abbiano potenzialmente esposto loro stesse e l’intero Stato italiano a una situazione di rischio e difficoltà coscientemente con la loro volontaria presenza in un Paese in gravi condizioni in cui imperversa la guerra civile e con una pesante presenza di terrorismo". Il Codacons chiede quindi "di accertare i fatti nel loro reale verificarsi e l’effettiva utilizzazione per fini indispensabili che il legislatore ha posto alla base dell’intero sistema, anche al fine di fare definitiva chiarezza e trasparenza su quanto avvenuto in relazione alla liberazione di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, accertando, anche attraverso l’ausilio della Guardia di Finanza, se la liberazione delle due cooperanti abbia determinato un danno erariale per le casse dello Stato, sotto forma di riscatti, attraverso stanziamenti pubblici, o atti di qualsiasi altra natura».


Greta e Vanessa, denuncia sui soldi:
ora i consumatori chiedono la verità


il governo vuole subito archiviare questo episodio spiacevole..ma ce qualcuno che chiede se sono stati usati fondi pubblici per pagare il riscatto..
due sono le ipotesi o si e pagati il riscatto oppure si e negoziati cmq sia sono entrambe sbagliate...
oppure la terza ipotesi ..sono entrati le forze speciali e li hanno liberate ...
oppure l'ultima ipotesi si sono liberate da sole ..:)
 
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Greta e Vanessa: "Ci siamo supportate a vicenda, sequestro non per colpa nostra"

Monito di Laura Boldrini: "Basta polemiche, ritengo che la solidarietà sia uno dei valori fondanti e assolutamente presenti nella nostra Costituzione"

"Ovvio che abbiamo chiesto scusa. Ci dispiace per il dolore che abbiamo causato. Ma non siamo responsabili del nostro rapimento". Vanessa Marzullo lo ha detto uscendo per qualche istante dalla casa di famiglia di Verdello (Bergamo). E a un giornalista ha risposto: "In Siria? Al momento non intendiamo tornarci, continueremo ad aiutare da qua.


 
Ma non siamo responsabili del nostro rapimento"...?
ma se stavate a casa vostra e poi dite:::

continueremo ad aiutare da qua.
ma allora lo potevate fare anche prima o no ?



povere pennute..il guaio che le penne c'è le hanno tolte a noi e da vivi................adesso siamo nudi...ma con l'anima candida.


ma sono sempre più convinto che c'è odor di arrosto.......che ci sia di mezzo una parte dello stato ?.....oramai non mi sorprende più nulla..............
 
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Greta e Vanessa, Giacomo Stucchi del Copasir: "Per liberarle c'è stata una contropartita"

"Contropartite ci sono sempre quando uno riesce a liberare ostaggi, ma non sempre sono di tipo economico". A far luce sul presunto ricatto versato per la liberazione di Greta e Vnaessa è il presidente del Copasir Giacomo Stucchi. La cifra di 12 milioni di euro circolata, ha aggiunto, "mi sembra esagerata dal tipo di informazioni che io ho. Se si fosse pagato quel riscatto sarebbe inaccettabile".

I 12 milioni - "Se fossero stati dati soldi che poi potrebbero venire usati per comprare armi e creare danni alla sicurezza - ha spiegato Stucchi - sarebbe stato sicuramente un errore, una scelta da non fare". I sequestri, ha ricordato il senatore, "spesso iniziano con due richieste: soldi o uno scambio di prigionieri e spesso finiscono nè con l'una nè con l'altra soluzione. Rispetto ai 12 milioni di euro ipotizzati - ha aggiunto - la cifra di solito è molto inferiore. Bisogna avere la consapevolezza che pagare è come un cane che si morde la coda e non va bene. Si possono utilizzare altre strade, si danno aiuti. Se io faccio capire di essere disponibile a pagare, poi le persone in quelle aree diventano bancomat per terroristi".

Il Copasir - Dopodomani al Copasir, ha poi informato il presidente del Comitato, ci sarà in audizione il direttore del Dis, Giampiero Massolo, "che riferirà sull'iter del sequestro e noi faremo le nostre valutazioni". Stucchi ha anche riferito che in questo momento, anche nel nostro Paese "c'è reale preoccupazione" sotto l'aspetto della sicurezza dopo l'offensiva jihadista in Europa ma "malgrado il livello di allerta ci sia, non bisogna fare allarmismi inutili".



per contropartita cosa vuol intendere che lo Stato gli ha dato in cambio le armi e munizioni
e la stessa cosa che gli dai i soldi ..

contropartita[con-tro-par-tì-ta] s.f.
• Contraccambio, compenso: ricevere del denaro in cambio..
 
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Greta e Vanessa, Giacomo Stucchi del Copasir: "Per liberarle c'è stata una contropartita"

"Contropartite ci sono sempre quando uno riesce a liberare ostaggi, ma non sempre sono di tipo economico". A far luce sul presunto ricatto versato per la liberazione di Greta e Vnaessa è il presidente del Copasir Giacomo Stucchi. La cifra di 12 milioni di euro circolata, ha aggiunto, "mi sembra esagerata dal tipo di informazioni che io ho. Se si fosse pagato quel riscatto sarebbe inaccettabile".

I 12 milioni - "Se fossero stati dati soldi che poi potrebbero venire usati per comprare armi e creare danni alla sicurezza - ha spiegato Stucchi - sarebbe stato sicuramente un errore, una scelta da non fare". I sequestri, ha ricordato il senatore, "spesso iniziano con due richieste: soldi o uno scambio di prigionieri e spesso finiscono nè con l'una nè con l'altra soluzione. Rispetto ai 12 milioni di euro ipotizzati - ha aggiunto - la cifra di solito è molto inferiore. Bisogna avere la consapevolezza che pagare è come un cane che si morde la coda e non va bene. Si possono utilizzare altre strade, si danno aiuti. Se io faccio capire di essere disponibile a pagare, poi le persone in quelle aree diventano bancomat per terroristi".

Il Copasir - Dopodomani al Copasir, ha poi informato il presidente del Comitato, ci sarà in audizione il direttore del Dis, Giampiero Massolo, "che riferirà sull'iter del sequestro e noi faremo le nostre valutazioni". Stucchi ha anche riferito che in questo momento, anche nel nostro Paese "c'è reale preoccupazione" sotto l'aspetto della sicurezza dopo l'offensiva jihadista in Europa ma "malgrado il livello di allerta ci sia, non bisogna fare allarmismi inutili".



per contropartita cosa vuol intendere che lo Stato gli ha dato in cambio le armi e munizioni
e la stessa cosa che gli dai i soldi ..

Tanto verrà tutto insabbiato ...Tutte le operazioni svolte dai servizi segreti , sono coperti dal segreto di Stato , è non sono neanche rapportate al Presidente ...
 
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