Finalmente un po’ di sana, accesa e stimolante polemica.
Era dai tempi del Bambolotto che il Forum statistico dormiva.
Basta non offendere pesantemente e ogni tanto qualche bella litigata è sempre benvenuta. Accresce l’interesse e movimenta il forum.
Se no si va avanti sempre a previsioni e complimenti, complimenti e previsioni.
Bravi Mandrake e Fantasmino.
E non è del tutto vero che, come dice Mandrake, le diatribe Bislacco vs. contro Bambolotto annoiavano. Avevano stancato solo verso la fine, questo sì, perché ormai appesantite e fossilizzate, ma inizialmente ricordo che divertivano e davano molti spunti di riflessione.
Peccato non avere sufficiente preparazione matematico-statistica, altrimenti parteciperei sempre volentieri.
Posso però esprimere per i meno esperti, in questa occasione, un parere di esperienza e pratica in merito alla così detto concetto di “Aspettabilità”, che può sempre servire, perché l’esperienza, quella non mi manca.
Nel famoso libro che Tosco da Montalbano (“Il fisico”) ha scritto in collaborazione con Leontino Gorgia : “Il Lotto: nuove avanzate metodologie previsionali” (edito da Gino Pinna), veniva presentato un nuovo, complesso metodo previsionale basato appunto sulla “Aspettabilità “.
Se ricordo bene l’ “Aspettabilità” era un malore Medio, un numero decimale maggiore di zero e inferiore a uno, che scaturiva da diverse “aspettabilità parziali” derivanti da confronti tra numerosi indici, credo una trentina, alcuni dei quali di calcolo e comprensione assai complicati.
Più i numeri avevano una valore di aspettabilità prossimo a 1 e più erano credibili per una imminente sortita.
I valori di aspettabilità venivano riportati (non so se lo sono ancora) su alcuni giornali specializzati ( tra cui mi sembra il “Giornale del Lotto”).
Ebbene per diverso tempo mi presi cura di annotare tali valori e di controllare l’attendibilità di tali indici verificando tutte le sortite dei numeri in cima alle classifiche. Dispiace dirlo perché alla base di tali studi ci sarà stata certamente tanta professionalità e tanta fatica, ma i risultati furono veramente sconfortanti, le attese che si potevano riporre su uno studio tanto approfondito andarono completamente deluse. I numeri a più alta aspettabilità (quelli prossimi al valore1) non mostrarono affatto particolare affidabilità rispetto agli altri.
Ennesima sconfitta contro il banco; credo che gli stessi autori, se potessero, lo ammetterebbero.
Saluti
Alexis Korner