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I FUGGITIVI..

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Che bella coppia di.......: BOLDRINI e MARINO.
Ah! Ah! Ah! se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere a crepapelle!
Poveri noi. Con codesta gente dove si può arrivare?
Io penso a nulla; però sono stati votati da concittadini liberi di pensarla anche così. Poveri NOI!

nino
 
Matteo Salvini: "I campi rom si
possono chiudere in sei mesi
"


"Lo dico e si può fare. In Italia ci sono 40mila rom. Se fossi al governo, darei loro sei mesi di tempo per cominciare a vivere come fanno gli italiani. Chiuderei i campi e i nomadi dovrebbero trovarsi un lavoro, affittare una casa e pagare le bollette. Non sono mica cose strane, come pensa qualcuno". Matteo Salvini in una intervista al Tempo torna a parlare del problema dei campi nomadi: "C'è troppa ipocrisia. Ho letto siti internet e giornali che parlano di incidente stradale per definire quello che è accaduto a Roma. Ormai l'assistenza ai rom è diventata un business. Purtroppo in Italia c'è sempre bisogno del morto per cominciare a muoversi".
Basti pensare che il Comune di Roma spende 25 milioni di euro all'annoper i nomadi, "una follia. Le persone perbene si integrano, lavorano, mandano i figli a scuola. Se poi il ringraziamento è quello che è successo a Roma, allora dobbiamo cambiare subito". Salvini si dice pronto a visitare i campi della Capitale: "Me lo hanno chiesto tanti cittadini, ci andrò, anche in via riservata. Di certo dopo le elezioni regionali per evitare di infuocare gli animi. Se andassi a visitarli adesso direbbero che voglio soltanto provocare".
Poi l'attacco all'Europa: "Ogni mese Strasburgo si occupa dei nomadi. Lo fa per stanziare fondi a favore della loro cultura e per altre iniziative. Non solo. Il Consiglio d' Europa ha sospeso gli sgomberi dei campi rom a Torino. Mi piacerebbe che i 40 mila nomadi che stanno da noi si trasferissero tra Bruxelles e Strasburgo. L'Ue è complice di questa vergogna".

anche il pd e una vergogna.....
 
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Il signor B. Halilovic, che vive in una baracca in un Campo Rom di Roma, sarebbe intestatario di ben 24 automobili.
Come le ha comprate? Come campa? Che lavoro fa?
RUSPA.
MatteoSalvini
Lega-lità

la risposta la vorremmo da renzi il buffone....
 
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Incidente Roma, il padre dei rom: guidavo io, ero ubriaco


«Sono stato io, perché io beve molto, io ubriaco, io ritirata pure patente. Credetemi: vi prego, per favore. Il colpevole eccolo qua».

Un vortice di nebbia e di parole confonde le acque nelle indagini sull'auto pirata che mercoledì ha falciato nove pedoni a Primavalle e schiacciato senza pietà una colf filippina lasciando un morto e otto feriti sull'asfalto. Il padre di uno dei due nomadi bosniaci ricercati per l'incidente si è autoaccusato ieri sera della tragedia in una intervista al Tg5 ma non viene creduto dalla polizia. L'uomo, per gli investigatori, starebbe cercando di depistare l'inchiesta e non sarebbe l'unico.


La zingara di diciassette anni che era sulla macchina, fermata poco dopo l'incidente, è riuscita acrobaticamente a non dire niente di preciso sull'identità delle persone a bordo. Uno dei fuggitivi potrebbe essere il compagno rom da cui ha un figlio di dieci mesi, ma lei non è sicura. L'altro potrebbe essere un fratello di lui, ma non è detto. Perché scappassero, chi lo sa. Al che gli uomini della Squadra Mobile, capita l'antifona, hanno ordinato l'arresto della giovane per concorso in omicidio volontario. C'è stata una vittima, c'è una città sconvolta e a tutto c'è un limite.

I FUGGIASCHI
Il Questore di Roma, Nicolò D'Angelo, e il capo della Squadra Mobile, Luigi Silipo, hanno confermato che ci sono dei ricercati e che al momento sono irreperibili. Una telecamera li avrebbe ripresi. Si tratterebbe di due fratelli (uno minorenne, altro non si sa) che fanno parte del clan degli Halilovic nel campo nomadi della Monachina sull'Aurelia. Uno di loro sarebbe stato alla guida della Lancia ”Lybra” che per sfuggire a un controllo non ha esitato a travolgere una decina di pedoni seminando sangue, morte e sconcerto in via Mattia Battistini.

Uno dei fuggiaschi, di cui non si conoscono le generalità, sarebbe il “marito” della giovane in arresto e ha sicuramente meno di diciotto anni: il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura dei Minori. Gli identikit dei sospettati sono stati diramati a tutte le frontiere anche se gli investigatori ritengono che i due siano ancora a Roma. «Non avranno scampo, li prenderemo - ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano - Pagheranno caro e fino in fondo».

L'INTERVISTA
La cortina fumogena sparsa attorno all'inchiesta si è infittita quando Bato Halilovic, il nomade che aveva fisicamente la disponibilità della macchina, uomo con problemi di alcol e forse di cuore, si è assunto la responsabilità dell'incidente nell'intervista al Tg5. «Sono stato io - ha detto - Ero ubriaco». La stessa versione era stata fornita in mattinata dalla moglie in una delle baracche del campo della Monachina nell'estrema periferia ovest. «È andato via da qui con l'auto e guidava lui», ha detto la donna.

Ma è evidente che gli investigatori non credono ai familiari dei ricercati e pensano a un ingarbugliato tentativo di mescolare le carte. Bato Halilovic non è stato arrestato ed è probabile che per lui scattino le accuse di favoreggiamento o di autocalunnia. La vicenda riporta a galla gli intrecci tra la malavita italiana e alcuni clan della galassia rom. La storia della macchina investitrice in questo senso la dice lunga. Il veicolo è intestato a un pregiudicato campano di Castellamare di Stabia che ne possiede altri venti.

Il classico prestanome o qualcuno - come si dice - che ci mette le macchine. L'ultimo passaggio di proprietà risale all'inizio di questa settimana. Venti giorni fa l'auto era nel campo nomadi di via di Salone nella periferia est. Per che cosa veniva usata? Come e perché la Lancia è finita nelle mani degli Halilovic? C'era qualcosa a bordo del veicolo quando il conducente ha deciso di spazzare via dieci pedoni come birilli per non farsi prendere? L'uomo, chiunque fosse, non si è fermato neppure quando ha visto che Corazon Perez, la filippina morta con la testa schiacciata, scivolava disperatamente sul cofano e finiva sotto le ruote. Ci vuole un movente per tanta ferocia e non può essere solo stupidità criminale.

che vuol dire era ubriaco ... vuol dire che nn si ha rispetto per se stessi e quindi nn si ha rispetto nemmeno per la vita degli altri..
 
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[h=1]I nomadi cacciati occupano l’area protetta[/h]


Una Capitale sempre più abbandonata a se stessa. Le denunce di illegalità, degrado e soprusi cadono nel vuoto e nell’indifferenza delle istituzioni locali sempre più impotenti a contrastare efficacemente atti di violenza, micriminalità e illeciti. Un esempio tra i tanti è l’inutile sgombero di 73 rom «falsi poveri» operato dal Campidoglio tra aprile e maggio nel campo nomadi di Castel romano. In poco tempo succede, come denuncia Sveva Belviso (Altra Destra), che i rom sgomberati si stanno progressivamente reinsediando a Tor de Cenci dove hanno occupato due aree demaniali (esattamente in viale Eroi di Cefalonia e in via Pontina vecchia) a breve distanza dall'area dell’ex campo nomadi di Tor de Cenci chiuso nel 2012 dalla giunta Alemanno. I residenti hanno segnalato già da tempo il ritorno dei rom nella zona. Sono aumentati i furti di appartamento e la microcriminalità. Inoltre si è incrementata anche l’attività di «rovistaggio» nei cassonetti stradali.


«Roma è ormai fuori controllo - conferma la Belviso - Dopo la sconsiderata decisione del sindaco Marino di eliminare i presidi di vigilanza nei campi nomadi la situazione è diventata esplosiva. Gli sgomberi di Castel Romano hanno prodotto, come unico effetto, il ritorno a Tor de Cenci dei rom». L’impegno speso nel passato in questa zona per far chiudere il campo, spiega la Belviso «dopo vent’anni di soprusi sopportati dai residenti, fumi tossici e innumerevoli episodi di delinquenza e microcriminalità, rischia di essere vanificato dal Sindaco Marino».


Le forze dell’ordine fanno quello che possono. Polizia, carabinieri e Guardia Forestale, ieri, hanno controllato il campo i di via Salviati al Tiburtino. L’insediamento è diviso, da una parte i bosniaci dall’altra serbi. Qui gli agenti hanno censito 125 persone, di cui 41 minori. Due delle unità abitative erano occupate abusivamente. Uno dei nuclei abitativi è stato liberato e gli occupanti allontanati perchè non aventi diritto. Nella parte serba sono state censite 305 persone di cui 139 minori, anche qui un modulo abitativo è stato liberato da occupanti non aventi diritto.

Pina Sereni
 
Auto sulla folla, spunta terzo complice

Incidente a Roma, la rom arrestata: «Eravamo 4». Guerra tra clan per proteggere i latitanti



di Luca Lippera e Marco De Risi
Potrebbero essere tre e non più solo due i rom in fuga. I boss di via Cesare Lombroso contro i boss della Monachina, i serbi contro i montenegrini. L'odio e i rancori tra due famiglie di uno stesso clan di nomadi, gli Halilovic, starebbero paradossalmente facilitando la latitanza dei giovani zingari ricercati per l'incidente di mercoledì sera a Primavalle.

Il Tribunale dei Minori ieri ha deciso che la rom diciassettenne che era in macchina con loro resti in carcere con l'accusa di concorso in omicidio volontario. La ragazza ha aggiunto nuovi particolari e adesso prende piede l'ipotesi che sull'auto con lei ci fossero altre tre persone, almeno due delle quali adulti.

Ma chi ha deciso di aiutare i fuggitivi - la polizia è convinta che un aiuto ci sia e che sia potente - avrebbe altro per la testa. I fuggiaschi, pur essendo imparentati, fanno capo a gruppi che si detestano e i gruppi si stanno interrogando.

Quale dei fuggiaschi si consegnerà per primo e che cosa dirà? Ammetterà di essere stato alla guida della macchina che tre giorni fa ha sconvolto la periferia ovest o accuserà l'altro? Le domande, di fronte al corpo straziato di una donna, la filippina Corazon Abordo, 44 anni, travolta e schiacciata come fuscello mentre tornava a casa dopo il lavoro, possono sembrare un'ignominia ma nella logica criminale non lo sono affatto.

I nomadi che sarebbero stati a bordo dell'auto di via Mattia Battistini sono in fuga ormai da tre giorni.

il buffone renzi che dice ...ha fatto il discorso nazionale al popolo...
 
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Strage di Roma, sempre latitanti i due rom ricercati



Da ormai quattro giorni la polizia dà la caccia ai due rom che erano nella Lancia che a Roma, quartiere Boccea, ha investito otto persone, uccidendo una filippina di 44 anni e ferendo gravemente altri tre pedoni. L'unica a essere catturata è stata una 17enne, arrestata con l'accusa di concorso in omicidio volontario. Il padre, che era anche lui a bordo, si è finto colpevole dell'investimento per proteggere il figlio Anthony e facendo perdere tempo alle indagini.

E' chiaro che l'intera comunità del campo della monachina sta proteggendo i fuggitivi e la stessa sorella arrestata ha platealmente ammesso di aver sentito telefonicamente Anthony. Ora le possibilità sono due: o il "dedalo" di campi sparsi per Roma è il rifugio dei due ricercati o questi, approfittando delle coperture e dello sviamento delle indagini da parte di amici e parenti hanno già preso la via dell'estero, verso il Montenegro o qualche altro Paese balcanico.

Successe così anche per il rom minorenne che anni fa a Milano investì e uccise con un suv un vigile urbano. Scappò nell'ex Jugoslavia, dove poi venne beccato e fatto rientrare in Italia. Ovviamente, poi, la nostra giustizia gliela ha fatta filare via liscia, o quasi. Ma quello è un altro discorso.
 
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Incidente a Battistini,
presi i due rom fuggitivi


Rischiano l'accusa di omicidio volontario
di Paola Ambrosino - 1 giugno 2015 10:52

Presi i due rom ricercati. Fonti della Questura confermano che gli uomini della squadra mobile di Roma hanno catturato i due nomadi che mercoledì sera si trovavano a bordo dell’auto che a Battistini ha travolto nove persone, uccidendo una donna filippina di 44 anni e ferendo altri otto pedoni.
I due sono stati rintracciati questa mattina in un campo agricolo della capitale e ora rischiano l’accusa di omicidio volontario.


Per l’incidente, è già in carcere una 17enne che deve rispondere di concorso in omicidio volontario, omissione di soccorso e lesioni gravissime. Uno dei due fermati è il marito della minorenne. La coppia ha un figlio di 10 mesi. Da quando i due avevano abbandonato l’auto, poco dopo le venti di mercoledì, per fuggire a piedi, gli investigatori avevano continuato a cercarli a partire dai vari campi rom della zona e ascoltando decine di persone.

Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è congratulato con “le forze dell’ordine, il Prefetto e il Questore che, lavorando giorno e notte, hanno assicurato alla giustizia i responsabili di tanto dolore, coloro che hanno strappato Corazon Abordo al marito, alle figlie e a tutta la sua famiglia, devastando le loro vite. Rinnovo il mio sentimento di vicinanza ai suoi familiari e a tutti gli altri feriti: persone comuni che rientravano da una giornata di lavoro in un quartiere della nostra città, dove italiani e stranieri vivono fianco a fianco in pace. Chi vive al di fuori della legge non può trovare spazio nella nostra città e nel nostro Paese e il Campidoglio si costituirà parte civile nel processo contro queste persone”.



"Chi vive al di fuori della legge non può trovare spazio nella nostra città"

..quindi andrebbe processato tutto il pd insieme al sindaco...per favoreggiamento del degrado sociale e ambientale nella citta di roma...
E' una città ormai allo sbando totale dell'illegalità.....
 
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E, scusa, chi dovrebbe denunciare il pd;il sindaco e gli assessori sapendo che il magistrato gli si potrebbe rivolgergli contro
la denuncia per querela?

nino
 
antonino;n1890125 ha scritto:
E, scusa, chi dovrebbe denunciare il pd;il sindaco e gli assessori sapendo che il magistrato gli si potrebbe rivolgergli contro
la denuncia per querela?

nino


il popolo lo dovrebbe denunciare per favoreggiamento del degrado sociale... illegalità...e prostituzione ......
 
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Incidente, la sorella del rom che ha ammazzato la filippina: "Tranquilli, fate poca galera"

La sorella del rom arrestato: "Non devono mettersi a piangere, non devono disperarsi perché avranno una pena bassa. Dal carcere si esce...". Continuano intanto le indagini per verificare la presenza di un quarto uomo nell'auto

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"Tranquilli, tanto fate poca galera". Quello pronunciato ai microfoni di Dalla vostra partedalla sorella di Antony, il 17enne di origini rom arrestato per aver investito un gruppo di persone a Boccea, uccidendo una donna filippina, Corazon Peres Abordo, e ferendo altri otto passanti, è il macabro presagio di quello che potrebbe capitare.

Assassini rom che, dopo una manciata di mesi di carcere, sono di nuovo in libertà. Non sarebbe la prima volta che capita. Anche perché, in questo caso, uno dei due assassini è pure minorenne.
"Quando ho visto la polizia sono scappato perché non ho la patente, ho accelerato e non sono riuscito più a fermarmi - commenta Antony - ho perso la testa, ho visto la gente che volava davanti alla macchina, non ho capito più nulla, ho avuto paura e sono fuggito dall'inferno che avevo provocato. È stata una reazione istintiva". Sono poche le dichiarazioni del rom, riportate dal Messaggero, prima della decisione di fare scena muta davanti al pm. I due fratelli, arrestati per l'omicidio colposo di Corazon Peres Abordo, hanno infatti deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Alla guida dell’auto c’era proprio Antony, che ha due anni in meno del fratello Samuel. Dopo aver ammazzato la filippina, i due sono fuggiti e si sono nascosti per alcuni giorni nel campo nomadi in cui vivevano con i genitori. "Siamo rimasti nascosti perché dopo quello che era successo la gente ci avrebbe ammazzato - ha raccontato Antony -i siamo nascosti perché avevamo paura".

A convincerli a consegnarsi alla polizia sarebbe stata la madre. Ma, all'interno della stessa famiglia di Antony, non tutti la pensano allo stesso modo. La sorella, per esempio, si augura che i due facciano "poca galera" per poi tornare in libertà: "Non devono mettersi a piangere, non devono disperarsi perché avranno una pena bassa. Dal carcere si esce..." (guarda il video).

Continuano intanto le indagini per verificare la presenza di un quarto uomo nell'auto. Le verifiche si concentrano proprio sull’individuazione di una quarta persona, che sarebbe fuggita a piedi e che continuerebbe a essere protetta. Gli investigatori stanno ascoltando testimoni e raccogliendo nuovi elementi per trovare riscontri a quanto già in possesso e fare definitivamente chiarezza sulla vicenda. Si traccia anche il profilo dei due fermati, dei familiari e delle persone a loro più vicine: i fratelli passavano le giornate soprattutto a raccogliere ferro e altri oggetti buttati nei cassonetti per rivenderli nei mercatini. Il maggiorenne avrebbe precedenti per rapina, ricettazione e furto. Il minorenne per furto, resistenza apubblico ufficiale, possesso di arnesi atti a offendere (per lo più i cacciavite usati per i colpi negli appartamenti). Entrambi hanno numerosi alias. Chi indaga, inoltre, sta cercando di far luce anche sul perché il17enne alla guida della Lybra abbia accelerato a tutta velocità dopo l’alt intimato dalla volante della polizia.
Sergio Rame - Mer, 03/06/2015 - 10:28


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Roma, la banlieue d'Italia

La città vive da tempo un periodo di degrado, dovuto soprattutto all'incapacità amministrativa del sindaco Marino. Aumenta il senso di insicurezza tra i cittadini
Matteo Carnieletto - Mer, 03/06/2015 - 17:57


La situazione in cui versa la città di Roma è sempre più drammatica. La strage del 27 maggio scorso, quando un auto guidata da quattro rom ubriachi è piombata su delle persone innocenti, è solo la punta dell'iceberg. I rom la fanno da padroni. Rubano e organizzano truffe. Oppure si vendono per due lire nei bagni della stazione.

Il problema rom a Roma c'è ed è evidente, se solo lo si vuol vedere.
Proprio oggi, nella Capitale, i comitati di quartiere e CasaPound Italia hanno organizzato un presidio nel quartiere Boccea, ovvero nel luogo in cui è avvenuta la strage del 27 maggio scorso. Una manifestazione più che legittima, nata per chiedere la chiusura dei campi rom: "Siamo qui a difendere il nostro popolo come abbiamo sempre fatto - dicono i ragazzi di CasaPound - Non siamo razzisti, noi guardiamo la realtà. Non c'è bisogno di un fatto eclatante per vedere cosa fanno i rom. Questa giunta di sinistra non fa altro che proteggerli".

i responsabili buffoni sono al governo (abusivo) pd......





http://www.youreporter.it/video-foto...iali_in_piazza
 
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Incidente di Roma, già liberato il rom diciannovenne

Si trovava sull'auto che ha ucciso la 44enne filippina. Per il gip "non ci sono elementi di colpevolezza"


Arrestato insieme al fratello e alla compagna di lui, dopo l'incidente in cui a Boccea è morta una donna, la 44enne di origini filippine Corazon Abordo, il 19enne di etnia rom accusato di concorso in omicidio volontario è stato scarcerato oggi.

Secondo la difesa, curata dall'avvocato Carola Gugliotta, il giudice per l'udienza preliminare Roma Pieratti, che ha convalidato il fermo, ha scelto per la scarcerazione di Samuel, non ritenendo valida l'accusa per quanto successo in via Battistini, a Boccea, dove una persona è rimasta uccisa e altre otto ferite.
Il ragazzo si trovava sull'auto come passeggero, con il padre Bahto e la moglie di chi era alla guida, un giovane di 17 anni. Per questo ha lasciato oggi il carcere di Regina Coeli, perché si è ritenuto "che non sussistano a carico del solo Samuel gli elementi di colpevolezza". "Lo abbiamo visto piangere tutto il tempo", ha detto il suo legale.



Lucio Di Marzo - Gio, 04/06/2015 -
 
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Rom di 14 e 15 anni alla guida di un'’auto per oltre 100 chilometri: fuggono all’alt



ANCONA – Minori rom alla guida di un’auto per più di cento chilometri, da Ancona a Giulianova. I due rom, di 15 e 14 anni,partiti da Ancona a bordo di una Lancia Y sono stati intercettati da una pattuglia della polizia stradale di Giulianova a Colleranesco (Teramo). I due, incuranti del pericolo, alla vista degli agenti hanno accelerato tentando la fuga con conseguente inseguimento in mezzo al traffico per qualche chilometro, fino a Cologna, dove sono stati infine bloccati.

Viaggiavano a bordo di una macchina intestata a un giovane di Latina che risulta non ne fosse più in possesso. I due minori sono stati denunciati alla procura presso il tribunale dei minorenni per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale.
 
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Roma, rom fugge sull'auto rubata e rischia di investire una moto

di Marco De Risi
Ha rubato un'auto sul Litorale romano ed è stato intercettato dalla polizia a San Basilio. Non si è fermato all'alt: in pieno giorno, c'è stato uno spericolato inseguimento nel quartiere. La macchina rubata, un'Alfa Romeo Station wagon, ha percorso diverse vie contromano mentre sui marciapiedi c'erano passanti fra i quali anche bambini. Alla fine il ladro è stato arrestato dopo una violenta colluttazione: si chiama Iviza Seferovic, 32 anni, bosniaco, pregiudicato, residente nel campo nomadi di via Candoni, alla Magliana.

L'uomo è accusato di furto, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Durante le fasi dell' arresto ha picchiato due agenti che sono stati costretti a farsi medicare le ferite al Pertini. Un inseguimento che ricorda quello avvenuto più di una settimana fa a Boccea che costò la vita ad una donna e causò otto feriti. Questa volta, anche grazie al sangue freddo degli equipaggi delle volanti, la tragedia è stata solo sfiorata.


dovrebbero arrestare il governo per disordine pubblico...
 
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