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“Addio a un grande poliziotto”. Malore improvviso, muore un agente. È successo davanti ai colleghi

di Gabriele Angelini432Views

Pubblicato il 06/04/2023 15:40
malore improvviso Tommaso Culiersi

Continua senza sosta, a più livelli su più fasce d’età la strage silenziosa dei malori improvvisi. Silenziosa per i media e per le autorità sanitarie che scelgono ancora di non voler vedere, o di far finta di nulla. Eppure è sotto gli occhi di tutti che siamo di fronte a un fenomeno mai visto prima. Ogni giorno si sono notizie di questo tipo, e dietro quelle notizie c’è il dolore di famiglie intere che non possono nemmeno sapere quale sia stata la causa che le ha lasciate orfane di un proprio caro. L’ultimo malore improvviso registrato è quello che si è portato via il poliziotto Tommaso Culiersi, mentre era al lavoro, davanti ai suoi colleghi. (Continua a leggere dopo la foto)
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La notizia si è sparsa velocemente dalla Questura, dov’è accaduto il fatto, a tutti i commissariati della provincia di Lecce e poi in tutta Italia. Un lutto ha colpito la Polizia negli uffici di viale Otranto, nel capoluogo salentino. All’improvviso, infatti, mentre Tommaso Culiersi stava stilando la relazione di servizio, quindi proprio alla fine del suo turno, si è accasciato per via di un malore improvviso. Ed è morto nel giro di breve tempo, nonostante ogni tentativo di rianimazione. Aveva 58 anni, era di Racale, e prestava servizio presso la Sezione volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, nel capoluogo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tommaso Culiersi, un poliziotto con grandi doti umane

Tommaso Culiersi, come si legge su LeccePrima, era assistente capo coordinatore. Un lavoro che svolgeva con passione. L’agente lascia una moglie e due figli. Fra un anno sarebbe andato in pensione. Il malore improvviso non gli ha lasciato scampo, generando dolore fra i colleghi che hanno assistito impotenti alla scena. All’agente Culiersi tutti hanno sempre riconosciuto infinite doti umane.
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Andranno tutte buttate”. Caldaie, arriva la legge: saranno illegali. Ecco entro quando sostituirle

di Gabriele Angelini312Views

Pubblicato il 08/04/2023 12:38 - Aggiornato il 11/04/2023 09:10
caldaie gas illegali sostituite

È sempre lei, la matrigna Europa che fa di tutto per svuotare ancora di più le già provate tasche degli italiani. In nome del “green” stanno facendo di tutto. Dal vietarci di vendere o affittare casa, passando per l’addio a benzina e diesel che ci costerà un occhio della testa, fino all’imporci di cambiare le caldaie. Sì, è così: vanno sostituite. Una nuova normativa è infatti in arrivo a tal proposito. Tutti i nuovi impianti dovranno essere rinnovabili al 65% a partire già dal 2024. Un provvedimento che esclude, di fatto, tutte le caldaie alimentate da combustibili fossili puri, come gas o gasolio, in favore di nuovi sistemi come quelli solari termici o ibridi, le pompe di calore, stufe a pellet o caldaie alimentate almeno al 50% da idrogeno e biometano. Ma vediamo il tutto meglio nel dettaglio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ad essere interessati dal provvedimento sulle caldaie sono oltre 40 milioni di impianti. A partire con questo progetto è la Germania, poi a seguire il diktat arriverà anche agli altri Stati dell’Ue, Italia compresa. La transizione costerà alla Germania ben 9 miliardi di euro l’anno nel breve termine. All’Italia anche di più. In Germania stanno ancora discutendo sulla distribuzione dei sussidi. Come faranno le fasce di reddito medio basse a sostenere queste spese? Prepariamoci, perché presto toccherà anche al nostro Paese. Intanto, con la direttiva delle “case green” l’Europa ha imposto, a partire da gennaio 2024, il divieto di agevolazioni di Stato per le caldaie alimentate a combustibili fossili (gas, metano, etc.). Quindi vanno sostituite e basta. (Continua a leggere dopo la foto)
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caldaie gas illegali sostituite


La presenza in un’abitazione di una caldaia di questo tipo (ad esempio una caldaia a gas) abbassa la classe energetica e di conseguenza anche il valore dell’immobile. I cittadini dovranno dunque provvedere a sostituire le caldaie. Ma ci saranno aiuti da parte dello Stato? Attualmente le caldaie possono essere sostituite con l’agevolazione del Bonus al 50% per interventi di ristrutturazione semplice. L’importo viene riconosciuto per nuovi impianti di classe A come agevolazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute (per un importo massimo di 30.000 euro). Si spera che il governo Meloni rinnovi il bonus, altrimenti saranno guai per tutti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Da quanto scatta il divieto assoluto di installazione e vendita

Dall’estate del 2025, secondo la direttiva Ue sulle “case green” sarà vietato installare caldaie a combustibili fossili (gas, metano, etc.) nei nuovi edifici e negli edifici in ristrutturazione. Sono esclusi dal divieto le caldaie che possono funzionare con combustibili rinnovabili (si parla di biometano o idrogeno) e gli impianti ibridi (come la pompa di calore o la caldaia a condensazione). Tra il 2025 e il 2026, invece, si attuerà il declassamento delle performance energetiche. Il divieto di vendita in assoluto della caldaie a gas potrebbe invece scattare dal 2029.
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Bassetti dovrà risarcire gli eredi del premio Nobel Montagnier. Cosa aveva detto e la sentenza del giudice

di Gabriele Angelini315Views

Pubblicato il 07/04/2023 08:24
Bassetti risarcire eredi Montagnier
Luc Montagnier, Matteo Bassetti
Il direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, è stato condannato e dovrà risarcire gli eredi del Premio Nobel Luc Montagnier. Come spiega Repubblica, che ha dato la notizia, tutto è nato dal ricorso al tribunale civile di Genova del premio Nobel, assistito dagli avvocati Daniele Granara e Tiziana Vigni. Ma cosa era successo tra i due? E da cosa è partita la causa? Era il 23 agosto 2021 e a Sutri, in provincia di Viterbo, davanti al sindaco Vittorio Sgarbi l’infettivologo aveva definito il premio Nobel franceserincoglionito“, “con problemi di demenza senile”. All’evento, la terza edizione del premio Efebo, erano presenti anche Pierpaolo Sileri Luca Palamara. (Continua a leggere dopo la foto)
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Luc Montagnier, che ottenne il Premio Nobel per la Medicina per l’identificazione e l’isolamento del virus dell’Hiv nel 2008, aveva espresso fin dalla prima ora perplessità sui vaccini anti Covid a mRna e aveva speso le ultime energie della sua vita per spiegare perché fossero dannosi e pericolosi per la salute. Alla domanda di Vittorio Sgarbi proprio sul “perché un premio Nobel è così ostile e perché alcuni dicono che non si fa il vaccino durante l’epidemia?”, Bassetti rispose: “Perché secondo me si rincoglioniscono anche i premi Nobel. Uno a 90 anni […] ormai è un rincoglionito. Purtroppo ha dei problemi evidentemente di demenza senile. E quindi ascoltare un ricercatore a 60 anni o a 70 è un conto, a 90 bisognerebbe che andasse a spingere la carrozzina dei nipotini”. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Aveva ragione Montagnier”, l’articolo del Wall Street Journal sbugiarda i fanatici del Covid (il VIDEO)

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Per queste parole ora dovrà risarcire gli eredi del premio Nobel Montagnier. Bassetti dovrà quindi versare 6mila euro “oltre a rivalutazione monetaria ed interessi legali, a titolo del risarcimento del danno non patrimoniale”. Secondo il giudice Alberto La Mantia che ha condannato Bassetti a risarcire Montagnier “tali espressioni appaiono senza dubbio offensive e lesive dell’onore e della reputazione del ricorrente, in quanto dirette a screditarne il valore come persona”. (Continua a leggere dopo il video)
>>> “Sul Covid Montagnier aveva ragione, anche se gli davano del pazzo”: la spiegazione dell’oncologo Bizzarri
Bassetti risarcire eredi Montagnier

Il giudice: “Frasi volte a denigrare la condizione umana di anziano”

Si legge ancora nell’ordinanza per cui Bassetti dovrà risarcire gli eredi del premio Nobel: “Nel caso concreto, le frasi del prof Bassetti erano volte, come detto, ad offendere personalmente il ricorrente, denigrandolo non per le teorie sostenute in relazione ai vaccini, bensì per la sua condizione umana di anziano. E ancora: “Il prof Bassetti sarebbe stato certamente in grado, vista la sua qualifica professionale, di contrastare le tesi – evidentemente dallo stesso non condivise – del prof. Montagnier”.
 

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