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Il Pd toscano "regala"

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[h=1]Il Pd toscano "regala" a Macron il trasporto pubblico locale[/h] [h=2][/h]
In Toscana, la Regione a guida Pd ha affidato la gestione del tpl locale alla Autolinee Toscane Spa, che fa capo a un'azienda francese, nonostante sia ancora pendente il ricorso del concorrente italiano. "Decisione grave e immotivata"

Gianni Carotenuto - Dom, 05/05/2019 - 14:26
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Come mai tutta questa fretta? È la domanda che si stanno facendo in molti dopo che la Regione Toscana, a guida Pd, ha pubblicato il decreto di assegnazione ad Autolinee Toscane Spa della gara unica regionale per il servizio di trasporto pubblico locale su gomma in tutto il territorio regionale.
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Non ci sarebbe nulla di strano, se solo il governatore Enrico Rossi non avesse preso questa decisione mentre è ancora in atto un contenzioso tra l'impresa aggiudicataria e il concorrente italiano, la Mobit. Contenzioso iniziato nel 2016 al Tar, proseguito al Consiglio di Stato e poi alla Corte di Giustizia Europea che, con una sentenza dello scorso 21 marzo, ha confermato che la gara si è svolta regolarmente.

A questo punto mancherebbe l'ultimo passaggio burocratico, ma la Regione non vuole perdere altro tempo e in settimana ha preso una decisione quantomeno discutibile. Infatti la Autolinee Toscane Spa, nonostante il nome italiano, fa capo alla francese Ratp che gestisce anche la metropolitana di Parigi. Come spiega La Verità, la pubblicazione da parte dell'ente regionale del decreto di assegnazione del servizio all'azienda transalpina ha fatto arrabbiare Mobit, il consorzio delle aziende di trasporto pubblico locale. Imprenditori che sono stati esclusi in un momento particolarmente difficile per il mercato.

La diatriba risale al 22 luglio 2015, quando Autolinee Toscane Spa e Mobit Scarl presentarono alla Regione le rispettive offerte. Nel marzo 2016 la Regione aveva affidato il servizio in via provvisoria ad Autolinee Toscane Spa, quindi l'inizio della fase dei ricorsi che hanno coinvolto organi giudiziari nazionali e internazionali. Un lungo braccio di ferro culminato quest'anno nella deliberazione con cui la Corte di Giustizia Ue ha sancito la regolarità della gara effettuata dalla Regione, che prevede l'affidamento del servizio a un unico gestore per 11 anni. Un appalto che fa gola a tutti, dal valore di 4 miliardi di euro.

La gestione del tpl locale rimarrà all'attuale gestore fino al 31 dicembre, mentre la decisione finale del Consiglio di Stato è attesa per il 10 ottobre. Intanto, però, il presidente di Mobit, Giuseppe Gori, ha contestato la decisione della Regione: "Ne prendiamo atto, ma la riteniamo sbagliata e pericolosa". Una decisione che ha scontentato anche parte del Pd. Critiche sono arrivate al governatore Rossi dal sindaco di Prato, Matteo Biffoni, e dal presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani. "L'indirizzo" perseguito dalla Regione "non corrisponde alla volontà dell'assemblea legislativa della Toscana e neppure a profili di opportunità", ha detto Giani. Ancora più preoccupato il deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli: "Il fascino transalpino per la sinistra è evidentemente irresistibile: dopo aver avallato le rivendicazioni d'Oltralpe sulle origini del genio di Leonardo da Vinci, la Regione Toscana forza inspiegabilmente la mano per affidare alla società di proprietà del governo francese Ratp il trasporto pubblico locale. Una scelta incomprensibile che conferma i sintomi di allergia alla tutela dell'interesse nazionale italiano dei nostri amministratori".
 
[h=1]Ecco la Milano di Sala: defecano tra i giochi dei bambini[/h] [h=2][/h]
Giardini pubblici latrine a cielo aperto. I balordi usano le panchine come water proprio dove giocano i bambini

Giuseppe De Lorenzo - Dom, 05/05/2019 - 18:31
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Nella Milano di Beppe Sala succede anche questo. Siamo al parco di corso Indipendenza della città meneghina, in un'area verde frequentata da bambini, mamme, ragazzi, nonni.
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Non è mica un giardino di periferia, non che questi debbano necessariamente trasformarsi in luoghi di degrado, ma fa impressione vedere un parco in pieno centro trasformarsi nella latrina di qualcuno. Che non si fa problemi a defecare tra le panchine utilizzate dai bimbi per giocare.

"Qui la notte dorme chiunque", spiega una residente esasperata. Ma il "bello" (se così possiamo chiamarlo) è il water che si sono costruiti i balordi. Due panche una vicina all'altra, con uno spazio al centro proprio come se fossero un bagno pubblico (all'aperto). Tirano giù i pantaloni, appoggiano il sedere e fanno i loro bisogni solidi. E così i bambini sono costretti a giocare a calcio col rischio che il pallone si colori malauguratamente di marrone. "Qui è una montagna di escrementi umani", fa notare - disgustata - la residente che ha realizzato il video (guarda) a prova dell'imperdonabile degrado. Beppe Sala lo sa?


Milano, i giardini in centro latrine a cielo aperto
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