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Troppi immigrati, l’Austria vuole chiudere le frontiere
NEWS
domenica, 21, settembre, 2014

L’operazione Mare Nostrum e la gestione dell’emergenza profughi da parte dell’Italia non sta facendo infuriare solo i sindaci e i governatori italiani. Anche l’Austria non ne può più di quello che succede ai suoi confini. Tanto che il governo austriaco sta trattando con Bruxelles la sospensione temporanea degli accordi di Schengen e la reintroduzione dei controlli lungo la frontiera con l’Italia.
Da Vienna fanno sapere che nel 2014 sono già 4.700 gli stranieri fermati nel Paese, quasi tutti sono stati respinti in Italia, una media di circa 30 persone “rispedite” ogni giorno oltre il confine. Delle persone fermate solo 300 hanno chiesto asilo politico in Austria. Per questo il ministro degli interni Johanna Mikl-Leitner e i governatori di Salisburgo, Burgenland, Bassa e Alta Austria non escludono la reintroduzione dei controlli di frontiera, mentre il loro collega Tirolese Guenther Platter auspica invece solo controlli mirati e non a tappeto.
Al confine, intanto, la situazione è sempre più difficile: il sindacato di Polizia Coisp parla esplicitamente di «emergenza» al commissariato del Brennero. «Nei mesi di luglio e agosto le autorità austriache hanno “rispedito” in Italia oltre 1.400 stranieri, mentre a settembre il numero supererà abbondantemente le 700 riammissioni». Secondo il Coisp, «la situazione odierna, già di per sè critica, si è ulteriormente deteriorata in quanto al rifiuto dello straniero di sottoporsi ai rilievi dattiloscopici previsti dalla legge, deve seguire una denuncia», che comporta notevoli difficoltà amministrative e organizzative. «Il personale di polizia – prosegue la nota – si trova quindi costretto a cercare un interprete tra le proprie amicizie (cuochi, camerieri, pizzaioli)».
«I numeri – sottolinea il Cosip – sono impressionanti: negli ultimi due giorni circa 80 stranieri e altri 50 tra siriani e eritrei. Per non parlare dei minori. Questa situazione non può ricadere sulle spalle dei colleghi, lasciati soli a gestire un flusso migratorio di proporzioni mai viste».
Maurizio Fugatti, commissario della Lega Nord del Trentino denuncia che «Il Governo ha abbandonato le Forze di Polizia al proprio destino e anche al Brennero la situazione è al collasso. Solidarietà ai poliziotti che stanno lavorando al Brennero in una situazione difficile e senza mezzi e strutture. Il Governo si svegli e non lasci i poliziotti allo sbando».
«L’Italia – ha continuato Fugatti – prenda esempio dall’Austria e cominci a prendere in considerazione la chiusura di tutte le frontiere, vista la notizia secondo cui l’Austria sta discutendo la sospensione di Schengen». «Data la straordinaria ondata migratoria provocata da Mare Nostrum – ha proposto l’esponente leghista – bisogna sospendere immediatamente quest’operazione criminale e chiudere tutti i confini. Non possiamo continuare ad essere l’unico Paese dell’Ue che sostiene quest’onere».
 
Roma, 17enne uccide pachistano con un pugno: “Mi aveva sputato”
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Un ragazzo romano di 17 anni, incensurato, è stato arrestato a Roma dai carabinieri con l’accusa di omicidio preterintenzionale per aver ucciso con un pugno un pachistano di 28 anni, Muhammad Shanzad Khan, regolare senza fissa dimora, che gli aveva sputato addosso.
I fatti sono avenuti ieri sera poco prima della mezzanotte in Via Ludovico Pavoni, all’altezza del civico 78, nel quartiere Prenestino-Labicano. Secondo le testimonianza raccolte dai militari, il pakistano stava infastidendo in strada alcuni passanti e, quando è passato vicino il ragazzo romano, gli ha sputato addosso. Il 17enne ha reagito dandogli un pugno e lo straniero è caduto a terra esanime.
Quando i carabinieri sono arrivati sul posto l’uomo era già morto. Il ragazzo ha ammesso di averlo colpito con un pugno, spiegando che era stata una reazione all’offesa ricevuta. Arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale, in quanto minorenne è stato portato al Centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli. Il cadavere del pachistano è invece all’obitorio del Verano per l’autopsia.
 
Immigrati, 2 kg di droga sequestrati in una villetta del centro d’accoglienza
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Spaccio al Cara di Mineo, sequestati 2kg di marijuana in una villetta del centro d’accoglienza
Nella tarda mattinata di ieri gli agenti della squadra mobile hanno tratto in arresto una coppia di nigeriani ed un cittadino del gambia ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di marijuana.
Nel corso di una perquisizione effettuata da personale della Sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” all’interno di una palazzina del C.A.R.A. di Mineo (400 villette, con giardino davanti e dietro e parabole sui tetti), sono stati rinvenuti in uno zainetto 24 involucri di cellophane contenenti marjiuana per un peso complessivo di Kg.2.

Dopo le formalità di rito i due uomini sono stati associati presso la casa circondariale di Caltagirone, mentre la donna è stata associata presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza”, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso il Tribunale di Caltagirone.“
 
PORTE APERTE A TUTTI
L'Italia è diventata un campo profughi

Nelle città italiane non è in aumento il numero complessivo dei reati e degli omicidi: ma è in aumento, paradossalmente, la violenza, la tensione, il degrado, i crimini degli stranieri, soprattutto la percezione del pericolo per le strade del centro e delle periferie. Prima ancora di dividersi sulle politiche di accoglienza da seguire - locali o nazionali o europee - andrebbe ammesso perlomeno questo: che la situazione si è fatta veramente critica, problematica, preoccupante, mettetela come volete, resta il fatto che questa percezione è già ben nota a tanti cittadini ma sembra meno compresa dalla classe dirigente che dovrebbe occuparsene. Quello che Libero propone in queste pagine non è un censimento dei profughi siriani in Italia (veri, presunti e falsi) e nemmeno un listino degli omicidi o della cronaca nera che avvolge il Paese: sono esempi di un marasma in cui si rischia di non cogliere più le dovute differenze, e la vera intolleranza rischia di cominciare da qui.

I due albanesi trucidati a Milano, durante una sparatoria che ha terrorizzato un intero quartiere in un’atmosfera da Far West, rischiano di sovrapporsi al pakistano che l’altra notte è stato ammazzato a Torpignattara, a Roma. Le immagini dei bambini siriani che dormono per terra alla Stazione Centrale (e che qualcuno ha osato fotografare, il problema sembra questo) rischiano di fare tutt’uno con la concentrazione di profughi eritrei che un chilometro più in là, a Porta Venezia, aumentano a botte di 80/90 al giorno. Milano, a forza di tendopoli, sta diventando un campeggio al pari di tanti altri snodi del Paese che fungono da punti di passaggio per i migranti, i quali vengono ospitati e poi smistati in altri centri di accoglienza o se ne partono verso altri paesi europei (alcuni per davvero, altri lo dicono e basta) in un clima di eterna provvisorietà in cui i falsi profughi e i veri criminali hanno gioco facile.
 
Roma, autista aggredita: "Apri o ti ammazziamo"

Gli aggressori erano circa una quarantina di immigrati africani del centro d'accoglienza nei pressi di Corcolle
Girolamo Tripoli - Lun, 22/09/2014 - 11:01
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"Quei pazzi mi gridavano “apri o t’ammazziamo!". Un'autista dell'Atac, i trasporti pubblici di Roma, è stata aggredita a colpi di pietre e di bottiglie.
A raccontare questa storia al Corriere è Elisa De Bianchi.

La 33enne racconta l'indifferenza dei passanti e di chi ha assistito alla scena: "Gli automobilisti dall’altra parte della strada rallentavano per guardare la scena e poi andavano via. Dietro di me c’era la fila di macchine, ma nessuno è sceso per aiutarmi. Che schifo. La gente ci fotografa se parliamo al telefonino e manda le immagini ai giornali, ma quando succede una cosa del genere non alza un dito".

Il fatto è accaduto sabato pomeriggio, intorno alle 19.30, nella periferia di Roma in via Polense. La De Bianchi racconta che una trentina di immigrati africani ha assalito il suo bus della linea 042, il perché la ragazza non lo sa: "Forse erano arrabbiati perché aspettavano l’autobus da troppo tempo. Quando ho rallentato per arrivare alla fermata il gruppo si è messo in mezzo alla strada. Quei tipi urlavano, tiravano calci sulla carrozzeria e sulle porte. Mi hanno gridato di tutto. Erano solo le sette e mezzo di sera, ma ho avuto paura. All’improvviso ho sentito un botto e il finestrino vicino al primo posto dietro di me è andato in frantumi: avevano tirato una bottiglia di birra come un proiettile. Meno male che il bus era vuoto, sennò ci scappava il morto. A quel punto ho accelerato e sono scappata".

La brutta avventura sembrava terminata, ma la ragazza ha raccontato di come si è ritrovata davanti quelle persone ancora una volta: "Ho chiamato il nostro ispettore per le emergenze e lui mi ha consigliato di fermarmi al capolinea di Corcolle, distante circa due chilometri. Poi mi ha ritelefonato per dirmi di andare invece alla rimessa di zona. E così ho fatto, solo che proprio dopo il capolinea mi sono ritrovata davanti gli immigrati. Mi aspettavano, qualcuno li aveva portati fin lì. E hanno bloccato di nuovo la strada, solo che questa volta erano più cattivi. Ho chiuso il finestrino, non potevo andare né avanti né indietro. E nessuno mi aiutava". A quel punto ha chiamato un collega cercando disperatamente aiuto: "Mi sono messa a piangere per la paura, gli ho chiesto di salvarmi. Quelli intanto spaccavano tutto, hanno finito di sfondare il finestrino. Ho pensato: "Se riescono a salire mi violentano e mi ammazzano". Mi sono messa a suonare il clacson, ho fatto più rumore possibile, ma veramente assurdo è stato il totale menefreghismo dei passanti. Mi sono sentita davvero sola".

il paese della vergogna , di uno Stato che nn fa lo Stato
 
Autista di bus aggredita da africani, cittadini in rivolta contro il centro d’accoglienza
NEWS
lunedì, 22, settembre, 2014
Corcolle, tensione alle stelle: cittadini bloccano la via Polense

Tensione alle stelle a Corcolle. Dopo l’assalto al bus 042 avvenuto nella serata di sabato (Roma: 30 africani assaltano un bus guidato da autista donna), i cittadini hanno deciso di scendere in strada. Obiettivo della ‘rivolta’ il centro d’accoglienza della zona, causa, secondo i residenti, dei problemi di sicurezza della zona. Duecentocinquanta, trecento persone hanno bloccato la via Polense. E’ accaduto proprio nelle ore in cui 24 ore prima Elisa, autista dello 042, veniva aggredita da 30 – 40 persone. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Tanta anche la solidarietà nei confronti dell’autista aggredita nella serata di sabato.
Sul posto sono intervenute numerose pattuglie del commissariato Casilino che hanno evitato che la situazione degenerasse ed hanno sbloccato il traffico, bloccato per quasi un’ora, con ripercussioni soprattutto sulla Prenestina.
marino
PERIFERIE IN RIVOLTA – Corcolle è solo l’ultimo quartiere a scendere in piazza. L’area di Roma est è infatti una pentola a pressione che sta esplodendo settimana dopo settimana, mese dopo mese. A Luglio Pigneto e Torre Angela i due focolai più importanti, con blocchi sulla Casilina, per protestare rispettivamente contro lo spaccio e contro il progetto del centro d’accoglienza. A inizio settembre è stata Torpignattara a rivoltarsi. Blocchi sulla Casilina e proteste contro il Campidoglio, prima di arrivare ai fatti di questi giorni, con l’omicidio di villa De Sanctis e la rissa finita in omicidio alla Marranella. E proprio la sicurezza è l’obiettivo del movimento #torpignanoncista. Oggi Corcolle.
 
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NO COMMENT
 
30enne italiana uccisa a coltellate, ricercato il compagno tunisino
NEWS
martedì, 23, settembre, 2014
Omicidio a Palazzolo (BS): accoltellata Daniela Bani

Omicidio lunedì pomeriggio verso le 13:00 a Palazzolo sull’Oglio. Il cadavere di Daniela Bani, una donna di 30 anni, è stato ritrovato in una pozza di sangue nel suo appartamento al terzo piano di un condominio in via Malogno. Ad uccidere la 30enne, diverse ferite da arma da taglio, probabilmente sferrate con un coltello dalla lama lunga più di 10 centimetri.
Le indagini dei carabinieri si stanno concentrando sul compagno della vittima, un tunisino di 37 anni, al momento irreperibile. Sembra che tra i due le liti fossero frequenti.
Il corpo, ormai privo di vita, è stato scoperto diverse ore dopo da un vicino di casa che, vedendo la porta socchiusa sul pianerottolo e non sentendo nessun rumore all’interno, è entrato pensando che si stesse consumando un furto. I due figli della donna, il primogenito di otto e la sorellina di cinque, si trovavano dalla nonna al momento dell’aggressione.
Si trova probabilmente in viaggio verso Tunisi, il marito della donna, al momento unico indiziato del barbaro omicidio.
I carabinieri sono comunque sulle sue tracce del 37enne. Diversi elementi fanno pensare a un piano accuratamente programmato, dato che l’uomo aveva già comprato un biglietto aereo e prelevato in banca una cospicua somma di denaro.
 
Bologna: immigrati scatenati. Spaccio di droga e tre tentati omicidi
NEWS
martedì, 23, settembre, 2014

Sparatoria all’ex-Manifattura Tabacchi, Lega: ‘PD e alleati non percepiscono la grave situazione’
Ieri sono stati tre i tentati omicidi nell’area della ex manifattura tabacchi in via Ferrarese. Movente, il controllo del mercato dello spaccio, obiettivo due nordafricani, di cui uno ferito a una coscia, trasportato al Maggiore e stato sottoposto a intervento chirurgico. Poche ore dopo, gli agenti, in ospedale per le indagini, hanno identificato un magrebino ferito da un coltello, arrivato al Pronto Soccorso in taxi proprio dalla stessa zona.
Un “grido di allarme che da sempre la Lega lancia sul degrado e sulle occupazioni abusive così tanto normali da poter vedere recapitare da parte di pony express delle pizze a domicilio, all’interno dell’ex manifattura tabacchi, ormai si perde nel tempo”.
A scriverlo è la consigliera comunale Lucia Borgonzoni in una nota “ma del resto solo il PD ed i suoi fidi alleati di questa città pare non riescano a percepire la grave situazione in cui versano alcune zone del quartiere Navile. Le parole del Procuratore aggiunto Giovannini – ‘Segnale pessimo e assai preoccupante’ – non lasciano margine di fraintendimento sulla probabile guerra che sembra essersi aperta sul controllo del traffico di eroina che all’ex manifattura pare abbia il proprio epicentro di smistamento. Non si può pensare che la situazione si risolva da sola e non si può permettere che i cittadini della Bolognina vivano in questo contesto nonostante gli esposti presentati all’amministrazione che finiscono, soprattutto negli ultimi mesi, in un nulla di fatto”.
La Lega Nord lancia dunque un presidio di protesta contro il degrado, lo spaccio e la prostituzione “che da tempo ha reso invivibile la zona compresa tra via Ferrarese e Via Stalingrado; un presidio di tre giorni con la presenza di un camper come già avvenuto durante la gestione del Commissario Cancellieri che ebbe lo scopo di attirare l’attenzione sul territorio e renderlo più vivibile, e valuteremo vista l’assenza di una guardiania seria se ci siano i margini per agire contro la proprietà. E’ ora di dire basta ed è ora di riprendere questo lembo di territorio che non può e non deve essere enclave di spacciatori, clandestini e prostitute.”

il PD nn ha mai percepito un ficosecco per questo ci troviamo allo scatafascio
 
Immigrati, il giudice:
"Siamo il Paese
dell'impunità"

E il giudice ammette: "Per gli stranieri siamo il Paese dell'impunità"
Gli stranieri vengono in Italia a delinquere. Il giudice: "Sanno bene che qui da noi male che vada patteggi e torni libero"
Gianpaolo Iacobini - Mer, 24/09/2014 - 16:35
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Gli stranieri? Vengono in Italia a delinquere perché certi dell'impunità. «Sanno bene che qui da noi male che vada patteggi e torni libero».

Lo dice un giudice. Meglio: lo scrive, nero su bianco, in un'ordinanza di custodia cautelare. Razzismo? Improbabile. Francesco Florit, Gip in forza al Tribunale di Udine, parte della sua carriera l'ha costruita all'estero, in una terra difficile come il Kosovo, dove per anni ha guidato la task force inviata dall'Ue ad affiancare la magistratura locale nella ricostruzione del diritto nazionale e dell'amministrazione della giustizia. Rientrato in Friuli, s'è ritrovato a far di conto con criminali di ogni risma. Molti stranieri. Come il quintetto moldavo arrivato in trasferta a Lignano il 9 settembre: preso in affitto un appartamento, i cinque hanno rubato 3 Bmw e in meno d'una settimana tra Udine, Tavagnacco, Monfalcone e Mogliano Veneto hanno svuotato due profumerie ed altrettanti negozi di elettronica, arraffando merce per 200.000 euro. Carabinieri e Polizia li hanno arrestati lunedì, eseguendo il provvedimento emesso da Florit. Un atto da cui trasudano sconforto e senso d'impotenza, con la bandiera bianca che si alza sulle macerie del sistema giudiziario italiano. «L'indagine - sottolinea il Gip - è stata condotta con straordinaria efficienza e coordinazione dalle forze dell'ordine. La mole documentale raccolta è impressionante e incontrovertibile». Eppure non basterà. «Perché alcuni stranieri si fanno migliaia di chilometri per compiere ruberie e altri reati nel nostro Paese?», si domanda Florit. La risposta è al rigo successivo: «Sono convinti che qui da noi se mai ti beccano fai un patteggiamento e ti rimettono in libertà. Sanno che la giustizia non è efficiente e il sistema è tale che, dopo poco, si è rimessi in libertà e si può ricominciare come prima». Suggerimento: «Rispetto a tali condotte, di cui si legge nella cronaca locale con frequenza allarmante, è necessario adottare la giusta severità». Quella che fin qui è mancata, facendo dell'Italia il paradiso dei delinquenti da importazione.

Lo attesta l'Istat: «Il peso della componente straniera tra gli autori dei reati è andato aumentando a partire dagli anni Novanta, mentre prima di allora il fenomeno era trascurabile.

Se nel 1990 gli stranieri erano pari al 2,5% degli imputati, nel 2009 essi rappresentavano il 24% del totale degli imputati». E nel 2012 i delinquenti stranieri costituivano già «il 32,6% dei condannati, il 36,7% dei detenuti presenti nelle carceri e il 45% degli entrati in carcere», con una predominanza, tra essi, di romeni, marocchini e albanesi. Ognuno di loro, quando diventa ospite delle patrie galere, costa al contribuente italiano (fonte: ministero della Giustizia) 123,78 euro al giorno. Ma nessuno ci fa caso: spesso la permanenza dietro le sbarre è limitata.

Esempi? A iosa. A giugno a Ravenna un bulgaro uccide un bambino investendolo sulle strisce. Scappa. Arrestato, patteggia e torna a casa. Passano un paio di settimane: a Nogara un tunisino serra la catena di una mountain bike e la porta via. Bloccato dal proprietario, reagisce massacrandolo. Tratto in arresto, l'indomani è già a spasso per il Paese, mentre la vittima è immobilizzata in ospedale, con 30 giorni di prognosi. Ancora: a luglio un marocchino viene sorpreso con 130 grammi di droga nel parco dei bambini, ad Avezzano: era destinatario di un provvedimento di espulsione mai eseguito. Nel frattempo ha continuato a spacciare tranquillamente. E nel giro di 24 ore riguadagna la libertà patteggiando. Ad agosto è un nordafricano a finire in manette a Parma per lo stesso motivo. Il copione non cambia: patteggiamento, scarcerazione.

È la conferma: per delinquere in santa pace, si può venire in Italia: male che vada, patteggi e torni libero.

il paese dell'impunita? questo e un paese allo scatafascio totale, guardate chi governa questo paese e fatevi due conticini su un palmo di una mano.
 
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Bologna: tunisino senza biglietto manda due controllori all’ospedale
NEWS
mercoledì, 24, settembre, 2014
E’ accaduto intorno alle 13, a bordo del bus 27, all’altezza di via Byron. L’autore del concitato ‘siparietto’ è un 25enne tunisino, non nuovo ad episodi del genere. Dopo essere stato fermato dai controllori perchè sprovvisto di regolare titolo di viaggio, l’uomo ha rifiutato di fornire le proprie generalità, necessarie per redigere la sanzione. Dopo vari tentativi, rivelatisi inutili, è stato quindi necessario l’ausilio della Polizia. Neppure gli agenti, però, sono riusciti a stemperare l’animo agitato del passeggero, che prima si è scagliato conto i due incaricati Tper, poi contro gli agenti. Violenta la colluttazione, tanto che uno dei poliziotti, insieme all’aggressore, è finito a terra.

Il giovane infine è stato invitato a salire sulla volante. Anche in quel caso avrebbe opposto resistenza, così come non si sarebbe mostrato affatto collaborativo – sottolineano le forze dell’ordine – neppure una volta condotto in Questura per essere identificato.
I due controllori sono finiti in ospedale a seguito delle lesioni riportate nello scontro, se la sono cavata con 3 e 8 giorni di prognosi.
Anche l’aggressore ha richiesto di essere visitato, lamentando un dolore al ginocchio. Per lui 2 i giorni di prognosi e l’arresto con l’accusa di “resistenza a pubblico ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza”.
Infine, svolti gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine, è emerso che il soggetto, pluripregiudicato, già lo scorso luglio si era reso responsabile di un episodio analogo: trovato a viaggiare sul bus senza biglietto, aveva ferito un accertatore Tper e minacciato i carabinieri intervenuti nell’occasione.“
 
900 euro al mese per accogliere un immigrato a casa propria
La proposta è stata suggerita dal ministero dell'Interno(Alfano) per risolvere il problema del sovraffollamento dei Cda.

Flaminio Spinetti - Gio, 25/09/2014 - 10:36
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L'arrivo di oltre 130mila profughi dall'inizio dell'anno ha portato il sistema dei centri di accoglienza alla saturazione.

Non ci sono più posti disponibili e la sistemazione temporanea negli alberghi e nelle caserme dismesse non ha dato i risultati sperati. Nello studiare nuove soluzioni il ministero dell'Interno, per bocca del sottosegretario Domenico Manzione, ha lanciato una proposta che ha già fatto discutere.

Si invita la cittadinanza ad accogliere in casa propria un immigrato, estendendo la norma finora riservata solo ai bambini. In cambio lo Stato verserà all'ospite 30 euro giornalieri, per un totale di 900 euro mensili. La soluzione non altererebbe il bilancio statale, che già adesso spende 900 euro al mese per ogni presenza nei centri di accoglienza. Quello che verrebbe risolto è il problema del sovraffollamento dei Cda, già vicini al collasso.

Favorevole alla proposta il sindaco di Roma Ignazio Marino(PD) che commenta: "il fatto di poterli affidare a una famiglia che decide di ospitare un migrante possa creare una situazione di maggiore disponibilità all'accoglienza e all'integrazione sociale". Di tutt'altro parere la Lega Nord e Fratelli d'Italia che hanno accolto la proposta come un insulto ai tanti disoccupati italiani che non ricevono un euro di assistenza e vivono i 900 euro mensili come un sogno irraggiungibile.

Paolo Arrigoni, della Lega promette le barricate contro il governo. "Se la strampalata idea uscita dal Viminale fosse vera, dalla Lega sarà rivolta in aula e nelle piazze. Il governo dei clandestini cominci a pensare alle famiglie in difficoltà altrimenti vada a casa"
 
Albanese uccide la moglie con una coltellata al cuore
NEWS
giovedì, 25, settembre, 2014

Ha ucciso la moglie con una coltellata al cuore durante una lite, poi ha chiamato i Carabinieri e si è costituito. E’ accaduto stanotte in un’abitazione di Casella, in Valle Scrivia, nell’entroterra genovese. La coppia ha due bambini, che al momento dell’omicidio stavano dormendo.
L’omicida è un albanese di 44 anni, già noto alle forze dell’ordine, la moglie una connazionale di 30 anni.
L’uomo è in stato di fermo per omicidio. ansa
 
Napoli altri 50 migranti trasferiti nel centro storico,SCATTA LA RIVOLTA DEL QUARTIERE

Napoli: Via basta non ne possiamo piu’! Un quartiere intero in rivolta,scende in strada ed esplode la protesta contro il trasferimento di 50 extracomunitari africani in un centro di accoglienza di via Tribunali.

Sapere che in un momento di profonda crisi e disperazione in Italia,ci sia chi viene da lontano e trova da subito l’appoggio del paese ospitante,per un cittadino Italiano non deve essere bello,la gente è stanca,le protesta stanno coinvolgendo tutte le citta’ d’Italia e il malcontento cresce giorno dopo giorno.

Colpa di un governo che riserva ai profughi vitto e alloggio,1050€ mensili un pacco di sigarette giornaliere (che molti manco fumano e infatti rivendono a prezzi stracciati,facendo addirittura concorrenza ai tabaccai che li forniscono),scheda telefonica settimanale da 15€ e lascia in totale abbandono i propri cittadini.

questi sono i primi disordini del giorno ma quando scoppieranno gravi disordini in tutto il paese qualcuno paghera le conseguenze e il prezzo sara altissimo
 
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Caserta: 20enne italiana venduta dal fidanzato romeno per 10 euro e stuprata
CRONACA, NEWS
venerdì, 26, settembre, 2014

Venduta per 10 euro dal fidanzato romeno a un connazionale, che poi l’ha violentata, di notte, davanti la Reggia di Caserta: vittima del tragico episodio una ragazza italiana ventenne, stuprata lo scorso 14 giugno, nei giardini antistanti il monumento patrimonio dell’Unesco.
Oggi, i carabinieri di Caserta, al termine di indagini, hanno sottoposto a fermo il presunto stupratore, Sali Ibrai, 31 anni, bloccato in piazza Carlo III, di fronte all’ingresso principale del monumento Unesco.
 

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