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Pensioni: la metà sono sotto i mille euro
redazione | Jul 17, 2013 | Comments 0 |
E l’Inps chiude in rosso
Questo ciò che si legge nel rapporto annuale Inps, per l’esattezza nel 2012 circa 7,2 milioni di pensionati (il 45,2% del totale) ha avuto un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese. Nonostante la spesa pensionistica continui a crescere in rapporto al Pil.
Il 14% dei pensionati (2,2 milioni di persone) ha un reddito pensionistico (costituito da una o più prestazioni sia previdenziali che assistenziali) inferiore a 500 euro mentre il 31% (4,9 milioni di persone) ha redditi da pensione tra i 500 e i 1.000 euro. Un ulteriore 25% di beneficiari (3,9 milioni) percepisce redditi tra i 1.000 e i 1.500 euro mentre il 14,6% ha redditi tra i 1.500 e i 2.000 euro. Circa 654.000 pensionati (il 4,1%) ha redditi superiori a 3.000 euro al mese. Ma se in media l’importo del reddito pensionistico mensile è di 1.269 euro (per 15,88 milioni di pensionati del nuovo Inps) c’è una enorme differenza sia di genere (1.518 euro per gli uomini, 1.053 per le donne) che tra le diverse gestioni.
Se si guarda ai beneficiari di una sola pensione (1.196 euro al mese a fronte dei 1.468 euro di chi ha più pensioni e della media complessiva di 1.269 euro) si passa dai 359 euro medi per gli invalidi civili ai 1.948 euro medi degli ex dipendenti pubblici ai 1.223 euro del fondo lavoratori dipendenti privati. La media per le pensioni previdenziali e assistenziali (parliamo di singoli assegni e non di reddito complessivo da pensione percepito da un pensionato) esclusi gli ex dipendenti statali è di 791 euro (1.068 euro per gli uomini, 589 per le donne). Per le pensioni previdenziali del vecchio Inps la media è di 881 euro. Le pensioni della gestione dei dipendenti pubblici vigenti alla fine del 2012 erano in media di 1.725 euro al mese (per 2,8 milioni di pensioni) con un picco per i magistrati (8.224 euro al mese l’assegno liquidato in media ai 181 magistrati che hanno lasciato il servizio nel 2012). Nel 2012 i 20.336 parasubordinati che sono andati in pensione hanno avuto un assegno in media di 161 euro al mese.
E di fronte a tutta questa desolazione, l’Inps chiude il 2012 con un rosso di quasi 9 miliardi di euro: “tra il 2009 e il 2012 lo Stato ha erogato tramite l’Inps 80 miliardi di sussidi per cassa integrazione e disoccupazione” distribuiti a una platea di circa 3 milioni di lavoratori in media ogni anno. “2012 annus horribilis non solo per i numeri della crisi ma sopratutto per la crisi di fiducia”, ha commentato il presidente dell’istituto Antonio Mastrapasqua, presentando il dossier al Parlamento.
Nel 2012 il risultato finanziario di competenza del nuovo Inps è stato negativo per 8,9 miliardi di euro a causa dell’integrazione con l’Inpdap. L’incorporazione dell’ente pensionistico dei lavoratori della P.A, già in rosso nel 2011 per 10,269 miliardi, rileva l’Inps, ha fatto scendere il patrimonio netto da 41,3 miliardi nel 2011 a 22 nel 2012. La gestione finanziaria di competenza del nuovo Inps nel 2012 – sottolinea l’Istituto nel suo rapporto annuale – “evidenzia un saldo di -8,9 miliardi di euro, ascrivibile essenzialmente alla gestione dei lavoratori pubblici ex Inpdap”. E aggiunge che “la situazione patrimoniale rileva un patrimonio netto di 22 miliardi di euro, in netto calo rispetto ai 41,297 registrato nel 2011″.
Tutto ciò che occorre sapere per lavorare bene
Redazione Global Publishers
Fonte: Corriere.it, IlFattoQuotidiano.it
redazione | Jul 17, 2013 | Comments 0 |
E l’Inps chiude in rosso
Questo ciò che si legge nel rapporto annuale Inps, per l’esattezza nel 2012 circa 7,2 milioni di pensionati (il 45,2% del totale) ha avuto un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese. Nonostante la spesa pensionistica continui a crescere in rapporto al Pil.
Il 14% dei pensionati (2,2 milioni di persone) ha un reddito pensionistico (costituito da una o più prestazioni sia previdenziali che assistenziali) inferiore a 500 euro mentre il 31% (4,9 milioni di persone) ha redditi da pensione tra i 500 e i 1.000 euro. Un ulteriore 25% di beneficiari (3,9 milioni) percepisce redditi tra i 1.000 e i 1.500 euro mentre il 14,6% ha redditi tra i 1.500 e i 2.000 euro. Circa 654.000 pensionati (il 4,1%) ha redditi superiori a 3.000 euro al mese. Ma se in media l’importo del reddito pensionistico mensile è di 1.269 euro (per 15,88 milioni di pensionati del nuovo Inps) c’è una enorme differenza sia di genere (1.518 euro per gli uomini, 1.053 per le donne) che tra le diverse gestioni.
Se si guarda ai beneficiari di una sola pensione (1.196 euro al mese a fronte dei 1.468 euro di chi ha più pensioni e della media complessiva di 1.269 euro) si passa dai 359 euro medi per gli invalidi civili ai 1.948 euro medi degli ex dipendenti pubblici ai 1.223 euro del fondo lavoratori dipendenti privati. La media per le pensioni previdenziali e assistenziali (parliamo di singoli assegni e non di reddito complessivo da pensione percepito da un pensionato) esclusi gli ex dipendenti statali è di 791 euro (1.068 euro per gli uomini, 589 per le donne). Per le pensioni previdenziali del vecchio Inps la media è di 881 euro. Le pensioni della gestione dei dipendenti pubblici vigenti alla fine del 2012 erano in media di 1.725 euro al mese (per 2,8 milioni di pensioni) con un picco per i magistrati (8.224 euro al mese l’assegno liquidato in media ai 181 magistrati che hanno lasciato il servizio nel 2012). Nel 2012 i 20.336 parasubordinati che sono andati in pensione hanno avuto un assegno in media di 161 euro al mese.
E di fronte a tutta questa desolazione, l’Inps chiude il 2012 con un rosso di quasi 9 miliardi di euro: “tra il 2009 e il 2012 lo Stato ha erogato tramite l’Inps 80 miliardi di sussidi per cassa integrazione e disoccupazione” distribuiti a una platea di circa 3 milioni di lavoratori in media ogni anno. “2012 annus horribilis non solo per i numeri della crisi ma sopratutto per la crisi di fiducia”, ha commentato il presidente dell’istituto Antonio Mastrapasqua, presentando il dossier al Parlamento.
Nel 2012 il risultato finanziario di competenza del nuovo Inps è stato negativo per 8,9 miliardi di euro a causa dell’integrazione con l’Inpdap. L’incorporazione dell’ente pensionistico dei lavoratori della P.A, già in rosso nel 2011 per 10,269 miliardi, rileva l’Inps, ha fatto scendere il patrimonio netto da 41,3 miliardi nel 2011 a 22 nel 2012. La gestione finanziaria di competenza del nuovo Inps nel 2012 – sottolinea l’Istituto nel suo rapporto annuale – “evidenzia un saldo di -8,9 miliardi di euro, ascrivibile essenzialmente alla gestione dei lavoratori pubblici ex Inpdap”. E aggiunge che “la situazione patrimoniale rileva un patrimonio netto di 22 miliardi di euro, in netto calo rispetto ai 41,297 registrato nel 2011″.
Tutto ciò che occorre sapere per lavorare bene
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Fonte: Corriere.it, IlFattoQuotidiano.it