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[h=1]Nasce "Insecta": il primo allevamento di grilli italiano[/h] [h=2][/h] In attesa della legge che ne consenta il consumo, parte dal Trentino la prossima rivoluzione dell'alimentazione



Giulia Bonaudi - Sab, 19/03/2016 - 13:45









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In attesa del via libera alla commercializzazione in Italia, un ex manager del settore alimentare ha lanciato nel suo piccolo maso a Garniga Terme, sul Monte Bondone, il primo allevamento di grilli nel nostro Paese.

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L'allevatore-innovatore, Vittorio Friz, dopo un grave infarto e un mese di coma ha deciso di cambiare vita e di rilanciare il maso, sopra la val d'Adige a quota 800 metri, ereditato dai genitori, dove ora coltiva e vende frutta e ortaggi a chilometro zero. Ma, mentre negli Stati uniti si registra già un boom di alimenti a base di farina di cavallette, in Italia si è ancora in attesa di una regolamentazione della materia e del via libera alla commercializzazione. Alcuni chef non vedono l'ora di poter sperimentare con quello che, secondo gli esperti, sarà il cibo del futuro. Le proprietà nutritive degli insetti sono ormai fuori discussione. "Si tratta di un alimento eccezionale", spiega Friz. "La carne - prosegue - ha solo un quarto delle proteine dei grilli. Le proteine degli insetti hanno un alto valore biologico e un'altissima digeribilità. Gli insetti, essendo animali a sangue freddo, hanno un indice di conversione degli alimenti molto alto e non hanno effetti sul clima", ha poi aggiunto il manager.
La vera sfida del 52enne riguarda l'allevamento di grilli. "Il mondo degli insetti mi appassiona dai tempi dell'università", racconta Friz, che è laureato in scienze agrarie. "Il settore alimentare - aggiunge - segue con interesse gli sviluppi e noi siamo tra i primi in Italia a intraprendere con convinzione questa strada". La moda degli insetti sta raggiungendo anche l'Europa e non riguarda solo il mondo sportivo. In Francia ci sono da tempo ristoranti di alto livello e supermercati che offrono piatti e prodotti con insetti e larve. "In Italia tutto questo per il momento è ancora vietato, anche se l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dato il nullaosta", spiega Friz, fiducioso che presto anche il nostro paese adeguerà la legislazione. A questo punto la startup "Insecta" avrà già raccolto il know-how necessario per poter collaborare con le aziende alimentari interessate.
 
[h=1]Così si mangerà domani: insetti contro la fame[/h] [h=2][/h] Gli esperti: impossibile la carne per tutti, L'Olanda produce già biscotti con farine di grilli



Elena Gaiardoni - Sab, 18/10/2014 - 16:34









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Un tramezzino con crema di cavallette. Una tartina con larve e formiche. Cos'è, uno scherzo di cattivo gusto? Al contrario potrebbe essere la soluzione per affrontare il problema della fame nel mondo, come si è parlato in questi giorni a Milano nel convegno «Nutrire il Pianeta: l'insetto nel piatto», ideato da Andrea Mascaretti, promosso dalla società Umanitaria e tenutosi all'Acquario civico perché sede dell'Esposizione Universale del 1906, e il tema affrontato, ovvero la nutrizione dell'intero popolo della terra, sarà quello di Expo 2015.

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«Una bistecca per tutti non è una soluzione possibile, perché mucche, vitelli, cavalli e polli richiedono vasti allevamenti, quindi opere di disboscamento, e a loro volta per cibarsi disboscano. Abituarsi al pensiero di nutrirsi di insetti è positivo ma richiede due azioni immediate: una di carattere culturale e l'altra di tipo legislativo da parte degli Stati» commenta Claudia Buccellati, presente all'evento in qualità di presidente della sezione culturale della Fenco (Federazione nazionale consolati onorari). Docenti universitari, esperti d'alimentazione della Fao, sociologi e psicologi si sono confrontati su un argomento che pare davvero bizzarro, se non fosse che oggi già due miliardi di persone sulla terra si alimentano grazie a formiche, larve e a ben 1900 speci diverse di insetti, un cibo che apporta quantità di proteine e grassi superiori agli animali di cui attualmente ci nutriamo.
Francia, Inghilterra e Olanda già producono beni alimentari come i biscotti con farina d'insetti, soprattutto grilli, sulla coltura dei quali stato leader è il Kenya. «In Italia sono presenti due startup per l'allevamento, di cui una in Puglia e l'altra a Cuneo. Gli insetti potrebbero essere una risorsa non solo per noi ma anche per gli animali. Ho già tenuto alcuni incontri con i rappresentanti della Confagricoltura che si dichiarano pronti all'allevamento di questi piccoli esseri, a condizione che si inizi a considerare la cosa dal punto di vista legislativo».
Il tema punge come una zanzara, in quanto presume una trasformazione lenta e progressiva delle abitudini alimentari, oltre che una ricerca certosina dal punto di vista sanitario. Oggi i cinesi iniziano a gustare le nostre prelibatezze, come una bistecca appunto, ma procedere di questo passo non è possibile: gli animali che per tradizione ci sfamano non potranno far fronte alle esigenze di tutti, tenendo conto che medici e nutrizionisti dissuadono dal consumo di carne rossa che favorisce patologie quali il cancro. Molti degli animali che degustiamo provocano allergie, i gamberi e i crostacei ad esempio, quindi non si vede perché ammettiamo la presenza sulle nostre tavole di spiedini di gamberi e di ragni no.
I santi mangiavano locuste anche qui in Italia. Al convegno milanese erano presenti piatti di larve e di volatucci fritti, che i partecipanti hanno gradito. Il cibo è la fonte che ci fa vivere. «Anche da parte degli chef c'è bisogno di una certa versatilità. Qui non si tratta di un capriccio culinario, ma di far fronte ad un argomento, come quello della fame, che rimane una delle esecrabili piaghe del nostro Pianeta» conclude Claudia Buccellati. Nel giardino terrestre ogni essere è utile. Cibarsi con altri esseri non è né poetico né edificante, ma se vogliamo che tutti abbiano un porzione di nutrimento a cui attingere il proprio benessere le soluzioni di cui tener conto possono essere molteplici, anche se all'apparenza non invitanti.
 

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