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La notte è

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Roby
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ho un deja vu, questa discussione sembra di averla già affrontata (segni del mio karma)... certo, anche la cucina è arte e tanto altro, ma tra una qualsiasi cosa che trova il suo massimo equilibrio, la sua più sublime sostanza, quella mia è peculiare "arte visiva" e le differenze stanno più dentro di te che fuori di te. In effetti la gente sa spesso meglio del critico quando si trova davanti a una crosta o un autentica opera... (gente un pochino istruita intendo, non la comune casalinga lontana dall'arte), mentre, è vero, esiste il problema che spesso è il critico a creare l'opera (vedi ABO e co.), però davanti a un mio carboncino... come fai a dire che non è arte? dai...:D

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
ecco la differenza tra un opera e un'altra apparentemente simile: guardare oltre il velo di maya... oltre la materia intendo, poiché se ci si limita a osservare la composizione oggettuale, la morfologia... be, certo anche Picasso era un gran copione (i vasi greci e l'arte africana, no?). La fruizione è un esercizio, una disciplina cioè, che ci avanzare verso stadi percettivi che superano il puro pensiero razionale (pensiero morto). Un opera d'arte riesce a smuovere questo processo, la macchina no, perché non è viva! Intendi?

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
ma certo, la mia era una provocazione...dài...eheheh

appena posso ti inserisco qualche opera di un artista che conosco...mi dirai che ne pensi?


[:X]
 
<center>
sogno di una notte di mezza estate
</center>


<center>http://www.youtube.com/watch?v=XPyPbtirA10






chagallsognodiunanotte.jpg
</center>
 
Direi che è impossibile comprendere la rappresentatività delle opere chagalliane senza approfondire quelle che sono le origini particolari dell'artista.

Chagall porta in occidente degli elementi "puri" degli ebrei della fascia che andava dalla Lituania fino all'Ucraina. Fascia che è stata completamente annientata dalle truppe di Hitler durante gli anni 1941-43. Vorrei ricordare che questi ebrei-russi rappresentarono il maggior carico destinato ai campi di sterminio.

Cultura della fascia, dicevo, che, oltre a Chagall, comprese notissimi personaggi del mondo dell'arte, uno fra tutto Berenson, molti attori che si rifuggiarono poi a Hollywood etc.

Chagall porta nei suoi dipinti, innanzi tutto, l'enorme spirito umoristico di quella fascia ebraica (la maggior parte di storielle sugli ebrei viene da lì, e puoi ritrovarla, per esempio, in Charlie Chaplin, fino nei racconti introduttivi alle canzoni di Moni Ovadia, se ti è capitato di assistere a un suo concerto).

Elementi come: il rabbino, la morte del Cristo, il funerale... vengono affrontati con questa vena umoristica, che destrutturalizza la tetra e genuflessiva ortodossia, pur non scivolando mai nella bestemmia. Un prendersi gioco, leggero, delle cose tragiche della vita, che non alimenta nello spettatore un sentimento di fastidio, anzi.

Questi elementi, spesso tragici, vengono immessi in una specie di lievito onirico. Il colore è usato in senso espressionistico, proprio per dar risalto, per creare questo effetto da fiaba visiva, che è poi la più palese caratteristica delle sue opere.

Già, se non erro, nel 1910, egli si recherà a Parigi, portando con sé una valigia carica di fiabe (bozzetti) e sarà accolto da artisti come Apollinaire e Breton.

E' stranoto il fatto che la sua arte colorerà le strade della Russa, durante il primo anniversario della rivoluzione d'Ottobre e, a proposito di ciò, resterà nota la reazione dei capi comunisti alla vista di queste strane figure: cosa c'entra una mucca con Marx? chiedono i compagni rossi. Questo per dire che l'arte è stata spesso più rivoluzionaria delle presunte rivoluzioni rigeneratrice che non comprendendola, perché costruite sulla strateggia politica che ha colori ingrigiti (anche quando è rossa, verde, azzurra), non accettandola, hanno finito per tingersi loro di quel velo ridicolo che oggi - certo non tutti, ma almeno una parte di noi - conoscono. L'arte, quando è arte, è pura, istintiva e a volte persino ingenua come l'idea che ha il bambino ancora non fagocitato dal tempo cronologico. Egli rappresenta la differenza tra Kronos e Kairos, prediliggendo decisamente quest'ultimo.


Ti saluto





"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
Citando il Chagall e l'espressione dei suoi dipinti, per poi guardare oltre il velo di Maya e poi Picasso, che scopiazzava...
La dolce Giudi che nel leggerti comincia a dissociare...oops pardon...ad associare.....
Cavellini, una delle tue qualita' migliori, sicuramente è l'espressione...
Sto per andar via...aimè...per sempre, da ced, ma prima..........per quelli che come me, non capiscono un tubo di quello che scrivi (non basta il pezzo di carta superiore a decodificare) dedico un brano semplice ma......non so perchè credo piacera' tanto anche a te......:)

Ciao Guglielmino........:)

http://www.youtube.com/watch?v=Cq8toYl5VLg


...enjoy the silence...
 
Cara Vivien, volevo farti una sorpresa... ma tu mi presenti il conto prima del tempo. Poi mi dici che te ne vai per sempre. Forse, in altro modo, continueremo a sentirci, se vorrai. Non posso obbligarti a restare, anche perché non ne conosco i motivi della tua decisione.

Comunque, grazie per la tua compagnia e spero mi perdonerai per lo scherzetto :);) Ciao Dolcisssima

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
<center>Perdonarti?
Di cosa carissimo?
Sei una forza della natura........ e come te, sheila.....
Siete belle persone, tutto qua...
Baci...ma tanti tanti...:)

Laura

[:X]

CIAO!</center>

...enjoy the silence...
 
Giuditta, questo è il quadrato nero? Se è questa l'opera, voglio solo dire che questo dipinto suprematista aveva messo in crisi il mondo dell'arte. Poi, nel 1950, ci pensò Pollock a riaprire la sperimentazione formale e poi Fontana con il suo taglio.

Hai fatto bene a postare un'opera di Malevic dopo quella di Chagall, perché essa si riallaccia al discorso, con la diatriba generata tra figurativisti e astrattisti, e oggi solo in parte superata.
Forse sarai a conoscenza del fatto che Chagall aveva aperto una propria scuola d'arte a Vitesbk, e che tra gli insegnanti chiamò anche Malevic, il quale un giorno, approfittando dell'assenza di Chagall che era partito per Mosca, si appropriò della scuola, intitolandola "accademia suprematista". Poi gli chiese scusa, fecero pace, ma oramai Chagall aveva perso fiducia nei suoi colleghi e nella rivoluzione che aveva dato diritti agli ebrei, ma tolto la libertà individuale, livellato la diversità, proposto il conformismo invece dell'eguaglianza a tutti... degenerando fino al terribile evento di Kronstadt, del 1921, causa definitiva dell'abbandono della Russia da parte di Chagall. E' interessante notare come i più fedeli seguaci del comunismo autoritario (tra cui Malevic) portarono avanti un'idea di arte assolutamente negletta ai generali e ai capi di partito, che volevano i bei mezzi-busti dei loro miti o le figure-patriottiche di soldati in pose plastiche (le stesse che diverranno famose con il neo-classicismo di stampo mussoliniano e dei dittatori di destra). Ed è altrettanto interessante notare come la tradizione, in questo caso quella della fascia ebraica portata da Chagall, diventi rivoluzione, contaminando il tessuto culturale allora esistente nella Russia di Lenin, e regga il confronto "innovativo" con i contemporanei movimenti Suprematista e Costruttivista che pavoneggiano una presunta superiorità data dalle mutazioni del segno.

Ciao e alla prossima

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
certo Cavellini, hai colto perfettamente nelle mie intenzioni e ti ringrazio di averle rese esplicite nel migliore dei modi possibili.



Per quell'artista che ti ho accennato...di cui volevo sentire la lettura che ne dai tu...niente da fare, non trovo più in rete quelle due opere che erano presenti. Eppure è un artista quotato e recensito, ha partecipato a svariate Mostre nazionali e internazionali, al Festival dei 2 mondi...mi fa strano che non trovo più neanche una sua opera. vabbè...cerco ancora e se non trovo, mi farò dare un catalogo, farò qualche foto...


ciao ciao :)
 
aggiungo solo una cosina importante.

L'arte dei suprematisti e dei costruttivisti non è più arte antropologica, cioè non riguarda più l'uomo, riguarda i prodotti dell'uomo. Essa pubblicizza un pensare materialista, esaltando la creatura del luomo non-pensante e priva di spiritualità per eccellenza che è la macchina (intesa anche come costruzione).

E la macchina è una creatura che solo un creatore come l'uomo poteva generare.

Come c'è una scienza che difende il materialismo, così deve nascere un'arte che, per seguire questa idea, deve mettere fuori gioco l'uomo.

Ecco allora che l'arte di Chagall e di un pugno di altri artisti diventa "sovversiva" al regime, perché antropologica fino allo spirituale.

Il governo sovietico, mentre ha fatto razzia delle chiese, bruciando importantissime icone sacre, paradossalmente, non solo non riesce a dar fuoco alle opere di Chagall, ma le finanzia pure. Questo per rendersi moderno agli occhi del popolo-bue.

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
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