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Matteo Salvini: "Alle politiche la Lega Nord va da sola, Forza Italia è alleata di Renzi... Io sindaco di Milano? Se non si vota nel 2016"


"Si votasse adesso la Lega si presenterebbe da sola". Altro che Partito Repubblicano o primarie, Matteo Salvini lancia la sfida diretta a Silvio Berlusconi, a Forza Italia e a tutti gli altri potenziali alleati del centrodestra. Intervistato da Cruciani e Parenzo a La Zanzara su Radio24, il leader della Lega Nord vola sulle ali dell'entusiasmo per il risultato elettorale delle regionali e non si ferma a celebrare il successo in Liguria e in Veneto, dove gli azzurri sono suoi alleati: "Alle politiche – spiega Salvini – vado da solo perché su temi importanti come l'Europa Forza Italia è con Renzi. A Bruxelles Renzi e Berlusconi sono alleati". In questo momento, nessun obiettivo è da precludere: "Se la Lega è il secondo partito in Toscana, una cosa inimmaginabile fino a ieri, perché non dovrebbe esserlo a livello nazionale?".

Piano B: sindaco di Milano - Se non si voterà nel 2016, però, il Matteo lumbàrd ha già in mente un colpaccio: "Io sindaco di Milano? La mia città ce l'ho nel cuore, mi piacerebbe ma il fantastico mondo di Renzi nelle meraviglie si sta sgretolando e non gli lascio campo libero a livello nazionale. Se volesse andare a votare l'anno prossimo, tra la battaglia milanese e quella per cambiare l'Italia scelgo questa. Se invece non si vota per le politiche l'anno prossimo io ci sono. Ovviamente se i cittadini mi vogliono, con le primarie". Il segretario poi chiude la porta della Lega al sindaco di Verona Flavio Tosi, il "ribelle" che ha sfidato Zaia venendo travolto: "Non rientrerà più nella Lega, ha detto peste e corna di Zaia, Salvini e della Lega, non ha vinto neppure nella sua città. Si è alleato con Alfano, si è giocato male le sue carte. In democrazia contano i voti e lui ne ha presi pochi. Auguri".


Gay e rom - Dal punto di vista programmatico Salvini punta su due temi "divisivi". Sui gay, per esempio, il leghista si sbilancia: "Sono favorevole a qualsiasi referendum, quello sui gay non è una priorità ma ben venga un referendum anche su quel tema". "Nella mia agenda - prosegue - i gay vengono al 37esimo posto, non è un'emergenza, è l'ultimo dei problemi. Ma sono per i referendum su tutto. Non lo organizzerei io e fossi stato in Irlanda avrei votato no. Sono contrario al matrimonio gay, ma favorevole a riconoscere alcuni diritti". Sui rom, invece, difendeZaia: "Ruspe? La competenza sui campi rom non è della Regione, non si può fare nulla. Per avere delle competenze – dice Salvini – bisogna andare al governo delle città e al governo nazionale". In ogni caso, aggiunge con sarcasmo, "la ruspa è uno strumento di giustizia e di equità, sistemano le strade, spianano le buche, sistemano l'asfalto".
 
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da quanto in poi si indossa la mimetica con la camicia sotto ..ahahhha
e con i jens sotto pure........vabbe siamo su scherzi a parte......
 
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Matteo Renzi con la mimetica in Afganistan, la lettera della madre di un militare morto: "La mimetica non è un gioco"


Un dolore che non trova pace. Un dolore che resta sulla pelle come una ferita che non si chiude. Annarita Lo Mastro aveva un figlio di 28 anni, si chiamava David Tobini ed era caporalmaggiore del 183esimo reggimento paracadutisti "Nembo" di Pistoia. David è partito per l'Afganistan e il 25 luglio del 2011 e non è più tornato a casa. David è stato ucciso, è morto mentre combatteva. Indossava la tuta mimetica. La stessa che ieri sfoggiava con nonchalance Matteo Renzi quando, dopo lo smacco elettorale è andato in Afganistan a parlare ai nostri militari. Annarita non ha retto. Non è riuscita a sopportare la vista del premier che indossava la divisa come fosse un soldato. Quel dolore le è esploso dentro dirompente. Ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al premier. Usa parole forti come il suo dolore per esprimere la sua rabbia contro il premier che non ha voluto mai riceverla preferendole "una squadra di pallavoliste". Ma l'attacco più duro è proprio quello sulla mimentica.

"Caro presidente, scrive, la mimetica non è un gioco. Non la si può indossare se non la sai portare. Tutto ciò glielo dice una madre che perso un figlio per un dovere dettato dalle istituzioni italiane e non permetterà che tali istituzioni traggano profitto seppur soltanto in termini di visibilità mediatica da quel sangue perché i nostri figli vivi o morti non sono un baratto politico". Di seguito la lettera che ha scritto Annarita Lo Mastro.



Caro Presidente!
Mi permetta tale confidenza perché oggi in questo periodo di celebrazioni e ricorrenze, leggo del suo viaggio particolare. Leggo che a distanza di anni, fatalità, oggi ricorda l’Afghanistan e i suoi caduti. Lei che trasmette forza a chi come noi e loro hanno subito tante umiliazioni e tante trascuratezze.
Sono Annarita, Presidente, quella madre che non ha mai voluto incontrare, preferendola a una squadra di pallavoliste. Quella madre di cui non ebbe mai una parola di sconforto e conforto. Sono quella madre, Presidente, che l’anno scorso era davanti al suo palco per guardarla da lontano perché solo da lontano potevo guardarla in quella parata militare del 2 giugno che presidio da sempre … fin dai tempi “verdi”.
Perché solo oggi, Lei porge questi Onori? Presidente, quel “sangue” meritava e merita più rispetto, come rispetto meritano le forze dell’ordine e chi è sopravvissuto perdendoli. Il rispetto alle Forze Armate va tutti i giorni, perché loro sfilano tutti i sacrosanti giorni, rischiando la vita in cambio di noncuranza.
Mi sembra che ci stiamo lavando la coscienza laddove possiamo trarne vantaggio.
La mimetica non è un gioco. Non la si può indossare se non la si sa portare. Tutto ciò glielo dice una madre che ha perso un figlio per un dovere dettato dalle Istituzioni italiane e non permetterà che tali Istituzioni traggano profitto – se pur soltanto in termini di visibilità mediatica - da quel Sangue, perché i nostri figli Vivi o Morti non sono un baratto politico. Vorrei dire al presidente che immaginando di sforzarmi sulle sue benevole intenzioni gli suggerirei prima di fare sermoni sul sacrificio a quei ragazzi, dovrebbe MANGIARE COME LORO, DORMIRE COME LORO, VIAGGIARE COME LORO. Il sacrificio prima di essere decantato va "gustato"... così come il coraggio.
Annarita Lo Mastro"
 
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[h=1]Paragonato a Hitler: Salvini denuncia la responsabile Rom, Djiana Pavlovic[/h]


Matteo Salvini ha intenzione di denunciare Djiana Pavlovic,responsabile di un’associazione della comunità Rom e Sintiche, ieri a Piazza Pulita ha raccontato che coloro che la insultano postano su Facebook le foto del segretario federale della Lega Nord e di Adolf Hitler.

La Pavlovic mi ha paragonato a Hitler. La querelo subito e porto a casa soldi da dare in beneficenza“, ha affermato il leader del Carroccio a ’La Zanzarà su Radio 24. “Non sono nè razzista nè nazista – sostiene Salvini – e chi mi accosta a Hitler ne risponde in tribunale. E poi la Pavlovic non è la stessa che mi ha invitato a pranzo in un campo rom?”.
 

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