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Li hanno fatti arrivare per qualche € in più adesso sono caz..............nostri

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[h=1]Migranti, i prefetti si ribellano "Noi lasciati soli dalla sinistra"[/h] [h=2][/h]
L'associazione nazionale sta con la collega intercettata. E Salvini promette: "Mai più situazioni insostenibili"

Federico Malerba - Dom, 02/09/2018 - 19:53
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Dopo l'intercettazione choc pubblicata ieri («È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare») fanno discutere altre frasi rubate all'ex prefetto di Padova Patrizia Impresa nell'ambito dell'inchiesta sullo scambio di favori tra la prefettura ed Ecofficina (oggi Edeco), la coop che gestisce i principali centri di accoglienza del Veneto.
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Ieri il Mattino di Padova ne ha diffusa un'altra, datata 1° dicembre 2016, in cui la Impresa parla ancora con il suo vice dell'epoca, Pasquale Aversa, e in quell'occasione lo fa a proposito di un'imminente perquisizione ordinata dal pm Federica Baccaglini nella struttura di San Siro di Bagnoli in cui erano ospitati più migranti del consentito.

Informata di ciò dal comandante provinciale dei carabinieri di allora, la Impresa prima si dice «preoccupata»: «Secondo me hanno deciso che questa cooperativa la devono distruggere, è come se si tirasse fuori una sorta di connivenza della prefettura». E alla fine decide a sua volta di avvisare il boss di Edeco Simone Borile.

L'attuale prefetto di Bologna - che comunque a differenza di Aversa e Borile non è indagata - ha poi chiarito il senso generale delle sue parole spiegando che quando si è in emergenza a volte si fanno delle forzature: a quei tempi, eravamo in pieno governo Renzi, il governo inviava centinaia di profughi a settimana e a trovarsi la patata bollente in mano erano sempre i prefetti.

Proprio per questo ieri l'AP-Associazione Prefettizi ha espresso «piena» solidarietà a Patrizia Impresa a nome di tutti i colleghi. «Tutti i prefetti del territorio e i rispettivi collaboratori si sono trovati a doversi produrre in autentici salti mortali per dare esecuzione alle pressanti richieste di dare subito e comunque una sistemazione a grossi contingenti di migranti da parte degli uffici del Viminale che a loro volta sono sottoposti ad analoghe insistenze», ha scritto in una nota i presidente Antonio Corona. Che poi ha rincarato ancora la dose: «I prefetti hanno dovuto sopperire a gravi criticità e inadeguatezze del Sistema Protezione Richiedenti Asilo immaginato per far fronte a qualche migliaio di persone e non a centinaia di migliaia. Amareggia quindi il poter essere messi alla gogna per alcune parole estrapolate dal contesto e dette in una conversazione colloquiale che non celavano alcuna malefatta bensì esprimevano un autentico grido di dolore. Accogliere o meno i migranti era e rimane una scelta esclusiva della politica, non dei prefetti. Ai quali andrebbe piuttosto appuntata una medaglia sul petto per essersi dimostrati pronti e affidabili al di là di ogni legittima aspettativa».

A distanza di un paio d'anni però le cose sembrano essere cambiate, non foss'altro perché negli ultimi mesi gli sbarchi si sono sensibilmente ridotti. Un risultato che è stato di nuovo rivendicato da Matteo Salvini, che ai prefetti fa una promessa: «Possiamo garantire che non ci saranno più situazioni insostenibili, da Padova alla Sicilia - ha detto il ministro dell'Interno -. Ricordo che al Cara di Mineo lavoriamo alla riduzione del numero di ospiti e dei costi, con l'obiettivo finale della chiusura. Mentre in Veneto il centro di Cona sarà progressivamente svuotato e prevediamo di cessare l'attività di quello di Bagnoli. Il Comune di Agna, infine, potrà beneficiare di fondi compensativi per i disagi che ha sopportato negli ultimi anni di malgoverno del Pd».

 
ITALIANI MI FATE SCHIFO


[h=1]Nigeriano pesta due carabinieri. E il magistrato di turno lo libera[/h] [h=2][/h]
A Ferrara il nigeriano (e il conducente dell'auto) non si ferma all'alt dei carabinieri. Dopo l'inseguimento li aggredisce a calci e pugni. Arrestato, è stato subito liberato

Franco Grilli - Dom, 02/09/2018 - 15:39
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Non è bastato essere fuggito all’alt dei carabinieri, insieme al conducente dell’auto dove si trovava.
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Non è bastato neppure che il 26ene sia sceso dall’auto e abbia aggredito i militari che li avevano inseguiti con la gazzella. Il nigeriano, al termine delle formalità di rito che seguono ogni sacrosanto arresto delle nostre forze dell’ordine, è stato rimesso in libertà come disposto dal magistrato di turno.

Siamo a Ferrara. Già ieri la cronaca nazionale si era occupata di questa ridente cittadina dell’Emilia Romagna, dove ieri sono stati arrestati due immigrati considerati i responsabili di una brutale aggressione con un machete un mese fa.

Questa volta cambiano le situazioni, ma non i protagonisti. A finire in manette è un altro nigeriano, residente a Ferrara, commerciante e già pregiudicato. L’uomo era a bordo di un’auto insieme al conducente quando i due non si sono fermati all’alt dei Carabinieri. Il veicolo ha tentato la fuga per le strade della città, ma è stato rincorso e fermato dalla gazzella dell’Arma. Il conducente è scappato a piedi, il nigeriano 26enne invece ha preferito reagire al fermo. Ha aggredito i carabinieri a calci e pugni, costringendoli a ricorrere allo spray al peperoncino. Una volta arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, però, al termine delle formalità di rito, è stato rimesso in libertà come disposto dal magistrato di turno.

 
[h=1]Sesto, stranieri picchiano i vigili ​e occupano il palazzo di Alitalia[/h] [h=2][/h]
Un vero e proprio assalto ad un palazzo nel Milanese finito con l'occupazione dell'immobile da parte di alcuni stranieri

Franco Grilli - Dom, 02/09/2018 - 15:03
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Un vero e proprio assalto ad un palazzo nel Milanese finito con l'occupazione dell'immobile da parte di alcuni stranieri.
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È quanto accaduto a Sesto San Giovanni alle porte di Milano. Come fa sapere il sindaco, Roberto Di Stefano, un centinaio di abusivi del collettivo "Aldo Dice 26x1" hanno preso d'assalto uno stabile di proprietà di Alitalia a piazza Don Mapelli. La maggior parte degli occupanti sono stranieri e per riuscire nel loro intento hanno sfidato letteralmente le forze dell'ordine che erano interevnute in zona per bloccare l'occupazione dello stabile.

Ma a quanto pare, come racconta il sindaco, non c'è stato nulla da fare. Anzi gli agenti sono stati picchiati dagli abusivi: "Pur di entrare nello stabile questi professionisti delle occupazioni, quasi tutti stranieri, hanno aggredito con violenza i pochi rappresentanti delle forze dell’ordine presenti sul posto all’entrata dell’edificio. Un agente della polizia locale è stato colpito alla schiena rimanendo contuso". Il sindaco ha poi definito "vergognoso" quanto accaduto. Ma di certo gli occupanti abusivi adesso dovranno fare i conti con la nuova circolare del Viminale che chiede ai prefetti azioni tempestive per sgomberare gli stabili occupati. E probabilmente si partità da Sesto con l'applicazione delle nuove direttive arrivate dal Viminale. Direttive che però non piacciono al Pd che con Orfini ha puntato il dito contro Salvini: "Da Salvini la legalità viene invocata solo per propaganda. Questo governo fa la guerra ai poveri e non alle mafie. A partire dal dramma della casa. Purtroppo con un governo che fa della mistificazione una missione, ogni volta tocca dilungarsi nelle argomentazioni. Partiamo dai fondamentali: per la nostra Costituzione la casa è un diritto. Questo significa che nessuno dovrebbe vivere in una condizione di emergenza abitativa. È la ragione per cui in questo paese per anni si sono messe in campo politiche per la casa volte a raggiungere questo obiettivo», spiega in un lungo post dove ammette che «non è andata sempre benissimo
e non sempre si sono fatte scelte giuste".
 

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