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L'OPPOSIZIONE...PROTESTA

texwiller356

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L'opposizione a questo Governo (soprattutto del Centro Sinistra) sul Reddito di Cittadinanza, al quale sono interessati una buona parte dell'elettorato, farebbe aumentare in modo massiccio i consensi, all'attuale esecutivo; facendo (quasi sparire) i consensi dell'opposizione, già sconfitta dalle recenti elezioni politiche.
"Questo sarebbe il senso della protesta che gli oppositori affermano di un grave errore che danneggerebbe la nazione". Anzi, credo che con il reddito di cittadinanza gli Italiani saranno più invogliati ad aumentare i consumi apportando un benessere nazionale. Si forse un danno ci sarebbe... ma, solo per le poltrone del Centro Sinistra.
 
[h=1][La polemica] Il partito zombie che litiga tra le sedie vuote. Quant’è brutto ciò che resta del Pd[/h] [h=2]I renziani trasformano due frasette di buonsenso di Zingaretti in affermazioni degne di scomunica. È la fotografia di un partito che ormai ha due anime inconciliabili tra di loro: una moderata, ma ancora animata da qualche vago principio di sinistra, e l’altra che corre verso destra[/h]
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Previous Scarso successo alla Festa dell’Unità in corso Grosseto. Come rileva Il Corriere della Sera, i volti sono gli stessi dello scorso anno - il senatore Mauro Laus e il deputato Andrea Giorgis, i consiglieri comunali Enzo Lavolta, Maria Grazia Grippo, Elide Tisi - e simile è anche il numero dei partecipanti. Poco più di una trentina ad ascoltare i dibattiti nel primo giorno. (Foto da Twitter) di Luca Telese, editorialista
Alla festa de l’Unità di Torino solo trenta partecipanti per il primo dibattito dell’anno. A Marina di Pietrasanta l’intervento più seguito, quello in cui esordisce (da candidato leader) il governatore del Lazio: solo che questo dibattito, contrappuntato dalle domande intelligenti di Peter Gomez, si svolge alla festa del Fatto quotidiano, e non sotto un tendone di partito. [h=2]Dibattito cloroformizzato[/h]
Se serviva una immagine folgorante dello sfacelo in cui si è infilato il Partito Democratico in questa estate cruciale, eccola. Un dibattito ufficiale cloroformizzato, e la raffica di battute caustiche del sito satirico Arsenale K, amenità del tipo: “Il PD è talmente morto che ormai la linea non la detta più uno spin-doctor ma un medium”. I sondaggi - è vero che le scuole sono ancora chiuse e non sono scientificamente attendibili - che parlano di un partito poco sopra il 12% nei consensi. [h=2]Autolesionismo Pd[/h]
Ma alla prima follia, che è figlia di un errore politico commesso consapevolmente da almeno due componenti del partito (congelare il dibattito congressuale in attesa e nella speranza di una resurrezione di Renzi, o come dice Carlo Calenda “Di un terzo avvento dopo la Leopolda”) si aggiunge il tono surreale della discussione che si è animata tra le componenti quando Zingaretti ha parlato. Il governatore del Lazio aveva detto a La Repubblica una frase che nella situazione attuale sembra poco più che una affermazione di buonsenso: “Escludo di fare come Macron. La nostra storia e il nostro futuro -sostiene Zingaretti - non si può infilare dentro a quel modello elitario, repubblicano ma rappresentativo dei piani alti della società francese". [h=2]Renziani contro Zingaretti[/h]
Apriti cielo. In assenza del capo-corrente (in queste ore impegnato nelle riprese del suo remunerato filmino per Retequattro), su Zingaretti si è abbattuto il fuoco di sbarramento incomprensibile dei renziani e dei renzini, sempre geniali nel difendere le cause più improbabili. Il primo ad attaccare è dal presidente dei senatori dem Andrea Marcucci: "Una nuova alleanza per #Europa nasce insieme a #Macron. I nostri avversari sono i sovranisti". Segue, durissima, e anche lei su Twitter, la deputata Alessia Morani: "Attacca #Macron prima delle elezioni Europee. Attacca #Renzi prima del Congresso #Pd. Apre al #M5s subito. Raffinata strategia quella di #Zingaretti: per la serie continuiamo a farci del male". Al coro si aggiungono anche il “Famose male", di Roberto Giachetti, e il "No ai falsi miti del Pds" di Luigi Marattin. [h=2]Due anime inconciliabili[/h]
Sembrerebbero davvero attacchi pretestuosi, perché pare folle che qualcuno possa considerare una bandiera - in Italia -un personaggio come Emmanuel Marcon. Ma la furia dei seguaci di Rignano non conosce confini ed è figlia della stessa madre che ha partorito la più rovinosa sconfitta elettorale nella storia della sinistra. Impopolari, incapaci di intercettare il sentimento collettivo del loro popolo, i renziani trasformano due frasette di buonsenso di Zingaretti in affermazioni degne di scomunica. È la fotografia di un partito che ormai ha due anime inconciliabili tra di loro: una moderata, ma ancora animata da qualche vago principio di sinistra, e l’altra che corre verso destra, sognando - ancora - improbabili terze vie e modelli di superamento di ogni legame con la propria storia e con la propria identità. È quello che Alessandro Sallusti invita “A fondersi con Forza Italia in un patto anti-populisti”. Auguri. Ovvio che con questi chiari di luna, è in assenza di un contraddittorio tra due linee, tutte le tempeste si svolgano nella virtualità di Twitter: ovvio che a Torino, come in molte altre feste, le sedie restino vuote. 1 settembre 2018
 

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